18 aprile 2008
Fincantieri e porto petroli
al via tavolo tecnico per la riconversione
Genova. Un tavolo tecnico per studiare insieme una ridistribuzione degli spazi per Fincantieri e Porto petroli in funzione del progetto di riqualificazione dell’area messo a punto dall’Urban Lab coordinato da Renzo Piano del Comune di Genova.
Vi prenderanno parte gli enti locali e le aziende interessate, e sarà convocato dall’Autorità portuale, perno dell’operazione. A disposizione dell’intervento su Multedo, Regione Liguria intende mettere fondi europei e del Fas. Ieri il primo incontro è stato promosso dal sindaco Marta Vincenzi. Erano presenti anche il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, il numero uno dell’Authority, Luigi Merlo, l’assessore comunale Mario Margini e i rappresentanti delle aziende. Bocche cucite sui contenuti della riunione, durata peraltro un paio d’ore. Nessuno rilascia dichiarazioni. Certo è che il percorso per la riqualificazione dell’area è avviato. Il nodo, ora, è trovare una ricollocazione per Porto petroli e spazi da destinare all’ampliamento di Fincantieri, il tutto in funzione della restituzione alla popolazione di una buona fetta di un’area oggi occupata da attività industriali.
Per la delocalizzazione di Porto petroli resta sul tappeto l’ipotesi della boa offshore, una piattaforma a mare lontana dalla costa. Il disegno di Piano prevede un parco urbano di ottomila metri quadrati, nuove residenze e strutture commerciali nel cuore di Multedo, al posto dei capannoni di Fincantieri che concentrerà le proprie attività negli spazi a mare, oltre la ferrovia. Il progetto è tra i principali del futuro piano regolatore della città, al quale l’Urban Lab lavora da diversi mesi.
L’obiettivo del sindaco è sciogliere il cosiddetto “nodo di Multedo”, dove un’alta densità abitativa coesiste con un’alta concentrazione di industrie: il polo Fincantieri, i depositi petrolchimici di Carmagnani e Superba, Porto petroli. La matita di Piano traccia, sulla carta topografica, un cerchio verde vicino al mare. Secondo Vincenzi, Fincantieri andrà a concentrare «la produzione sulle aree a mare ridisegnando gli accosti in modo da poter accogliere grandi navi. Gli spazi che saranno liberati a monte (di proprietà Fincantieri, ndr) saranno restituiti alla città e dovranno essere valorizzate per finanziare gli investimenti dell’azienda». La riqualificazione non può prescindere dal trasferimento del polo petrolchimico, «incompatibile - secondo il sindaco - con la presenza di un tessuto urbano così fitto». Dove spostarli? L’Autorità portuale deve appunto valutare un possibile trasferimento del petrolchimico in porto, nell’ambito del nuovo Piano triennale.
Gilda Ferrari
(nella foto il Porto Petroli di Multedo, Genova)