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Un Capolavoro

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    vd2
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    W4E User
    World Champion
    00 21/10/2006 16:52
    Per costruire un capolavoro ci sono delle istruzioni?
    Bè, è bizzarra come domanda, un capolavoro nasce di solito da una mano di un artista, e il più delle volte nemmeno un artista sa giustificare la perfezione di quello che crea, serve talento, bravura, forse il destino sceglie gli uomini a cui far creare capolavori, elevandoli dal resto del mondo.





    Chigago,ore 21.55


    Il vento soffiava e rendeva gelida l’atmosfera di Chigago, e in una delle vie meno conosciute della città l’unica luce ad illuminare e dare un senso di vita era quella di un Cafè, che quella sera evidentemente rimaneva aperto fino a tardi, mentre gli altri avevano giù chiuso da un pezzo.
    Nonostante l’orario consono per cenare, il Cafè aveva il suo modesto numero di clienti, forse grazie al suo accogliente aspetto e arredamento.
    In uno dei tavoli più nascosti del Cafè una donna stava seduta, da sola, era chiaro che stava aspettando una visita, sul suo volto un filo di nervosismo emergeva, nonostante la bellezza e il trucco la facevano sembrare una donna realizzata.
    Fuori dal locale il silenzio venne rotto dall’arrivo di una berlina, blu scura, che parcheggiò di fronte ad esso, dall’altra parte della strada.
    Un ragazzo usci dalla berlina, per poi sistemarsi il suo cappotto, indispensabile visto la gelida serata, nonostante correva la stagione primaverile.
    Il ragazzo tirò dritto verso il Cafè, e un sorriso si dipinse sul volto del proprietario appena vide il giovane solcare la porta d’ingresso, convinto che quell’ uomo dall’atteggiamento riservato e di classe e vestito griffato avrebbe rallegrato il comunque dignitoso ingaggio di quella fortunata serata gelida.
    Con modi garbati l’uomo diede la buonasera al nuovo cliente, che prontamente gli rispose che aveva un appuntamento con una donna.
    Quella donna, quella donna dai capelli castani raccolti in una coda, un vestito nero lungo ed elegante, che ai adagiava al suo corpo adulto ma ancora affascinante.
    La donna si accorse che il giovane era arrivato, e il nervosismo sembrava assopirsi, i suoi atteggiamenti improvvisamente più sereni.


    “Buonasera”

    Esordì il ragazzo, nascondendo sotto un sorriso la tensione che entrambi davano idea di avere.

    “Buonasera, non credevo fossi così puntuale”

    “Bè..ti sbagliavi..ordini qualcosa?”

    “Si, un caffè, ma pago io!”

    “Non accetti nemmeno che ti offri un caffè?”

    “Sai,vorrei velocizzare le cose, quindi evitiamo i convenevoli, e dimmi subito cos’hai in mente..”

    Il ragazzo rispettò la decisione della donna, e ordinò due Caffè, per poi mutare la sua espressione da finto rallegrato, il vero motivo di quell’incontro necessitava di toni seriosi.

    “Prima che tu inizi, voglio solo dirti che se mi hai fatto perdere tempo e non hai idee valide, puoi cominciare a trovarti una nuova occupazione!”

    “Eh,eh!Non esagerare!Sai, questa grinta mi dà fiducia, sei la persona perfetta per intendere le mie ragioni…”

    “E quali sarebbero?”

    “Bè, prima fammi fare una domande a me…credi nel tuo progetto?”

    “Ovvio!!”

    “E sei sicura che ti stai circondando delle persone giuste per realizzarlo?”

    “Parla chiaro..”

    “Bè…perché hai accettato di incontrarmi, anche tu avevi una cosa da dirmi se non sbaglio.”

    “Si, e lo sai benissimo. Ti voglio affianco a me, non posso far a meno di te per il NDS”

    “Bene, vedo che capisci. Ma sei ancora sicura che gli altri membri siano le persone giuste?”

    “Di chi parli?”

    “Kratos..John Kratos..”

    “Il Survival Champion…”

    “Già, lui! Sai benissimo che non è adatto a quel posto. Uno, è un disonore avere un malato del genere che soffre di manie di persecuzione come campione, fammelo dire. Poi ti ricordi cosa ha detto a Bruce? Non mi interessa niente se Squibb è del New Doom Sindacate, io voglio quel titolo.
    Lui non vuole il bene e la realizzazione del progetto, lui vuole la gloria personale. Quindi, ti dico francamente cosa ho intenzione di fare…caccialo subito fuori!”

    “E il titolo?Io non voglio che il NDS perda il titolo Survival..”

    “Bè, quello è il problema minore. Gli togli anche quello, fidati di me.”

    La conversazione venne interrotta dal cameriere, che rimase deluso dal comportamento dei due clienti, che si azzittirono appena egli porto i due Caffè che avevano ordinato.
    Fece le operazioni di rito con movimenti lenti, ma i due non ripresero la loro discussione finchè il cameriere curioso non si allontanò da due.
    Il vento intanto emise un soffio violento, che entrò dalla finestra del Bar e rese gelida l’atmosfera anche al suo interno, gelida come la notte di Chigago, qualcosa stava per cambiare quella sera, era come se era la vigilia di qualcosa di importante, ma il gelo nascondeva tutto, lasciava solo percepire quella sensazione di cambiamento che era nell’aria.



    Prima di tutto, serve coraggio.
    Un capolavoro non nasce quasi mai, se al momento della creazione si ha timore, o si ha paura di fare qualcosa, se si ha paura delle conseguenza di quello che si fa.
    Un artista deve buttarsi, deve rischiare la sua creazione per renderla un capolavoro, se si limita a fare cose facili e prevedibili, non sarà mai un capolavoro.
    Il coraggio di rischiare per ottenere qualcosa di grande, forse questo potrebbe essere un ingrediente.
    E un pizzico di presunzione, da dosare con cura.
    Troppa farebbe finire la creazione in banalità.
    La giusta dose invece porterebbe l’artista a creare un primo pezzo di quello che poi è destinato a diventare un capolavoro, una prima piccola parte, l’ottimo inizio per una grande fine.




    Montreal, Ore 20.40

    Sbaaam!!

    Un tonfo eccheggiò, portandosi dietro un pizzico di tensione che ormai cominciava ad essere stretta per le dimensioni della stanza.
    La bottiglia di vetro rimbalzò due volte sul freddo pavimento, prima di perdere la sua consone forma per ridursi in tanti pezzettini, che si sparsero per l’ampiezza del luogo.
    Si avvicinò a quel che era rimasto della bottiglia, e nei vetri si specchiò, e davanti a lui vide un uomo teso, che fremeva, che non riusciva a rassicurarsi.
    Un tensione uscita fuori tutto di un tratto, a poco tempo dalla sentenza, a pochi attimi dall’incontro col suo destino.
    Un incontro amaro? O Dolce?
    Sembrava chiedersi, e nonostante cercava di autoconvincersi che non poteva che essere la seconda la risposta più valida, i frammenti della bottiglia segnalavano quanto la paura che il destino gli avrebbe risposto con amarezza si faceva sentire.
    Fece qualche passo, girovagando per la stanza, senza destare attenzione per nulla, quando la porta si aprì, interrompendo la sua solitudine.


    “Ehi, tutto ok?”

    Una voce cercò di tastare la situazione, catturando il suo interesse.

    “Si…almeno credo.”

    Rispose, non troppo sicuro di ciò che aveva detto.
    Se ne accorse, e lentamente si sedette accanto a lui, posando leggermente e dolcemente il suo braccio sulle spalle di esso.


    “Cos’è che ti angoscia? Questa sera avrai quello che volevi, questa sera avrà inizio tutto…non c’è che da rallegrarsi, o sbaglio?”

    “Si..però..”

    “Però cosa…?”

    Voleva parlare, ma forse non trovava le parole giuste.
    La parola per quanto sia complessa ed articolata a volte mette in crisi l’uomo, che non riescead utilizzarla come vorrebbe, o molto probabilmente non c’è un modo per poterla usare in certe situazioni.


    “Non mi dire che hai paura di non farcela?”

    “No, quello no!”

    “E allora?”

    “Vedi, ho paura che qualcuno on rispetti le promesse, non dipende solo da me stasera, o meglio non dipende solo da me da adesso in poi. Non voglio essere tradito insomma, ho paure che qualcosa non vada per il verso giusto, perché ciò significherebbe gettare tutto all’aria…”

    “Non c’è da preoccuparsi!!”

    “Dici? E se invece stesse tramando qualcosa alle mie spalle? Cosa mi assicura che alla fine non siano loro a fregare me, cosa mi dice che questa sera non sarà il loro di progetto ad avere inizio?”

    “Quindi…non ti fidi di lei?”

    “No. Ho paura che lei non voglia davvero quello che dice. Ho paura che sto sbagliando, non mi basta ottenere la cintura stasera, voglio tutto, voglio il massimo che posso ottenere qui dentro, e lo voglio senza dover preoccuparmi di essere tradito!!”

    “Io credo che manterrà la promessa!”

    “Io lo spero. Anche se non vorrei che a fine serata mi ritrovi io in una pozza di sangue, morso da uno sciacallo che pareva addomesticabile, e che invece mi ritrovo contro..”

    “Capisco le tue paure. Ma pensaci, il tuo destino questa serà sara vittorioso, sarà l’inizio di una nuova era…nel sangue inizierà, e finirà..”

    “In gloria, almeno spero.”

    “Fidati di lei, non ci deluderà..”

    “Come fai ad esserne sicura, c’è l’amore in mezzo!”

    “Non giocherà una parte importante, puoi starne certo..”

    “Dici? Quindi vuol dire che anche per te magari un giorno potrebbe essere cosi, magari tu sai qualcosa che io non so!”

    “Scherzi?!?!?”

    “No..”

    “Puoi fidarti!”

    “Devo fidarmi, ormai ho scelto questa via, spero solo che chi ho scelto con me non cambi idea…per dei sentimenti…”

    “Tu pensa a versare sangue, e ad alzarti a fine serata con la tue gambe, al resto ci penserà lei, il potere è nelle nostre mani, e lo sarà sempre…del resto è questo il nostro destino, non ci saranno intoppi…”

    “Io continuo a non esserne pienamente sicuro…”

    Scricchiolò la porta.
    Segno che una terza persona stava per invadere quella stanza, e la sua ombra lentamente si spalmava tra i vetri rotti.
    I due fissarono subito l’ingresso, impauriti in volto, chi li stava spiando?
    La losca figura fece qualche passo per farsi riconoscere, e una volta presentatosi ai due volle dire la sua.


    “Fidatevi, siamo solo all’inizio. Non tradisco il mio destino e il mio potere per dei sentimenti, l’amore non mi fa gola quanto questo progetto. Quindi finitela, e fate il vostro lavoro, io farò il mio.
    Pensate a godervi il futuro che ci aspetta. E ora basta, nessuno ci deve sentire, ne vedere insieme, ci vediamo…sulla riva di un fiume di sangue, io verrò più tardi come promesso, in compagnia di un fido animale affamato, statene certi!”

    Così come era comparsa, la figura usci dalla stanza e sparì nell’anonimato dei corridoi.
    All’interno i due si strinsero in un abbraccio, mentre sogni reconditi ora coloravano i loro pensieri, sogni di sangue, sogni di gloria, sogni dolci…come il destino che li attendeva.



    Dopo aver rischiato, e aver ottenuto qualcosa di buono, cosa si può fare?
    Bè, deve essere un capolavoro, quindi è necessario non accontentarsi.
    Voglio dire, è stato fatto un primo passo, rischiando si ha ottenuto qualcosa di buono, sarebbe controproducente accontentarsi di ciò che si è fatto!
    Ma soprattutto sarebbe umile, e se vogliamo fare un capolavoro…..si può avere umiltà?
    Assolutamente no, un artista umile non farà mai un capolavoro, anche perché se abbiamo detto che serve presunzione, essere umili e restare soddisfatti dai primi, buoni, passi sarebbe solo un distruggere, uscirebbe fuori un fallimento.
    Quindi cercare di arricchire la creazione con qualcosa di più grande di quanto stato fatto, un qualcosa che abbia più valore di prima.
    Ormai il rischio è corso, e fermarsi sarebbe da persona comune, non da artista.
    Quindi rischiare fino in fondo, anche se ci si accorge che alcuni passi che sembrano così belli e potrebbero rovinare la creazione, metterla a rischio.




    Miami,Ore 20.35

    Un uomo cammina con passo lento e respiro profondo e marcato.
    In lui chiara la tensione per ciò che l’aspetta mente il rumore dei suoi passi logli tiene compagnia.
    La sua mente vaga a velocità sui scenari diversi che poteva prendere la sua vita qualche ora dopo, sulle varie strade che il destino gli avrebbe offerto.
    Non c’era da preoccuparsi, era un uomo previdente a riguardo, aveva già programmato tutto, aveva già preparato la sua via da percorrere.

    Continuava nel suo camminare, quando si accorse che non era solo, alzò gli occhi e si trovò in compagnia, il suo respiro non era più solo.

    “Buonasera.”

    Accennò, con coraggio.

    “Buonasera!”

    Gli rispose, con un tono stizzito, segno che la sua presenza no era ben accolta dal suo interlocutore.

    “Allora, come ti senti per stasera?”

    “Dove vuoi arrivare?”

    “Io? Non fraintendermi, voglio solo sapere se stai in forma!”

    “Abbastanza per andare a dormire sereno..”

    “Sei sicuro?”

    “Si. E ora finiscila.”

    “Ehehe, come vuoi. Sappi che uno solo di noi due andrà a dormire tranquillo. E non credo di dormire male questa notte.”

    “Lo spero per te. E ora possiamo pure salutarci, ci rivediamo più tardi, e ti farò del male, credimi!”

    “Tsk, stanne certo. E attento alle tue spalle. Potresti essere morso.”

    “Cosa? Cosa vuoi dire?”

    “Niente, niente, una nuova vita per te inizierà stasera, leader.”

    “Mi prendi in giro?”

    “No, no. Sono sincero. Addio, Leader. “

    Si allontanò, lasciando l’altro nel pieno dei suoi dubbi e della sua rabbia.
    Aveva ostentato fierezza di fronte ai suoi occhi, anche se al suo interno non era pienamente convinto di ciò che stava facendo.
    Stava portando avanti un progetto importante, stava lavorando a un qualcosa forse pià grosso di lui, aveva in se stesso un minimo di preoccupazione che tutto non sarebbe andato secondo stabilito, e teneva stretto a se la cintura che aveva in spalla.
    Il suo vagare si interruppe improvvisamente, appena resosi conte che era abbastanza lontano.
    Tirò fuori dalla tasca un cellulare e rapidamente compose un numero.
    Dopo qualche secondo qualcuno rispose.


    “Pronto?”

    “Tutto apposto per questa sera?”

    “Ovvio, non continuare a chiedermelo, rischi di farti scoprire.”

    “No, sono da solo. Spero che hai avvisato chi di dovere!”

    “Si, tutto fatto. Stai tranquillo, tutto sta andando per il verso giusto, champ.”

    “Ok, ok.”

    “Ci vediamo a fine serata, l’inizio della nostra era si sta avvicinando, mancano pochi dettagli al compimento.”

    “Bene, bene, a dopo.”

    “Ciao.”

    L’artista rischia, e inizia bene.
    Non si accontenta, e prova qualcosa di più complicato, ma allo stesso tempo di maggiore bellezza.
    L’artista sa che non è abbastanza, bisogna creare un capolavoro, non una normalissima opera, destinata a sparire quando un'altra normalissima opera nascerà per oscurarla. Un capolavoro non viene mai oscurato, quello è l’obbiettivo dell’artista, e quindi sa che a questo punto deve fermarsi un attimo.
    Deve fermarsi e contemplare la sua creazione come l’ultimo delle comunissime persone che stanno osservando il nascere del suo capolavoro.
    Cosa farebbe una persona normale, che non è un artista?
    Toglierebbe le cose che sono fatte male, le cose che potrebbero dar fastidio alla realizzazione di un opera perfetta.
    Quindi, l’artista deve abbassarsi dal suo livello superiore, deve guardare la sua opera e muoversi con operazioni scontate, che farebbe il primo degli incapaci, ma che a questo punto servono, per non ritrovarsi alla fine con un passo eseguito male che rovinerebbe il resto dell’opera, eseguito divinamente.




    Chigago, Ore 11.24

    Il sole è costante nella mattinata di Chigago, nonostante un leggero vento ricorda gli abitanti della zona l’avvicinamento della stagione autunnale.
    La monotonia e la frenesia delle grandi città fa da dipinto anche qui, e un viavai di gente attraversa la metropoli, a poche ore dal pranzo.
    Sbrigare le ultime faccende prima di prendersi un pausa, questo è l’obbiettivo della maggior parte delle persone che rendono colorate e vive le strade di Chigago.
    Su di una strada poco conosciuta, ma altrettanto trafficata vi è un Caffè, che accoglie i suoi clienti in cerca di un leggero break per poi ripartire nello stress della giornata.
    All’interno un giovane ragazzo è solo, occhiali da sole griffati stretti sul capo e un abbigliamento decisamente troppo raffinato per la mediocrità del posto.
    Viene da chiedersi chi stai aspettando, ma soprattutto come mai un ragazzo così elegante all’apparenza si sia fermato in un Cafè così modesto, dove tutto un po’ stona con il suo abbigliamento e il suo portamento.
    Forse proprio la clientela riservata e borghese del Caffè fanno sì che esso sia lontano da occhi indiscreti, lo fanno sentire rassicurato in quanto nessuno che lo conosce potrebbe incontrarlo in quel Cafè.
    Passa qualche minuto, ed ecco che una donna con eleganza entra nel Cafè, destando ulteriore stupore al suo interno.
    Dalla cura con cui la donna è vestita e si presenta è facile intuire che non sia un dipendente statale, ed è probabile che sia la persona che il ragazzo così elegante stava attendendo.
    Di fatti, dopo aver lasciato a bocca aperta qualche cliente abituale non abituato alla visione di tale caratura di persona in quel luogo, raggiunse il ragazzo, e dopo averlo salutato ci si siede affianco.
    La donne scruta con attenzione e un filo di preoccupazione la gente intorno a loro, come a sincerarsi che l’argomento della discussione che a breve terrà non sia sentita da persone non autorizzate.
    Rassicurata, si avvicina ulteriormente al suo accompagnatore, così da poter usare un tono di voce basso per farsi capire.


    “Ci siamo.”

    “Bene, quindi ti hanno confermato entrambi?”

    “Si, il primo lo annunceremo a breve, il secondo lo conosci, vuole fare una sorpresa..”

    “Basta che la sorpresa non ce la faccia lui a noi, sai benissimo che siamo vicini alla fine, ora proprio non dobbiamo rischiare, o manderemo tutto all’aria…”

    “Non ti preoccupare, mi ha dato la sua parola.”

    “Cosa ci fai con la parola di un bastardo?”

    “Cos’è, non ti fidi?”

    “Ummm…ricordati che io sono e merito di essere il leader, ricordati che se mai uno dovesse sgarrare sarà sempre lui a rimetterci, non voglio compromettere tutto quello fatto din’ora..”

    “Ti ripeto di saper tranquillo, leader. Ormai è fatta, il nostro sogno si è avverato.”

    “Già, mi immagino già le facce quando li vedranno affianco a noi, loror che fino a ieri erano visti come un appiglio di speranza per rimanere in vita, che colpo che abbiamo fatto!”

    “Ehi, vai piano, ricordati che prima bisogna vincere sul loro campo, no sottovalutiamo questo, o rischieremo di rovinare tutto..”

    “Tsk, credo che senza di me non saresti mai arrivata a questo punto. Quell è l’ultimo dei problemi, la nostra vittoria è già scritta, ricordati da che parte sto io..”

    “Sarà, il problema è che no ho notizie sui chi starà ora dalla loro parte..”

    “Chiunque sia, uscirà sconfitto. Il mio..”

    “Il nostro..”

    “Il nostro progetto ormai è capolinea, se fin’ora nulla è andato storto, allora vuol dire che il destino ci ha preso di buon occhio, ci sarà solo un nome fra poco, il nostro!!”

    “….”

    “Bè, a questo punto…credo che posso offrirti da bere? I festeggiamenti iniziano ora, All Hail…”

    Improvvisamente il ragazzo smise di parlare, con la coda dell’occhio aveva notato che si era avvicinato loro il cameriere, ansioso di poter prendere l’ordine dei due.
    Mutando velocemente le loro espressioni seriose in compiaciute con altre serene e disinvolte si rivolsero al ragazzo, ordinando cosa preferivano.
    Aria di festa sembrava circondare i due, era la fine di un qualcosa di grosso, l’inizio del loro successo, il raggiungimento di un obbiettivo portato avanti per molto temo, gli tulii dettagli erano stati risolti, ora toccava passare all’attacco, l’attacco decisivo, come in una guerra, i strateghi avevano il piano e gli uomini giusti, ora toccava al campo di battagli emanare il verdetto, versare sangue del perdente, colmare di gioia le anime dei vittoriosi.
    Lo scontro era a breve, la vittoria ad ancora di meno.



    L’opera sta per diventare un capolavoro, il meglio è rimasto all’interno dell’opera, qualsiasi cosa invece no sia degna di far parte di un capolavoro è stata tolta, annullata, l’artista ha concluso il cuore dell’opera.
    Ma non l’opera.
    Il cuore c’è, la parte più importante e principale sono state realizzate e perfezionate, ora va fatto il contorno, senza toccare il cuore, che resta la parte più importante.
    Il contorno deve no deve essere per forza inferiore al cuore, però deve stupire, deve essere inatteso.
    Se poi riesce l’artista riesce anche a creare un contrasto fra il cuore e il contorno, allora la strada per creare il suo capolavoro è stata ben imboccata.
    Perché contrasto?
    Perché chi osserva un opera si aspetta omogeneità.
    Chi osserva un capolavoro senza precedenti, invece rimane sorpreso dal contrasto tra le parti, rimane stupito perché non ha mai visto niente di simile e soprattutto non si aspettava il contrasto, è infatti si parla di un capolavoro, non di una comunissima opera.



    Chigago, Ore 18.45

    Un rumore assordante si stanziava per tutta l’ampiezza dell’aeroporto, creando quasi una melodia con il vociare insistente dei viaggiatori che con pazienza attendevano il loro volo, con il corpo in quell’aeroporto, ma con la testa già in volo verso nuove avventure, verso nuovi pensieri, verso ciò che li aspettava una volta scesi a destinazione.
    Tra il chiasso generale, di tanto in tanto spiccava altisonante la voce che annunciava gli aerei in arrivo e in partenza, pochi la stavano ascoltando, ma lei faceva lo stesso il proprio lavoro.
    Un fitto gruppo di persone affollava una zone del luogo, stando a ben distanza grazie a transenne e bodyguard, che sorvegliavano quel luogo, dove doveva passare qualcuno che certo non era li per passare indisturbato.
    La curiosità di sapere perché tanat sorveglianza intorno a quel passaggio era tanta, e i commenti più fantasiosi uscivano dalle bocche della gente, in trepidazione per scoprire chi avrebbe avuto il lusso di attraversare quelle transenne per prendere il proprio volo.
    Lontano, ma non troppo, da lì in una zona forse poco in vista dell’aeroporto vi erano 3 persone, due donne e un uomo che dialogavano a toni rigorosamente bassi, quasi nascosti.
    I loro atteggiamenti erano distinti e raffinati, forse erano proprio loro che aspettavano nel passaggio all’interno delle transenne, ma prima di prendere il volo evidentemente avevano qualcosa su cui discutere.


    “Fra un quarto d’ora arriveranno tutti”

    Esordì una delle due donne, ad apparenza la più giovane delle due, vestita in maniera più sbarazzina e con dei ricci capelli legati all’indietro con una accozzata coda di cavallo.

    Fra un quarto d’ora prenderemo il volo verso il successo, no vedo l’ora! Gia pregusto la scena, tutto nelle nostre mani, tutti al di sotto di noi , le loro vite messe a giudizio da noi,sono al settimo cielo!”

    Gli rispose l’uomo, con tono entusiasta.

    “Sapete, mi dà fastidio anche ammetterlo, ma avevo paura di fallire, ora invece è tuto pronto, domani sarà tutto finito. Domani inizierà una nuova era..”

    Ammette l’altra donna, visibilmente più anziana dell’altra ragazza, e vestita in maniera molto più elegante.

    “Fallire?Ormai è l’ultimo delle preoccupazioni!!Il destino è nostro amico, domani sarà una nuova alba per tutti, e ce la gusteremo..”

    La rassicurò il ragazzo, forse all’apparenza il più sicuro di se dei tre.

    “Già, ma non stiamo correndo troppo?”

    Chiese questa volta la ragazza giovane, forse preoccupata della troppa convinzione di successo manifestata dal ragazzo, e in piccole parti anche dalla donna a lei vicina.

    “Cosa vuoi dire?”

    Fù proprio il ragazzo a rispondergli.

    “Voglio dire, stasera avremo lo scontro, ricordiamoci che davanti a noi non ci saranno gli ultimi arrivati, c’è gente valida, dobbiamo batterli prima di festeggiare, dobbiamo vincere!”

    Tali parole causarono sorrisi sarcastici nei suoi interlocutori, che si fissarono per poi rispondergli, e toccò al ragazzo.

    “Noi abbiamo già vinto. L’incotnro di stasera sarà solo una formalità, un dettaglio da completare, una fastidiosa bazzecola, l’ultimo piccolo atto di una vittoria enorme. Non ti preoccupare, domani avrà inizio una nuova era, la nostra era…l’era del..”

    “Sono arrivati!”

    Venne interrotto bruscamente dalla donna più anziana, che nel frattempo si era accorta dell’arrivo di un pullman fuori dall’ aeroporto.
    Così, la giovane ragazza si strinse nelle braccia del ragazzo, sotto gli occhi dell’altra donna, che senza farsi vedere strizzò l’occhio al giovane, che ricambiò.
    I tre poi raggiunsero la postazione delimitata dalle transenne, erano loro gli ospiti speciali di quel volo, e con un passo sereno raggiunsero i posti stabiliti per l’imbarco.
    Una nuova era caratterizzava i loro di pensieri, una nuova vita all’indomani di quel volo, sarebbe stato l’ultimo tramonto tranquillo, l’alba del giorno dopo era destinata ad essere un risveglio di gloria, un lavoro terminato, una vittoria curata nei minimi dettagli.
    Gli mancava solo vincere l’ultimo atto di questa storia, ma quello era semplici ritocchi finali ad un capolavoro completo.




    Il capolavoro è completo.
    O quasi.
    Manca gli ultimi dettagli che lo rendano perfetto e quelli vano scelti con cura.
    Una volta trovati, si aggiungono all’opera già creata.
    Il capolavoro è completo, l’autore è un artista.
    La creazione è destinata a durare negli anni, ad affossare e distruggere nel confronto tutte le altre opere.
    Perché è un capolavoro, non un opera.
    Il lavoro è terminato, non resta all’autore che godersi la sua creazione, e far ammirare al mondo la sua bravura, il suo talento, la sua superiorità sul resto.









    Dimenticavo, non è finito.
    Manca la firma.
    Alla fine del capolavoro l’artista deve mettere la sua firma, se è stato lui a completare ciò deve prendersi i meriti, o magari i demeriti, di ciò che ha fatto.


    Domani sarà l’alba di un nuovo successo, domani sarà l’alba di un artista.
    Un artista che ha creato un capolavoro.
    Un artista che ora può bearsi della sua creazione, perché perfetta.
    Un’artista cui domani tutti guarderanno dal basso, perché inferiori.
    Un’artista che, come solito fare, si prenderà i meriti del suo successo, si gusterà il dolce sapore della sua vittoria, il lussuoso vivere nella gloria del vincente.
    Ammirate la mia creazione, contemplatela e imparate come divenire un artista, ma non cercate di imitarmi, io sono nato per vincere, io sono nato per essere superiore agli altri.
    Sono un capolavoro.
    Nato per creare capolavori.

    Firmato….Brock Johnson

    [Modificato da vd2 21/10/2006 17.02]

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