asellum in prato timidus pascebat senex.
un vecchio pauroso faceva pascolare in un prato il suo asinello.
Entrambi odiavano la metrò di New York. Quel giorno la carrozza era vuota ma di solito questa gremiva di gente. Di sottofondo c'era un poveracccio che cercava di guadagnare qualche soldo per mantenersi. Pochi tuttavia davano le mance per quelle performance che facevano. Anche quel giorno un vecchietto suonava con un violino una suonata allegra. Ma non ricevette le mance dovute.
Kevin e Jack non erano soliti prendere la metrò per spostarsi da qualche parte. ma la macchina era rotta e, per sfortuna, dovettero fare il tragitto con quel mezzo scomodo. Infatti stavano andando proprio a ritirarla aggiustata (si spera).
Per fortuna che era Sabato e non c'erano molte persone. Jack osservava "fuori" dal finestrino pensieroso sul da farsi. Kevin invece stava perlopiù leggendo un libro per passare il tempo.
Improvvisamente a Jack venne in mente una domanda che lo tormantava: "Secondo te, Kevin, chi vince il ME nel PPV? il team WBFF o la NDS?"
Is hostium clamore subito territus suadebat asino fugere, ne possent capi.
Atterrito dall'improvviso gridare dei nemici, esortava l'asino a fuggire per non lasciarsi prendere.
K: "Perché?"
J: "Mi è venuta in mente questa domanda pensando a quello che è successo. Secondo te chi è che vince?"
K: "Non lo so... entrambi sono forti come team. Sono due giganti che si combattono. La potenza di uno si equipara con la potenza dell'altra come gli opposti.
è una lotta spietata e senza sosta. Entrambi si comporteranno al loro meglio e sono sicuro che quel ME sarà uno spettacolo che nessuno di quelli che seguono la WBFF si deve permettere di perdersi. Non si sa chi prenderà il potere, è una grandissima incognita quello che mi chiedi. Ma, nonostante tutto quello che ho detto, io ho una certezza."
J: "Che cosa?"
K: "Che a noi non importerà niente dell'esito di quello scontro. è una certezza quella che dico. Ne più ne meno"
At ille lentus: "Quaeso, num binas mihi clitellas impositurum victorem putes?"
Ma quello, senza fretta: "Dimmi, credi che il vincitore mi metta addosso due basti?"
J: "CHEEEEE??? certo che ci deve importare, il destino della federazione dipende da quello scontro!!!!". Il tono del wrestler era attonito mentre osservava Kevin che, impassibile, continuava a leggere il suo libro noncurante dello stupore del compagno.
K: "Lo so che la federazione dipenderà da quello scontro e lo so che è un evento importantissimo quello che succederà a End of a Era. Un PPV che cambierà (forse) la vita di tutti quelli che lo seguiranno provando emozioni forti sul voler sapere chi vincerà. Questo è un dato di fatto, non cambia niente.
Ma sono fermamente convinto che la cosa a noi non cambia affatto chi comanda o meno. Non ci importa che cosa succederà. Pensi che a noi cambia qualcosa se i potenti cambiano? Noi non stiamo né da una parte né dall'altra. Credi che ci faranno combattere di più o di meno se siamo in una posizione nulla?"
J: "Non capisco..."
Senex negavit. "Ergo quid refert mea cui serviam clitellas dum portem meas?"
il vecchio disse di no. "Allora, purché mi si carichi di un unico bastio, cosa mi importa chi devo servire?"
K: "Ad entrambi non importa della sorte della federazione perché (per ora) non siamo persone di punta. Stiamo ancora nei match non importanti.
Cosa ci importa che a noi ci cambiano i potenti? Noi combattiamo comunque, nel bene e nel male, contro gli stessi avversari.
Che ci importa chi ha il potere? Noi combattiamo lo stesso incessantemente, senza mai fermarci. Non possiamo influenzare la scelta del potere, perché non siamo ancora personaggi di punta. Quindi noi dobbiamo solo combattere e diffondare l'hardcore. Noi siamo simili alla fine, perché, l'hardcore è semplicemente il..."
La voce femminile avvertì: "CAPOLINEA!"