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Dominic Uller, detto "il Dom", non era tipo da lasciar passare troppo tempo senza una delle sue incoscienti sfide alla fortuna.

Quel pomeriggio il Dom aveva organizzato un'altra tra le sfide classiche: il brindisi con lo scorpione.

Dominic tirò fuori un otre di vino rosso dorniano e delle coppe di legno che porse a ciascuno dei suoi amici e a qualche altro giovane dorniano che voleva sfidare la sorte ed entrare così nel giro.
Oltre ai soliti Dominic, Galen, Dana e Moby, quel giorno si erano aggiunti Terry e Formond.

Il brindisi con lo scorpione non aveva molte regole. Il gioco consisteva nel bere interamente la coppa di vino dorniano, il più lentamente possibile, mentre si teneva uno scorpione poggiato sulla stessa mano che reggeva la coppa.
L'ultimo a posare la coppa, gettando di nuovo lo scorpione nel contenitore di vimini, sarebbe stato il vincitore.
Ovviamente per poter vincere ma soprattutto per restare vivi, era necessario non farsi pungere dallo scorpione.


Il Dom riempì le coppe, poi aprì il cesto di vimini pieno di scorpioni neri di Dorne.
Contemporaneamente, i dorniani presero uno scorpione dal cesto tenendolo per la coda e se lo posarono sulla mano.
"Tre, due, uno... via!"
Tutti sollevarono la coppa e iniziarono a bere.

Lo scorpione sulla mano di Moby fece ondeggiare la coda. Moby si spaventò e fece cadere vino e scoprione all'interno della cesta.
Il Dom beveva lentamente il suo vino, con gli occhi fissi sul proprio scorpione, ma con la coda dell'occhio vide la scena e dovette sforzarsi di non ridere.

Dana bevve velocemente. Svuotò la coppa e poso lo scorpione senza essere stata punta.

Galen e Terry la seguirono qualche secondo dopo quasi all'unisono.

Dominic continuava a sorseggiare lentamente il suo vino, gli occhi fissi sulla punta dello scorpione. Gettò una rapida occhiata a Formond.

Formond beveva altrettanto lentamente ma la mano gli tremava leggermente e la fronte era imperlata di sudore.

Dominic e Formond svuotarono la coppa praticamente insieme, ma quando Formond staccò la coppa dalle labbra per posarla, lo scorpione fece scattare la sua coda, pungendolo alla mano.
Il Dom posò con tranquillità la sua coppa e il suo scorpione mentre Formond schizzava in piedi urlando. Non fece pioù di quattro passi prima di accasciarsi con un gemito a terra.
Il Dom raccolse lo scorpione di Formond che zampettava sulla sabbia e lo ripose nel contenitore di vimini.

Con l'otre riempì di nuovo le coppe a tutti.
"In onore di Formond e del suo coraggio!" e svuotò la coppa in un sorso.
"Andiamo al bordello... Alla morte si risponde assaporando la vita!"


Ser Arthur Dayne
The Sword of the Morning


«Tutti i cavalieri devono sanguinare.
È il sangue il sigillo della nostra devozione.»