marco panaro
00mercoledì 29 settembre 2004 15:56
Consiglio di Stato sez.V 27/9/2004 n. 6319
Il T.A.R., adeguandosi alla tesi prevalente seguita anche dalla giurisprudenza di questa Sezione (V, 21.6.2002, n. 3404; 8.5.2002, n. 2473), ha rilevato che il termine di impugnazione della esclusione dalla gara dovesse essere computato con decorrenza dalla data di detta seduta, essendosi concretizzata in tale data la piena conoscenza della determinazione negativa della commissione giudicatrice della gara da parte della Società Publiconsult.
E’ noto, infatti, che in base alla giurisprudenza richiamata, la presenza di un rappresentante della ditta partecipante alla gara alla riunione nella quale vengono adottate determinazioni per la stessa negative comporta ex se piena conoscenza degli atti lesivi ai fini della decorrenza del termine di impugnazione. Ciò, qualora risulti che il rappresentante stesso sia munito di mandato ad hoc o ricopra una carica sociale che consenta di ritenere che la conoscenza da parte dello stesso possa essere riferito alla concorrente.
Nella specie, sussistono, i requisiti e gli estremi di una presenza qualificata del rappresentante della Società Publiconsult agli atti di gara.
Non è contestabile, infatti, che il Sig. Manna, che ha firmato anche il verbale della seduta, fosse presente alla seduta svoltasi il 19.11.2002 per delega dell’amministratore unico della società e quindi partecipasse alla seduta in veste di diretto rappresentante del soggetto munito di poteri di amministrazione e legale rappresentanza della società verso l’esterno.
Si sono quindi realizzati i presupposti richiesti in giurisprudenza per affermare la piena conoscenza da parte della Società appellante dalla gara e, di conseguenza, deve confermarsi la tardività del ricorso di primo grado rilevata dai giudici di prime cure.