l'insegnamento universitario dell'omeopatia

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vanni-merlin
00sabato 11 marzo 2006 01:18
I Verdi chiedono che nel programma del centro sinistra sia inserito un decreto che introduca l'insegnamento universitario dell'omeopatia.

I Verdi chiedono che nel programma del centro-sinistra sia inserito un decreto sulle medicine non convenzionali da adottare addirittura nei primi 100 giorni. Secondo i Verdi sarebbe necessaria una legge quadro sulle medicine non convenzionali per consentire all'Italia di recuperare il tempo perduto mettendo fine al ''Far west'' che esisterebbe, a dire dei Verdi, in questo settore e che renderebbe l'Italia fanalino di coda in Europa. Nell'ambito del convegno tenutosi a Roma, sull'omeopatia in Italia e in Europa, Luana Zanella, deputato dei Verdi alla Commissione Affari sociali della Camera, ha sottolineato che l'omeopatia nel Vecchio Continente sarebbe una realtà ampiamente accettata che piacerebbe anche in Italia, essendo, secondo la Zanella addirittura 9 milioni gli italiani che farebbero ricorso a queste cure. Per Paolo Galletti, responsabile Medicine non convenzionali della Federazione dei Verdi, c'è la necessità di una legge quadro che dovrebbe andare a colmare le lacune esistenti sul fronte della formazione dei medici e dell'insegnamento universitario e prevedere una serie di commissioni tecniche che promuovano la ricerca in questo settore. Il rimborso dei farmaci omeopatici, sarebbe in un primo momento secondario benché, l'omeopatia, farebbe, secondo Galletti, risparmiare il sistema sanitario. Elio Rossi, dell'ambulatorio di omeopatia dell'Azienda Usl 2 di Lucca ha guidato uno studio, finanziato dalla Regione Toscana, che avrebbe dimostrato che l'omeopatia consentirebbe risparmi medi del 50% nell'uso di farmaci tradizionali per la cura di pazienti affetti da patologie del tratto respiratorio, tra cui asma, allergie e patologie otorinolaringoiatre. Per Rossi, al fine di legittimare l'omeopatia, sarebbe necessario investire sulla ricerca che dovrebbe indirizzarsi verso tre direzioni:
-studi osservazionali per monitorare gli effetti di queste cure;
-analisi per valutarne costi e benefici;
-trials clinici randomizzati''.
Tale necessità è stata sottolineata anche da Andrea Valeri, responsabile del dipartimento di ricerca clinica della Società italiana di medicina omeopatica e componente della commissione nazionale Medicine non convenzionali della Fnomceo. L'Ordine dei medici ha riconosciuto nel 2002 l'omeopatia e le medicine non convenzionali, ma, per Valeri, ci sarebbe bisogno di maggiore legittimità, e questa potrebbe derivare esclusivamente da ricerche 'ad hoc'. Molte di quelle realizzate avrebbero già dimostrato l'efficacia dell'omeopatia nella cura di diverse patologie, ma troppi studi continuerebbero a restare nell'ombra.


Fonte: Ile/Adnkronos Salute


da: www.omeopatia.org/sub_index/articoli.html

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