Re: per Luca
Scritto da: curioso.dilettante 27/07/2005 14.40
Carissimo Luca,
se posso permettermi: hai fatto un grandissimo passo avanti!
Ricordi quando Paolo mi "punzecchiava" ed io cercavo di eludere le domande?
Troppo spesso lo facciamo, ogni volta che la nostra curiosità ha delle domande "pungenti" e la nostra cultura non ha risposte adeguate.
Allora cerchiamo di sostituire un simbolo con un altro, senza spiegare mai il primo, nè il secondo, e spesso neppure il legame che li collega (e che a buon bisogno abbiamo creato noi). In questo modo ci allontaniamo dalla comprensione e diveniamo vittime dell'illusione.
Invece è meglio guardarsi allo specchio e dire: questo ancora non l'ho chiarito bene, inutile che io lo consideri un punto di partenza...
Meglio riesaminare da capo un concetto quando si è all'inizio, perchè se si sbaglia un passaggio quando si crede d'esser prossimi alla Realizzazione, si può andare incontro a cocenti delusioni.
Alessio
Ho quotato questo post perchè mi è piaciuto molto, intelligente e realistico, e anche "consapevole". Anche se molte cose non possono davvero essere esplicitate e necessitano di un po' di caos per sollecitare le menti, troppo spesso nascondono l'incomprensione e tendono a mascherarla dietro una valanga di erudizione.
Allora scandalizziamo un po'.
I misteri, o almeno quel poco che ho compreso, non è vero che non si possono svelare perchè altrimenti accadrebbe il finimondo, semplicemente non si sarebbe creduti e si avrebbe una forte contrapposizione. Finchè la mente è tranquilla sulla propria posizione accetta pure il programma della sua morte, se dite che in questa strada la mente artefatta deve morire l'adepto l'accetta perchè in fondo non ci crede, ma se la poni di fronte al fatto reale si ribella violentemente.
Se svelassimo i primi arcani avremmo un mare di contrapposizioni, oggi non c'è il rogo, ma il linciaggio morale si. La mente collettiva non prenderebbe mai coscienza attraverso il disvelamento, lo negherebbe e basta, e con molta veemenza. Lo farebbe per giunta in buona fede, perchè il Guardiano della soglia funziona davvero e vincerlo significa vincere il proprio istinto di sopravvivenza, il detto alchemico "la natura vince la natura" è questo, la nostra natura è l'istinto di sopravvivenza e lotta strenuamente per non essere scalzato. Gesù Cristo lo dice esplicitamente: Non gettate le perle davanti ai porci che non vi si rivoltino contro e non vi facciano a pezzi.
Non concordo nel disprezzo insito nella parola "porci", chi non comprende è degno del massimo rispetto, ma per il concetto si.
Del resto "chi sa sa di non sapere", man mano che si acquista consapevolezza ci si senti più piccoli di fronte all'universo, e molto più consapevoli di quanto ci sfugge rispetto a ciò che capiamo.
A questo proposito vorrei spiegare il significato di consapevolezza.
E' un modo particolare di sapere. Non passa attraverso la mente. Come se a un certo punto ci svegliassimo e alcune cose apparissero chiare, come è chiaro se fa caldo o freddo, se è giorno o notte. Viene da dentro e non è un pensiero per cui non ha bisogno di deduzioni o di giustificazioni o prove. E' così e basta. Come fai a trasmetterlo? Non si può.
Se tu dici a un religioso che dio non esiste, è un esempio, quello reagisce con veemenza se non con violenza, perchè crede attraverso la mente, ma il suo verbo non si è fatto carne, non è penetrato dentro. Se invece avesse scoperto dio dentro di sè non si risentirebbe affatto e non vorrebbe convincerti perchè ha già la sua certezza.
Quindi il preoccuparsi della chiave, della porta o di cosa si fa con la pietra è inutile. E' come quei giochi in cui si fanno domande per capire qual'è l'oggetto nascosto. La mente non può capire perchè la mente si difende strenuamente da certe verità.
Questa è la sua limitazione. Allora ben vengano i simboli e i miti. La mente non li capisce e pertanto non si oppone, e magari qualcosa di soppiatto scivola dentro e diventa consapevolezza.
Il che dimostra (contrariamente a quanto ho sostenuto fino ad ora)che l'erudizione serve.
Un mio maestro diceva che non è lo yoga a dare la conoscenza ma lo sforzo che si fa per fare yoga che serve.
Un saluto a tutti
Gabriella