Una domanda

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Mahavira
00sabato 4 marzo 2006 00:23
Non posso non essere affascinato dagli argomenti che trattate in queste pagine, per cui perdonate se mi sono fatto tentare e anche dalla posizione di semplice lettore vi chiedo una cosa.
Verso il "tempo" quali attenzioni, quali interessi dal mondo alchemico ?
Non ho la vostra cultura, mi interesso particolarmente proprio del "tempo", nella sua molteplice natura, ho qualche contatto con questo vostro mondo ma labile, anche se conosco persone che si muovono verso l'alto.
Ci sono testi, punti di vista, fonti, qualcosa che riguarda la mia ricerca nella vostra cultura ?
Vi leggerò con interesse... ho tempo...
EliasAshmole
00domenica 12 marzo 2006 12:20
Caro Mahavira,
forse potrebbe esserle utile un testo di Mircea Eliade, Arti del metallo e alchimia (trad. dal francese Forgerons et alchimistes, pubblicato da Boringhieri nel 1980, 1987/2a), in cui sostiene che l'alchimia implichi, sostanzialmente, un'accelerazione del tempo...
EliasAshmole
00domenica 12 marzo 2006 12:28
Poiché non riesco a modificare il messaggio, aggiungo almeno una citazione del capitolo conclusivo, dedicato ad alchimia, scienze naturali e temporalità: «l'alchimia ha dato al mondo moderno molto più d'una chimica rudimentale: gli ha trasmesso la sua fede nella trasmutazione della Natura e la sua ambizione di dominare il Tempo». Naturalmente Eliade si premura d'aggiungere immediatamente: «questa eredità è stata intesa e realizzata dall'uomo moderno su un piano ben diverso da quello dell'alchimista». Spero che vi possa bastare per proseguire le vostre incursioni nelle maglie del tempo...
donum dei
00domenica 12 marzo 2006 14:25
Eliade ed il tempo
Trascrivo un post del thread "MdC" sul libro di Eliade

In un capitolo Eliade espone la tesi della “miniera” quale matrice della “Terra” e i “metalli” paragonati a “embrioni-bambini” che maturano-crescono nel suo ventre.
(L’oro è metallo “maturo”, il piombo “acerbo-immaturo”).
Il Nostro paragona la metallurgia, appunto, all’agricoltura in quanto anch’essa implicava la fecondità della Terra Madre ed attraverso di essa (cioè della metallurgia) l’uomo collabora-asseconda l’opera della Natura. L’uomo, attraverso le arti del metallo, sconvolge e precipita il ritmo delle lente maturazioni ctonie e, sotto un certo aspetto, si sostituisce al Tempo.
Eliade riporta un passo di J.Reynand, autore del diciottesimo secolo
:”Ciò che la natura ha fatto al principio, anche noi possiamo farlo, risalendo al procedimento che essa ha seguito. Ciò che forse essa fa ancora oggi, impiegando secoli, nelle sue solitudini sotterranee, possiamo farglielo portare a termine in un solo istante, aiutandola e mettendola in condizioni migliori. Come facciamo il pane, possiamo fare i metalli. Senza di noi le messi non crescerebbero nei campi; il grano non si ridurrebbe in farina senza le nostre macine, né la farina in pane, impastato e otto. Concertiamo dunque con la natura l’attività mineraria, come abbiamo fatto con l’attività agricola, e i tesori si schiuderanno davanti a noi.”
L’Alchimista dunque riprende e perfeziona l’opera della Natura. (Ciò è anche quanto si legge nella Summa Perfectionis, opera alchemica del quattordicesimo secolo di –dubbia- attribuzione a Geber).
Nella opera dell’uomo il “forno” (che ricordo essere un simbolo femminile, come anche il vaso, la caverna, la grotta, la miniera, ecc) è la “matrice artificiale”.
Circa la riduzione di un metallo a “materia prima”, Eliade definisce questo processo “regressum ad uterum”, poiché si perviene ad una dissoluzione della materia, il Caos Primordiale e quindi alla Natura allo stato primordiale.
Eliade (non posso confermare perché non ho le competenze) sostiene, citando vari autori, che in tale fase la sostanza, posta in bagno mercuriale, viene disciolta, ridotta ad Acqua, cioè al Mercurio.
E questa fase corrisponde alla “morte”.


Maria Teresa
Captain NEMO
00lunedì 13 marzo 2006 02:35
Tempus fugit....
Caro Signor Mahavira,

parlare del Tempo in Alchimia non è proprio facile: del resto anche la percezione del Tempo da parte di noi umani è peculiare.

Nel nostro universo possiamo 'scegliere' - cioè muoverci liberamente - nello spazio, ma non nel tempo. Secondo alcune teorie della Fisica, esisterebbero altri universi dove potremmo 'scegliere' il tempo, ma non lo spazio !...Da qui mi verrebbe da considerare il Tempo come una semplice variabile, sulla cui direzione però, 'qui', nulla possiamo.
Personalmente - ma questa, badi bene, è solo la mia opinione peregrina - il tempo come espressione di uno scorrere delle cose non esiste veramente. Si potrebbe dire che ciò che noi percepiamo come tempo è qualcosa dovuto alla nostra incapacità (o forse impossibilità) di comprendere l'unica cosa che esiste di certo in tutti gli universi, cioè l'eternità. Mi pare che lo stesso Canseliet abbia ricordato che non c'è inizio e non c'è fine alle cose, e forse è proprio questo che genera un gran senso di inadeguatezza, quel timore enorme di fronte a qualcosa come l'eternità, che ha a che fare con il concetto similare di infinito. E se l'Infinito è ciò che contiene il finito (meglio, gli innumerevoli 'finiti'), ne verrebbe che l'Eternità contiene il tempo (e ancora meglio, gli innumerevoli 'tempi')...ma temo che non possiamo trovare facilmente la soluzione, perchè questa - con la logica umana - non è semplicemente dimostrabile.
[Se tuttavia le piacesse curiosare sull'inversione del tempo dal punto di vista della Fisica, potrebbe leggere un bel libro di qualche tempo fa scritto da Costa de Beauregard (un fisico di Princeton) sul tempo in termodinamica e l'entropia:"La freccia del Tempo", mi pare si chiamasse]

Quanto al Tempo in Alchimia, giustamente è stato ricordato più sopra che l'Artista fa percorrere alla Natura in poco tempo (nel suo laboratorio, nel suo microcosmo) ciò per cui essa impiega secoli (del nostro tempo: ma siamo sicuri che il nostro tempo e quello della Natura siano scanditi dagli stessi orologi?). Dunque l'Alchimista - in qualche modo - potrebbe essere considerato un abile mago del tempo...!
E le sarà ben noto, inoltre, l'abusato mito dell'Elisir di Lunga vita, il quale tuttavia non renderebbe 'immortali', bensì allungherebbe la durata della vita umana al suo limite Naturale (ed anche qui si deve riflettere su quanto sarebbe dunque diverso il tempo dell'uomo, per così dire, 'normale' e di quello 'illuminato').
Inoltre è cosa altresì conosciuta che in Alchimia esiste un 'tempo' in cui dar inizio ai lavori: e questo caratterizza una sorta di 'finestra' - nello spazio e nel tempo - in cui il contatto tra la materia e lo spirito è fecondo e foriero di forza. E qui si dovrebbe parlare di 'tempo ciclico', confermando l'ipotesi che il tempo come scorrere ineluttabile verso un'unica direzione non esisterebbe.

Da qui ci riponiamo di nuovo la sua domanda: cos'è dunque il Tempo? Forse è proprio una percezione personale, ancorchè marcata dalla nascita e dalla morte su Terra, limiti conosciuti ed ineluttabili della nostra manifestazione: ma lungo il corso della storia dell'Alchimia pare vi siano stati personaggi terreni che si direbbe siano riusciti a 'percorrere' lo spazio tra i due limiti con minore velocità, con gran dolcezza e pace, con nuova Sapienza e distacco dalle piccole cose delle nostre piccole vite, con serenità e saggezza. Sarebbero loro le persone cui si dovrebbe porre la domanda in cerca di lumi, perchè sarebbero riusciti - loro - ad aprire una Porta sull'infinito, sul senza tempo. Poi, chissà perchè (!), anche loro hanno deciso di varcare la soglia verso l'altro dove e l'altro quando, verso altri spazi ed altri tempi...chiudendo educatamente dietro di loro la porta, ...come bisogna sempre fare con una porta, no?!

sempre di buon cuore

Captain NEMO
Domenicano bianco
00lunedì 13 marzo 2006 12:32
Re: Tempus fugit....

Scritto da: Captain NEMO 13/03/2006 2.35
Caro Signor Mahavira,
: cos'è dunque il Tempo?
Captain NEMO



Potrebbe essere quell'Attimo del Continuo Presente, che passeggia lasciando tracce ma che è misteriosamente invisibile e inafferrabile...

Mi pare che l'egittologo ermetista Renè Adolph Schwaller De Lubicz scrisse qualcosa di interessante su questo tema nel suo "Simbolo e simbolica" ,edizioni Arkeios.

Domenicano Presente
Mahavira
00lunedì 13 marzo 2006 23:29
Con interesse...

Scritto da: EliasAshmole 12/03/2006 12.28
Poiché non riesco a modificare il messaggio, aggiungo almeno una citazione del capitolo conclusivo, dedicato ad alchimia, scienze naturali e temporalità: «l'alchimia ha dato al mondo moderno molto più d'una chimica rudimentale: gli ha trasmesso la sua fede nella trasmutazione della Natura e la sua ambizione di dominare il Tempo». Naturalmente Eliade si premura d'aggiungere immediatamente: «questa eredità è stata intesa e realizzata dall'uomo moderno su un piano ben diverso da quello dell'alchimista». Spero che vi possa bastare per proseguire le vostre incursioni nelle maglie del tempo...




Grazie per i consigli, leggerò con piacere questi libri suggeriti, magari bastano per fuggevoli occhiate (meglio essere prudenti e lasciare le incursioni ai temerari), qualcosa di interessante mi è già trapelato da qualche lettura anche "leggera", ma vediamo se riesco a trovare anche qualche frase o allegoria specifica nei testi che mi indicate, e che sicuramente sono più "professionali". Grazie ancora

Mahavira
00lunedì 13 marzo 2006 23:58
Re: Tempus fugit....

Scritto da: Captain NEMO 13/03/2006 2.35
Caro Signor Mahavira,

parlare del Tempo in Alchimia non è proprio facile: del resto anche la percezione del Tempo da parte di noi umani è peculiare.

Nel nostro universo possiamo 'scegliere' - cioè muoverci
liberamente - nello spazio, ma non nel tempo. Secondo alcune
teorie della Fisica, esisterebbero altri universi dove
potremmo 'scegliere' il tempo, ma non lo spazio !...Da qui mi
verrebbe da considerare il Tempo come una semplice variabile,
sulla cui direzione però, 'qui', nulla possiamo.


Si nulla possiamo per regola prima, è una necessità che
tutti siano legati, anche se molto ci sarebbe da discutere
sui "tempi" personali, soggettivi, e alcune malattie mentali
viste semplicemente "al presente", e non percependo alcune
alterazioni macroscopiche in alcuni soggetti, che danno molto da
pensare. Quanto alla percezione del tempo penso che
fisiologicamente siamo legati al massimo ad un "passato"
molto "prossimo", per limiti imposti dalla fisiologia umana.



Personalmente - ma questa, badi bene, è solo la mia opinione peregrina - il tempo come espressione di uno scorrere delle cose non esiste veramente.


Mi fate sentire a casa quando dite queste cose, ogni
momento è perfettamente equivalente, è solo questione di
percezione e di locazione, il fiume scorre a valle tranquillo, e
solo alcuni notano le increspature del suo scorrere.



Si potrebbe dire che ciò che noi percepiamo come tempo è
qualcosa dovuto alla nostra incapacità (o forse impossibilità)
di comprendere l'unica cosa che esiste di certo in tutti gli
universi, cioè l'eternità. Mi pare che lo stesso Canseliet abbia
ricordato che non c'è inizio e non c'è fine alle cose, e forse è
proprio questo che genera un gran senso di inadeguatezza, quel
timore enorme di fronte a qualcosa come l'eternità, che ha a che
fare con il concetto similare di infinito. E se l'Infinito è ciò
che contiene il finito (meglio, gli innumerevoli 'finiti'), ne
verrebbe che l'Eternità contiene il tempo (e ancora meglio, gli
innumerevoli 'tempi')...ma temo che non possiamo trovare
facilmente la soluzione, perchè questa - con la logica umana -
non è semplicemente dimostrabile.

[Se tuttavia le piacesse curiosare sull'inversione del tempo dal
punto di vista della Fisica, potrebbe leggere un bel libro di
qualche tempo fa scritto da Costa de Beauregard (un fisico di
Princeton) sul tempo in termodinamica e l'entropia:"La freccia
del Tempo", mi pare si chiamasse]



Ho letto molto e di buoni autori, è stata mio pane per un
bel periodo, dalle basi alle frecce del tempo etc... etc... mi
interessa molto la "terza freccia". Però non ho letto questo
libro, potrò rimediare.



Quanto al Tempo in Alchimia, giustamente è stato ricordato più
sopra che l'Artista fa percorrere alla Natura in poco tempo (nel
suo laboratorio, nel suo microcosmo) ciò per cui essa impiega
secoli (del nostro tempo: ma siamo sicuri che il nostro tempo e
quello della Natura siano scanditi dagli stessi orologi?).
Dunque l'Alchimista - in qualche modo - potrebbe essere
considerato un abile mago del tempo...!


Bella immagine forse anche vera in un certo senso,
piacevole modo di vedere le cose.




E le sarà ben noto, inoltre, l'abusato mito dell'Elisir di Lunga
vita, il quale tuttavia non renderebbe 'immortali', bensì
allungherebbe la durata della vita umana al suo limite Naturale
(ed anche qui si deve riflettere su quanto sarebbe dunque
diverso il tempo dell'uomo, per così dire, 'normale' e di
quello 'illuminato').



La cosa forse più mi ha colpito fra qualche pagina del
sito era l'addio di Lucarelli, non ricordo le parole precise, ma
il fatto che dicesse che non voleva spendere qui un attimo più
del dovuto, me lo ha affratellato parecchio, l'ho sentito
vicino, più di tutti, credo abbia profondamente capito il
significato di alcune cose, e quanto la maggior parte del fumo
che ci gira intorno sia ridicolo. Credo che il tempo dell'uomo
illuminato possa essere un'eternità, anche se le persone attorno
a lui lo vedono vivere solo 40/50 anni, non vedono la vera vita,
c'è gente che vive molto di più in 5 minuti del suo tempo che
quanto altri anno vissuto in decenni. Molta gente non vive,
semplicemente esiste (siamo in molti ad usare questa fra, non ne
voglio abusare, ma è una verità che rende bene conto di come la
penso).




Inoltre è cosa altresì conosciuta che in Alchimia esiste
un 'tempo' in cui dar inizio ai lavori: e questo caratterizza
una sorta di 'finestra' - nello spazio e nel tempo - in cui il
contatto tra la materia e lo spirito è fecondo e foriero di
forza. E qui si dovrebbe parlare di 'tempo ciclico', confermando
l'ipotesi che il tempo come scorrere ineluttabile verso un'unica
direzione non esisterebbe.


Si.



Da qui ci riponiamo di nuovo la sua domanda: cos'è dunque il
Tempo? Forse è proprio una percezione personale, ancorchè
marcata dalla nascita e dalla morte su Terra, limiti conosciuti
ed ineluttabili della nostra manifestazione: ma lungo il corso
della storia dell'Alchimia pare vi siano stati personaggi
terreni che si direbbe siano riusciti a 'percorrere' lo spazio
tra i due limiti con minore velocità, con gran dolcezza e pace,
con nuova Sapienza e distacco dalle piccole cose delle nostre
piccole vite, con serenità e saggezza.


E' il contesto che cambia il significato, ed anche le
distanze cambiano con il contesto giusto, anche alcuni valori ne
risentono.




Sarebbero loro le persone cui si dovrebbe porre la domanda in
cerca di lumi, perchè sarebbero riusciti - loro - ad aprire una
Porta sull'infinito, sul senza tempo. Poi, chissà perchè (!),
anche loro hanno deciso di varcare la soglia verso l'altro dove
e l'altro quando, verso altri spazi ed altri tempi...chiudendo
educatamente dietro di loro la porta, ...come bisogna sempre
fare con una porta, no?!

sempre di buon cuore

Captain NEMO




Si porte senza indicazioni e persone che non si
dichiarano, perchè fra simili non c'è bisogno di gridare, ci si
riconosce quasi senza parlare.

Grazie è stato interessante !





Mahavira




[Modificato da Mahavira 13/03/2006 23.59]

[Modificato da Mahavira 14/03/2006 0.07]

[Modificato da Mahavira 14/03/2006 0.16]

Mahavira
00martedì 14 marzo 2006 00:09
Re: Re: Tempus fugit....

Scritto da: Domenicano bianco 13/03/2006 12.32


Potrebbe essere quell'Attimo del Continuo Presente, che
passeggia lasciando tracce ma che è misteriosamente invisibile e
inafferrabile...

Mi pare che l'egittologo ermetista Renè Adolph Schwaller De
Lubicz scrisse qualcosa di interessante su questo tema nel
suo "Simbolo e simbolica" ,edizioni Arkeios.

Domenicano Presente




Ho trovato cose interessanti nelle tavole smeraldine,
darò un'occhiata. Grazie


Mahavira
00martedì 14 marzo 2006 00:12
Re: Eliade ed il tempo

Scritto da: donum dei 12/03/2006 14.25
Trascrivo un post del thread "MdC" sul libro di Eliade

In un capitolo Eliade espone la tesi della “miniera” quale
matrice della “Terra” e i “metalli” paragonati a “embrioni-
bambini” che maturano-crescono nel suo ventre.
(L’oro è metallo “maturo”, il piombo “acerbo-immaturo”).
Il Nostro paragona la metallurgia, appunto, all’agricoltura in
quanto anch’essa implicava la fecondità della Terra Madre ed
attraverso di essa (cioè della metallurgia) l’uomo collabora-
asseconda l’opera della Natura. L’uomo, attraverso le arti del
metallo, sconvolge e precipita il ritmo delle lente maturazioni
ctonie e, sotto un certo aspetto, si sostituisce al Tempo.
Eliade riporta un passo di J.Reynand, autore del diciottesimo secolo
:”Ciò che la natura ha fatto al principio, anche noi possiamo
farlo, risalendo al procedimento che essa ha seguito. Ciò che
forse essa fa ancora oggi, impiegando secoli, nelle sue
solitudini sotterranee, possiamo farglielo portare a termine in
un solo istante, aiutandola e mettendola in condizioni migliori.
Come facciamo il pane, possiamo fare i metalli. Senza di noi le
messi non crescerebbero nei campi; il grano non si ridurrebbe in
farina senza le nostre macine, né la farina in pane, impastato e
otto. Concertiamo dunque con la natura l’attività mineraria,
come abbiamo fatto con l’attività agricola, e i tesori si
schiuderanno davanti a noi.”
L’Alchimista dunque riprende e perfeziona l’opera della Natura.
(Ciò è anche quanto si legge nella Summa Perfectionis, opera
alchemica del quattordicesimo secolo di –dubbia- attribuzione a
Geber).

Nella opera dell’uomo il “forno” (che ricordo essere un simbolo
femminile, come anche il vaso, la caverna, la grotta, la
miniera, ecc) è la “matrice artificiale”.
Circa la riduzione di un metallo a “materia prima”, Eliade
definisce questo processo “regressum ad uterum”, poiché si
perviene ad una dissoluzione della materia, il Caos Primordiale
e quindi alla Natura allo stato primordiale.

Eliade (non posso confermare perché non ho le competenze)
sostiene, citando vari autori, che in tale fase la sostanza,
posta in bagno mercuriale, viene disciolta, ridotta ad Acqua,
cioè al Mercurio.
E questa fase corrisponde alla “morte”.

Maria Teresa




Grazie una nuova visione anche questa...

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