Nostalghia
tra monti
aprire gli occhi alla bellezza
In alto il cielo.
Quando la luna piena scavalca il monte il paesaggio
ha un volto nuovo, illuminato d'antico.
Quando la luna si fa nera è la profondità che svela
l'universo. In basso, sulla terra, succedono, colorando
il mondo, le stagioni. Dal timido verdeggiare lungo
i torrenti e il punteggiare dei fiori dove si ritira la
neve allo sbocciare rigoglioso del maggio. Dal verde
coprente profondo dell'estate all'esplosione dei gialli,
rossi e amaranto d'autunno.
Tutte le gradazioni del grigio, dall'azzurrino al plumbeo,
i ruggine, i viola, stemperati nei bianchi della
stagione del freddo.
Muta il paesaggio continuamente. Nel volgere delle
stagioni o in poche ore. Nel susseguirsi delle civiltà,
degli stili di vita. Dal fiorire all'abbandono. Muta
perché lo abita l'uomo. Muta perché, sovrastante il
lavorio dell'uomo, si susseguono le ere geologiche.
Muta nello sguardo di chi osserva.
Muta se varia il punto d'osservazione.
Giovanni Lindo Ferretti