Spada fatata

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Pagine: [1], 2, 3, 4
(simplicio)
00mercoledì 13 settembre 2006 13:51
Leggendo gli ultimi interventi e la deriva che questo forum sta subendo non posso che intristirmi immensamente.
Per me, come per la cara Donum Dei, non si tratta semplicemente di un forum; è l'unica occasione che ho per trattare con delle persone che davvero praticano alchimia operativa.
Ed è cosa assai diversa l'approccio ad un testo e quello alla parola viva e vivificante di un compagno più avanti sulla via.
Inoltre, lasciatemelo dire, non ho occasione di dialogare tutti i giorni con persone egualmente acculturate, educate e piene di buon cuore quali si trovano in questa oasi.
In definitiva credo che sia il caso di tornare a parlare di qualcosa di un po' più operativo.
Proporrei di parlare del simbolismo della spada o della lancia e del suo ruolo nell'Opera.
L'ispirazione mi viene da un post vecchio (bisognerebbe davvero farne un libro di gran parte di questo forum, come diceva il buon Domenicano Bianco che spero di riincontrare prima o poi), in cui si parlava di excalibur.

silentman13
00mercoledì 13 settembre 2006 14:36
Operatività = materialità?

Scritto da: (simplicio) 13/09/2006 13.51
In definitiva credo che sia il caso di tornare a parlare di qualcosa di un po' più operativo.
Proporrei di parlare del simbolismo della spada o della lancia e del suo ruolo nell'Opera.



Caro Simplicio e cari utenti,
potete togliere qualche dubbio ad un povero ragazzo che legge tanto in silenzio e che si pone tante domande?

Mi è stato detto dal Capitano che l'Alchimia è diversa dalla Chimica.
Mi è stato detto che operatività è sporcarsi le mani, passare ore al pestello ed al forno.
Visto che si invoca il discutere di operatività, perchè chi è più esperto non dà piccolissimi consigli pratici.

E' impossibile andare oltre alla simbologia su un Forum? Si rischia di svelare segreti inpronunciabili?

Se è così, accetto senza nessun problema la cosa e continuo come sempre la lettura e la riflessione sui testi.
Non voglio assolutamente ricette di nessun tipo.

P.S. Avete mai notato che 2 ricette identiche, non danno lo stesso risultato [SM=g27988]

Vorrei che non prendeste le mie parole come ardite, non è nel mio animo e gli utenti del Forum più "vecchi" lo sanno.

Saluti
Adam Douglas
00mercoledì 13 settembre 2006 15:00
spade per eremiti
@ (simplicio)

Voi potete fare come il vostro omonimo eroe; non potete? Leggetevi, prego, il libro 'Der abentheurliche Simplicius Simplicissimus' pubblicato nel 1669 da Hans Jakob Christoffel von Grimmelshausen. Esso racconta le peripezie di un giovine che disgustato dalle violenze della guerra dei 30 anni decide di fare l'eremita. Per lui la spada diventa inutile come il cristallo. O state cercando per una spada di cristallo?

See you
Adam Douglas
yi pai
00mercoledì 13 settembre 2006 16:10
La spada fatata (fee come feu?)
A Simplicio

Prosperità e Salute!

Dom Antonie Pernety, nel suo celebre Vocabolario Mito-Ermetico, fa riferimento a due spade ben distinte che simbolicamente indicano due diverse sostanze dell'Opera.

Il semplice termine spada (Epée o Glaive)è usato per indicare il Fuoco dei Filosofi (vedasi anche al thread Fuoco di questo Forum). In alternativa a questo termine – scrive Pernety – i Filosofi hanno utilizzato anche i termini: lancia, scimitarra, ascia, martello...

Esiste poi una “Glaive nu resplendissant” (Spada nuda risplendente) che è riferito alla materia dell'Opera portata a bianchezza, ossia ad una fase ben avanzata del lavoro.

In generale credo si possa dire che il simbolismo della spada indica due cose distinte: la natura dell'oggetto e dell'acciaio che lo compone (filosofale e non volgare), e la sua funzione di strumento atto a vincere il Drago, ovvero le prove del Cavaliere che deve liberare “la Principessa prigioniera”

Nel dipinto della chiesa del castello di San Giorgio di Pesaro l'allegoria del combattimento tra San Giorgio ed il Dragone è rappresentata in modo davvero singolare e caritatevole.
Il dragone giace, vinto, ai piedi del Cavaliere il quale non sembra preoccuparsi affatto che la lancia che ha trafitto la testa dell'animale sia spezzata. Sorridente, certamente dopo aver notato che il sangue dell'Animale vinto si è trasformato in una fonte di acqua, egli sembra percepire la musica celestiale che sottolinea il momento della sua triplice investitura, che avverrà con la positura della palma, del cimiero e dell'aureola.



In questa foto, che ritrae la statua di San Giorgio conservata nella chiesa di Pizzo Calabro invece, l'accento simbolico è posto più sulla natura dell'acciaio che su quella del drago. Il santo, che ne impersonifica il simbolo è rappresentato in una tenuta bianca e splendente che raffigura la natura duplice di un sale che è “scaglioso” (ovvero, simile a quanto del drago è di natura del fuoco) e insieme “piumato” ovvero volatile. Tuttavia non sfugge che, indipendentemente da queste differenze di accento, la lancia del cavaliere-santo colpisce il drago sempre nello stesso luogo.



In merito a questo mi permetterei di segnalare l'assonanza tra Giorgio e Gorgos, la Gorgone. In questo Forum si era già discusso di Medusa e della sua decapitazione da parte di Perseo, il cui nome rimanda a peira (punta, filo), perizeo (bollisco all'intorno).



L'avventuroso figlio di Giove e Danae si servirà appunto dei benefici effetti del capo di Medusa per salvare la bella principessa Andromeda...




yi pai
00mercoledì 13 settembre 2006 17:42
Alcune riflessioni sul silenzio



A Silentman 13
Prosperità e Salute!

Quando il Capitano dice che Chimica e Alchimia sono diverse esprime e conferma una verità fondamentale.
La prima è infatti una Scienza che definisce il proprio dominio nell'ambito di materie e materiali; la seconda è un Metodo che partendo dalla trattazione di materie minerali volgari (ma altrove avrà certamente letto il termine “morte”) si pone come obiettivo di giungere, grazie alla corporificazione di uno Spirito, al superamento del punto di divisione tra Spirito e Materia.

Mi rendo conto che si tratta di una definizione strana e bruttina che farà inarcare più di un sopracciglio... Soprattutto si tratta di una definizione che apre ad una serie di domande imbarazzanti. Ne cito brevemente due: quale spirito? per fare cosa?

In genere l'Alchimia – o meglio la pratica alchemica – è associata alla questione della trasmutazione delle materie (piombo in oro o, come ricordò Paolo in un vecchio post, neve in argento...). Ritengo – personalmente - che la questione sia “risibile” in se e – come ormai ampiamente dimostrato – più iperchimica che alchemica. Si tratta (quando non si pensi alle permutazioni in debole energia) dell'applicazione di una particolare specificazione della Pietra Filosofale, comunemente definita “Pietra Trasmutatoria” che ha capacità di perfezionare sino allo stadio ultimo i metalli con in quali agisce in simpatia. Ad esempio, se ottenendo la Pietra Trasmutatoria a partire dall'oro, i metalli muteranno in oro, se la si ottiene dall'argento muteranno in argento. Aldilà dei metalli poi Geber – il sottilissimo Maestro dei Maestri – segnala la possibilità di ottenere perle e pietre preziose partendo da liquidi e sassi.

Analogamente a quanto avviene per giungere al perfezionamento di materie e metalli, la Pietra può essere specificata ad una altro livello, comunemente chiamato Elisir, destinato alla salute ed alla vigoria vitale degli esseri. Anche qui, le capacità attribuite sono pressoché illimitate e – pare – esclusivamente limitate all'impossibilità di far ricrescere ciò che è stato amputato.

Entrambe queste caratteristiche generali sono espressione di quello che lo Spirito Universale “fissato” fa della Pietra: un “perfezionatore” universale. Voi forse ne sorriderete, ma io guardo a questa definizione – ed a ciò che essa implica - come si guarda un abisso in grado di confondere la più sublime meraviglia e il più agghiacciante terrore.

Se questi sono – come io credo e come credo che molti Maestri insegnino – il metodo e lo scopo dell'Alchimia, voi capite bene che la reticenza ed il segreto, sono un semplice ma irrinunciabile obbligo.
Le materie utilizzate ed i lavori al forno sono abbastanza pericolosi da giustificare questo atteggiamento; il rischio per l'incolumità dei disattenti, degli sprovveduti e di “tutti quanti” è spesso alto inaspettatamente alto e una parola mal detta, sbagliata o male interpretata può portare ad incidenti anche gravi [1].
Vorrei essere ancora più chiaro: la cautela non è solo determinata dal valore dell'informazione; al contrario – fuori dai pochi nodi dell'Opera - essa è più spesso definita dall'intenzione di responsabilità.

Poiché non vi conosco, e non so quali sono i testi o le culture che per affinità o curiosità frequentate, proverò a dare risposta alla vostra domanda fondamentale [2] con qualche riferimento:

L'Adepto (colui che ha ottenuto, in Alchimia così come negli altri Metodi che lo consentano) ha sollevato il velo di Maya che divide la molteplicità della Realtà dall'unicità della Verità. Probabilmente, questo è il motivo per cui nei Veda è scritto – se non ricordo male nell'inno a Varuna ed Agni: mandate nebbie e nubi a ricoprire le Valli, affinché la vista del Cielo sia offuscata a coloro i quali non hanno occhi per reggerla.

Se cercate “istruzioni” per la pratica alchemica non credo che ne troverete qui. Questo forum – per quanto singolarmente bello – è un luogo di incontro tra studenti nel quale potrete però trovare qualcosa di altrettanto prezioso: indicazioni. Il resto, caro Silentman 13, lo lascerei – come ricordava Maitre Canseliet – al Fato; se deve accadere, prima o poi accadrà e troverà il modo più adatto ad accadere.

-------------

1] Ricorderete certo che lo stesso Canseliet narra di rischi di esplosioni (talvolta mortali) relative a forni e crogioli e che, a proposito dei veri e propri “rischi sottili” egli stesso disse di aver causato la misteriosa aurora boreale che – nel 1936 – illuminò una Francia del nord (ancora priva di centrali nucleari) per la “rottura dell'uovo filosofico”

2] "Mi è stato detto che operatività è sporcarsi le mani, passare ore al pestello ed al forno. Visto che si invoca il discutere di operatività, perchè chi è più esperto non dà piccolissimi consigli pratici. E' impossibile andare oltre alla simbologia su un Forum? Si rischia di svelare segreti impronunciabili?"

passator cortese
00giovedì 14 settembre 2006 00:27
le 2 spade

Scritto da: yi pai 13/09/2006 16.10
Dom Antonie Pernety, nel suo celebre Vocabolario Mito-Ermetico, fa riferimento a due spade ben distinte che simbolicamente indicano due diverse sostanze dell'Opera.



le leggendarie Tizona e Colada del Cid Campeador potrebbero essere un esempio?
prosperità e salute

passator cortese
silentman13
00giovedì 14 settembre 2006 08:52
Ringrazio yi pai per la risposta chiara ed i buon consigli forniti.

Ero già a conoscenza della pericolosità delle operazioni al forno, ma è sempre utile ricordarlo.

Anch'io rimango sempre stupito dal legame "sottile" che si instaura fra le cose che definiamo "inanimate" e la nostra persona.

L'ultimissima parte del libro di Zolla "Le meraviglie della Natura" parla di un incontro con un certo alchimista L. [SM=g27988] e descrive il suo rapporto con il minerale reso impalpabile dopo ore ed ore al pestello, la cui tossicità è letale già con pochi milligrammi inalati.

Queste storie mi fanno notare che c'è tanto di più. Tanto ancora da scoprire. Tanta bellezza nascosta che mi da energia e curiosità per proseguire il cammino.

Saluti
Melekur
00giovedì 14 settembre 2006 08:59


Gentile Yi pai,


non posso fare a meno di dirle che i suoi caritatevoli commenti su San Giorgio e il drago, statua e dipinto, hanno prodotto l'accendersi di una luce nell'oscuro labirinto da principiante in cui mi sono cocciutamente cacciato. Ho come l'impressione che un tassello importante si sia aggiunto al mio "teorema", che rimane ancora fondato su un numero abbastanza limitato di letture. Se si è trattato di un fuoco fatuo, di un lampo truffaldino nella boule de neige che mi sono fabbricato, è forse presto per dirlo.

Devo ammettere che è l'identità di natura ignea, o le scaglie che portano allo stesso modo il sale ed il drago ad avermi maggiormente suggestionato.


Cordiali saluti
yi pai
00giovedì 14 settembre 2006 10:44
Tizona
A Passator Cortese
A Francesco Indraccolo
Prosperità e Salute!


mi piacerebbe molto che voi approfondiste, a vantaggio di tutti, il punto relativo alla due spade di Rodrigo Diaz – El Cid Campeador.

Da parte mia confesso una vergognosa ignoranza, che la frettolosa lettura di qualche nota informativa in rete non può certo colmare...

Questa è un'immagine (da Wikipedia) della Tizona



quello che mi attrae, oltre al fatto di riferimento storico relativo al Cid, che prima protegge i mori e poi li sconfigge, è il glifo salino prodotto dall'attraversamento del cerchio vicino all'elsa dalla scritta “YO SOY LA TIZONA FUE ECHA EN LA ERA DE MILLE QUARENTA” che, datando l'era hispanica dal 38 aC porta la datazione della lama al 1002 dC

Sul lato opposto della lama dovrebbe esserci l'altra iscrizione AVE MARIA ~ GRATIA PLENA ~ DOMINUS TECUM .

Wikipedia segnala che le lettere “U” delle iscrizioni appaiono simili a “X”
(simplicio)
00giovedì 14 settembre 2006 11:01
fuoco dal lago
Caro Yi Pai,
innazitutto la ringrazio per la sua risposta.
Tanto per rimanere in tema di operatività, cercherò di estorcerLe qualche altro indizio per verificare la mia comprensione.
Lei mi dice quindi che la spada serve per decapitare la Gorgone; Le chiedo innanzitutto se Gorgone sia assimilabile al gorgo, un abisso oscuro...
Inoltre la spada è fatta di acciaio, certamente, ma si tratta in qualche modo di un acciaio magico? Per così dire del tipo di cui parla Plinio riguardo alle spade che come magneti attiravano i fulmini?
In terzo luogo, possiamo dire che questa spada Ex chalybris venga data dalla dama del lago? o più caritatevolmente che venga dal cielo per intercessione di una creatura acquatica?
Incredibilmente questa spada poi, nella leggenda, viene incatenata nella roccia per poi tornare alla fine nell'acqua ( non la stessa)...
yi pai
00giovedì 14 settembre 2006 11:50
Estorsione
A Simplicio
A tutti
Prosperità e Salute!

Proverò a rispondervi – spero me lo concediate – che l'estorsione “buona” è un “reato” tipico del desiderio... per il quale non so non provare una certa comprensione: si rubano così baci e mestieri, attimi e golosità.

Devo però ragguagliarvi sul rischio che le mie considerazioni, per quanto veridiche ed espresse in buona fede possano essere, per ignoranza, errate. Il suggerimento è dunque sempre quello di verificare le coerenze sui testi e, se possibile, con la pratica, magari i compagnia di qualche Anziano. La semplice verità è più nei fatti che nelle parole...

Veniamo alle vostre domande:

La Gorgone-Medusa a proposito della quale ricordo una vecchia discussione con Ptah (chissà che fine avrà fatto il burbero immortale...) è una “femmina oscura” dalle caratteristiche terribili, che pietrifica chiunque osa sfidarla guardandola.



Perseo la decapita, dice la leggenda, con una spada. Di acciaio magico? Fulcanelli dice qualcosa di molto importante a proposito di questo acciaio e rimanda al Filalete, che fu il primo ad usare questo termine. Anche Paolo Lucarelli ha detto cose molto preziose a riguardo di questo soggetto. Mi pare che fra i tre ci sia una notevole e significativa coerenza...
Infine, alla vostra lettura cabalististica del nome Excalibur ne affiancherei un'altra, forse meno dotta, che consiste nel leggere il nome della spada di Artù semplicemente in greco.
Se avrete la pazienza di rileggere quello che il Capitano ha scritto – tra mille altre cose preziose – nella stanza dedicata al Fuoco, sono convinto che troverete altre considerazioni interessanti.
(simplicio)
00giovedì 14 settembre 2006 12:19
per Adam Douglas
Caro Adam Douglas,
Lei mi da due suggerimenti in un colpo solo!!!
Andrò a leggermi senza indugio le avventure del mio omonimo.
E se dal mio eremo volessi cercare la spada di cristallo, dove dovrei cercarla?
passator cortese
00giovedì 14 settembre 2006 12:52
Poema de mio Cid

Scritto da: yi pai 14/09/2006 10.44
mi piacerebbe molto che voi approfondiste, a vantaggio di tutti, il punto relativo alla due spade di Rodrigo Diaz – El Cid Campeador.
oltre al fatto di riferimento storico relativo al Cid, che prima protegge i mori e poi li sconfigge



prosperità e salute a voi tutti.
confesso di non aver pensato prima a studiare l'argomento che in realtà mi avete fatto intuire voi.
sulle spade ricordo solo che non erano sue proprie nel senso che erano state forgiate per lui infatti le aveva "vinte" tutte e due in battaglia. se non ricordo male ne fece peraltro dono a qualche nobile.
vale la pena che mi rilegga l'opera magari in lingua originale e invito tutti gli uomini di Buona Volontà che hanno più dimestichezza a fare altrettanto: http://www.fh-augsburg.de/~harsch/hispanica/Cronologia/siglo12/Cid/cid_poe0.html e poi mi riaggiorno.
sulla figura storica del Cid invece sembrerebbe si trattasse di un capitano di ventura e questo potrebbe spiegare la prima difesa e il successivo attacco ai Mori. ma mi sembra una spiegazione semplicistica e forse ci sono ragioni più profonde da indagare.
la cosa che più mi affascina però di tutta la vicenda al di là dell'epica cavalleresca è il contesto storico e geografico attraverso il quale sono giunti sino a noi gli insegnamenti iniziatici mediorientali.
grazie per i vostri pensieri.

passator cortese
(simplicio)
00venerdì 15 settembre 2006 09:46
Indizi
La ringrazio Yi Pai per la gentilezza a cui si è prestato alla mia piccola estorsione; all'intimidazione "o la borsa o la vita" avete lasciato cadere alcuni preziosi indizi come sassolini di pollicino che mi appresto a seguire.
La loro direzione sembra confermare quella delle mie deduzioni, ma sarà solo il lavoro a decidere se esse siano vere o meno.

passator cortese
00venerdì 15 settembre 2006 12:14
Re: Indizi

Scritto da: (simplicio) 15/09/2006 9.46
La ringrazio Yi Pai per la gentilezza a cui si è prestato alla mia piccola estorsione; all'intimidazione "o la borsa o la vita"



eh già messere voi mi rubate il mestiere! una volta non si rubava a casa di ladri.
simpaticamente vostro

passator cortese
Adam Douglas
00venerdì 15 settembre 2006 12:18
@ Yi Pai

Le fonti sono molto scarse anche nel web; non lo sono? In ogni caso ci sono alcune tracce e indicazioni.

TIZONA = Tizzona (tizzone al femminile), ma anche Terrore del mondo e "the Poker" (attizzatoio, fornello, spiedo?) e "Light rays" (raggi di luce. El Cid l'aveva tolta al re Bacur, da lui vinto in battaglia.

COLADA = Colata (di ferro fuso), sgocciolata (di sangue), ma anche "gli attributi del Sole" (?).

Inoltre El Cid aveva un cavallo bianco, chiamato "Babieca" (lo stupido, il babbione), morto a 40 anni (?).

Penso che forse sarebbe utile sapere che cosa c'era nel pomolo di Tizona e Colada per renderle magiche, potenti. Per esempio la spada di Rolando, Durindana, aveva: un pezzo di telo della Vergine Maria, un dente di San Pietro, alcuni capelli di Saint Denis, una goccia di sangue di San Basilio...

See you
passator cortese
00venerdì 15 settembre 2006 13:13
@ Adam

Scritto da: Adam Douglas 15/09/2006 12.18
Penso che forse sarebbe utile sapere che cosa c'era nel pomolo di Tizona e Colada per renderle magiche, potenti.



anche io stavo cercando di ragionare così. da un lato mi sembrava però ovvio che una spada essendo forgiata potesse avere un nome che ricordasse il procedimento di preparazione e quindi anche il Fuoco.
sull'altra interessante indicazione che suggerisce mi pare che Durendal fosse proprio sua di Rolando. Tizòn e Colada invece le aveva "vinte" tutte e due in due battaglie El Cid. Colada per prima contro il conte di Barcellona. Tizòn nella difesa di Valencia come lei ricorda. e poi le ha "regalate" entrambe mi pare ma devo verificare.
allora mi chiedo se erano spade invincibili perchè El Cid è riuscito a sconfiggere i precedenti possessori?
interessante anche il discorso del cavallo. mi riservo di rileggere il testo.
simpaticamente vostro

passator cortese
Captain NEMO
00sabato 16 settembre 2006 00:53
"God for Harry, England and St George" - Henry V - W. Shakespeare
Caro Signor Simplicio,

le più che caritatevoli note offerte dal nobile Yi Pai in merito al mito di San Giorgio ed il Drago avranno messo in moto molte associazioni illuminanti. E questo non può che riempirmi di gioia...in questo modo il Forum trova il suo senso vero, chiaro ed utile alla Cerca. Questo è il linguaggio che prediligo e per il quale val la pena restare a bordo di questa nave, pur se talvolta vi fanno capolino personaggi davvero strambi.
Grazie dunque al Signor Yi Pai per aver voluto condividere pratica e sapienza...

Ma per tentare di tornare al tema della spada, mi diverte partecipare al gioco proposto offrendo un'immagine che mostra la 'forza' di San Giorgio ed alcuni piccoli particolari che - pur se non specificatamente legati alla esatta fase dell'uccisione del Drago - potranno quantomeno far riflettere i veri curiosi.

Prima, val la pena di ricordare per sommi capi la storia e la successiva leggenda di San Giorgio: il suo nome deriva dal greco ‘ghergós’ cioè ‘agricoltore’ ed un uomo chiamato Giorgio di Cappadocia potrebbe essere stato un tribuno dell'armata di Diocleziano; ma al momento dell'editto del 303 contro i Cristiani, il giovane Giorgio si ribella all'Imperatore e straccia platealmente l'editto; viene naturalmente arrestato, imprigionato e condannato alla decapitazione, dunque al martirio....ma prima, naturalmente, avrà la 'visione' del Signore che gli predice sette anni di tormenti, tre volte la morte e tre volte la resurrezione ( [SM=g27991] ). Muore a Lydda e sulla sua tomba viene ovviamente eretta una basilica.
Quasi mille anni dopo Wace e Jacopo da Varagine canteranno la sua storia, dando luogo alla leggenda che più ci interessa qui:
si racconta dunque che nella città di Silene in Libia, vi era un grande lago in cui viveva un drago (...qualcuno dice che si potesse chiamare 'Stihdjia'), che terrorizzava la città uccidendo con le sue 'fiatate' i poveri abitanti. Nel tentativo di placarlo, i Sileni pensarono di offrirgli due pecore al giorno. Ma evidentemente ad un certo punto gli ovini sacrificali scarseggiavano, ed il 'fiero pasto' cambiò in una pecora e un giovane tirato a sorte.
Un giorno venne purtroppo estratta la giovane figlia del re: in preda al panico, il sovrano fece di tutto per scongiurare la morte della figlia, ma il popolo si ribellò: la migliore gioventù di Silene era morta, e dopo otto giorni di vani tentativi, il re alla fine acconsentì; e la giovane fanciulla in lacrime si avviò verso il lago dove la attendeva il nero dragone.
Ma - proprio in quel momento - passava da quelle parti un giovane eroico cavaliere (Giorgio), che immediatamente si offerse di salvare la principessa: non appena il drago uscì dalle acque, sprizzando fuoco dalla bocca e fumi pestilenziali dalle narici, Giorgio montò a cavallo, lo trafisse con la lancia 'Ascalon', lo ferì e lo fece cadere a terra.
Il prode Giorgio rincuorò la fanciulla e le disse di avvolgere la sua cintura al collo del drago, a mò di guinzaglio; ed il dragone la seguì docilmente come un cagnolino, verso le mura della città. Ma i Sileni non si fidavano troppo del bestione, e Giorgio propose loro un patto: se si fossero convertiti e avessero accettato il Battesimo, avrebbe 'finito' il drago, uccidendolo una volta per tutte.
Naturalmente il re ed il popolo si convertirono all'unisono e il prode cavaliere uccise finalmente il drago con la spada, per poi trascinarlo fuori le mura grazie a quattro paia di buoi...

Ed ecco il poderoso San Giorgio, così come lo raffigurò Rubens:




I 'curiosi' sorrideranno nell'osservare come la "Fantasia" abbia soavemente indotto il grande pittore a curare tanti piccoli particolari, così minuziosamente dipinti...tra i tanti segnalo quel curioso uccello sull'elmo del Cavaliere, il fregio sulla corazza e sull'elmo, il gran pennacchio e la criniera, la lancia spezzata...invitando anche ad annotare i colori ed a rammentarsi che San Giorgio prima ferisce il dragone e lo getta a terra (perchè la bestia ha le ali!), poi - dopo una cerimonia di Battesimo - lo finisce con una spada...e non si dimentichi che le pecore sono, lo sanno tutti, animali dal vello bianco!

Nella mitologia Europea tardo-medioevale San Giorgio diventa l'uccisore di un drago che tiene prigioniera una fanciulla, oppure a guardia di un tesoro nascosto in un oscuro antro...'mutatis mutandis', si parla sempre della stessa cosa, però.
In ogni caso è bene ricordare che talmente grande è l'importanza di San Giorgio per la protezione del Regno, che divenne il Santo Patrono di Albione...!!!

sempre di buon cuore

Captain NEMO

[Modificato da Captain NEMO 16/09/2006 0.54]

M. di Caraba
00lunedì 18 settembre 2006 13:06
Il filo del discorso
Cari Amici,
innanzi tutto ringrazio anch'io il buon signor Yi Pai per
i post interessanti e caritatevoli.

Considerando la bella proposta di discussione avviata dal caro
signor Simplicio vorrei dare anch'io il mio, seppur modesto,
contributo.

Una delle spade più famose, soprattutto nella terra laddove
l'"Opra dei Pupi" ha una certa tradizione storica è quella
dell'eroe Orlando protagonista della Chanson de Roland opera
risalente alla fine del XI sec.



La spada si chiamava Durlindana, nome che a me piace leggere
così: Dur-lin-dana

"Dur", secondo me, deriva dal greco "Duo" che significa "Due"
un riferimento alle due lame affilate che ogni buona spada
deve avere. Per ulteriori particolari sulla questione rimando
al 3d sul fuoco.

Ma procediamo:
"Lin" ricorda il greco "Linon" significante "Filo, tela, rete
di lino" ed il termine "Lineuo" = "Pesco".

Il candido lino infatti non serviva solo per capi di vestiario
ma anche per le reti utilizzate dai pescatori.

Infine "Dana" termine che fa venire in mente "Danae" ossia
quella madre di Perseo cui si accennava più sopra.

Danae si unisce a Giove per generare Perseo, così come
il mercurio si unisce allo zolfo per dare colui che sarà
protagonista di tutte le favole ermetiche.

Salute a tutti

MdC

[Modificato da M. di Caraba 18/09/2006 13.07]

Captain NEMO
00lunedì 18 settembre 2006 17:07
Ah, mon Ami...!
Mon très Cher Marquise de Carabas,

il vostro gatto è davvero fortunato ad avere un 'padrone' come lei! [SM=g27988]

Il suo giocare coraggioso con Dur-lin-dana è divertente ed istruttivo...ormai - credo - il Signor Simplicio avrà trovato qualche possibile risposta ai suoi quesiti!

Ma ricordo sempre che poi occorre 'fare': è nel laboratorio che si troverà eventualmente prova della giustezza di un'ipotesi o meno.

sempre di buon cuore

Captain NEMO
antonioserrai
00lunedì 18 settembre 2006 22:43
sono incuriosito
Per un bel pò non sono stato morso dalla curiosità di leggere nel forum. l'ex Domeicano Bianco, per me più di una buona amicizia, mi ha spinto, anche se involontariamente e garbatamente, a leggere. Conclusione? NESSUNA.
Ma visto che mi trovo in un Forum "intellettuale" mi viene da porgere una domanda, sino ad ora nessuno é riuscito a darmi indicazioni. Qualcuno sa per favore cosa é (????/????, Sun Wùkong? - Non ero curioso, mentre adesso il tarlo mi rode! qualcuno sa darmi una qualche indicazione?
antonioserrai
Captain NEMO
00lunedì 18 settembre 2006 23:58
????/????
Caro Signor antonioserrai,

fose mi sono perso qualcosa...cosa diavolo è "Sun Wùkong"? Dove se ne parla?
Perdoni, ma la vecchiaia neuronica comincia a fare i suoi effetti!

Captain NEMO
Francesco Indraccolo
00martedì 19 settembre 2006 14:32
Uno scimmiotto per amico
Caro Signor Antonioserrai,

ho incontrato il mio grande amico, lo scimmiotto Sun Wukong, il quale però è impegnato in altre stanze (c'è chi può, ma forse Lei si è con-fuso). Comunque, le manda i suoi migliori saluti. Ovviamente, sta assieme al monaco Tripitaka (tre ceste) nel suo viaggio in Occidente (che per lui è l'India) a recuperare qualche cesta di libri sacri, spero per dargli fuoco così potrà (e potremo) imparare qualcosa di nuovo.

Cordialmente,
Francesco Indraccolo

M. di Caraba
00martedì 19 settembre 2006 15:10
utilità

Scritto da: Captain NEMO 18/09/2006 17.07
Il suo giocare coraggioso con Dur-lin-dana è divertente ed istruttivo...ormai -
credo - il Signor Simplicio avrà trovato qualche possibile risposta ai suoi quesiti!


Caro Signor Capitano,
lei è troppo Buono... devo dire che mi sono divertito un pò anch'io
in quelle considerazioni.

La speranza è ovviamente che siano almeno di qualche utilità.
A proposito di ciò mi piacerebbe sapere cosa ne pensano i cari
Simplicio e Silent su ciò che è stato scritto su questo 3D.

Ne hanno tratto qualche considerazione oppure il nostro
linguaggio è "aramaico antico"? [SM=g27995]


Scritto da: antonioserrai 18/09/2006 22.43
Ma visto che mi trovo in un Forum "intellettuale" mi viene da porgere una domanda,
sino ad ora nessuno é riuscito a darmi indicazioni. Qualcuno sa per favore cosa é
(????/????, Sun Wùkong?


Caro signor Antonio,
il buon Domenicano ha fatto bene a spingerla da queste parti.
Confidiamo in un ritorno del nostro amico... chissà che non
sia possibile.

Riguardo al termine "Sun Wùkong" ammetto che non l'avevo mai
sentito... ho fatto una breve ricerca sull'enciclopedia Wikipedia
http://it.wikipedia.org/wiki/Sun_Wukong

"Lo scimmiotto di pietra", eh?
Penso che ci sia materiale per un topic ad hoc. [SM=g28002]

Salute a tutti

MdC

[Modificato da M. di Caraba 19/09/2006 15.13]

antonioserrai
00martedì 19 settembre 2006 17:01
Grazie!
Lei mi insegna Mister INDRACULA che i simboli si prestano alle più svariate interpretazioni. Difatti vi è la Sua che è una lettura jullaresca (nel senso di scherzosa)nonostante traspaia sempre il suo voler mostrare "cULTURA"; mentre invece il Buon M. di Caraba vi ha letto ciò che vedevo e vedo.
per Tutti cordialmente antonioserrai
......per Lei un saluto particolarmente affettuoso......senza dietrologie nè acrimonie per quanto mi consta.......
Francesco Indraccolo
00martedì 19 settembre 2006 18:20
C'è sempre una "moraletta"
Caro Signor Antonio,

mi scusi se non metto la seconda parte del suo nick, forse un cognome, che si presta come il mio ai lazzi suoi e altrui.

Dunque, in questa discussione intitolata "Spada fatata", Lei se ne salta fuori a citare -damblé- Sun Wukong, il quale aveva tante cose fatate, tra cui un bastone che si allungava e rimpiccioliva (Le dice qualcosa?), degli stivali fatati come quelli di un certo Chat botté, un elmo di fenice, un'armatura d'oro, ecc..., ma diventato dapprima immortale mangiando certe pesche divine e, dopo aver subìto un incantesimo per "scervellarlo" o "ri-cervellarlo" e tante altre peripezie, gode finalmente di un indiamento buddhico. Di spade fatate... nemmeno l'ombra.

Non le sembra un Pinocchio antemarcia? Non Le pare che questo racconto cinese avrebbe trovato il suo posto (forse "giusto", a contribuire) nella discussione intitolata "Fiabe e miti per 'crescere'"? Certo, pur con tante possibili interpretazioni, tutte belle quanto opinabili. E a Lei, che "ex ab-rupto" gli dà fiato, non Le si allunga il naso?

Comunque e a prescindere, siccome questa Sua citazione "ellittica" o involontaria è bella anche qui, colgo l'occasione contributiva per dire la "mia" sullo scimmiotto Sun Wukong: fin dalle prime righe, questo personaggio è freneticamente, ossessivamente, compulsivamente voglioso di FARE, di FARE TUTTO, senza mai capire il senso di ogni disciplina, ogni VIA con cui entra in contatto. Questa mi sembra almeno la "moraletta" e in questo è molto, ma molto istruttivo. E parlo sul serio, da buon giullare qual sono, fui e sarò.

Quindi a-ri-grazie e cordiali saluti,
Francesco Indraccolo

P.S.: Non posso esimermi dal presentare i miei più rispettosi ossequi anche a Colei - Heimer, mi pare, come Lei stesso confessò in una Sua precedente ricomparsa avatarica - di cui si è perdutamente invaghito.
antonioserrai
00martedì 19 settembre 2006 23:07
scimmiottando
Caro Amico, Le chiedo scusa se ho urtato la Sua suscettibilità. La ritenevo più umorista e meno umorale. Mi scusi! Per quanto attiene invece ai lazzi ed ai frizzi eventuali sul mio cognome, ben vengano mi divertono sempre, se vuole posso suggerirne svariati molto divertenti ed alcuni anche cabalistici, ma mi mantengo in quanto non ritengo sia questa sede idonea. Invece per quanto riguarda LA SPADA mi sarei aspettato che qualcuno dei partecipanti dicesse: "......la spada corrisponde a questo o quell'altro soggetto dell'Opera e se ne fa questo o quest'altro uso. Per cui ritengo possa corrispondere a questo oggetto di quelli presenti nel racconto dello scimmiotto... discutiamone!". Come Lei, Francesco, ben sa l'Arte Alchemica ha il pregio di consentire un'ampia lettura delle cose del mondo; siano esse eventi umani reali o fiabe, o quanto d'altro. La sua conclusione nel post invece, confesso, mi ha colto di sorpresa, mi ha lasciato basito il fatto che Lei abbia colto la "sottigliezza" del riferimento allo scimmiotto. E' sfuggita ad altri, ma non a Lei i miei complimenti: Lei é un interlocutore notevole. E quanto dico non é un complimento, né uno sfottò, mi creda, sto riconoscendo la sua intelligenza.
Affettuosamente antonioserrai
Captain NEMO
00martedì 19 settembre 2006 23:23
Dello Scimmiotto di Pietra ...molto, molto irrispettoso...!
Al di là del bene e del male, e di ogni rispettabile opinione, resta il fatto della curiosità: ho letto anch'io il 'riassunto' della storia dello 'Scimmiotto di Pietra'...e mi sono ricordato di averlo 'incontrato' in gioventù. Ma la sua storia funanbolica mi aveva letteralmente 'steso'!

Comunque, ab initio: "Nato da una roccia frutto della terra ingravidata dal vento, lo scimmiotto di pietra Sun Wukong si distingue per il suo coraggio portando il popolo delle scimmie nella Caverna del Sipario d'Acqua della Montagna dei Fiori e dei Frutti, e diventandone così il re...".
Non posso che sorridere sempre della straordinaria comunanza dei miti dell'uomo...ma se pensate che sia il caso di aprire un altro Topic, fate pure: ho una gran voglia di vedere dove si va a parare...E mi pare che anche in questa storia - davvero infinita - dello scimmiotto di pietra irrispettoso e potentissimo si arrivi a parlare di una 'spada per tagliarli la testa'. More solito.

Sempre a titolo di curiosa coincidenza, vi riporto un'immagine del Dio induista Hanuman, da cui pare sia stata tratta la storia cinese di Sun Wùkong:



...uno scimmiotto bello rosso e con una pietra triangolare in mano!

Ah, non si finisce mai di sorridere dialogando d'Alchimia...grazie ad antonioserrai ed ai suoi 'pizzicotti' !

Ora vado a 'Intellettualizzare' - forse sarà meglio? - lo "Scimmiotto di Pietra" che racconta:


...E fu ordinato a soldati divini di tagliarmi la testa,
Ma sebbene tagliato con spade e battuto con martelli
Non ne fui scalfito.
Allora fui colpito col fulmine e bruciato col fuoco.
Poiché ho davvero poteri magici,
Non ne fui impressionato.
Allora mi portarono alla fornace di Lao Zi per essere fuso.
I Sei Ding mi arrostirono lentamente col fuoco divino.
Quando fu tempo e la fornace si aprì, ne uscii...




Che faccio?...me la devo leggere tutta, tutta? [SM=g27994]

Captain NEMO

[Modificato da Captain NEMO 19/09/2006 23.26]

antonioserrai
00mercoledì 20 settembre 2006 02:05
Tutta No!
Caro Capitano,
finalmente un pur se minimo spiraglio si vede, consiglio però a chi ne abbia voglia di tentare una letta del racconto un pò più "operativa". Il riferimento alla spada che non riesce a decapitare lo scimmiotto va bene, ma siamo molto avanti..................... lo scimmiotto di pietra ne ha fatta di strada a quel punto................. noi facciamo un passo indietro, andiamo un pò agli inizi del lavoro e del racconto: ....... ora la spada, quale oggetto parte dell'Opera, é da paragonare a Zhu Wuneng, uno dei personaggi che partecipano al viaggio in occidente.
In simpatica attesa antonioserrai
M. di Caraba
00mercoledì 20 settembre 2006 15:37
...alla lavagna
Cari Amici,
qualcuno ha un gessetto da passarmi? [SM=g27988]


Scritto da: antonioserrai 20/09/2006 2.05
ora la spada, quale oggetto parte dell'Opera, é da paragonare a Zhu Wuneng, uno dei personaggi che partecipano al viaggio in occidente.
In simpatica attesa antonioserrai



Beh, caro signor Antonio, stando così le cose
non v'è necessità di un nuovo
topic...

Ho provveduto a scaricare da internet il libello in oggetto, lo si può
trovare al link:
http://www.liberliber.it/biblioteca/w/wu_ch_eng_en/index.htm

Da quello che ho letto Zhu Wuneng non è altro che un terribile
mostro, eccone la descrizione:

Gran labbra accartocciate come foglie,
Sono gli orecchi ventole di giunco
E gli occhi son d'acciaio.
Ha le zanne affilate come lame,
La bocca spalancata come un forno,
Stringe le guance il soggolo d'un elmo,
Serpenti senza scaglie son le cinghie
Della corazza. Artigli penetranti
Di drago sono i denti del rastrello,
L'arma che impugna. Reca alla cintura
Anche l'arco ricurvo. E un'arroganza
Da schiacciare gli dèi sotto il disprezzo.

Questo orrendo mostro, che è stato generato nel ventre di una prostituta,
si arrangia a vivere mangiando i viandanti caratteristica comune alla
famosa Sfinge di ellenica memoria.

E' ubicato su una montagna:
"Si chiama Poggio Benedetto, e ci si trova la Caverna della Passerella
delle Nuvole" spiega la creatura.

Nella storia il monaco Moksa si scontra con l'essere deforme...
è un duello che non ha ne vinti ne vincitori sino a quando
Guanyin "la salvatrice" getta da una nuvola alcuni fiori di loto
uno dei quali va a finire nell'occhio del mostro che subito
si acquieta.

Dopo aver convinto la strana creatura a redimersi dal peccato e a
seguire il Buddha (del sanscrito budh = "prendere conoscenza, svegliarsi"),
"Guanyin gli posò la mano sulla testa, gli impartì gli otto divieti e
gli diede il nome di Porcellino, in religione Consapevole delle Proprie
Capacità, Zhu Wuneng".

Tirando la somme ritengo si tratti di una descrizione allegorica
dello zolfo dopo la prima parte dei lavori.

Salute a tutti

MdC
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 18:02.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com