"God for Harry, England and St George" - Henry V - W. Shakespeare
Caro Signor
Simplicio,
le più che caritatevoli note offerte dal nobile
Yi Pai in merito al
mito di San Giorgio ed il Drago avranno messo in moto molte associazioni illuminanti. E questo non può che riempirmi di gioia...in questo modo il Forum trova il suo senso vero, chiaro ed utile alla Cerca. Questo è il linguaggio che prediligo e per il quale val la pena restare a bordo di questa nave, pur se talvolta vi fanno capolino personaggi davvero strambi.
Grazie dunque al Signor
Yi Pai per aver voluto condividere pratica e sapienza...
Ma per tentare di tornare al tema della
spada, mi diverte partecipare al gioco proposto offrendo un'immagine che mostra
la 'forza' di San Giorgio ed alcuni piccoli particolari che - pur se non specificatamente legati alla esatta fase dell'uccisione del Drago - potranno quantomeno far riflettere i veri curiosi.
Prima, val la pena di ricordare per sommi capi la storia e la successiva leggenda di San Giorgio: il suo nome deriva dal greco ‘ghergós’ cioè ‘
agricoltore’ ed un uomo chiamato Giorgio di Cappadocia potrebbe essere stato un tribuno dell'armata di Diocleziano; ma al momento dell'editto del 303 contro i Cristiani, il giovane Giorgio si ribella all'Imperatore e straccia platealmente l'editto; viene naturalmente arrestato, imprigionato e condannato alla decapitazione, dunque al martirio....ma prima, naturalmente, avrà la 'visione' del Signore che gli predice
sette anni di tormenti, tre volte la morte e tre volte la resurrezione (
). Muore a Lydda e sulla sua tomba viene ovviamente eretta una basilica.
Quasi mille anni dopo Wace e Jacopo da Varagine canteranno la sua storia, dando luogo alla leggenda che più ci interessa qui:
si racconta dunque che nella città di
Silene in Libia, vi era un grande lago in cui viveva un drago (...qualcuno dice che si potesse chiamare 'Stihdjia'), che terrorizzava la città uccidendo con le sue 'fiatate' i poveri abitanti. Nel tentativo di placarlo, i Sileni pensarono di offrirgli
due pecore al giorno. Ma evidentemente ad un certo punto gli ovini sacrificali scarseggiavano, ed il 'fiero pasto' cambiò in una pecora e un giovane tirato a sorte.
Un giorno venne purtroppo estratta la giovane figlia del re: in preda al panico, il sovrano fece di tutto per scongiurare la morte della figlia, ma il popolo si ribellò: la migliore gioventù di Silene era morta, e dopo otto giorni di vani tentativi, il re alla fine acconsentì; e la giovane fanciulla in lacrime si avviò verso il lago dove la attendeva il nero dragone.
Ma - proprio in quel momento - passava da quelle parti un giovane eroico cavaliere (Giorgio), che immediatamente si offerse di salvare la principessa: non appena il drago uscì dalle acque,
sprizzando fuoco dalla bocca e fumi pestilenziali dalle narici, Giorgio montò a cavallo,
lo trafisse con la lancia 'Ascalon', lo ferì e lo fece cadere a terra.
Il prode Giorgio rincuorò la fanciulla e le disse di avvolgere la sua cintura al collo del drago, a mò di guinzaglio; ed il dragone la seguì docilmente come un cagnolino, verso le mura della città. Ma i Sileni non si fidavano troppo del bestione, e Giorgio propose loro un patto: se si fossero convertiti e avessero accettato il
Battesimo, avrebbe 'finito' il drago, uccidendolo una volta per tutte.
Naturalmente il re ed il popolo si convertirono all'unisono e il prode cavaliere
uccise finalmente il drago con la spada, per poi trascinarlo fuori le mura grazie a quattro paia di buoi...
Ed ecco il poderoso San Giorgio, così come lo raffigurò Rubens:
I 'curiosi' sorrideranno nell'osservare come la "Fantasia" abbia soavemente indotto il grande pittore a curare tanti piccoli particolari, così minuziosamente dipinti...tra i tanti segnalo quel curioso uccello sull'elmo del Cavaliere, il fregio sulla corazza e sull'elmo, il gran pennacchio e la criniera, la lancia spezzata...invitando anche ad annotare i colori ed a rammentarsi che San Giorgio prima ferisce il dragone e lo getta a terra (perchè la bestia ha le ali!), poi - dopo una cerimonia di Battesimo - lo finisce con una spada...e non si dimentichi che le pecore sono, lo sanno tutti, animali dal vello bianco!
Nella mitologia Europea tardo-medioevale San Giorgio diventa l'uccisore di un drago che tiene prigioniera una fanciulla, oppure a guardia di un tesoro nascosto in un oscuro antro...'mutatis mutandis', si parla sempre della stessa cosa, però.
In ogni caso è bene ricordare che talmente grande è l'importanza di San Giorgio per la protezione del Regno, che divenne il Santo Patrono di Albione...!!!
sempre di buon cuore
Captain NEMO
[Modificato da Captain NEMO 16/09/2006 0.54]