Croce e Delizia dei Mumble, le idee politiche diverse mie e di Sid, anche se però alla fine spesso ci si ritrova a metà strada.
Scherzi a parte, tenterò di dare la mia lettura a questo referendum, e lo faccio ora perchè so che non farò cambiare idea a nessuno.
Trattasi, come sempre in Italia, di un Referendum fatto male. 50 articoli vogliono 50 schede, un semplice SI o un NO non può andare a modificare cosi tanta roba. Per i parlamentari in meno, tutti d'accordo che sia una cosa positiva, da ragazzo di destra ammetto che sia più positiva per noi, in quanto storicamente siamo sempre stati di meno (nessuno aveva dato questa rilettura eh? Sarà vero che devo essere io a far vedere le beghe del mio schieramento?
), delle restanti 49 è veramente difficile non vedere come assolutamente ci sia un pareggio tra pro e contro: si, dando molto potere alle regioni, si rischia (badate bene: si rischia!) che le più ricche diventino più ricche e le povere più povere, ma altresì è vero che un bolzanino avrà sempre (SEMPRE) intorno a se una società diversa rispetto ad un palermitano, e fare in modo che le varie istituzioni ragionino separatamente non può essere che un bene. Riuscire a ragionare con la propria testa, e non con l'idea di partito, vuol dire sforzarsi a vedere le cose buone in ciò che dicono sia male e, come me poc'anzi, il contrario. Un esempio facilissimo. Scuola. al nord, che finisca a metà giugno vuol dire che finisce in un periodo ancora fresco, dove studiare e preparare eventuali esami risulta abbastanza facile. In sicilia, finire a giugno vuol dire fare le ultime settimane con 37 gradi. Pensate non sia ovvio quindi fare leggi diverse per regione? Ovvio, se pensate che si tenda sempre al male potete pensare che un ticket sanitario costi più "qui" rispetto a "la", ma invece potete anche pensare che in una regione a maggir rischio di malattie polmonari, come una Lombardia piena di Smog, si decida di far pagare meno le medicine atte a curare quella malattia, mentre in una regione dove invece il problema è l'età media più alta, si potrà stilare una legge a favore della vecchiaia. Tutto sta ai politici, non alla legge in se. Altro esempio: i maggiori poteri al Premier. Pare ovvio che se passasse il primo a beneficiarne sarebbe lo stesso Prodi, su questo non ci piove vero?
E quindi, ragionate di meno per appartenenza di partito, questo non è un referendum che darà riletture politiche (anche se in caso di vittoria del SI so, purtroppo, che ci saranno), e mi pare assurdo che la solita, italica, bendatura partitica debba sempre avere la meglio!