Principia

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(simplicio)
00sabato 27 gennaio 2007 10:27
Mi permetto di aprire questa nuova discussione perchè si è parlato di Principia nelle "condizioni esterne" e allora mi piacerebbe un po' parlare a questo livello.
Vorrei divertire un po' tutti i passanti con una breve storia delle mie "sperimentazioni" che potrebbe avere il titolo "a dove arriva la fantasia..."
La prima operazione che feci mai, fu, quando ebbi letto per la prima volta il Mistero delle Cattedrali (il mio primo libro d'alchimia- avevo quattordici anni)...
Misi zolfo e argento vivo (comuni) in un'ampolla di vetro e li lasciai qualche giorno sotto la fiamma di una lampada ad olio.
Siccome che non succedeva nulla vista la temperatura troppo bassa (tra l'altro avevo messo lo zolfo non macinato ma in grumi abbastanza grossi), mi decisi che occorreva una fiamma più veemente.
Dal momento che tutte le mie attrezzature venivano dagli attrezzi di mio padre in cantina, e l'unica fiamma maggiore era quella ossidrica, provai con quella.
Mi misi una mascherina (per i vapori di mercurio) e a debita distanza agii con la fiamma sul mio composto, col risultato del sublimarsi istantaneo del mercurio e del liquefarsi dello zolfo in una specie di cerume.
Provai allora a distillare il mercurio in un alambicco di rame, ma quello rimase sul fondo attaccandolo e lasciando un bozzo nero e squamoso (pensavo di aver trovato la terra nera e fogliata...).
Passati gli anni capii che forse erano altre le sostanze...
Sempre spinto dall'entusiasmo da un passo di Fulcanelli in cui si parlava della stella di David composta dai triangoli opposti di acqua e fuoco, mi misi a produrre una gran quantità di ruggine, rovinando i chiodi di mio padre (che si incazzò in maniera plateale e giustissima- l'ennesima lavata di capo per i miei interessi "esostupidi")...
Indi trattai la ruggine col sale e la calcinai e bagnai con acqua più volte (solve e coagula)...
Ottenni una polvere rossa, ovviamente, e pensai di poter trasmutare, ma altrettanto ovviamente questa non si mescolava al piombo fuso che mi ostinavo a cospargere con essa.
Dopo questo periodo, più grandicello, cominciai a lavorare la stibina, sotto più saggi consigli.
Cominciai ad aggiungervi e togliervi zolfo, alternativamente, poi la triturai e la misi in aceto (il solvente), quindi la feci agire su piombo e la calcinai...
Molte furono le preparazioni infruttuose di questo genere.
Infine, visto che la Pietra era cosa complicata e laboriosa, mi decisi che nel frattempo era meglio dedicarsi ad alcune "particolari" per imparare, così cercai di mettere in pratica quella descritta da Canseliet nella prefazione del solito libro (per molto tempo è rimasto la mia guida principale, essendo il primo che ho letto e come si dice il primo amore non si scorda mai).
Lessi l'ammonimento al "nutrire il piombo di sostanza ignea" per farlo risvegliare come un'aggiunta di antimonio e così feci, fondendo e mischiando piombo e antimonio.
Quindi, non essendo in grado (avevo 17 anni, vivevo in campagna e non ero molto sveglio e soprattutto dovevo fare tutto di nascosto dai miei) di procurarmi acido cloridrico nè di produrlo con le mie attrezzature, mi risolsi per un acido muriatico da pulizie.
Lasciai il composto a mollo e vi spuntarono delle formazioni cristalline ai bordi.
Reso coraggioso da questo risultato dopo un mese fondetti il composto, per ottenere semplicemente un piombo più nero e spugnoso, che dalla rabbia gettai via.
Ecco, tutto questo per dire che ai tempi agivo alla cieca, appena mi sembrava di aver decifrato, decriptato una riga, subito procedevo a "verificare" o meglio ad ottenere, come credevo io.
Ora capisco che non è certo questo il modo, che per comprendere e mettere in pratica occorre prima di tutto una comprensione dei Principia, per sapere quello che si fa e sapere come farlo e non perchè lo dice il Cosmopolita o Basilio e il Villanova...
Così l'errore, la confusione è di casa, essendo le parole particolari dei Maestri fatte per confondere...

(simplicio)
00sabato 27 gennaio 2007 10:44
Zolfo e Mercurio
Ma ancora non ho detto nulla riguardo ai Principia, ma si fa presto perchè in questo campo io credo valga massimamente il motto "Simplicitas sigillum veritas"...
Io credo che occorrano un Mercurio e uno Zolfo.
Ma cosa sono?
Io li leggo in base alla tradizione platonico-aristotelica, come credo fossero letti, ovvero da una parte una materia proteiforme (Cora, Hyle)e una forma formante (l'Idea, la forma).
Ora, occorre trovare questi due Principi in un mondo di corpi, mi misti imperfetti, di forme formate.
Siccome ho sempre letto la massima di "guardare alla Natura" come un invito ad osservare la vita di piante ed animali, ho sempre avuto la massima predilizione per la metafora agricola.
Quindi tutto sta nel trovare una Terra, un Mercurio, una Madre o Mare o meglio di estrarlo.
Si tratta di "un frammento del CAos originario" dello sperma o mestruo universali che ancora non hanno assunto una forma precisa, una forma formata; di certo ne avrete sentito parlare [SM=g27988] .
D'altra parte non si trova uno zolfo, o meglio (secondo la lettura data sopra)un'Idea nel nostro mondo, perchè com'è ovvio esse stanno sopra i cieli, nell'immanifesto e non certo in questo mondo di corpi.
Allora io osservo come il seme muore nella terra per portare in atto quella forma che aveva dentro di se e divenire una pianta.
Ma quale seme?
Il seme dei metalli?
Direi che si può leggere in più modi questa metafora.
"A volte si trova che il mercurio inserito in un moribondo come medicina, lo si ritrovi nel morto tramutato in oro" (cito a memoria)...
Quindi un corpo morto fa da matrice al seme.
Ma tuttavia pensando allo zolfo come Idea viene naturale pensare ad un seme che plasma il mercurio, la sostanza preformale...
Certo è che una volta ottenuto lo zolfo vivo, basterà piantarlo nel mercurio e si vedrà nascere una bella piantina, la più bella di questa terra.

Questo per accontentare anche chi voleva una ragionevole ricettina: questa mi sembra ottima e completa.

Lo.Speziale
00sabato 27 gennaio 2007 17:17
Re: Zolfo e Mercurio

Scritto da: (simplicio) 27/01/2007 10.44
Ma ancora non ho detto nulla riguardo ai Principia, ...Io credo che occorrano un Mercurio e uno Zolfo.
Ma cosa sono?
Io li leggo ...
...Quindi un corpo morto fa da matrice al seme.
Ma tuttavia pensando allo zolfo come Idea viene naturale pensare ad un seme che plasma il mercurio, la sostanza preformale...
Certo è che una volta ottenuto lo zolfo vivo, basterà piantarlo nel mercurio e si vedrà nascere una bella piantina, la più bella di questa terra.

Questo per accontentare anche chi voleva una ragionevole ricettina: questa mi sembra ottima e completa.



Alla faccia della ricettina!! [SM=g27985]

Scusami, ma non ci riesco a vedere niente.
Sono finalmente riuscito a capire il grande arcano: la via umida, in realtà non è umida intesa come acquosa, ma è "secca" perchè il mercurio che si ottiene è un composto organico volatile e quindi non acquoso (non bagna le mani).

Sono riuscito a capire che un punto di partenza importante è il "vino filosofico", anche se come al solito "questo vino non è il vino normale" (ma allora cos'è?)... [SM=g27994]

E il seme dei metalli? E' un metallo che-non-è-un-metallo ma lo contiene in se. (e siccome si deve legare ad un acetato dev'essere per forza un catione...)

Insomma, come dici tu stesso: più si legge più si formano una ridda di ipotesi, ma io non ho ancora capito quali sono le tue...
(nè tantomeno quelle dei sigg. qui presenti)

Non è che magari qualcuno con adeguata esperienza di laboratorio si potesse fare avanti e dare, per così dire, una sfoltita alle cose più stravaganti e seminare un indizio quà e uno là?
Come facevano per esempio anni fa questi signori:
http://www.levity.com/alchemy/p-aceton.html o questo: http://www.triad-publishing.com/stone20e.html

Un caro saluto agli amici sperimentatori

[Modificato da Lo.Speziale 27/01/2007 17.28]

Captain NEMO
00domenica 28 gennaio 2007 00:46
Solite ricette & inusuali treni non cationici...
Caro Signor Lo.Speziale,

trovo che il buon simplicio le abbia fornito dei buoni e amichevoli 'indizi' di partenza (specie nel suo secondo Post), ma mi pare che lei non li voglia proprio considerare!...Peccato! [SM=g27994]

Ma siccome non vorrei che pensasse che si voglia essere 'pedanti' nell'indicarle i Principia alchemici piuttosto che quelli spagirici, le dirò - ancora una volta - che i libri (ed il Web) sono pieni di 'ricette'; ce n'è davvero per tutti i gusti: tra le tante, il buon Domenicano Bianco pubblicò proprio su questo Forum una sgrammaticata 'ricetta' nella Discussione "Curiosità sulla Via secca reperite sul web" del Marzo 2005, che forse le è sfuggita.
Per sua comodità, dunque, le 'incollo' la prima parte di quel procedimento qui:


" Hi,

well, I give you the complete Dry Path according Fulcanelli e Canseliet School.

HORS-D'OEUVRE :

1) 560 gr. of Stibnite milling to granulometry 0.005 mm

2) Dry assation ( if possible with vacuum )for 40 days, from 35° to 80°C. Up and down, according lunar phases. After assation, the weight of Stibnite will be increase about 5 gr ( dry )

3) Iron extraction from Magnetite, de-carbonation of iron, milling in subtle powder

4) Mix Stibnite powder ( 565 gr ) with iron powder ( 282,5 gr ) and 56,5 gr of the double slat obtained according Mutus Liber technique ( like Canseliet explain )

FIRST WORK

1) Put the crucible in the furnace ( °T = 850°C )

2) After 5 minutes after the target temp., ad the mix by sequential phases. In each ad you'll see a little deflagration due the increase of igneous energy. Here the embrional Sulphur ( in the Caput with the salts )is separated and the same is for embrional first Mercury ( almost white matter ).

3) Increase to 900°C and mantain at this temperature for about 5 minutes.

4) melt in the cornet. After solidification, the caput it'll be over the regulus

SECOND WORK

1) Separate the salts from the caput by lisciviation and re-crystalization ; the caput will become red ( the Red Earth of Adamic Earth )

2) Dry the Earth and the salts separately, in vacuum.

3) Mill the first mercury ( granulometry 0.005 mm ), the Earth and the salts ( same granulometry ), separately.

4) Put the powder of first mercury and again press well.

5) Put in the furnace at 580°C and wait about 15 min. after the target temp.

6) If the first Mercury is melted, start to add the salt obtained by lisciviation, in frations, on the surface of the first Mercury. It'll be a great esothermal reaction with an increase of about 300°C. The salt melt on the surface and purify the first Mercury changing it in second Mercury ( a vitrous white matter). The salt acquire the igneous matter from it and enclose the most subtle energy of fire, changing its structure.

7) Ater, you'll have a vitreous green ( really like an emerald ) glass, the Vitriol. It's heavy, transparent and specially reactive on the surface of the second Mercury, that it'll be glassy too, white opalescent and with a serious crystallization in shape of six arms star.

Separate the two results and mill them ( granulometry 0.005 mm each ) .

9) Now put in the crucible : the Red Earth ( press well ), after the white vitreous powder of second Mercury ( press well ), and the Vitriol.

10 ) Close ermetically the crucible and Star the temperature to 500°C. The reaction will involve the Red Earth to interact with the second Mercury, which the coagulation power will be able to coagulate the little violet button called usually Remora. This it'll be captured by the Vitriol that it'll change its structure from Green Lion to Red Lion ( the Green Lion Blood ). The second Mercury is totally changed in the foiled earth, a white multistratum matter whitout any life, and the Remora enclose now the double Nature ( Mercurial and Sulphuric ) which speech the Ancients. It's the Dry Path "Philosophical Mercury".

11) After you'll have three matters : the Remora enclose in the vitrous matrix of Red Lion and the foiled earth ( can be eliminate because without importance )
"



Per amor di chiarezza le riporto anche il caritatevole parere di Paolo Lucarelli in proposito:


Quella "via secca" è, con qualche piccola variante, la preparazione della "pietra di fuoco" di Basilio. Era molto nota come ricetta e ne ho parlato anch'io nel mio commento al Filalete, con le polemiche che la accompagnavano. Si può fare qualche miglioria, ma "grosso modo" il procedimento è quello. Il risultato ha proprietà singolari.
Consiglio a chiunque inizi, in mancanza di altre istruzioni, di provare a praticarla, potrebbe fare delle scoperte curiose.
E' uno di quei casi di cui ho già parlato di cose "false" ma "utili". Da non disprezzare.
P.L.


Nel sottolinearle per la millesima volta quel 'falso, ma utile' (che potrebbe fare il paio con 'Non v'è peggior sordo di chi non vuole ascoltare') le aggiungo il mio modesto parere, per quel che può valere, vista la sua insistenza nel battere su un'incudine dove il ferro, chissà perchè (!!), non suona: nel ricordarle che naturalmente la 'pietra di fuoco' di Basilio Valentino NON è la Pietra Filosofale, la invito a praticare come meglio crederà opportuno ed a tentare di dismettere l'abitudine infausta di cercare ad ogni costo 'composti organici', 'cationi', et similia in un laboratorio alchimistico, perchè in quel laboratorio vi opera Madre Natura e non un chimico. Ci sono differenze abissali...!

D'altro canto, l'esperienza in Laboratorio è sensata SOLO se PRIMA le sarà riuscito di capire che è ASSOLUTAMENTE NECESSARIO aver correttamente impostato la percezione NATURALE (cioè di Madre Natura) delle cose da fare. Molte volte ho consigliato di andare in un bosco primevo e sedersi per terra, e "perdere il tempo" a guardare il Cielo e ad affondare le dita nella Terra, capendo il senso del Fuoco e dell'Acqua. L'azione perenne del miracolo Naturale in corso non avviene perchè "qualcuno" ha 'progettato' le cose in modo chimico o fisico: è l'uomo che "ignora" il senso della manifestazione che ha elaborato quei modelli, certo utilissimi per innumerevoli applicazioni tecniche e di progresso, ma del tutto risibili per Madre Natura, la quale - se ancora non se ne fosse accorto - non 'lavora' per produrre ..."applicazioni" ! [SM=g27993]
D'altro canto, i Maestri lo ripetono da secoli: "...seguite la Natura". Ed è per l'ostinazione a voler far ricadere dei semplici (ma in-credibili) processi Naturali dentro un paradigma tecnico-logico-replicabile che molti ottimi appassionati sono saliti sul treno di Vera ed hanno perso, talvolta per sempre, quello di Grazia... [SM=g27994]

sempre di buon cuore

Captain NEMO
Lo.Speziale
00domenica 28 gennaio 2007 12:50
Discorsi tecnici del "primo tipo"
Mon Capitain e cercatori questuanti,
nel frattempo che noi parliamo, altri agiscono.
Al giorno d'oggi - sembra, pare - c'è della gente che è molto avanti nell'Opera e che ha anche dei "campioni" su cui confrontare la validità di quanto sta facendo...
Ci sono persone "serie" (intendo ricercatori, gente che fa quello di mestiere), che con cognizione di causa sta investigando sulla reale natura della materia "filosofica" per capire cos'è quel quid che la rende speciale.
E non è, mi creda, qualcosa legato all'operatore; operatore che, caso mai, ne viene influenzato durante alcuni passaggi del proprio lavoro, a causa della vicinanza e della prolungata manipolazione delle sostanze coinvolte.
C'è qualcosa di così vicino alla "natura divina" delle cose che tocca il ricercatore iniziando un processo di trasformazione che possiamo solo intuire...
Queste persone proseguono il cammino di Newton e di Lavoisier, portando in un campo scientifico delle nozioni ed una scienza perdute e nascoste nel mare dei secoli.
Ma non creda che siano gli unici, chiediamoci come mai gli studi sulla cosiddetta fusione fredda sono stati insabbiati e ridotti ad una mera curiosità parascientifica? Non sarà mica solo perchè la fusione fredda sarebbe un sistema poco efficiente per ricavare energia dalla materia, vero? (ammesso e non concesso che sia poco efficiente...)
E toccando solo per un attimo ancora il buon Lavoisier, diciamo che è prematuramente scomparso e c'è chi dice che se non fosse stato ghigliottinato, forse la chimica oggi non comprenderebbe solo reazioni chimiche.
Comunque:

Scritto da: Captain NEMO 28/01/2007 0.46
Caro Signor Lo.Speziale,

trovo che il buon simplicio le abbia fornito dei buoni e amichevoli 'indizi' di partenza (specie nel suo secondo Post), ma mi pare che lei non li voglia proprio considerare!...Peccato! [SM=g27994]

...HORS-D'OEUVRE :

1) 560 gr. of Stibnite milling to granulometry 0.005 mm

2) Dry assation ( if possible with vacuum )for 40 days, from ...
Per amor di chiarezza le riporto anche il caritatevole parere di Paolo Lucarelli in proposito:


Quella "via secca" è, con qualche piccola variante, la preparazione della "pietra di fuoco" di Basilio. Era molto nota come ricetta e ne ho parlato anch'io nel mio commento al Filalete, con le polemiche che la accompagnavano. Si può fare qualche miglioria, ma "grosso modo" il procedimento è quello. Il risultato ha proprietà singolari.
Consiglio a chiunque inizi, in mancanza di altre istruzioni, di provare a praticarla, potrebbe fare delle scoperte curiose.
E' uno di quei casi di cui ho già parlato di cose "false" ma "utili". Da non disprezzare.
P.L.


...laboratorio alchimistico, perchè in quel laboratorio vi opera Madre Natura e non un chimico. Ci sono differenze abissali...!

D'altro canto, l'esperienza in Laboratorio è sensata SOLO se PRIMA le sarà riuscito di capire che è ASSOLUTAMENTE NECESSARIO aver correttamente impostato la percezione NATURALE (cioè di Madre Natura) delle cose da fare. Molte volte ho consigliato di andare in un bosco primevo e sedersi per terra, e "perdere il tempo" a guardare il Cielo e ad affondare le dita nella Terra, capendo il senso del Fuoco e dell'Acqua. L'azione perenne del miracolo Naturale in corso non avviene perchè "qualcuno" ha 'progettato' le cose in modo chimico o fisico: ... [SM=g27994]

sempre di buon cuore

Captain NEMO


Ecco, quindi come dice anche il buon Lucarelli molto esplicitamente nel commento alle Opere di Filalete e in vari passi in Fulcanelli (he he mi sto rapidamente portando al passo con le letture...) l'antimonio e in generale quella via secca, come le varie vie del cinabro et similia, no portano da nessuna parte.

Inoltre vale la pena ricordare che mercurio e zolfo vengono entrambi estratti da una e una sola "sostanza".
Quindi bene i misti imperfetti (che sono di origine vegetale e animale), niente a che vedere con i metalli della tavola periodica...

Quindi i principia sono qualcosa che tutti indistintamente indicano come materie vili, materiali di scarto che tutti reputano di nessun valore e buttano via.

Composti organici, acidi organici, estratti di piante e materie animali, carbone, ceneri calcinate...
Una volta le chiamavano con altri nomi "fantasiosi", ma molto tecnici per quel tempo, ora la nomenclatura è cambiata.
Non entro nel merito del discorso "naturale" sul quale sono concorde, ma da per certi aspetti è fuorviante, se si pensa che il tutto possa portare ad altro che una tecnica precisa e consolidata (infatti è "arte").
Peraltro l'alchimista si deve procurare da sè la materia di cui necessita, in quanto ciò che si trova in negozio è trattato in un modo che è antitetico a quanto ci serve.
Questo perchè spesso ci servono "sottoprodotti", scarti di lavorazioni e non sostanze chimicamente pure, in altri casi perchè le materie pure dell'industria contengono tracce di sostanze che inibiscono le reazioni filosofiche.

Credo che ci sia differenza tra un discorso filosofico tecnico ed un'approccio spagirico.
Il mio cerca di essere del primo tipo.
Vi ringrazio sempre della benevolenza che dimostrate, tenendo conto che chissà quante altre volte dovrò cambiare approccio, però dal momento che l'ariete si avvicina galoppando, sto cercando di convergere su alcune cose da testare al più presto in cantina. [SM=g27988]

un umile Speziale
yi pai
00martedì 30 gennaio 2007 01:05
Il Seme dei Metalli
Allo Speziale
Prosperità e Salute!

Ho letto e riletto il vostro ultimo intervento ed ho finito per convincermi che l'impulso di rispondervi merita una mediazione del cuore.

Vorrei sapeste che non ho sorriso e non sorrido delle vostre parole e delle vostre convinzioni. Se un sorriso mi segna il viso nasce semmai dal constatare le vostra ammirevole ostinazione e la vostra cristallina curiosità.
Non so quanti anni abbiate ma avete una notevole energia: procurate di non disperderla in una ricerca che rischia di condurvi in un cul-de -sac.

Vorrei provare a ragionare con voi di alcune cose, ma desidero farlo premettendo alcuni dati di riferimento, nella speranza di riuscire a proporvi – anche solo per questa notte – un oasi di linguaggio, senso ed intendimento comuni. Badate: non la romantica fantasticheria del sognatore che non si avvede dell'evoluzione dei tempi e dei progressi della Scienza. Non voglio chiedervi di condividere fandonie o favolette da bimbi. Vorrei chiedervi di provare a lasciar correte il tempo e la Scienza, fingendo che il lessico e i termini che usate non siano stati ancora inventati; che l'uomo non abbia ancora scientificamente scoperto la scissione dell'atomo (che appunto alla convinzione di inscindibilità deve il suo nome...).

Dovete innanzitutto sapere che Yi Pai è un ben modesto studente di Alchimia, che di certo non potrà guidarvi a trovare una chiave per le due Incognite maggiori dell'Opera (il Fuoco ed il Vaso). Forse, un possibile scopo di questo incontro con Yi Pai potrebbe essere quello di trovare un senso al termine “Seme dei Metalli”. Mi rendo conto che davvero non è molto. Tuttavia molte cose iniziano con poco e, come recita l'adagio, “chi bene inizia è a metà dell'opera”.

Per mondare il campo dalla confusione (dalla Babele?) dei testi alchemici “tecnici” vorrei provare ad usare due riferimenti di ordine diverso. Un approccio di tipo culturale (Elemire Zolla – Le Meraviglie della Natura – Ed. Marsilio 1991) e un supporto di familiarizzazione alla terminologia (Dom Pernety – Dizionario Mito Ermetico – Ed. Phoenix 1985).

Leggo dal Pernety:

“Seme – Propriamente detto significa, in termini di Alchimia, lo zolfo dei Filosofi. Ma quando essi dicono “semenza dei metalli” intendono il loro mercurio e, talvolta, il loro Magistero pervenuto al colore bianco. Quando gli adepti parlano della semenza dei metalli volgari, e istruiscono sulla maniera in cui essi si formano nelle viscere della terra, il seme di cui parlano è un vapore formato dall'unione degli elementi, portato nella terra con l'aria e l'acqua, e poscia sublimato mediante il fuoco centrale fino alla superficie. Questo vapore si corporifica e diventa untuoso o vischioso, sublimandosi si appiccica allo zolfo che trascina con se, e forma i metalli più o meno perfetti, secondo la maggiore o minore purezza dello zolfo e della matrice. Si vedano i 12 trattati del Cosmopolita e la Fisica Generale che è all'inizio delle Favole Egizie e Greche Svelate [del Pernety. n.d.r.]”

Leggo da Zolla:

“[pag. 196] ... La guazza – anzi, il suo prezioso, invisibile carico di vapori salini distillati dall'aria sotto l'influsso (cioè secondo i ritmi) dei pianeti contiene un virtuale olio volatile, o balsamo solare, o zolfo ravvolto e abbracciato dall'umido radicale lunare o mercurio ... è il ritmo (l rata vibratoria) che altera le sostanze ... I ritmi solari e planetari celati nel sale di rugiada stimolano i semi disgregandoli e gonfiandoli affinché in essi la terra degli amidi se ne stacchi e cada, lasciando liberi gli zuccheri fatti di acqua, aria e fuoco, che leggeri e ascendenti formano la pianta. ... Dirà il Bohme nel Mysterium Magnum che ogni cosa ha un centro o cassa di risonanza del Verbo di cui è espressione, e il Verbo vi si può sempre destare. La luce e potenza del Sole ridesta il centro vegetativo della pianta come il mestruo femminile avviva il centro animante del seme virile ... e così leggendo Bohme si scopre perché nel Tantra il seme virile è detto lunare e il mestruo solare. Lo stesso infondersi di ritmi trasmutatori si produce sottoterra. Ma ciò che nei cieli crea un balsamo salino nelle viscere tenebrose del suolo forma i cristalli fetidi, agliacei e velenosi dell'arsenico. ... Talvolta parrebbe che lo spirito del sale formi il freddo antimonio; ed è una trasformazione ancor più profonda perché se l'arsenico sbianca il rame l'antimonio depura l'oro. ... Se il Sale nelle buie viscere del sottosuolo si cangia in arsenico o antimonio il suo Zolfo ... diventa da balsamico ardore celeste bruciante fuoco velenoso formando un'anidride soffocante o il corrosivo olio di vetriolo. Ma anch'esso serba qualcosa del suo stato anteriore di balsamo luminoso ... purgato paracelsicamente guarisce la pleurite putrida e la peste ... l'estratto (paracelsico) di vetriolo è sonnifero e stupefacente ... purifica la pelle e i suoi fumi imbiancano le rose rosse ...
Com'è naturale arsenico e zolfo, antimonio e zolfo si uniscono facilmente formando ... la grigia stibina o solfuro d'antimonio; il chermes o ossisolfuro d'antimonio di color cremisi [qualcuno ricorda l'Alchermes liquoroso e rosso? n.d.r.], violento emetico, come l'antimonio stesso, che nei trattati alchemici è talvolta chiamato “quercia” ... Si escogitò come simbolo dell'antimonio quello di Venere raddrizzato, come a dire il Sole sotto la croce degli elementi che è anche simbolo della terra e della regalità o sole in terra, cui s'addicono la porpora, le insegne cremisine. Fu denominato “Bagno del Re” e “Piombo Filosofale”, “Lupo dei metalli” perché li divorava e “Saturno filosofale”, “Celeste magnesia” - e la sua quintessenza era una medicina universale che tutto misteriosamente – secondo Paracelso – purgava senza produrre fecce. ... Se si usa triossido di antimonio con aggiunta di borace, il vario dosaggio del calore può fearne vetri d'ogni colore “dall'ambrato al rosso, al verde, allo smeraldo, al nero, al bianco” dice F. Albertus [e confermò Schwaller de Lubicsz n.d.r.] a riprova della massima alchemica che l'antimonio contiene ogni tinta. Se trae una gomma o “leon verde” e da questa l'olio rosso o “sangue di drago” ... Il terzo elemento caduto nelle viscere della terra è il Mercurio celeste. Esso è l'umido radicale delle cose terrestri, il glutine tenacissimo che le lega indistricabilmente al loro zolfo o calore, e nessun fuoco vale a farlo evaporare ... che d'Espagnet [Trattato della Fisica reintegrata n.d.r.] dice tintura intima, fermento di cui la massa dei corpi è colma e condita, radice, base e medicina dei corpi, frammento di materia prima.”

Il modo che Zolla ha di descrivere un certo processo naturale immagino le sarà più familiare di quello usato dal Pernety. Non si lasci ingannare. Zolla – come ebbe a dire anche Lucarelli – fu Alchimista del verbo e della parola. Un raro esempio di lettura alchemica della realtà nella quale i nomi delle sostanze sono fatti accessori perché la comprensione della loro natura avviene secondo principi di classificazione diversa dal peso atomico e dalla translitterazione della formula.

Zolla parla di antimonio nello stesso modo in cui ne parlano gli Antichi [“il nostro antimonio è delle parti di Saturno”] e ne colloca la funzione ed il posto tra i metalli in quanto Saturno. Cuspide del settenario, solvente e coagulante, freddo e secco in superficie con calore interno. Acido e corrosivo. Null'altro dettaglio serve. Nessun altro dettaglio potevano avere o mostravano di curare gli antichi egizi, gli assiri, i persiani... Nessuna particella elementare. Quattro elementi; quattro principi, tre nature, una essenza. Il mondo ermetico, il mondo tradizionale, il mondo della simbologia esoterica ruota intorno a questi numeri. Non lo vede?

Provi per un istante a pensare che le sia più utile la mitologia della chimica. Le fa uno strano effetto? Comprendo. Ma la mitologia non è più astrusa della chimica, semplicemente è un modo di esplicitare il senso di alcune cose che tiene in considerazione la loro inter-relazione. La Scienza moderna è specifica, specificata, specificante: al punto da apparire quasi incapace di guardare al concetto di Unità come Verità universale (e non come postulato filosofico).

Abbiamo sentito tutti le voci di queste “persone serie” che da anni lavorano in oscuri e segretissimi laboratori alla ricerca della Pietra Filosofale e nella speranza di produrre le fantasmagoriche applicazioni della conoscenza alchemica: metallo trasparente, vetro duttile, oro, gemme solubili, reazioni a debolissima energia... Sarò sincero: non riesco a capire di cosa dovremmo preoccuparci. Avranno sistemi e metodi di avanguardia, tecnologie da sogno, finanziamenti da favola e un melting pot di teorie... ma sono e restano scienziati in un avamposto della Scienza. Non Alchimisti. E la differenza non la fa un cappello blu a punta con tante stelline: la fa una Sostanza che “soffia dove vuole”.

Ho sentito un signore, anni fa, raccontarmi di uno strano esperimento nel quale alcuni conigli di laboratorio sarebbero stati inoculati con “Pietra Filosofale” prodotta in uno di questi laboratori. Immediatamente dopo l'iniezione i conigli sarebbero diventati di un be fulgore rosso e poi sarebbe spariti, trasferiti “in un'altra dimensione”. Vuole davvero che esprima il mio commento su questo racconto?

Come diceva Maitre Canseliet, credo che il vero pericolo per l'Alchimia non vada ricercato nei tentativi, nei progressi e nelle similitudini metodologiche o di senso della Scienza “di frontiera”. Se è destino che l'uomo si avvicini alla verità ha mille modi per compiere questo passo: perché non anche quello della ricerca scientifica? La verità non è “altrove”. Mi pare giusto in questo senso offrire alla sua considerazione uno spunto di riflessione diverso. Per quello di cui si può ed è lecito dire, il pericolo dell'Alchimia e nell'Alchimia stessa. E nell'Alchimista. Per questo io trovo una infinita saggezza ed una infinita misericordia nel voto tenace e granitico del segreto che ingiunge – a tutti – di condividere il condivisibile e di invenire l'essenziale; affinché nessuno sia tentato per una parte maggiore di quanto la sua Forza e la sua Grazia non gli concedano sopportare.

Chiedo scusa al Capitano ed a tutti
per il lungo e noioso intervento.
Lo.Speziale
00martedì 30 gennaio 2007 12:37
Re: Il Seme dei Metalli
A tutti gli incliti membri di questo consesso, salve!


Scritto da: yi pai 30/01/2007 1.05
...Vorrei sapeste che non ho sorriso e non sorrido delle vostre parole e delle vostre convinzioni. Se un sorriso mi segna il viso nasce semmai dal constatare le vostra ammirevole ostinazione e la vostra cristallina curiosità.
Non so quanti anni abbiate ma avete una notevole energia: procurate di non disperderla in una ricerca che rischia di condurvi in un cul-de -sac...



Ho capito che l'Alchimia richiede studio e applicazione: ricerca continua e sporcarsi le mani.
Quello che sto facendo ora sono ipotesi continue e metterle alla prova, cercando anche nel mare profondissimo di internet, interventi e bibliografia che diano un rafforzamento o viceversa la negazione delle ipotesi, per iniziare un percorso di sperimentazione possibilmente lineare su cose abbastanza "certe".
Se cento persone dicono che "antimonio" non è antimonio, che "saturno" non è piombo e che il "nostro vino" non è vino fatto con i grappoli d'uva, ciò è già bene...
Uso un approccio *fuzzy*, perchè così è la mia testa e comunque il tempo non è infinito.
Comunque ho passato i quaranta... [SM=g27985]



Vorrei provare a ragionare con voi di alcune cose, ma desidero farlo premettendo alcuni dati di riferimento, ...fingendo che il lessico e i termini che usate non siano stati ancora inventati; che l'uomo non abbia ancora scientificamente scoperto la scissione dell'atomo (che appunto alla convinzione di inscindibilità deve il suo nome...).

Dovete innanzitutto sapere che Yi Pai è un ben modesto studente di Alchimia, ...scopo di questo incontro con Yi Pai potrebbe essere quello di trovare un senso al termine “Seme dei Metalli”. Mi rendo conto che davvero non è molto. Tuttavia molte cose iniziano con poco e, come recita l'adagio, “chi bene inizia è a metà dell'opera”..


Allora: una cosa che ho capito è che alcune cose si riescono a desumere dall'analisi incrociata di vari testi e dalla ricerca in laboratorio, altre temo che se qualcuno non te le suggerisce... le scoprirai la vita successiva... [SM=g27994]



Per mondare il campo dalla confusione (dalla Babele?) dei testi alchemici “tecnici” vorrei provare ad usare due riferimenti di ordine diverso. Un approccio di tipo culturale ...
...“Seme – Propriamente detto significa, in termini di Alchimia, lo zolfo dei Filosofi. Ma quando essi dicono “semenza dei metalli” intendono il loro mercurio e, talvolta, il loro Magistero pervenuto al colore bianco. Quando gli adepti parlano della semenza dei metalli volgari, e istruiscono sulla maniera in cui essi si formano nelle viscere della terra, il seme di cui parlano è un vapore formato dall'unione degli elementi, portato nella terra con l'aria e l'acqua, e poscia sublimato mediante il fuoco centrale fino alla superficie. Questo vapore si corporifica e diventa untuoso o vischioso, ...
...Cuspide del settenario, solvente e coagulante, freddo e secco in superficie con calore interno. Acido e corrosivo. Null'altro dettaglio serve. Nessun altro dettaglio potevano avere o mostravano di curare gli antichi egizi, gli assiri, i persiani... Nessuna particella elementare. Quattro elementi; quattro principi, tre nature, una essenza. Il mondo ermetico, il mondo tradizionale, il mondo della simbologia esoterica ruota intorno a questi numeri. Non lo vede?


...e aggiungo la Genesi: "...e il Signore prese dell'argilla e con essa formò...", senza contare i continui richiami ai 4 elementi.
OK.
Ma poi la mia indole "mani in pasta" mi dice: e quindi?
Partiamo da?
Elemento 1 = ?
Elemento 2 = ?
Faccio un esempio: è qualche anno che faccio il pane e le focacce. Mi vengono abbastanza buoni.
Natale di due anni fa ho provato con il panettone: Disastro Totale... [SM=g27992]
Quest'anno ci ho riprovato: so dove volgio arrivare, ho fatto tesoro dell'esperienza passata, mi dò un massimo di 5 tentativi.
Mezzo fiasco...
Per Pasqua penso comunque che farò una focaccia (che è abbastanza più simile al panettone) decente.
Mi rifiuto di andate dal pasticciere e chiedergli di vedere come fa, però l'anno scorso gli ho chiesto due-tre cosette ed ho capito alcune cose...
Puoi leggere 1000 libri di cucina, daranno comunque scontate delle cose che in realtà sono fondamentali (precedenze di ingredienti, temperature, tempi di lievitazione, etc.) quelle le impari solo con l'esperienza.
L'Opera sono convinto (anche perchè ho lavorato abbastanza in laboratorio da sapere come vanno le cose), è qualcosa di simile.
Possiamo vederla in modo "Artistico" o "Artigianale" o Industriale" o "Scientifico", ma in ogni caso la riuscita non è casuale, non è legata all'operatore (casi di imbranazione a parte), si attivano delle energie potenti e quindi in linea di massima il risultato, dati i giusti presupposti è assicurato.
Tra parentesi, non credo che i Cinesi credessero nelle stesse cose in cui credeva, che so, Paracelso: eppure ci riuscivano (riescono) anche loro...



Provi per un istante a pensare che le sia più utile la mitologia della chimica. Le fa uno strano effetto? Comprendo. Ma la mitologia non è più astrusa della chimica, semplicemente è un modo di esplicitare il senso di alcune cose che tiene in considerazione la loro inter-relazione.
....
Avranno sistemi e metodi di avanguardia, tecnologie da sogno, finanziamenti da favola e un melting pot di teorie... ma sono e restano scienziati in un avamposto della Scienza. Non Alchimisti. E la differenza non la fa un cappello blu a punta con tante stelline: la fa una Sostanza che “soffia dove vuole”.
...
.... Per questo io trovo una infinita saggezza ed una infinita misericordia nel voto tenace e granitico del segreto che ingiunge – a tutti – di condividere il condivisibile e di invenire l'essenziale; affinché nessuno sia tentato per una parte maggiore di quanto la sua Forza e la sua Grazia non gli concedano sopportare.

Chiedo scusa al Capitano ed a tutti
per il lungo e noioso intervento.


Sulla mitologia sono d'accordissimo: è solo un problema semantico. Decidiamo qual'è il terreno comune, distribuiamo il dizionario a tutti e, alla fine, un linguaggio vale l'altro. Basta capirsi.
Se poi mi vuol dire che un certo tipo di linguaggio è fatto in modo da penetrare alcuni strati coscienti per darci delle risposte in altro modo, sfonda una porta aperta. Per questo sto leggendo tantissimo e poi durante la notte tutto si amalgama e mi dà dei suggerimenti.

Sul fatto che gli scienziati che producono prodotti filosofici non siano alchimisti: boh? [SM=g27985]
E' solo una definizione.
Sono persone che dedicano la vita alla ricerca di qualcosa, forse con più passione e tenacia di noi.
Di giorno laborano, di notte studiano: hanno il tempo e il denaro per farlo.
Io a volte li chiamo fortunati, altre volte sono contento come sono.

L'intervento non è noioso e non è banale.
Ma non esplica però nemmeno cosa secondo Lei sia il Seme dei Metalli...

...si dice alchimia pratica, ma e me sembra sempre ermetica...
Comunque Grazie
Montesion
00martedì 30 gennaio 2007 13:30
Il Forum cambia casa
Carissimi
Dalle ore 24,00 del giorni 31.01, questo FORUM CAMBIA CASA. Le discussioni aperte saranno trasferite, le altre chiuse e non sarà più possibile "postare".

Una doppia notifica, è stata inviata a chi ha fatto richiesta, con la comunicazione di attivazione dell'Account, per partecipare alle discussioni nel NUOVO FORUM DI MONTESION.

Siamo certi che vorrete condividere fraternamente, ancora con noi, la Conoscenza, di cui siete portatori.



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La Montesion è una Loggia "speculativa", con finalità e studi dichiarati. Non essendosi mai interessata di "Politica Massonica" ritiene che discussioni in tema, per altro di esclusiva autorità del G:.M:. di Palazzo Giustiniani, non siano pertinenti alla politica del Forum.”.


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Montesion
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