Petizione Associazione Canili Del Lazio

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Diesis
00sabato 19 maggio 2007 22:30
www.associazionecanililazio.it/petizione.php

La nostra attività
L’Associazione Canili Lazio Onlus si occupa del canile di Giuliano di Roma dall’anno 2005 promuovendo le adozioni dei cani che vengono condotti nella struttura dopo l’accalappiamento e permettendo che le loro foto vengano pubblicizzate sul sito Cucciolissimi.it , curato da Cristiana Funari, socia dell’Associazione che dedica molto del proprio tempo libero a dare visibilità a piccoli e grandi amici altrimenti dimenticati. Foto che vengono “ospitate” anche su molti altri siti e forum amici come Il Cercapadrone.it e altri.
Attraverso l’attività dell’Associazione sono stati adottati in due anni circa 250 cani (di cui 65 provenienti dal solo capoluogo di provincia Frosinone) con modalità rigorosissime, controlli pre e post affido, e tramite volontari di tutta Italia che non vengono né stipendiati né rimborsati, noti per la serietà e l’impegno con cui seguono ogni singolo affido.
Nel giugno 2006 si era arrivati alla stipula di una convenzione (documento PDF) fra Associazione, Asl di Frosinone e gestore del canile che consentiva ai volontari di entrare in orari limitati per fotografare i cani, censirli, promuoverne l’adozione e prelevarli su richiesta, curando le pratiche burocratiche necessarie. Non veniva tuttavia permessa alcuna attività atta a migliorare il benessere degli animali, quale alimentazione integrativa, sgambatura, toelettatura ecc.
Di fronte ad un numero elevatissimo di morti assolutamente ingiustificate, ai problemi comportamentali presentati da molti cani ai quali non viene garantito un equilibrato rapporto con gli esseri umani anche per l’assenza di volontari ai quali viene impedita qualunque attività atta a migliorarne il benessere, all’irregolarità della struttura che gode di autorizzazione sanitaria malgrado non sia dotata - in riferimento a molti box - di spazi idonei per i cani né di ambulatorio veterinario autorizzato e all’inadempimento del gestore che non ha provveduto a mettersi a norma, all’assenza di una segreteria – irreperibile anche telefonicamente – che collabori fornendo informazioni sui cani necessarie per le adozioni, l’Associazione ha elevato nei mesi scorsi rimostranze formali ed informali alla Asl veterinaria di Frosinone.
La risposta del tutto inaspettata è stata quella di un immediato irrigidimento della stessa Asl, i cui veterinari responsabili del canile hanno apertamente avallato comportamenti del gestore quali il divieto ai nostri volontari di parcheggiare nell’area antistante la struttura (anche se sgombra) quando vengono caricati i cani affidati (spesso spaventati) e il divieto di scattare fotografie. D’altra parte la Asl appoggia sistematicamente l’Associazione Ciociara Assistenza Animali i cui volontari e attività non sono noti crediamo a nessuno, tranne all’ex-presidente della Cooperativa che attualmente gestisce la struttura e nipote di chi ne aveva la gestione in precedenza!
La testimonianza del 21 marzo scorso di Laura e Federica, nostre volontarie, ha fatto il giro d’Italia suscitando sconcerto e giuste polemiche.
La posizione dell’Associazione Canili Lazio è molto chiara ed è stata rappresentata alla Asl di Frosinone nell’incontro del 23 aprile scorso con il Responsabile del Servizio Veterinario dott. Pizzutelli. L’impegno preso dovrebbe essere quello di un immediato ed effettivo controllo a che si realizzi in brevissimo tempo l’adeguamento della struttura e la diminuzione del numero degli animali ospitati nei singoli box, per ridurre il numero degli sbranamenti e consentire ai cani di godere di spazi maggiormente compatibili con le caratteristiche etologiche proprie della specie, come per legge.
Nel caso tutto ciò non si realizzi, la nostra intenzione è quella di far partire una petizione a livello nazionale, che potete leggere di seguito, interessando del caso il competente Ministero della Sanità.

Dati 2006 sul canile
Cani presenti in media 480
Capienza massima autorizzata dato non ancora pervenuto
Cani accalappiati 614
Decessi 302
Adozioni 226

FIRMA QUI LA PETIZIONE ONLINE

OPPURE

SCARICA E STAMPA LA NOSTRA PETIZIONE CON MODULO FIRME
(scarica documento Word, 56 Kb ; scarica documento PDF, 143 Kb)

Raccolte le firme, la petizione va inviata ad:

ASSOCIAZIONE CANILI LAZIO
VIALE ANGELICO 32
00195 ROMA RM



TESTO DELLA PETIZIONE
Al Dirigente
Asl di Frosinone
Dott. Giancarlo Zotti
Via Armando Fabi
03100 Frosinone

A tutti i Sindaci dei
Comuni Convenzionati
Loro sedi

e.p.c.
Al Ministro della Sanità p.t.
Dott.ssa Livia Turco
Roma

PETIZIONE

1. PER LA DEFINIZIONE DEL LIMITE DEL NUMERO DEI CANI DA INTRODURRE NELLA STRUTTURA DEL CANILE DI GIULIANO DI ROMA (FR), PER IL BLOCCO DEGLI INGRESSI E LA REVOCA DELL’AUTORIZZAZIONE SANITARIA;

2. PER RESTITUIRE LA COMPETENZA ALLA ASL DI CECCANO LEGITTIMATA TERRITORIALMENTE;

3. PERCHE’ I COMUNI CONVENZIONATI FIRMINO LA CONVENZIONE PER L’AFFIDAMENTO ALL’ASSOCIAZIONE CANILI LAZIO ONLUS A TITOLO GRATUITO DELLE ADOZIONI E DEL CONTROLLO DEI LORO CANI AI SENSI DELLA LEGGE REGIONALE 34/97;

PREMESSO CHE

1. L’Associazione Canili Lazio è una Onlus ed opera dalla sua costituzione presso la struttura del canile privato di Giuliano di Roma (FR), convenzionato con vari comuni della Provincia di Frosinone ed interessato da un altissimo tasso di mortalità (anno 2005 ingressi 399, decessi 246, anno 2006 ingressi 616 decessi 302) come risulta dai dati forniti alla Asl;

2. che l’Associazione nel solo anno 2006 ha permesso, anche grazie alla collaborazione di volontari impegnati a livello nazionale, e di altre Associazioni di primaria rilevanza, l’affidamento di un numero di circa 180 cani di cui 60 di proprietà del Comune di Frosinone;

3. che la Asl di Frosinone esegue all’interno del canile, pur essendo privato, non solo il controllo sanitario ma la vera e propria gestione sanitaria, arrivando a condizionare - come si legge anche dal cartello di ingresso della struttura - (all.1) gli ingressi dei privati e ad eseguire le pratiche di adozione;

4. che ai volontari non è consentito svolgere nessuna attività atta a migliorare il benessere dei cani (controllo alimentazione, tolettatura, sgambamento etc);

5. che in data 06.06.2006 era stata siglata una convenzione tra l’Associazione, la Asl ed il Gestore del Canile (all.2) che il canile e la Asl stanno disattendendo, impedendo all’Associazione di fotografare a scopo di promozione delle adozioni non solo le decine di cani entrati in canile nel mese di marzo, ma anche lo stesso cartello che recita che è la Asl ad imporre il divieto di eseguire riprese;

6. che esso comportamento è direttamente ricollegabile alle proteste che l’Associazione, tramite i suoi rappresentanti, ha potuto solo informalmente rivolgere ai veterinari Asl ed alla gestione, riguardanti la morte di decine di cani di età molto giovane, per sbranamento e cause non naturali, fino all’incontro finalmente concesso il 23 aprile dal dr. Pizzutelli, reponsabile del Servizio veterinario della Asl di Frosinone, su pressione dell’opinione pubblica

CONSIDERATO CHE

1) l’autorizzazione sanitaria concessa al canile dal Comune di Giuliano di Roma il 22 aprile 1994 autorizzava la struttura inizialmente per un numero di 100 animali. Quindi concedeva in data 13 settembre 1997 un ampliamento per ulteriori nn. 108 cani di taglia piccola o nn. 54 di taglia grande (all.ti 3 e 4);
2) che il veterinario allora responsabile dott. Triboli, con nota protocollo 649 del 12 agosto 1997, precisava che il parere era favorevole solo relativamente ad un numero di tre cani di taglia grande e sei cani di taglia piccola per singolo box (all.5);
3) che nella stessa richiesta di concessione dell’autorizzazione sanitaria presentata dal gestore in data 9 agosto 1997 si precisava che il numero di 38 box doveva servire a contenere un numero massimo di cani pari a 200 animali (all.6);
4) che con nota prot. 113/2000 il Responsabile Asl dott. Luigi Malizia, concedeva un’autorizzazione sanitaria “aperta” scrivendo che era rimesso alla Responsabile Sanitario del canile di Giuliano di Roma definire il numero dei cani che era possibile ricoverare, essendo stati realizzati n. 4 box coperti di c.a. mq 4, n. 2 box coperti di circa 8 mq, un recinto con platea con due gabbie di ferro di ca mq 60 mq, n. 1 recinto di circa 220 mq di cui 2/3 con platea in cemento ed 1/3 con patio aumentava (all.7);
5) che da quel momento la usl di Frosinone - che svolge le funzioni di direttore sanitario - consente che nei 38 box di nn. 18 mq vengano tenuti una media di 8-9 cani, anche di taglia media o grande e più di taglia picola, del tutto privi di cucce e di ciotole e che vengono introdotti nel “branco” senza un preventivo periodo di osservazione sanitaria e su cui non è fatta alcuna prova di compatibilità;

6) che con nota prot. 3083 del 29 ottobre 2005 (all. 8 ) il dott. Giannitelli, responsabile dell’area benessere animale dell’area C, su una popolazione di 528 cani riscontrava gravi irregolarità edilizie, un ambulatorio non autorizzato e non rispondente ai requisiti minimi igienico sanitari previsti dalla normativa vigente, l’assenza di un impianto frigorifero a norma e l’assenza di box contumaciali o attrezzati per la custodia dei cani ammalati o in degenza per la sterilizzazione.
Ma soprattutto che la maggioranza dei box sono molto angusti e non rispettano quanto stabilisce il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 28 febbraio 2003. Accertava “ al momento del sopralluogo è apparsa chiaramente manifesta l’attuale situazione di sovraffollamento ed il conseguente disagio dei cani ospitati”.
E ordinava: “ Il signor Minotti deve in tempi brevi (gg. 60-90) risolvere i problemi sopra evidenziati inoltrando apposita istanza al Comune e sottoponendo alla Asl un piano di risanamento che preveda anche la realizzazione di un ambulatorio”.
Riteneva: “che non dovessero essere più ricoverati altri cani nella struttura in oggetto ma bisognasse cercare di favorire gli affidi”.

7) che inspiegabilmente la Asl di Frosinone, in concomitanza con l’apertura della nuova struttura sita in Sgurgola inaugurata nel mese di marzo 2007 e gestita dalla stessa Cooperativa:

1. non solo non bloccava gli ingressi, ma consentiva che accedessero alla struttura un numero pari a 611 cani, di cui la maggioranza di quelli non affidati decedeva;
2. consentiva l’ingresso di decine di cuccioli che venivano introdotte in strutture non idonee e non a norma, realizzando il decesso della quasi totalità di quanti non venivano presi in affido dall’Associazione;
3. consentiva che anche cagne di taglia media e medio piccola, con le relative cucciolate, venissero introdotte nelle stesse “casette” sospese da terra di dimensioni pari a mt. 1,70, 1,70, x cm.80 di altezza, completamente non a norma di legge, privandole di qualsiasi possibilità di movimento (allegato 9);
4. consentiva che il gestore non realizzasse alcuna delle opere prescritte, ed in particolare l’adeguamento dell’ambulatorio veterinario, condizione necessaria per ottenere l’autorizzazione sanitaria;
5. non teneva in alcuna considerazione le relazioni della Asl di Ceccano dove si evidenziava che la maggiore causa di letalità era rappresentata dagli sbranamenti e che i lavoratori impiegati nella struttura erano assolutamente insufficienti (all. 10, doc 1, doc 2, doc 3);
6. toglieva la competenza alla Asl di Ceccano (legittimata territorialmente) avocandola a sé;
7. non teneva in alcuna considerazione le segnalazioni dei volontari che indicavano casi di cani sottoposti nei box a malnutrizione e sopraffazione da parte del branco;
8. permetteva la realizzazione in luoghi inaccessibili ai volontari di box non a norma e privi di coperture, di modo che era di fatto impossibile procedere all’individuazione e segnalazione dei cani che ivi si trovavano;
9. ometteva di segnalare alle autorità competenti che il canile era ed è diventato un enorme bacino di malattie infettive e diffusive dalle quali la maggioranza dei cani è affetto e che finisce per contagiare i nuovi entrati;
10. ometteva di segnalare che tale è la carica patogena della struttura che anche i cuccioli subiscono il contagio, come si può facilmente provare da vari cuccioli presi in adozione;
11. organizzava - senza che il canile fosse stato messo a norma ed in concomitanza con l’alto numero di decessi - con l’Associazione Ciociara Salvezza Animale, di cui l’unica volontaria nota a tutti è la ex-Presidente della Cooperativa che attualmente gestisce il canile, un corso per le scuole elementari, consentendo che i bambini venissero condotti presso l’abitazione privata del gestore, ove si tenevano intrattenimenti e rinfreschi, permettendo che i cuccioli di pochi giorni, come risulta dalle foto allegate, venissero a contatto con un gran numero di persone, apparentemente senza alcuna precauzione sanitaria, rendendo così potenzialmente possibile l’insorgenza di malattie nei giovani cani e il contagio di eventuali zoonosi ai bambini;
12. nello stesso periodo in cui impiegava personale nelle attività didattiche presso il canile di Giuliano di Roma, adduceva la mancanza di personale come motivo per non ultimare il corso annuale di operatori nei canili che aveva visto impegnati nell’anno 2005 diversi esponenti delle principali associazioni locali, compresa l’attuale Presidente dell’Associazione Canili Lazio Onlus ed il Presidente della Sezione Enpa.

OSSERVATO CHE

- la Asl di Frosinone non ha la competenza territoriale per occuparsi della struttura del canile di Giuliano di Roma;

- che il canile non è a norma e, da quanto risulta dai documenti allegati, non sembra avere tutti i requisiti di legge e, conseguentemente se ciò fosse provato, dovrebbe essere revocata l’autorizzazione sanitaria;

- che si ritiene urgente una verifica volta ad accertare se la struttura debba essere posta in isolamento sanitario e debba essere urgentemente predisposto un piano di cura dei cani, con affidamento di cani malati alle Associazioni Animaliste o a privati che ne facciano richiesta a scopo di cura;

- che lo stesso provvedimento venga adottato per il canile di Sgurgola dove sono stati medio tempore spostati molti cani provenienti da Giuliano di Roma

PER QUANTO SOPRA ESPOSTO I SOTTOSCRITTORI DELLA PRESENTE PETIZIONE
CHIEDONO
CHE IL DIRIGENTE DELLA ASL E GLI ORGANI COMPETENTI INTERVENGANO CON ESTREMA URGENZA AFFINCHE’, QUALORA I FATTI DEDOTTI VENGANO RISCONTRATI

1) vengano bloccati gli accessi all’interno della struttura del canile di Giuliano di Roma e venga revocata l’autorizzazione sanitaria fino a quando non sia stata messa a norma;

2) venga definito il numero dei cani che è possibile introdurre nella struttura e che non deve superare comunque il numero di 200 unità, considerato che molti dei box non rispettano i parametri legali;

3) venga accertato che il numero dei cani che deve essere introdotto nei box di mq 18 deve essere pari a nn. 3 di taglia media o grande o 6 di taglia piccola ed introduca per essi l’obbligo di cucce e ciotole;

4) venga dichiarato lo stato di emergenza sanitaria per la gravissima presenza di agenti patogeni riferibili a malattie infettive e diffusive e venga proposto un piano di risanamento sanitario che consenta gli affidi dei cani sani e di quelli malati, purchè ci sia impegno alla loro cura;

5) accerti e dichiari il numero dei dipendenti che debbono operare in relazione al numero dei cani presenti nella struttura e vigili affinché lo svolgimento del lavoro sia effettivo;

6) restituisca la competenza alla Asl di Ceccano come per legge;

CHIEDONO
CHE I COMUNI CONVENZIONATI AFFIDINO CON ESTREMA URGENZA ALL’ASSOCIAZIONE CANILI LAZIO ONLUS A TITOLO GRATUITO IL COMPITO DEGLI AFFIDI ALL’INTERNO DELLE STRUTTURE DI GIULIANO DI ROMA E SGURGOLA AI SENSI DELLA LEGGE 34/97

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