Perchè mi chiami poeta? (seconda parte)

Vagano solitarie parole
velenose come petali di rosa
fra le spire d’una serpe,
strisciano adagio

versi su pagine violate
che ancora pudiche con la mano
nascondono il seno fra i veli
di ruvide similitudini.

Sussurra fra sibili d’allitterazioni
la mia tristezza figlia
d’un dimenticato poema minore…

Perché ancora mi chiami poeta?
Non sono che una serpe mascherata
dal manto d’un angelo.

Perché ancora mi chiami poeta?
Non sono che una serpe mascherata
dal manto d’un angelo.

Le serpi sono infide.... e non ti potrei immaginare così, e spero di non aver sbagliato Onestamente preferirei un Poeta Angelo !!!!! Per la tristezza.. ho una cura ...frequentare persone allegre. Poesia particolare di sicuro, per fortuna che non sono sempre autobiografiche!!!

questa riprende la celebre definizione di Pessoa "il poeta è un fingitore"... un fingitore che con la bellezza dei suoi versi incanta l'incauto lettore (ancora meglio lettrice ) per fargli credere di essere un angelo che con le sue parole consola, quando in realtà è una serpe che gli sibila all'orecchio menzogne di consolazione... però come serpe effetivamente io non sono un granchè, visto che le mie poesie deprimono più che consolare. ave

Maledettissimi poeti... qui ci vuole l'antivipera

CARO NIKY


conosco bene questa poesia di Pessoa e personalmente avrei scritto lo stesso reply anche a Lui... se fosse stato possibile ... non amo questo genere di poesie... anche se........ scritte splendidamente
Prima o poi imparerai anche a consolare, ma dovranno forse passare anni, nel frattempo potresti essere meno malinconico, deprimere? non credo sia l'aggettivo giusto mio caro pessimista


baciotti

Mhà, se le mie poesie non deprimono significa che non c'entrano il bersaglio. Ros, ma fra tutti i serpenti proprio la vipera dovevi prendere? non potevi scegliere un cobra reale o un musicale serpente a sognagli ? ave

Beh, sì, in effetti...