OUROBOROS - La Danza della Pioggia (terzo pezzo originale)

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Webmaster SR
00venerdì 30 giugno 2006 17:01
Allora... ho seguito i consigli congiunti di LittleHyenas e Maurotten e cioè più basso e meno effetti alla voce.

Inoltre credo che questo brano sia il più vario perchè intanto c'è un ritornello che si riepte due volte e le due parti del testo sono "intervallate" da due parti musicale, la seconda delle queli è più lunga e presenta una variante.

A me piace molto, come al solito sarei felicissimo dei vostri giudizi e consigli per migliorare.


OUROBOROS - La Danza della Pioggia (vox)


Ah, dimenticavo il testo:



LA DANZA DELLA PIOGGIA

Senza colori, senza confini
Oltre le dune il vento continua a tagliare
Niassa la mia salvezza, la fonte di vita
Il mio volto riflesso nello specchio
Forse una ragione c’è

Ma questo senso d’abbandono fa male
Non sembra vero
Solo sabbia tra le dita
Aspettando un dono dal cielo
Rivolgo a te la mia danza

Senza sperane, senza destini
Oltre le dune il sole continua a bruciare
Niassa la mia salvezza, la fonte di vita
Il mio volto confuso nel fuoco
Forse una ragione c’è

Ma questo senso d’abbandono fa male
Non sembra vero
Solo sabbia tra le dita
Aspettando un dono dal cielo
Rivolgo a te la mia danza
Rivolgo a te la mia... danza...


Londinese
00lunedì 3 luglio 2006 12:10
comunque come cantato, testi e atmosfere delle strofe più che i litfiba mi ricordi molto i diaframma del periodo sassolini.
Invece mi pare che nelle parti di piano e tastiere sei molto influenzato da evanescence e lacuna coil o sbaglio?
Comunque sono belle le tue canzoni.
MAUROTTEN
00lunedì 3 luglio 2006 15:16
Dopo la scarico anche io
Webmaster SR
00lunedì 3 luglio 2006 15:24
Ma grazie dei complimenti.

Comunque chiariamo una cosa, questi brani cantati sono una specie di prove e nella maggior parte li ho realizzati quasi da solo.

Per quanto riguarda il gruppo (diaciamo a livelli un po più ambiziosi diciamo) faremo solo musica credo.
Anche perchè a me cantare diverte e stavo anche pensando di seguire almeno un corso per imparare qualche cosa un po più tecnica e per "cultura" personale, ma io penso che un cantante debba avere personalità e quel qualcosa di innato che lo deve contraddistinguere e non ci si improvvisa.

Questo è quello che credo se si ha la faccia tosta di "esibirsi" e consideraesi cantanti.

Per il resto il karaoke è una pratica molto divertente... vi invito a provate... [SM=g27777]

Reset.
00mercoledì 5 luglio 2006 12:30
Però sai scrivere dei bei testi... io non riuscirei mai a scrivere cose del genere, al massimo so scrivere frasi senza senso logico tipo "toro pazzo hai quel fuoco hai quel sole e le parole come fare cosa dire devi solo farti capire ehi tu ma stai scherzando toro pazzo", ma credo che nessuno avrebbe mai il coraggio di cantare roba simile... o no?

Chiedo scusa fin da ora al moderatore [SM=x71175]

Webmaster SR
00mercoledì 5 luglio 2006 15:08
Sono contento dei complimenti per i testi perchè nel ruolo di "scrittore" (anche se le virgolette sono d'obbligo) mi ci rivedo di più infatti su poesie e racconti sono più ambizioso e ci credo di più.

Chi lo sa... magari in futuro qualche editore...
E siccome (siccome... molto dialettale per uno scrittore [SM=x71175]) i complimenti in questo senso mi fanno molto piacere ti metto una delle ultime poesie scritte.




ESAMONIO



ATTO I°

Capitai per sventura in un luogo assai inconsueto
Che la vista non sapeva del gran buio e il suo segreto

Percepivo la sua presenza e del Nero che incanta una storia
La sostanza che fu Esamonio, conosciuta all'alchimista scoria

Ho scopeto di esser pupillo, ereditario dell'altra Rede
Che di sei parti è composta l'essenza, ma non è buona come si crede

Se la Quintessenza è l'estratto umano che ne suggella le virtù
La sesta sostanza ha qualcosa di strano, ne riconosco la schiavitù

E' una nuova Lezione, vivi e poi vivere sappi lasciare
Senza forza ne bagliore, onesto nel giusto quanto nel dare

Son stato all'Inferno e lo posso raccontare che nel bel piano nulla esiste
Ogni mia voglia mi accingo a disfare, mentre il dolore essenziale persiste

Capelli neri da sopportare mentre il suo corpo esala austero
Io non sono un'eletto prescelto, ma scoria sono del Magistero

Neri anche gli occhi con sguardo profondo, due lune nere che sanno ammaliare
C'ho visto il riflesso felice del Mondo nel suo gelido sguardo crepuscolare

Il sesto elemento è fatto di ombre, colora la psiche con nere spore
Ho sbagliato una volta donando il sentire, recidivo ora nel cercare l'Amore

Non aprirti mai più mi disse l'Essenza, non cercare un nero baco nascosto
L'Amore che inseguo cercare potrai ma sulla Terra non vive in nessun posto

Esiste in me dove ha fissa dimora ed è ciò che mi fa cercare un nuovo cuore
Ma neri i capelli mi hanno ingannato, che cosa cercavo in quel tristo bagliore?

Mi rifugio in poesia ch'è lunico posto, incateno la forma, la incateno bene
Tra le parole rimango nascosto, esprimendomi in rima come conviene

Dietro a quel bacio non c'era niente, dietro a quel nome che può essere un fiore
E' una condanna lei sopra il presente, a fior di pelle esamonio dal cuore.





ATTO II° - Il Patto

Qual'è la mia sorte, Guardiano Antenato
Se si apron le porte, sarò condannato

Qual'è il mio destino, che ora muove la gente
Maestro divino, non sono un serpente

Non sono un demonio, ho scelto la Luce
Trovai l'Esamonio, che nel cuore si cuce

Ho scelto coscienza, la via ch'è del Bene
L'alchemica scienza, ma incontro catene

Fuori dalla porta, c'è gente che urla
Han l'Anima morta, e san ch'è una burla

La loro finta morale, ad unirsi tutti li spinge
Ma la mia pena è reale, anche se il popolo finge

Tra poco entreranno, cercando l'infuso
Purtroppo non sanno, d'esamonio non v'è abuso

Se lo cercheranno, tra intrugli e pozioni
Sapranno del danno, e la morte di milioni

Mio Magister nero, nascondi l'essenza
Nascondigli il vero, la vera presenza

Rischio la mia forza, devo constatare
Se sotto la mia scorza, vi è fango oppure altare

Concedimi l'incanto, nascondi l'Esamonio
Coprilo col manto, e apparirò demonio

Prima di sparire, porgo il collo al dente
Al costo di sembrare, in fin solo un serpente.





ATTO III° - Memorie di un Viandante Sprovveduto

Piede che insegue il piede, per quanto sia lontano
Mi servì acqua e fede, in quel viaggio alquanto strano

Decidere dove andare, eran già partiti in tanti
Non potevo più restare, le rotte erano i canti

Vi era un richiamo nel Quarzo scolpito, squagliato in amore nell'anima agiva
Stolto ho ascoltato quel triste vagito, illuso cercavo la mia sorgiva

Poi vi era una voce assai meno bella, piccola pietra lontana dal cuore
Sapevo che fosse tutt'altro che stella, togliendo lo sguardo a quel fiore

Di acqua ne avevo, di fede altrettanta, scelsi il sentiero dal Quarzo indicato
Sebbene in salita il sentiero canta, mi dissi che il fato mi avrebbe aiutato

Addio piccola pietra, che vivi dal cuore distante
Immobile come freccia in feretra, mi aspettò come fanno le piante

L'acqua nel viaggio pian piano spariva, ma in fondo avevo ancora la fede
Del resto la in cima vi è la sorgiva, dissi scalando con la forza di chi crede

Calda fonte di giovinezza, riconobbi in me il sorriso
Oltre al vento anche la brezza, toccava adesso il mio stanco viso

Ma anche una fonte di acqua è formata, seppur sia serena e calda
E come una freccia che si fa alata, l'acqua fuggi come da falda

Arido e secco fu infine il letto, vuota l'ampolla e la bisaccia
E della fede non fui più prediletto, rosse le lacrime sulla mia faccia

Tornai sul sentiero, in luoghi lasciati
Vestito di nero, per Amori ammazzati

Lasciando su quell'altura, i bei ricordi di ieri
Cercando un'Anima oscura, cercandola nei miei pensieri

La vedo nei sogni miei, la mia dolce Strega amante
Ma piango senza di lei, purtroppo è ancora distante

Non sono fatto di fango, ho scoperto in me l'Altare
In silenzio ora rimango, ma so di saper amare

Son sembrato un nero serpente, perchè al Male non so reagire
Resto vicino anche a chi mente, e dell'Esamonio ho destato le ire

Ma mi concesse la grazia ugualmente, per scegliere libero ogni sentiero
La via della fonte portava al presente, fallì la ricerca del mio cuore nero

E che sciocco sono stato, per quelle nuove facili carezze
Non ascoltavo più il buio lato, non sono queste le mie fattezze

Riesplorando ancora l'interno, l'Esamonio infine mi disse
Non vi è soltanto l'inferno, c'è un sentiero che un tempo visse

E aspetta ancora come le piante, non vibra armonioso e austero
E' una piccola pietra come tante, ma forse chi cerco è quì davvero

Molti vecchi volti ho ritrovato, riscopro le note di un pianoforte
Ritorno a cercare da che son nato, la mia dolce Strega fino alla morte.



Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 18:17.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com