Piccole ipotesi...
Caro Signor
.ZOS.,
come promesso le riporto le mie impressioni sulla Medaglia di cui sopra.
Premesso che non sono un esperto di questo settore, nè tantomeno un paleografo, mi sono divertito per qualche giorno a tentare di decrittare la famosa divisa consunta.
Prima di tutto, è bene dire che la riproduzione della medaglia che lei ha trovato sul Web è di scarsa qualità: ed il caso ha voluto che proprio oggi, scartabellando tra i miei libri, ne abbia trovato una migliore, che qui le offro:
(Courtesy of Snark International)
La medaglia originale è conservata al Deutsche Museum di Monaco di Baviera ed è riprodotta nel libro 'Der Stein der Weisen' di G.F. Hartlaub - 1959 ed anche in 'L'alchimie' di S. Hutin.
Per cioò che riguarda l'interpretazione dei simboli fatta da Petrinus, direi che mi pare un po' troppo generalista...e la 'lettura' della divisa effettuata da V. Karpenko - che è riprodotta sul primo sito da lei citato - mi pare molto poco precisa, come vedrà semplicemente confrontando la foto con le immagini in bianco e nero di Karpenko.
Ed eccodi giunti alla possibile lettura della divisa; le dirò subito che non sono ancora arrivato ad una esatta, perfetta, ri-costruzione della frase latina, ma il 'senso' è chiarissimo. Le riporto quello che mi pare di poter decifrare dalla foto della medaglia:
NATURA ING SU [P]AT NA[?]MODOTOT[??]FUERAM NUNC[AURUM]CLAR EXTO
Dunque la sua lettura mi pare sostanzialmente esatta: si sta dicendo che quest'oggetto era di natura fatta tutta di [ferrum, cuprum, plumbum?] e che ora si mostra chiaramente d'oro.
Uno dei problemi sta nel trovare il soggetto della frase: a mio avviso dovrebbe essere la medaglia che 'parla' (se si volesse leggere 'PATINA', come patena, piattino) e dunque quel 'NATURA' deve essere letto come ablativo: 'Ero dalla natura fatta come medaglia di [metallo vile: probabilmente rappresentato dal corrispondente simbolo alchemico), ora esisto come oro [simbolo alchemico dell'oro) chiaro.'. Sto ancora riflettendo su quel 'ING SU', che potrebbe essere 'INGRESSUM', da 'ingredior', cioè entrata, ma ho un problema di attribuzione di genere, perchè se fosse giusto leggere 'PATINA' , avrebbe dovuto essere 'INGRESSA'. Stessa cosa se si volesse leggere 'INCUSU', che significa coniato, forgiato; si sarebbe scritto 'INCUSA'...
Comunque, mi pare che quella 'interpretazione di Karpenko, lasci il tempo che trovi; anche per le scritte interne, infatti, ricaverei:
ESS UNA
MT.PI CI.W.
SIC VOLVERE FATA
1609
Quanto alla possibile interpretazione, qui davvero non saprei: si potrebbe pensare ad un motto del tipo 'Esiste una sola materia', ma ritengo che la seconda riga si riferisca con più probabilità ad un nome: in latino 'W' non esiste, dunque o sta come iniziale di un nome di persona o di una città. L'anno di conio è senza dubbio il 1609 (e non il 1604).
E questo ci porta agli anni d'oro delle trasmutazioni effettuate da un nugolo di strani personaggi che si muovevano velocemente tra le varie corti Europee: tra loro c'era certamente qualche vero alchimista, gli altri erano degli abilissimi 'doratori'! Tra quelli 'veri' c'era fra gli altri Michel Sendivogius, nella cui vita c'è una sorta di buco attorno dal 1609 al 1616: partì in missione diplomatica a Mosca, ma si ritiene che si fermò poi a Cracovia e Praga, dove probabilmente incontrò Michel Maier. ...ma dubito che sia stato lui l'autore di questo esperimento. Molte 'polveri trasmutatorie' - alcune provenienti da Pietre vere, altre da Pietre 'particolari' - giravano di mano in mano tra diversi personaggi, anche - ovviamente - in ambito RosaCroce (i cui due Manifesti furono pubblicati a Cassel nel 1614 e nel 1615)...
Insomma si tratta di una medaglia commemorativa di un evento trasmutatorio (?), avvenuto nel 1609, probabilmente in Germania, sotto il 'patrocinio (sempre interessato) di qualche potente Principe: si riconosce a destra il maschio (Zolfo, con il suo simbolo) ed uno scettro, a sinistra la femmina (Mercurio, con il suo simbolo), forse con la mano puntata verso l'alto. In basso, al centro c'è un simbolo salino, sormontato dal consueto globo crucifero, il cui interno mi pare illeggibile, da cui evolvono due serpenti che si allacciano a racchiudere prima tre sfere e poi una fenice. Le 'teste' dei serpenti sembrano divenire due mascheroni infuocati, sormontati da una 'fascia' di cui non so dire il significato. Insomma, il consueto paradigma dell'Opera.
Questo , a differenza di altre medaglie dove si celebra la trasmutazione con effigi e frasi celebrative del Principe e dei testimoni presenti, mi fa pensare che si tratti di una trasmutazione di un Filosofo il cui 'protettore' aveva - forse - un rispetto particolare per l'Artista, tanto da riportare una simbologia chiara dell'Opera sulla medaglia. Ma è solo una mia impressione, beninteso...
Per ciò che riguarda l'altro lato della medaglia, non mi azzardo ad entrare nel 'disegno' dell'impreciso Karpenko: vi si potrebbero vedere una donna incoronata con spada e croce, un vescovo o un re o un mago con il globo crucifero, una colomba, un cane, un leone, un albero, tre elmi e altre cose...ma l'unica cosa probabile è la famosa divisa dell'opera di Madathanus, poi apposta anche sull'architrave della Porta Magica di Roma.
E qui mi fermo, per il momento: ho amichevolemte passato una stampa della foto a qualcuno più esperto di me all'Università, e, se avessi qualche nuova notizia, la riporterò.
Nel frattempo, spero di esserle stato utile...
sempre di buon cuore
Captain NEMO
[Modificato da Captain NEMO 21/01/2007 23.24]