Ne valeva la pena?
Vorrei dire la mia sull'argomento, devo essere prolisso ed incisivo e spero che questo non mi farà bannare per gli anni a venire...
Io ho un grande rispetto per questo forum e per chi ha organizzato il sito. Tuttavia credo che dobbiamo essere realistici. La metro è nata come tranvia, progetto poi modificato a seguito di finanziamenti comunitari ad hoc.
Oggi si ritiene che la metro sia giustificata nelle realtà urbane che raggiungono almeno il milione di abitanti: le valide eccezioni sono rappresentate da sistemi innovativi che vedono il recupero integrato di ferrovie presistenti (Porto, Bilbao, Valencia); per quanto riguarda Genova (poco più di 600 mila abitanti) la situazione è questa: ad oggi risultano realizzati 5,3 km di linea, di cui ca 2,8 su infrastrutture presistenti (gall.Certosa, implacato via Buozzi, gall. Grazie), la cosa ha richiesto 24 anni di lavori e, a quanto ammette la stessa Ansaldo, 660 milioni di Euro (124 milioni, 241 miliardi di vecchie £ al chilometro). Un puttanaio di soldi, scusate il termine.E credo che il monopolio di Ansaldo come unico gestore della faccenda abbia inciso non poco.
Poi, l'efficienza del sistema: la piena potenzialità di trasporto si avrà con la SSE di Brignole e l'estensione a Canepari (per poter manovrare i convogli da 72 metri)Qundi non prima del 2010-12, nella migliore delle ipotesi; e io ho forti dubbi che alcune stazioni possano lavorare a piena potenzialità che significa il triplo di passeggeri rispetto ad oggi ( in quanto lavoriamo al 50% della frequenza e a 2/3 della lunghezza dei convogli): quando si deve pensare ad utilizzare le uscite di sicurezza per i flussi ordinari vuol dire che si è progettato a cazzo. Inoltre - non sono il primo a dirlo - la localizzazione di Corvetto e soprattutto di brignole è infelicissima, l' "agevole interscambio bus-metro" ce lo possiamo scordare. Infine, come sostiene Medri, per Brignole vi sono ben quattro ipotesi progettuali in sospeso, in pratica devono ancora chiarirsi le idee.
Allora, niente condanne preventive ma nemmeno difese a spada tratta, e neanche rabbuffi verso chi comincia a nutrire qualche legittimo dubbio. La metro rischia di diventare un costosissimo giocattolo che non è (e non sarà per parecchi anni)assolutamente in grado di fornire risposte certe e sollecite ai problemi della mobilità urbana. Vale la pena di ricordare che il trasporto pubblico a Genova perde costantemente utenza dal picco storico del 1982 (che caso, eh?) e che la metro rischia di fagocitare le sempre più risicate risorse pubbliche per il settore. Non a caso il piano industriale di AMT prevede tagli ai km percorsi (quindi al servizio) per il 10% o giù di lì in cinque anni.
Se per avere una metro che diventerà efficiente fra trent'anni occorre vedere il servizio di superficie ridotto al lumicino e l'ulteriore proliferare di auto e scooter (e autosilos) io non ci sto, scusate tanto.Il trasporto pubblico rischia di morire d'inedia, abbiamo bisogno di un uovo (o magari una bella crepe) oggi, non di una gallina tra dieci anni.
Per confronto, a Porto, spingendo sull'interpenetrabilità dei mezzi e ricorrendo a motrici tranviarie, hanno creato, partendo nel '99 una rete di 63 km di metro, che presto diventeranno 80, al costo medio di 24 milioni di Euro a km (prima apertura dicembre 2002)
Un'ultima precisazione: l'idea che la metro serva essenzialmente per togliere gli autobus in superfice è cultura di retroguardia, ciarpame ideologico da anni 50-60, quando si pensava che tutte le città dovessero uniformarsi al modello nordamericano. Oggi, grazie al cielo, le cose sono un pò cambiate e gli indirizzi più recenti dell'urbanistica attribuiscono un ruolo fondamentale al trasporto pubblico di superficie quale deterrente all'invasività del mezzo privato, questo sì pernicioso ed elemento essenziale alla riqualificazione dei luoghi. E non riesco neanche ad accettare logiche da fatto compiuto tipo "visto che ormai è costata un pacco di soldi dobbiamo tenercela e crederci". Tenercela va bene, cercando di utilizzarla nel migliore dei modi; crederci, facendoci ridere dietro dall'universo mondo, no di certo.
Scusate la lunghezza, e adesso lapidatemi pure.