Louis Cattiaux

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Domenicano bianco
00mercoledì 16 marzo 2005 12:03
Avrei potuto scrivere un piccolo intervento su questo quasi-misconosciuto pittore e alchimista operativo ( a detta di molti )del XX secolo, autore del criptico " Il Messaggio Ritrovato ", ma prefersico darvi direttamente un interessante link : www.ilmessaggioritrovato.it

Saluti

D.B.
Savinien C. de Bergerac
00mercoledì 16 marzo 2005 20:38
UN ARTICOLO E' D'UOPO
Non mi consideri scortese signor Domenicano, ma di personaggi eccentrici ....ne son piene le fosse!Pensi solo a Vincent Van Gogh, ad esempio !Un alchimista ...inconsapevole ,sic!( così dicono di lui alcuni critici illuminati).
Ci faccia capire qualcosa di più, sopratutto la parte alchemica che é oggetto di questo foro. La ringrazio anticipatamente.
Domenicano bianco
00mercoledì 16 marzo 2005 21:42
Re: UN ARTICOLO E' D'UOPO

Scritto da: Savinien C. de Bergerac 16/03/2005 20.38
Non mi consideri scortese signor Domenicano, ma di personaggi eccentrici ....ne son piene le fosse!Pensi solo a Vincent Van Gogh, ad esempio !Un alchimista ...inconsapevole ,sic!( così dicono di lui alcuni critici illuminati).
Ci faccia capire qualcosa di più, sopratutto la parte alchemica che é oggetto di questo foro. La ringrazio anticipatamente.



Non per essere scortese, caro Cyrano, ma non sono così "addentro" a questa tematica per poterne scrivere un intervento esaustivo. Conosco qualcuno che sull'argomento potrebbe diffondersi maggiormente e con più competenza di me, ma non so se lo farebbe mai su questo forum. Speriamo. So che da molti Louis Cattiaux fu considerato un alchimista vero e proprio, nel senso che oltre a "operare" sulle tele operò anche in laboratorio. Qualcuno, come il Barone D'Hoogvorst, lo considerò perfino un Adepto. Perfino Genevieve Dubois ( che forse su questo forum non gode del massimo credito...) inserisce, in un suo libro, il pittore di Valenciennes tra gli alchimisti del xx secolo. Eccentricità ? Boh, chi può dirlo ? Sicuramente gli scritti di Cattiaux hanno un tono molto mistico, ma fra le righe si intravede l'amore per l'Arte Regale, correttamente intesa. Alcuni suoi quadri mostrano addirittura "strani" forni cosmotellurici, con tanto di raggi che arrivano dal Cosmo.

Un caro saluto

D.B.
Captain NEMO
00giovedì 17 marzo 2005 00:22
::??::
Caro Domenicano Bianco,

anche io ho 'scoperto' Cattiaux da pochissimo, dopo un pò di ricerche sul Web: dunque ne so meno di lei...ho letto qualche piccolissimo estratto e ne ho tratto la sensazione di un personaggio dal pensiero molto profondo, dalla mistica molto personale ed appassionata....le parole di D'Hoogvorst sembrano descriverlo come un uomo illuminato e dal profondo esoterismo, pur se molto personale. Ma, ripeto, non lo conosco affatto. Ma mi ha incuriosito....anche se non saprei dirle nulla a proposito del suo percorso alchemico.

Captain NEMO
Paolo Lucarelli
00giovedì 17 marzo 2005 01:06
artefio
Cattiaux non fu mai un alchimista operativo nel senso comune del termine, e nemmeno speculativo in realtà. Appartenne a una "scuola" di cosidetto esoterismo cristiano che affonda le sue radici nella Francia dell'inizio del XIX secolo (Hiéron du Val d'Or per esempio) e che si manifestò tra l'altro nel XX con una rivista (Le Fil d'Ariadne) che non mi piacque per certe posizioni estreme (solo chi è cristiano è vero alchimista etc.) Francamente piuttosto ridicole se si pensa che i grandi maestri per l'Occidente furono musulmani. Ma il ragionamento fu ancora una volta quello di Arnobio: erano cristiani senza saperlo (sic!).
Quanto a Cattiaux era certamente un mistico rispettabile, ma il suo testo non si discosta molto da altri del misticismo cristiano, come l'Imitatio Cristi e simili opere medievali, e altre ancora che uscirono proprio in Francia dalla metà del XIX secolo in poi. Casomai un po' noioso nei suoi modi espressivi, ma a qualcuno piacciono queste manifestazioni di "bontà". Nulla di simile comunque a un caso ben diverso e molto più profondo come quello di Bohme. Perché poi, a cominciare dal barone d'Hoogvorst ad altri, si sia voluto chiamare alchimia questa specie di atteggiamento religioso è uno dei tanti misteri inspiegabili.
Domenicano bianco
00giovedì 17 marzo 2005 10:16
Re: artefio

Scritto da: Paolo Lucarelli 17/03/2005 1.06
Perché poi, a cominciare dal barone d'Hoogvorst ad altri, si sia voluto chiamare alchimia questa specie di atteggiamento religioso è uno dei tanti misteri inspiegabili.



Eppure, caro Lucarelli, sia il barone d'Hoogvorst ( Emmanuel, scomparso ) sia molti moderni epigoni del Cattiaux hanno avuto e hanno un vero e proprio laboratorio e pongono Cattiuax come uno dei loro principali punti di riferimento : che si deve pensare, che prendono lucciole per lanterne ? Come mai se il pittore di Valencienne era solo un mistico così tante persone ne traggono una concezione operativa ( di laboratorio ) dell'Alchimia ? Forse si tratta di operativi che hanno inserito in modo inopportuno un non-operativo tra i loro maestri ? La faccenda si complica. Ad ogni modo La ringrazio per la segnalazione riguardo l'appartenenza del suddetto allo Hieron du Val d'or ( organizzazione su cui in passato ho letto qualcosa ):era un dato che mi mancava e che potrebbe lumeggiare alcune cose...

Cordialmente

Domenicano Bianco
Paolo Lucarelli
00giovedì 17 marzo 2005 12:33
Ma, caro Domenicano, io ho conosciuto il barone e non mi risulta che abbia mai avuto un laboratorio. Lei ha notizie di prima mano da qualcuno?
Domenicano bianco
00giovedì 17 marzo 2005 14:42
Re:

Scritto da: Paolo Lucarelli 17/03/2005 12.33
Ma, caro Domenicano, io ho conosciuto il barone e non mi risulta che abbia mai avuto un laboratorio. Lei ha notizie di prima mano da qualcuno?



Conosco persone in Italia che hanno avuto e hanno tuttora contatti con i milieu di Cattiaux ( in Spagna, Belgio, Francia ). E più di uno vede Cattiaux e D'Hoogvorst come alchimisti operativi ( ma non tutti , qualcuno si ferma a considerazioni di tipo mistico ). Essendo stati, alcuni di loro ,vicini ai D'Hoogvorst per anni, tendo a fidarmi, senza tuttavia voler essere definitivo sulla questione.

Un saluto

D.B.
Captain NEMO
00giovedì 21 aprile 2005 00:42
Liriche letture...
...un mio giovane amico mi ha regalato il libro di Cattiaux, che sto iniziando a leggere. In realtà ancora non ho ben capito dove cominciare a leggere, visto che in sostanza si tratta di una raccolta impressionante di aforismi mistici, che tuttavia riecheggiano di riferimenti alchemici (devo dire piuttosto comuni).
Non saprei dire se Cattiaux - da quel pochissimo che traspare da questo testo - abbia mai veramente 'acceso il fuoco'.....per ora è una lettura piacevole per qualche minuto...poi ritorno a testi più capaci ed intriganti.

Captain NEMO
Paolo Lucarelli
00giovedì 21 aprile 2005 22:14
Confermo: di una noia mortale...
curioso.dilettante
00venerdì 22 aprile 2005 22:18
il Messaggio Ritrovato
SALUTE A VOI BANDITORI

Carissimi tutti,
sono appena arrivato nel forum ma non potevo esimermi dal prendere parte a questa discussione.
Ho organizzato personalmente un incontro a Milano un anno e mezzo fa, cui hanno presenziato alcuni allievi del Cattiaux giunti dalla Spagna e dal Portogallo.
Dico la verità: ero molto curioso di conoscere più da vicino quell'opera anche attraverso le persone che ne portano il testimone... splendide persone, appassionate ed approfondite della Tradizione... ma a me non hanno dato l'idea di essere operativi!
Come splendido (ma ai miei occhi non operativo) è il traduttore dell'opera, che ho conosciuto 2 anni fa.

Peraltro, da alcune loro affermazioni ho avuto l'idea che avessero una visione estremamente personale dell'Alchimia.

Stranamente, però, Rene Guenon (che sappiamo essere integralista su certune tematiche) dice che è un libro che merita d'esser letto!

Peraltro, l'uso che taluni suggeriscono è quello di tirare un versetto a caso e di meditarlo.
Sinceramente - per quanto mistico possa essere l'approccio - a me sembra di non poterlo chiamare "Alchimia".
Nemmeno credo possa dare la risposta ad ogni domanda dell'uomo (non ostante qualcuno abbia affermato persino ciò) e, dal mio punto di osservazione soggettivo, neppure può accostarsi all'I-Ching come talaltri hanno ipotizzato.

Spero d'esser stato di una qualche utilità con questa testimonianza diretta.
Fraternamente

Alessio Nisticò
Captain NEMO
00sabato 23 aprile 2005 00:11
Re: il Messaggio Ritrovato

Scritto da: curioso.dilettante 22/04/2005 22.18
... splendide persone, appassionate ed approfondite della Tradizione... ma a me non hanno dato l'idea di essere operativi!
...


Caro Signor Curioso.Dilettante,

normalmente mi prendo sempre qualche tempo prima di giudicare un libro di Alchimia....e non pretendo certo di essere infallibile, ci mancherebbe. Tuttavia, per ora ritengo che il libro di Cattiaux poco abbia a che fare con l'operatività. Questo non vuol dire che egli non abbia praticato...ma questo libro non mi pare abbia per scopo quello di insegnare, quanto quello di comunicare una sorta di sintesi del pensiero e della 'postura' spirituale dell'autore. Intendiamoci: è un libro profondo, pieno di spunti di riflessione e persino 'tinto' di Alchimia....ma - almeno per ora - non riesco a rinvenir traccia di didattica. Ho letto anche io quanto il Barone d'Hooghvorst ha detto in proposito

Il semble avoir été introduit dans l’art hermétique par l’alchimiste de Flers, Nicolas Valois. C’est lorsqu’il eut réussi, en 1938-39, qu’il commença à écrire son Message prophétique.


....ma se Cattiaux ha effettivamente lavorato al fuoco, mi pare di poter dire che questo non è il libro che racconta di una tale esperienza, almeno nei termini consueti.

Immagino che possa tuttavia piacere, e molto, a chi pensa che l'Alchimia sia opera da compiere sull'animo umano, e gli aforismi presentati sono in effetti piccoli 'condensati' di saggezza....tuttavia - e questo, badi bene, è solo il mio pensiero - se così fosse, credo sarebbe ben lontano dalla tradizione.....
Di Cattiaux apprezzo comunque la grande bontà d'animo e di 'abbandono' alla Divina Provvidenza e - soprattutto - mi piacciono alcuni suoi quadri....in questo senso è davvero artista.



Captain NEMO

[Modificato da Captain NEMO 23/04/2005 0.12]

Paolo Lucarelli
00sabato 23 aprile 2005 01:31
Caro capitano,
mentre mi permetto di esprimere qualche dubbio sui quadri, ma la sensibilità estetica è molto personale (tuttavia Piero della Francesca o Raffaello piacciono a tutti, credo almeno) devo dire che si è sicuramente in grande imbarazzo nel commentare questo genere di libri. Gli autori, e i lettori, spesso appassionati, sono sempre molto "buoni". Come si fa a giudicare chi è buono?
Questo testo in particolare mi fu donato a Parigi da un amico spagnolo, che fu poi il promotore della sua edizione italiana.
Un uomo di grande sensibilità, come peraltro era il barone e suo figlio che conobbi sempre a Parigi, e che fu nei miei riguardi di una cortesia e un affetto che non posso non ricordare con emozione. Sono uomini dalla forte connotazione religiosa, con un'ansia del divino che non è consueta, lo dico sperando che non suoni come critica, perché non vuole esserlo.
In realtà questo è un libro di preghiere, come quei testi che si usava scrivere nel seicento, cosiddetti di "edificazione". parola misteriosa, che vuol dire molto a pensarci bene.
Perciò non si può commentare sul piano teorico, perché non c'è teoria. Né sul piano sperimentale, perchè ci parla di un'esperienza intima, che è solo dell'autore e di chi risuona armonicamente con lui.
Mi crea, spero di essere compreso con questo esempio maldestro, lo stesso disagio che mi procurano i mendicanti per strada, disagio che mi levo dando velocemente un euro per togliermene la vista, anche se so che non serve a nulla, e che l'azione non è né buona né utile, se non a me per sgravarmi un poco da un incontro che preferisco dimenticare subito.
Così, malgrado l'apparenza, ho letto in quel libro una sofferenza e una frustrazione, che ho trovato insopportabili, un dolore che non era mio, e chi mi pareva scorretto che mi volesse coinvolgere. Mi ricordava le Confessioni di sant'Agostino, altro libro che non amo per gli stessi motivi. Ma il santo poi trovò una Chiesa, mentre qui la ricerca non ha dato quei frutti, e resta solo il cuore inquieto,e il mistero senza pietà.
Stranamente lo stesso potrebbe dirsi di Guénon, se si scava sotto la sua ferrea costruzione cartesiana.
Ci sono molti modi per gestire il proprio fallimento.
Il libro, l'ho quasi subito prestato a un amico, e in tanti anni non gliel'ho mai richiesto.
Domenicano bianco
00sabato 23 aprile 2005 12:25
Re: Re: il Messaggio Ritrovato

Scritto da: Captain NEMO 23/04/2005 0.11

....ma se Cattiaux ha effettivamente lavorato al fuoco, mi pare di poter dire che questo non è il libro che racconta di una tale esperienza, almeno nei termini consueti.


Di Cattiaux apprezzo comunque la grande bontà d'animo e di 'abbandono' alla Divina Provvidenza e - soprattutto - mi piacciono alcuni suoi quadri....in questo senso è davvero artista.



Captain NEMO

[Modificato da Captain NEMO 23/04/2005 0.12]




Caro Capitano, credo che evincere solo dalle opere ufficiali l'"operatività" del buon Cattiaux sia piuttosto arduo, più per il testo "Il Messaggio Ritrovato" che per i quadri, alcuni piuttosto intriganti...

Personalmente ho attinto a fonti non "ufficiali" , che non riguardano nè il traduttore italiano dell'opera nè alcuni di coloro che sono venuti in Italia a far conferenze : metto solo le iniziali , sia per riservatezza sia per evitare che qualche "malandrino" non ben intenzionato faccia l'elefante cieco in una cristalleria e vada a disturbarli : FDB , PIF, JMDS. Per costoro ( operativi ) e per altri ( anche loro operativi, nel senso che manipolano ) Cattiaux fu operativo perchè ne ebbero confidenze dal loro principale ( non unico ) testimone , vale a dire Emmanuel D'Hooghvorst . Vi è da dire che qualcuno dei suoi "seguaci" resta su di un piano meramente speculativo o meramente mistico.
Una fotografia di Cattiaux al Forno non esiste ( forse ) , nè chi opera in modo "filosofico" e corretto lo porta scritto sulla fronte ( a meno che non te lo confidi mostrandoti qualcosa ), per cui l'intero discorso non potrà mai liquidarsi con certezza nè in un senso nè nell'altro.
Si tratta di una lettura che mi ha incuriosito, ma non detenendone alcuna chiave per ora la lascio decantare, un po' nello scaffale della libreria, un po' nel mio animo...e ritorno sui Classici acclarati.
Come ebbi già modo di scrivere, anche Genevieve Dubois ( che ha una visione correttamente operativa dell'Alchimia ), nel suo libro " Ces Hommes Qui ont fait l'alchimie du XX° siecle " Grenoble, pone il nome di Cattiaux fra i vari alchimisti del secolo appena passato.
Poi ad ognuno la libertà di considerarlo come preferisce : gli Autori da studiare sono già tanti...

Cordialmente

D.B.

[Modificato da Domenicano bianco 25/04/2005 0.23]

Captain NEMO
00domenica 24 aprile 2005 00:10
Re: Il Messaggio sofferto...

Scritto da: Paolo Lucarelli 23/04/2005 1.31
...In realtà questo è un libro di preghiere, come quei testi che si usava scrivere nel seicento, cosiddetti di "edificazione". parola misteriosa, che vuol dire molto a pensarci bene.
...ho letto in quel libro una sofferenza e una frustrazione, che ho trovato insopportabili, un dolore che non era mio, e chi mi pareva scorretto che mi volesse coinvolgere...


Caro Amico,

quando dico che lei ha una visione d'insieme che apprezzo sempre, non lo faccio per piaggeria. E' vero, da questo libro traspare il dolore di una ricerca frustrata, ed il 'surrender' di cui parlavo forse deriva proprio da una profonda sofferenza interiore. Sofferenza che va sempre e comunque rispettata. Non conosco bene la vita di Cattiaux, se non quelle poche cose scritte sul sito de 'Il Messaggio Ritrovato': i suoi amici lo hanno circondato di mille cure e lo presentano quasi come un santo....e probabilmente, come molti artisti con cui la vita è stata dura, la profonda sofferenza ha svolto quella funzione di macerazione, di riduzione al nero del nero, da cui ha tuttavia saputo rinascere, suo modo. Lo ripeto, pur non ravvisando tracce di Maestria Alchemica - almeno nel senso cui siamo stati abituati dalla Tradizione principale - leggendo il suo Messaggio, mi trovo talvolta a disagio come nell'ascoltare il lamento di un uomo che non ha più alcuna speranza se non il dialogo con il suo Dio. Ma tant'è....

Quanto alle note del bravo Domenicano Bianco, debbo naturalmente prenderle per buone, ma se Cattiaux ha acceso il fuoco - che abbia raggiunto o no la meta - rimango convinto che questo libro non possa essere considerato utile, specie per il neofita. E se qualcuno dei suoi amici leggesse questo mio commento, vorrei in ogni caso rassicurarli sul mio rispetto della sua opera, pur nel disagio pratico e filosofico della sua lettura.

Captain NEMO
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