Le avventure della nazionale di Rugby

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Pagine: [1], 2
euge1893
00venerdì 9 febbraio 2007 11:24
Non so se a qualcuno interessa il rugby e in particolare il torneo delle Sei Nazioni.

Come si è potuto capire già Sabato scorso, mi sembra che quest'anno la Francia sia la squadra più forte, seguita a mio parere (nell'ordine) dall'Irlanda e dal Galles.
L'Inghilterra quest'anno non mi convince... potrebbe essere un anno no, dopo i recenti trionfi.
La Scozia è destinata ad essere la squadra più debole, ovviamente prima dell'Italia (anche se speriamo di non vincere il cucchiaio di legno).
Ci sono altri simpatizzanti di rugby (a parte l'amico titoit, che so già amare questo sport)?
GenoaJackson
00lunedì 12 febbraio 2007 11:36
E ti dimentichi proprio di me? [SM=g27985]
Ho giocato a rugby 13 anni...in under 20 ho sfiorato la nazionale (aaahh...bei tempi!) e spero di fare ancora un paio di capionati finchè sono in tempo. Cmq beato te che sei andato a vedere la partita...!
metrosur
00lunedì 12 febbraio 2007 11:53
Ho letto che ha perso di brutto, ti è piaciuta la partita?
Io non ho mai seguito il rugby ma per parecchi anni ho seguito, tappatevi il naso voi puristi, il football americano. Ho visto anche parecchie partite degli Squali quando, poverini, giocavano al Lagaccio prima dell'erba sintetica, con il pietrisco!
Sono andato anche a Wembley a Londra a vedere una partita di pre-season NFL S.Francisco 49ers-Miami Doplhins, con 100mila spettatori. Comunque alla prossima occasione di qualche partita a Genova, fatemelo sapere che il rugby mi ha sempre attirato ma non ho avuto mai nessuno con cui andare a vedere un incontro.

[Modificato da metrosur 12/02/2007 11.54]

euge1893
00martedì 13 febbraio 2007 19:29
Di ritorno da Twickenham
Beh la partita, onestamente, non è stata un gran che (fondamentalmente per colpa di un'Inghilterra irriconoscibile dopo la buona prestazione con la Scozia, ma anche per merito l'orgogliosa prova degli azzurri guidati da un intramontabile Troncon): incredibilmente l'Italia ha fatto una gran bella figura. Se non ci fossero stati i piazzati di Wilkinson, saremmo addirittura tornati dal tempio del rugby inglese con una vittoria. Ma, si sa, i piazzati fanno punti e alla fine gli azzurri hanno perso con un onorevolissimo 20-7.

E' invece indescrivibile l'atmosfera che si respira all'esterno del magnifico stadio, dove è i tifosi delle due nazionali possono socializzare gustando salsicce e fish & chips e bevendo fiumi di birra presso gli innumerevoli stands. Avevo già vissuto l'atmosfera festosa del Sei Nazioni, ma devo dire che a Twickenham la cosa è stata del tutto particolare.

Detto per inciso, ho avuto anche il piacere di sperimentare i treni suburbani locali (treni in partenza dalla famosa stazione di Waterloo per Twickenham, che si trova nella periferia ovest della capitale inglese, poco lontano da Richmond). Servizio puntuale, treni comodi e puliti. Ma non ci sono più i trenacci che ricordavo una quindicina di anni fa, quelli le cui porte si aprono solo dall'esterno?

Ero già stato ad Edinburgo (al mitico Murryfield Stadium) due anni fa ed ero rimasto impressionato, ma devo dire che entrare a Twickenham fa assai più impressione.

Ecco l'articolo della Gazzetta dello Sport sulla partita:


L'Italia perde, ma che orgoglio

Gli azzurri riscattano la brutta partita con la Francia tenendo testa ai maestri inglesi. Il k.o. di oggi (20-7) è il miglior risultato di sempre a Twickenham. Decisivo un Wilkinson da record: 406 punti nel torneo

LONDRA (Inghilterra), 10 febbraio 2007 - Con l’onore delle armi. L’Italia è sconfitta, ma esce da Twickenham a testa alta. Mai, nel Tempio della palla ovale, aveva inscenato una simile rappresentazione. Nei sei precedenti sul magico prato londinese, aveva sempre rimediato trenta o più punti di scarto: il k.o. meno pesante risaliva al debutto, coppa del Mondo 1991 (36-6). Stavolta, i punti di differenza, sono "solo" tredici. E nascondono la verità: gli azzurri, per 80 minuti, guidati da un monumentale Alessandro Troncon (non a caso scelto quale miglior giocatore del match), hanno tenuto i padroni di casa in scacco.
La differenza, alla fine, è firmata Jonny Wilkinson, capace di centrare i pali da posizioni impossibili. All’apertura inglese servono non più di tre minuti per centrare il record di marcature nella storia del Cinque/Sei Nazioni: con 406 punti, prima del fischio d’avvio, appaia il gallese Neil Jenkins, con una delle sue perfette esecuzioni (da 48 metri...) il primato diventa subito tutto suo. Bortolami e compagni, come in tante occasioni, esercitano pressione, occupano la metà campo avversaria, creano gioco, hanno possesso. Ma, ecco il problema, non concretizzano. Sono iniziative sterili, prive di costrutto e portano a nulla. Il XV della Rosa, di contro, esattamente come quello della Francia visto al Flaminio la scorsa settimana, sfrutta anche la più piccola opportunità.
L’Italia attacca, Wilkinson punisce. Jonny centra i pali al 14’ (6-0) e al 24’ (9-0). Dopo Scanavacca, fuori sette minuti per ferita sanguinante e rimpiazzato da Pez (dal 14’ al 21’), esce Dallan: il suo infortunio, alla caviglia sinistra, è più grave. Il trequarti veneto deve lasciare il campo in barella e al suo posto entra Pratichetti, al secondo cap della carriera. L’Inghilterra ha una fiammata poco prima dell’intervallo: Bortolami, complice una decisione molto fiscale del signor Owens, prende un giallo e in quattordici l’Italia subisce la meta. E’ di Robinson (la terza in due partite), abile a sfruttare un passaggio al volo di Lewsey. L’Italia, però, non demorde. Il secondo tempo comincia con gli azzurri all’assalto. Scanavacca sbaglia un secondo piazzato, Wilkinson non fallisce mai (17-0 al 55’). Ma, finalmente, arriva la meta azzurra: l’azione - di contropiede - è ispirata da Mirco Bergamasco, Sole è contrastato palla in mano, Scanavacca trova un uscio e deposita l’ovale oltre la linea fatidica. La cronaca registra un altro piazzato di Wilkinson (20-7), ma l’Italia, per la prima volta, "vince" un tempo a Twickenham (7-6). Contro i campioni del mondo, non è poco.
dal nostro inviatoAndrea Buongiovanni
titoit
00martedì 13 febbraio 2007 21:48
Eh sì, davvero un peccato per il risultato, ma francamente tornare da Twickenham con una vittoria sarebbe stato davvero troppo. In ogni caso grande Italia!!!!

Euge, ma il treno arriva direttamente a Twickenham? Che compagnia ferroviaria è? C'è solo il treno oppure anche la Tube?

A proposito, sempre in tema di treni e rugby, lo sapevate che a Landsdowne Road di Dublino (ora in fase di demolizione) il treno suburbano (DART) pssa proprio sotto le tribune? Un caso forse unico al mondo!!!!
Ehm scusate la divagazione
euge1893
00mercoledì 14 febbraio 2007 09:45
Paolo a Twickenham arriva il treno suburbano, c'è proprio la stazione vicino allo stadio.
La compagnia che offre il servizio è la South West Trains (cfr www.southwesttrains.co.uk/SWTrains ).

Purtroppo non ti so dire precisamente quale tipo di treno ho preso io, ma per toglierti lo sfizio guarda qua che regalo ti faccio: www.southwesttrains.co.uk/SWTrains/TravelInformation/OurFleetO...

Il capolinea "naturale" della SWT in centro è la grande stazione di Waterloo, dove ovviamente c'è la connection con varie linee di metropolitana (Jubilee, Bakerloo, Northern).

C'è pure un interscambio con la metro a Richmond (uno dei capolinea della District line), ma io ho preferito prendere il treno per qualche stazione in più (anche perché ero curioso dei suburbani) e godermi tutto il viaggio da Waterloo a Twickenham, che dura almeno una mezz'oretta.
euge1893
00mercoledì 14 febbraio 2007 09:49
Paolo, forse è questo il genere di trenaccio che mi ricordo (quello le cui porte si aprono solo da fuori - per aprirle da dentro devi tirare giù il finestrino, era un classico una volta in Inghilterra):

www.southwesttrains.co.uk/SWTrains/TravelInformation/OurFleetOfTrains/Class+423+Four-Coach+Electric+Multiple+Unit+%E2%80%984+VEP%E2%8...
euge1893
00sabato 24 febbraio 2007 18:05
L'Italia ha sbancato Murrayfield!
Da La Gazzetta dello Sport.

EDIMBURGO (Scozia), 24 febbraio 2007 - La Scozia si colora di azzurro: l'Italia vince 37-17 a Murrayfield nella terza giornata del Sei Nazioni e coglie il primo successo esterno della sua storia nella manifestazione. Clamoroso avvio tricolore: Mauro Bergamasco ha realizzato la prima meta dopo appena 20 secondi di gioco; al 4' Scanavacca ha realizzato la seconda e al 7', approfittando di una nuova disattenzione scozzese, ha segnato con Robertson. Chiuso 24-7 il primo tempo, il XV di Berbizier ha tenuto duro resistendo alla rimonta britannica (24-17) e con due calci di Scanavacca ha allungato sul 30-17 prima della meta della staffa di Troncon per il tripudio dei 6000 tifosi italiani presenti.
titoit
00lunedì 26 febbraio 2007 14:51
Grande Italia!!!
E' la prima vittoria fuori casa del 6 Nazioni e poi al mitico Murrayfield. Adesso speriamo di prendere qualche altro punto nei prossimi due incontri casalinghi.

Nel frattempo, Inghilterra sonoramente battuta dagli irlandesi a Dublino (43-13). la Francia ha invece superato il Galles 32-21.
GIANNUNZIO
00lunedì 26 febbraio 2007 16:41

domanda?
ma lì a Genova e in Liguria com'è il movimento del rugby?
mi date qualche ragguaglio?

un paio di anni fa in Piemonte il girone di serie B era misto ligure piemontese e lombardo adesso non più

presumo che adesso ci sia un girone unico ligure probabilmente c'è espansione nel rugby
o sto castronando
con affetto un saluto a tutti


euge1893
00martedì 27 febbraio 2007 20:16
Mah, in Liguria il rugby ha una tradizione direi consolidata, che se certamente non raggiunge (come praticanti e come semplici appassionati) i livelli del Nord Est, non mi sembra comunque trascurabile.

All'epoca in cui l'Italia stava per entrare nel Sei Nazioni si era addirittura proposto di far giocare la nazionale allo stadio Ferraris, sull'onda dei pienoni ottenuti in occasione di test matches contro le squadre nazionali più celebri.
Ricordo bene tutti quei matches. I genovesi accorsero in massa, e d'altronde il Ferraris si riempì degli appassionati provenienti da tutto il Nord (il tradizionale serbatoio del rugby nostrano, con l'eccezione dell'Abruzzo).
Fare di Marassi lo stadio di casa degli azzurri del rugby era molto più che una proposta, sembrava anzi fattibile, almeno per qualche partita. Ricordo che al di là della straordinaria partecipazione del pubblico, giocatori e allenatore (allora Bollesan) erano entusiasti della conformazione dello stadio.
Alla fine, considerazioni di carattere politico indussero la FIR a scegliere il Flaminio quale home stadium della nazionale.

Io per protesta mi rifiuto ancora oggi di andare al Flaminio, circondato da tifosi ospiti [SM=g27988] Ho già visto due anni fa Murrayfield e quest'anno Twickenham. Vorrei l'anno prossimo andare in Francia [SM=g27985] (e magari anche prima, visto che ci sono i mondiali [SM=g27990] ).

[Modificato da euge1893 27/02/2007 20.19]

GIANNUNZIO
00mercoledì 28 febbraio 2007 09:18
ciao a tutti

ecco questo volevo sapere se c'era tradizione in Liguria.
avevo letto da qualche parte che la città anche a livello istituzionale si è spesa per il Ferraris........

su un numero vecchio de La Meta l'unica rivista seria del panorama rugby italiano ho letto una intervista al presidente della federazione Dondi il quale rispondendo proprio su questo tema rispose che Roma fu scelta proprio dalle federazioni anglofone perchè ritenuta interessante dal punto di vista turistico con le sue ricchezze artistiche ecc ecc, non certo per motivi di tradizione rugbystica.... anche se Roma ha un buon movimento nelle serie minori, Lo Cicero "docet"

una piccola curiosità ho un collega ex nazionale Cuttitta Marcello attualmente allenatore dell'Amatori Milano un ragazzo in gamba è riuscito a convincere il ns Amministratore Delegato un Romano de Roma ha sponsorizzare la squadra forse l'entusiasmo del Flaminio ha contagiato speriamo bene......per il futuro [SM=g27988] [SM=g27988]
lordtiranus
00mercoledì 26 marzo 2008 17:18
una piccola pugnalata al cuore per tutti gli amanti della palla ovale:
il mitico Lansdowne Road di Dublino (con tanto di fermata della DART) è stato "rasato al suolo"!! Ho potuto constatarlo di persona... al posto del vecchio stadio ora c'è un cumulo di macerie e nuovi piloni di cemento pronti a crescere. La spiegazione me l'ha data wikipedia:

Lo stadio verrà ristrutturato nel corso del 2007 per farne una struttura più capiente e moderna. Tale ristrutturazione, ormai necessaria da tempo, era stata rinviata non tanto per problemi economici quanto per problemi logistici. L'unico impianto alternativo, infatti, è il Croke Park, lo stadio del calcio gaelico, sede della Associazione Atletica Gaelica (GAA), che solo da poco ne ha concesso l'uso per il rugby.

La GAA infatti aveva sempre negato l'uso del Croke Park a causa della "Regola 42" del proprio regolamento. Tale norma vieta l'ospitalità negli impianti degli GAA agli sport “inglesi” come appunto il calcio e il rugby.
euge1893
00mercoledì 10 dicembre 2008 09:04
Six Nations 2009
Volevo solo informare gli appassionati di rugby che sul sito della FIR sono ancora in vendita (sino al 15.12.2008) i biglietti facenti parte della dotazione italiana, relativamente alla partita Scozia-Italia, che si disputerà ad Edimburgo il 28 Febbraio 2009.

Io avrò il piacere di andare a Murrayfield per la seconda volta!!!
erugby
00lunedì 19 gennaio 2009 23:21
Sarebbe proprio la mia trasferta ideale, spero prima o poi di riuscire anch'io ad andarci [SM=g27990]

Nel 6 nazioni 2009, dall'articolo del Corriere sotto, sembra comunque che i biglietti per gli incontri in casa siano già quasi tutti esauriti.


Sei Nazioni, Flaminio verso tutto esaurito
A un mese dall'esordio casalingo dell'Italia solo una manciata di biglietti disponibili
ROMA - A meno di un mese dall'esordio casalingo della Nazionale italiana di rugby nel Sei Nazioni 2009, fissato per le 15.30 di domenica 15 febbraio contro l'Irlanda, lo stadio Flaminio di Roma viaggia verso il tutto esaurito.

POCHI TAGLIANDI - La Federugby rende noto che - in seguito alla restituzione di alcuni biglietti originariamente destinati agli ospiti - è stata ripristinata tramite il circuito Listicket (www.listicket.it) o presso la Biglietteria della Federazione (www.federugby.it/ticket.asp) una limitata disponibilità di tagliandi per la «prima» interna degli azzurri. Per analoghe ragioni, sono al tempo stesso tornati disponibili duecento biglietti per la gara di sabato 14 marzo alle ore 16 contro il Galles, mentre per la quinta e ultima giornata dell'RBS 6 Nazioni 2009, che opporrà la squadra guidata da Nick Mallett alla Francia sabato 21 marzo alle 14.15, è stato possibile ripristinare una disponibilità di circa seicento tagliandi. Una maggiore disponibilità per la partita del 21 marzo è prevista nelle prossime settimane, a seguito della restituzione di parte dei cinquemila biglietti concessi alla Federation Français de Rugby.

«BEL SEGNALE» - Mai, nelle nove precedenti edizioni del 6 Nazioni, le gare interne della Nazionale avevano registrato una richiesta di tagliandi tanto significativa. Il Presidente della Fir, Giancarlo Dondi, ha espresso la propria soddisfazione per i risultati raggiunti dalla prevendita: «Solo pochi anni fa sembrava impensabile registrare il tutto esaurito per una partita della Nazionale con un mese di anticipo sulla manifestazione: oggi invece siamo ad un passo dall'aver terminato i biglietti non solo per la prima partita con l'Irlanda, ma anche per la sfida interna contro il Galles campione in carica del Torneo, che si giocherà tra due mesi. Penso si tratti di un segnale importante, che testimonia la diffusione del rugby nel nostro Paese ed il crescente affetto del pubblico nei confronti della Nazionale».


16 gennaio 2009

GenoaJackson
00martedì 20 gennaio 2009 17:33
Ma come soffro a sentir parlare di rugby... [SM=g28000]
papupi
00martedì 17 febbraio 2009 11:28
quest'anno ho paura che vinciamo il cucchiaio di legno ...
(ispettore)
00martedì 17 febbraio 2009 12:27
Nick Mallett sulla graticola
Il confronto con Pierre Berbizier almeno al 6 nazioni è impietoso, gioco peggiore, meno risultati, più critiche, anche- sia pure non sbraitate- da parte di alcuni giocatori (che magari avrebbero voluto continuare il lavoro del predecessore).
Poi non tutto dipende dall'allenatore, ma di certo se le cose non stanno andando come nel 2007 qualche responsabilità la ha anche Mallett
erugby
00domenica 13 marzo 2011 21:02
Flavio4687
00domenica 13 marzo 2011 22:37
Un sogno... [SM=x1567336]

[SM=x1567328]
papupi
00lunedì 14 marzo 2011 08:31
battere i francesi vale sempre doppio ... [SM=x1567327]
euge1893
00lunedì 14 marzo 2011 17:17
.... e sabato prossimo mi schiero ad Edimburgo [SM=g27988] [SM=x1445358]
Flavio4687
00lunedì 14 marzo 2011 18:07
Grande Euge!!!
papupi
00mercoledì 16 marzo 2011 11:11
[SM=x1567329]
papupi
00martedì 20 settembre 2011 12:13
Mondiali


da www.repubblica.it


Rugby
Italia, missione compiuta
Russia battuta e bonus
Nel secondo impegno della rassegna iridata in Nuova Zelanda gli azzurri vincono 53-17 realizzando 9 mete e conquistando il punto aggiuntivo. Ancora in corsa per la qualificazione ai quarti. Prossimo impegno martedì prossimo contro gli Stati Uniti
dall'inviato MASSIMO CALANDRI


NELSON (Nuova Zelanda) - La giovane Italia supera l'esame mondiale impallinando l'Orso russo (53-17), che nel primo tempo sembrava quello dei baracconi. Nove mete, il doppio di quelle che erano necessarie per guadagnare anche il punto di bonus e continuare a sperare nei quarti di finale. Condannati a stravincere, gli azzurri hanno obbedito. E chiuso il secondo turno del torneo iridato senza un infortunio, aspetto tutt'altro da trascurare. Per ora ha ragione Nick Mallett, che aveva cambiato 12 giocatori rispetto all'esordio con l'Australia e puntato su di una mediana giovanissima (Gori-Bocchino, 44 anni in due). Dopo 23 minuti di gioco l'Italrugby aveva già centrato l'obiettivo, mentre gli altoparlanti del Trafalgar Stadium di Nelson accompagnavano ogni marcatura con la musica di "Volare" o "Mambo italiano", per la felicità di un pubblico neozelandese di chiare origini tricolori.

Mischia abrasiva, tre-quarti elettrici e performanti, gioco al largo. E' l'attesa svolta nel gioco e nello spirito? La risposta purtroppo deve tenere conto della pochezza dei nostri avversari, apparsi inferiori fisicamente, pasticcioni ed inesperti. Bocchino non ha fatto errori gravi ma si è limitato al compitino, e poi i russi sono riusciti a segnarci tre mete. Un po' troppe, considerato il loro spessore. Ma la squadra va, e questa è la cosa più importante. Tra una settimana, ancora a Nelson, bisogna battere gli Usa e segnare ancora almeno quattro volte. Poi i conti finali li faremo a Dunedin, il 2 ottobre, con l'Irlanda.

Parisse, una meta da record - Partita un po' nervosa, l'Italia decide di giocare subito forte e fa bene. Invece di piazzare sceglie un penaltouche: Bortolami vince la rimessa laterale, raggruppamento veloce sull'altra sponda. Gori lancia Parisse per la prima meta, con Bocchino che ingrassa il punteggio. Era da trent'anni almeno che non si segnava così rapidamente. Gli azzurri appaiono subito nettamente superiori nei raggruppamenti. Ancora un pallone che esce rapido da una ruck a pochi metri dalla linea russa, e questa volta è Toniolatti - favorito da un bell'inserimento di Parisse - a segnare sulla bandierina di destra. I nostri avversari gestiscono pochi palloni, e quando accade lo fanno proprio male. Ne recuperiamo uno in mezzo al campo, Bocchino calcia lungo a seguire e sulla pressione di Pratichetti arriva Benvenuti che schiaccia.

Il poker di Toniolatti - La quarta e decisiva marcatura nasce da un bel placcaggio di Derbyshire: l'Italia gioca rapidamente la rimessa laterale, Parisse taglia in due la fantomatica difesa dei rossi e offre all'interno un facile pallone in mezzo ai pali. E' il poker che ci serviva. Per fortuna non abbassiamo il piede dell'acceleratore, con questi avversari sarebbe impossibile: impietosamente asfaltata in tutte le mischie ordinate, la prima linea russa crolla a ripetizione e si becca una meta tecnica. Viaggiamo a più di un punto a minuto, e sono già 31.

Giallo ad Ongaro - Ongaro si prende un cartellino giallo per un placcaggio senza palla e gli altri ne approfittano con il minuscolo Yanyushkin (163 centimetri) che se ne va in mezzo ad un paio di avanti un po' imbambolati. Un incidente di percorso. Travolgiamo il pacchetto avversario anche con un uomo in meno, a da una prima fase Gori si tuffa in mezzo ai pali servito da McLean. Si chiude un primo tempo quasi surreale, per la pochezza dell'Orso russo, con le quattro mete che ci servivano e un punteggio (38-7) di quelli buoni soprattutto per le statistiche.

Il settimo sigillo - Lo mette Benvenuti schiacciando l'ovale in tuffo dopo un'azione azzurra farcita di ricicli ben fatti. Sembra tutto così facile. Il rischio è quello di perdere un po' di concentrazione, e infatti quattro minuti più tardi Ostroushko pianta in asso McLean (con la complicità di Bocchino) ed è la seconda marcatura per i suoi. Mallett come promesso ruota i giocatori in panchina, esce anche Masi e McLean va a fare l'estermo. Il ragazzo di origine australiana ci regala il momento tecnicamente più bello della ripresa, scappando via con una gran falcata chiudendo la bocca a quelli che dicono che è lento. Benvenuti cicca la seconda trasformazione consecutiva.

Zanni chiude il conto - Continuano i cambi - finiremo con Benvenuti all'ala, McLean all'apertura, Canale estremo e Sgarbi secondo centro - ma intanto becchiamo la terza meta dai russi. E non è un bel segnale. Canavosio getta via una facile segnatura, Zanni esce da un raggruppamento e firma la nona meta. L'Italrugby chiude tra gli applausi. Adesso tocca agli americani.


Flavio4687
00martedì 20 settembre 2011 15:27
Bravi ragazzi!!!
papupi
00martedì 27 settembre 2011 15:28
Mondiali

Italia - USA : 27-10

da www.gazzetta.it


Mallett: "Troppe mischie? Chi lo pensa è ridicolo"
Milano, 27 settembre 2011

Critiche dopo il successo sugli Usa, il c.t. azzurro non ci sta: "Sarebbe come imputare agli All Blacks di giocare troppo con i trequarti". Parisse: "Non siamo riusciti a fare prima le quattro mete". Bergamasco: "Belle partite solo se ti diverti". Lo Cicero: "L'Irlanda è più furba". Ongaro: "La squadra c'è"
Se l'Italia fa nove mete, come contro la Russia, si critica la difesa, se punta troppo sulla mischia, se ne critica l'eccessivo utilizzo. Al c.t. Nick Mallett questo non piace e allora definisce "ridicola" l'idea di dover vincere le partite senza puntare sui propri punti di forza. "Sarebbe come imputare agli All Blacks di giocare troppo con i trequarti. E perché non dovrebbero, visto che sono i migliori del mondo?". Alla fine del match vinto per 27-10 sugli Stati Uniti, il terzo e penultimo impegno nella Pool C dei Mondiali di rugby neozelandesi, è comunque scontato da parte del coach sudafricano evidenziare la fatica fatta per centrare l'obiettivo delle 4 mete e del punto di bonus portato a casa. "Quello che avremmo potuto fare in dieci minuti, l'abbiamo fatto in venticinque, prima della meta tecnica al 67', avevamo avuto almeno 3 occasioni per segnare", spiega Mallett in conferenza stampa. "E' frustrante ricevere critiche perché usiamo troppo la mischia. Ma la mischia ci ha portato 10-12 falli fischiati a nostro favore e la meta tecnica ha dimostrato la nostra forza. Avevamo visto contro la Russia quanto in mischia potessimo essere devastanti, non vedo perché non avremmo dovuto esserlo anche oggi". L'unico rammarico è legato al ritardo con il quale è arrivata la quarta meta. "I soli cambi che avrei fatto indipendentemente - dice il cittì - erano quelli in mediana, con Gori e Bocchino, che contro la Russia avevano giocato bene, al posto di Semenzato e Orquera. poi avrei voluto togliere anche Castrogiovanni, ma non potevamo permettercelo".


CAPITANO — I 10 punti in classifica messi assieme con le vittorie contro Russia e Stati Uniti, che permetteranno all'Italia di entrare in campo il 2 ottobre a Dunedin con la certezza che una vittoria contro l'Irlanda le regalerà la qualificazione ai quarti di finale, rappresentano secondo il capitano Sergio Parisse un segnale di maturità. "Non era scontato fare 5 punti anche stasera", commenta il numero 8 azzurro. "Eravamo stati bravi contro la Russia e lo siamo stati anche oggi, contro un avversario sicuramente più impegnativo che in campo ha dimostrato di poterci mettere in difficoltà impedendoci a lungo di segnare la quarta meta. Avremmo voluto farla prima per permettere a Nick di fare i cambi. Ma siamo riusciti a portare a casa quello che volevamo".

I PLACCAGGI DI MAURO — Anche in una partita vinta e giocata prevalentemente nella metà campo avversaria, l'Italia ha messo a segno più placcaggi (118) degli Stati Uniti (86): moltissimi portano la firma di un onnipresente Mauro Bergamasco. "Non conta il numero, che non credo poi sia enorme visto che nel finale ho anche giocato all'ala, ma devo dire che sono stati dei buoni placcaggi, mi sono divertito", dice il flanker padovano. "In terza linea siamo in 5 a lottare per 3 posti, sono contento del lavoro fatto oggi e delle scelte che mi hanno portato fino a questo punto. Ora qui il mio compito è giocare secondo quelle che sono le mie caratteristiche e le direttive dello staff tecnico. E soprattutto divertendomi, altrimenti non si fanno belle partite. Una delle caratteristiche più belle di questo gruppo è che anche chi non gioca mette tutta la sua voglia di competere a disposizione degli altri. Una caratteristica che una squadra che mira all'alto livello deve avere".


papupi
00lunedì 3 ottobre 2011 08:01
Mondiali


Brutta Italia travolta. Addio al Mondiale

DUNEDIN (Nuova Zelanda), 2 ottobre 2011
Partita intensa, Irlanda spietata e azzurri in affanno e nervosi. Mete di O'Driscoll ed Earls (2): finisce 36-6 con dominio dei Verdi. L'era di Mallett si chiude a Dunedin. Inizia l'avventura di Brunel
E’ Dunedin, sembra Dublino. L’Otago Stadium è una marea verde. L’ultima partita del girone di qualificazione del Mondiale non si gioca in Nuova Zelanda, ma in Irlanda. I tifosi del Trifoglio sono almeno 15.000, quelli dell’Italia qualche centinaio. Per Parisse e compagni la partita che vale la promozione ai quarti già si presenta in salita. In un clima del genere, diventa ai limiti dell’impossibile. Il sogno infatti dura fino all’intervallo (9-6), poi prevale la logica. Finisce 36-6, tre mete a zero. Giusto così, forse anche troppo. Ma brucia: gli azzurri, per la terza volta consecutiva, dopo Australia 2003 e Francia 2007, non superano l’ultimo ostacolo. L’Irlanda avanza e trova il Galles, l’Italia torna a casa. Senza Nick Mallett: il c.t. chiude qui l’avventura sulla panchina tricolore e passa il testimone a Jacques Brunel.

EQUILIBRIO — La partita è selvaggia, di un’intensità esagerata. Si gioca in spazi stretti, come da copione, con le mischie spesso a cozzare l’una contro l’altra. E’ rugby per paliti fini. L’Italia in avvio regge il confronto con autorità e anche se l’Irlanda è più padrona del campo, non si fa intimorire. Anzi, replica colpo su colpo. Ai calci di Ronan O’Gara, rispondono quelli di Mirco Bergamasco: si va dal 3-0 per i Verdi a 3-3 e poi dal 6-3 a 6-6. C’è equilibrio. Il XV di Kidney, con alcuni giocatori assatanati - O’Brien su tutti - ha in mano l’iniziativa, ma la diga azzurra è pressoché inviolabile. C’è una placcaggio mostruoso di Orquera su Bowe, c’è n’è uno enorme di Zanni su Murray. C’è Van Zyl ovunque. C’è Semenzato che rispetta la consegna tattica e, in uscita dai raggruppamenti, usa sempre il piede.


LACRIME AZZURRE

senza castro — C’è però una squadra - ed è quella di Mallett - spesso in affanno, costretta a subire le sfuriate avversarie. Il punteggio non lo dice, ma l’inerzia è dalla parte dell’Irlanda. L’Italia, poi, commette troppi errori individuali (anche due punizioni a favore girate per eccesso di agonismo di Canale e di Mauro Bergamasco) e non sfrutta la sola vera occasione da meta: la percussione di Castrogiovanni, al 20’, si ferma un paio di centimetri prima del dovuto. Il pilone azzurro, poco dopo, è costretto a uscire per un infortunio a una coscia. Entra Lo Cicero, Perugini si sposta a destra delle prima linea, ma la squadra, psicologicamente, accusa il colpo. O’Gara firma il 9-6 e il primo tempo finisce così. Si torna in campo con Bocchino al posto di Orquera. Soprattutto si torna in campo con una musica diversa.


La seconda meta di Earls. Ap la resa — O’Gara non perdona (12-6), poi in cinque minuti, dal 47’ al 52’, arrivano due mete spezza gambe e spezza match. La prima è di capitan O’Driscoll che sfrutta la meglio un break di Bowe, la seconda di Earls servito da Ferris. In un amen il tabellone dice 26-6. E’ la fine. Il resto, tanti cambi compresi, non conta. L’Italia non reagisce, non ha le qualità per farlo e l’Irlanda spadroneggia. Minuti di chiusura a parte, quando i tifosi Verdi sono tutti un canto e un ballo e la squadra tira il fiato, si gioca in una sola metà campo. Arriva pure, a tempo scaduto, la doppietta di Earls. Ciao Italia: sei cresciuta, ma non abbastanza.

che quarti — E adesso ai quarti di finale l'Irlanda affronterà il Galles, mentre l'Australia, finita seconda nel nostro girone, se la vedrà coi campioni del mondo del Sudafrica. Ecco il quadro: sabato 8 ottobre Irlanda-Galles (Wellington), Inghilterra-Francia (Auckland). Domenica 9 ottobre: Sudafrica-Australia (Wellington), Nuova Zelanda-Argentina (Auckland).

dal nostro inviato
Andrea Buongiovanni

Flavio4687
00lunedì 3 ottobre 2011 09:57
Peccato [SM=g27992]
papupi
00lunedì 4 febbraio 2013 08:41
Nel "Sei Nazioni" l'Italia batte la Francia!!!!!

Grandi!!!!!

[SM=g28002]
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 23:29.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com