La Rugiada

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Domenicano bianco
00giovedì 17 marzo 2005 15:36
Cari amici, ho da poco acquistato un piccolo libretto , edito dalla Mirdad di Torino, in cui compaiono , tradotti in italiano , due trattati anonimi tedeschi ( senza neppure il titolo !!) sulla Rugiada, forse risalenti al XVII-XVIII secolo.

Al di là del valore ( presunto o reale ) di queste due piccole opere, mi piacerebbe avere qualche delucidazione ( nei limiti del consentito ) sul valore e sul significato della Rugiada nell'opera alchemica. So che la rugiada di maggio ( da qualcuno chiamata, non so se a sproposito o meno, urina di toro )o quella raccolta in periodi equinoziali intervengono nei lavori di carattere spagirico : ma per ciò che concerne l'opus alchemico quanto e come cambiano le cose ? Purtroppo finora, nonostante abbia letto quel che ne dicono Canseliet, Fulcanelli, Dujols ( soprattutto commentando la famosa quarta tavola del Mutus Liber )non sono ancora riuscito a diradare la nebbia.
Dom Pernety "sembra" venirmi incontro nel suo dizionario mito-ermetico , sostenendo in buona sostanza che i Filosofi non parlano che per similitudine, e che la loro è una rugiada metallica o acqua mercuriale sublimata in vapori nel vaso, e che ricade sul fondo sottoforma di rugiada o pioggerella, così come quando parlano di rugiada del mese di maggio, si riferiscono a quella del mese di maggio della " loro " Primavera Filosofica.
Va però aggiunto che per taluni "operativi" Dom Pernety è un mero compilatore e non certo un Adepto ( lessi su di un'opera collectanea , qualche tempo fa,la riproposizione di una piccata risposta di Henri Coton Alvart alle concezioni alchemiche erronee di Evola e Guenon, che citavano troppo il Pernety : in quella missiva H.C.A. definiva il Benedettino un " compilateur" ).

In un moderno dizionario dell'alchimia, senza troppe pretese, viene detto che quello della rugiada è un termine che deriva da una radice indeuropea che significa "umore secco" ed anche "che appartiene al maschio, spermatico".

So che chi è operativo ( e in questo forum ve n'è più d'uno , mi sembra )potrebbe dare una piccola mano a me che ancora non lo sono ( grave handicap, lo so ) a dissipare un po' di dubbi ( sempre secondo ciò che può essere detto ).
Pur non essendo per niente appassionato di letture bibliche, ultimamente mi vengono costantemente paralleli con tale testo sacro e , nel caso in questione, mi soggiungono alla memoria vari riferimenti alla Manna Celeste ( non sarà che il nick che ho scelto, riferito al Meyrink, mi sta "eggregoricamente"([SM=g27994]m17 ) influenzando ? ) .

In attesa di un gradito riscontro

porgo un saluto ai "vecchi" del forum..ed ai nuovi.[SM=g27994]m1:

Domenicano Fumo di Londra
Paolo Lucarelli
00giovedì 17 marzo 2005 18:15
La Rosa
La Rugiada, Rosée in francese, omofono di rhôsis, in greco forza, vigore, è quella forza forte di ogni forza di cui si parla nella Tavola di Smeraldo. È lo Spirito Universale, base della vita e di tutta la manifestazione. È l’Anima del Mondo di Platone, di cui Guglielmo di Conches nel XIII secolo, nelle sue glosse In Timaeum scriveva: «L’anima del mondo è un energia naturale (naturalis vigor) delle cose, per cui alcune hanno soltanto la capacità di muoversi, altre di crescere, altre di percepire attraverso i sensi, altre di giudicare.» Nel XVII secolo Clovis Hesteau de Nuysement confermerà che è «..lo Spirito Universale che dà vita e movimento a tutte le membra di questo grande corpo (scil. il macrocosmo). Spirito generale nel quale stanno occultamente racchiuse le vive semenze dei tre generi. Dal quale sono prodotte tutte le cose del mondo. Per mezzo del quale esse crescono, persistono e si moltiplicano, e in cui esse si debbono tutte ridurre, quando avranno raggiunto il limite che ha loro fissato la Natura.» È il qin taoista, il rasa sivaita. La corporificazione di questo Spirito, “la raccolta della rugiada” è da sempre lo scopo ultimo delle fatiche alchemiche. Il risultato, convenientemente preparato, ha tradizionalmente il nome di Pietra Filosofale. L’insieme delle operazioni per giungervi, la delicata cottura dei R+C, i “fratelli della Rugiada Cotta”, si chiama Grande Opera.
L’esercizio allegorico cui si dedica la coppia filosofale nella IV tavola del Mutus Liber non va quindi preso alla lettera, come un’autentica raccolta di umidità comune nei campi. C’è un metodo molto meno faticoso per ottenere la Rugiada dei Filosofi.
Captain NEMO
00venerdì 18 marzo 2005 01:16
Rugiada Francese...
Caro Amico,

il quesito posto dal Domenicano Bianco era - per così dire - nell'aria di Primavera: doveva arrivare prima o poi...
Mi è difficile commentare le sue note al riguardo: sulla Rugiada e la sua utilità nell'Opera si sono scritti fiumi di parole, più o meno autorevoli...Certo non mi sento di smentirla quando dice che ci sono metodi meno faticosi....ma le chiedo: Canseliet ha lavorato sulla Rugiada o no?....Se non vado errato è attraverso la Rugiada che ha ottenuto il Mediatore ( o parte di esso)("Alchimie expliquée sur ses Textes Classiques" e "Commento al ML").
Mi rendo conto che non tutto si può dire, tantomeno in luogo pubblico, ma si può affermare che non è sbagliato compiere delle operazioni per così dire preliminari sulla Rugiada?

Captain NEMO
Paolo Lucarelli
00venerdì 18 marzo 2005 01:30
La rugiada volgare (ma, Dio mio, oggi, con l'inquinamento che c'é? e dove andare a raccoglierla? con le pioggie acide?) potrebbe essere utile per preparare certe medicine, e al limite può rinforzare un poco i sali che intervengono nell'Opera, ma non è essenziale, tutt'altro, certamente non nell'Opera cosiddetta "breve".
Quanto al commento al Mutus Liber, è una delle cose più "cabalistiche" che Canseliet abbia mai scritto. Suggerirei di lasciarlo stare, se non si è completata almeno la Prima Opera.
Paolo Lucarelli
00venerdì 18 marzo 2005 01:39
Canseliet e la rugiada dei filosofi
Ancora, comunque, caro capitano, se lei legge il capitolo di Due Luoghi Alchemici, dedicato alla rugiada dei filosofi e al toson d'oro, troverà quasi all'inizio (non ho sottomano, per quanto incredibile, l'edizione italiana e quindi ritraduco):
"...Molti si ingannano sul reale significato di questa manna (la rugiada) e non esitano ad effettuare, senza considerarne il carattere di similitudine, l'operazione banale che mostra la quarta tavola del Mutus Liber."
Ogni tanto il Maestro aveva delle crisi di sincerità...[SM=g27994]m18:
Captain NEMO
00venerdì 18 marzo 2005 02:01
Connaitre la Rosèe...
Caro Amico,

la similitudine cui lei fa riferimento la avevo colta, certo: tuttavia, forse a torto, ritenevo che l'isolamento di uno dei 'fondants' fosse meglio farlo tramite la via antica, certo tediosa e faticosa. E poi rinforzarli attraverso la stessa.....Non vorrà mica che vada a comprarli!!

Captain NEMO
Paolo Lucarelli
00venerdì 18 marzo 2005 02:21
Alchimisti pigri
E perché no? come crede che li preparino? diversamente da lei? probabilmente meglio.
Mi rendo conto che sarà molto romantico preparare certe cose in casa, ma se può evitare di fare lavori inutili...
Amico mio, temo che i suoi siano proprio ragionamenti da speculativo. Quando si mette mano, a preparare chili di roba, se si può fare a meno si evita sa?
C'è già abbastanza da lavorare senza andare a inventarsi altro, le assicuro.
Captain NEMO
00venerdì 18 marzo 2005 02:29
Acquisti & Acquisizioni...
Beh.....lei non ci crederà, ma stava per cadermi il monitor dalla scrivania!....forse ho fatto un salto sulla sedia troppo brusco! [SM=g27994]m14: [SM=g27994]m23: [SM=g27994]m14:
Captian NEMO
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