Cari amici, ho da poco acquistato un piccolo libretto , edito dalla Mirdad di Torino, in cui compaiono , tradotti in italiano , due trattati anonimi tedeschi ( senza neppure il titolo !!) sulla Rugiada, forse risalenti al XVII-XVIII secolo.
Al di là del valore ( presunto o reale ) di queste due piccole opere, mi piacerebbe avere qualche delucidazione ( nei limiti del consentito ) sul valore e sul significato della Rugiada nell'opera alchemica. So che la rugiada di maggio ( da qualcuno chiamata, non so se a sproposito o meno, urina di toro )o quella raccolta in periodi equinoziali intervengono nei lavori di carattere spagirico : ma per ciò che concerne l'opus alchemico quanto e come cambiano le cose ? Purtroppo finora, nonostante abbia letto quel che ne dicono Canseliet, Fulcanelli, Dujols ( soprattutto commentando la famosa quarta tavola del Mutus Liber )non sono ancora riuscito a diradare la nebbia.
Dom Pernety "sembra" venirmi incontro nel suo dizionario mito-ermetico , sostenendo in buona sostanza che i Filosofi non parlano che per similitudine, e che la loro è una rugiada metallica o acqua mercuriale sublimata in vapori nel vaso, e che ricade sul fondo sottoforma di rugiada o pioggerella, così come quando parlano di rugiada del mese di maggio, si riferiscono a quella del mese di maggio della " loro " Primavera Filosofica.
Va però aggiunto che per taluni "operativi" Dom Pernety è un mero compilatore e non certo un Adepto ( lessi su di un'opera collectanea , qualche tempo fa,la riproposizione di una piccata risposta di Henri Coton Alvart alle concezioni alchemiche erronee di Evola e Guenon, che citavano troppo il Pernety : in quella missiva H.C.A. definiva il Benedettino un " compilateur" ).
In un moderno dizionario dell'alchimia, senza troppe pretese, viene detto che quello della rugiada è un termine che deriva da una radice indeuropea che significa "umore secco" ed anche "che appartiene al maschio, spermatico".
So che chi è operativo ( e in questo forum ve n'è più d'uno , mi sembra )potrebbe dare una piccola mano a me che ancora non lo sono ( grave handicap, lo so ) a dissipare un po' di dubbi ( sempre secondo ciò che può essere detto ).
Pur non essendo per niente appassionato di letture bibliche, ultimamente mi vengono costantemente paralleli con tale testo sacro e , nel caso in questione, mi soggiungono alla memoria vari riferimenti alla Manna Celeste ( non sarà che il nick che ho scelto, riferito al Meyrink, mi sta "eggregoricamente"(
m17 ) influenzando ? ) .
In attesa di un gradito riscontro
porgo un saluto ai "vecchi" del forum..ed ai nuovi.
m1:
Domenicano Fumo di Londra