Stella Mayfair (1901-1929)
Stella che a sedici anni diventò una specie di scandalo vivente per
la buona società di New Orleans, perché guidava le sue automobili a
velocità folle, andava a bere nei locali clandestini e ballava fino
all'alba.
Per otto anni Stella visse la vita di una «maschietta», di una
giovane e spensierata bellezza del Sud, senza preoccuparsi degli
affari e senza pensare a un futuro matrimonio. E se Mary Beth fu la
strega più tranquilla e misteriosa prodotta dalla famiglia, Stella
sembra essere la più scapestrata, la più vivace e sfrontata, l'unica
strega Mayfair che abbia pensato esclusivamente a divertirsi.
Nel 1921 Stella rimase incinta, ma nessuno avrebbe mai saputo chi
fosse il responsabile. In ogni caso, Stella annunciò che non aveva
bisogno di un marito, che il matrimonio non l'attirava, che avrebbe
avuto il bambino con tutta la solennità e le feste del caso, che era
felice all'idea di diventare madre e avrebbe chiamato la creaturina
Julien se fosse stato un maschio o Antha se fosse stata una femmina.
Antha nacque nel novembre 1921.
Nel 1922 la Grande Guerra era ormai finita da un pezzo, e Stella
annunciò che avrebbe fatto il Grand Tour d'Europa che non aveva
potuto fare in precedenza. Con una bambinaia per la piccola, Lionel
come accompagnatore riluttante (studiava legge con Cortland e non
avrebbe voluto partire) e Cortland felice di prendersi una vacanza,
Stella andò in Europa e vi passò un anno.
Nel 1924 Stella, Lionel, la piccola Antha e Cortland arrivarono a
casa. Mary Beth organizzò una grande festa in First Street e ancora
oggi i discendenti ricordano che fu l'ultima prima della sua
malattia.
La leggenda di famiglia afferma che in quel periodo Carlotta aveva
assunto nei confronti di Stella un atteggiamento di severa
disapprovazione; ne discuteva con Mary Beth e chiedeva con inutile
insistenza che Stella mettesse la testa a posto. I pettegolezzi dei
servitori lo confermano, ma precisano che Mary Beth prestava scarsa
attenzione alla cosa; per lei Stella era piacevolmente spensierata e
non era il caso di frenarla.
Mary Beth avrebbe detto addirittura a un amico della buona
società : «Stella è quel che sarei io se potessi ricominciare la mia
vita. Ho lavorato troppo e per troppo poco. Lasciamola divertire».
Dobbiamo osservare che Mary Beth era già ammalata gravemente e forse
molto stanca quando si espresse così. Inoltre era una donna troppo
intelligente per non capire le varie rivoluzioni culturali degli anni
Venti, il che potrebbe essere difficile da comprendere per i lettori
ora che il ventesimo secolo si avvicina alla conclusione.
La leggenda di famiglia, le chiacchiere del vicinato e i pettegolezzi
della parrocchia sembrano confermare che Stella perse ogni controllo
dopo la morte dei genitori.
Mentre Cortland e Carlotta si battevano per il patrimonio del legato
e per il modo in cui doveva essere amministrato, Stella incominciò a
organizzare feste scandalose per i suoi amici in First Street; e le
poche che offrì alla famiglia nel 1926 furono altrettanto scioccanti,
con birra e bourbon di contrabbando, orchestrine Dixieland e invitati
che ballavano il charleston fino all'alba. Molti dei cugini più
anziani abbandonavano le feste molto presto e alcuni di loro non
tornarono più in First Street.
Fra il 1926 e il 1929, Stella smantellò lentamente l'ampia cerchia
familiare creata dalla madre, o meglio, rifiutò di continuare a
guidarla, e lasciò che andasse a pezzi. Molti cugini persero
completamente i contatti con First Street e crebbero figli che ne
sapevano poco o nulla.
L'immagine che abbiamo di Stella durante questo periodo è quella di
una persona molto attiva e molto felice che si curava della famiglia
assai meno di quanto avesse fatto sua madre, ma teneva
appassionatamente a molte cose. Le stavano a cuore in particolare i
giovani scrittori e artisti; e dozzine di persone «interessanti»
frequentavano First Street, tra cui artisti e scrittori che Stella
aveva conosciuto a New York.
Molti intellettuali andavano alle feste di Stella, che era diventata
di gran moda tra chi non aveva paura di correre rischi con la buona
società.
Per i servitori, tutto questo significava caos. Per i vicini era uno
scandalo. Ma Stella non era un'alcolizzata dissoluta, al contrario:
per quanto bevesse, sembra che non si ubriacasse mai, e che in quel
tempo dimostrasse buon gusto e capacità di pensiero.
Nello stesso periodo intraprese una ristrutturazione della casa e
spese un patrimonio per vernici, intonaco, tendaggi e mobili delicati
e costosissimi in stile art déco. Tutto questo, le nuove amicizie, le
feste, i lavori di rinnovamento, scandalizzarono i cugini più
tradizionalisti; ma a metterli contro Stella e a dare origine a
numerose leggende da noi più tardi raccolte fu il fatto che, a un
anno dalla morte di Mary Beth, rinunciò completamente ai grandi
raduni di famiglia.
Per quanto si prodigasse, Cortland non riusci a convincerla a dare
feste di famiglia dopo il 1926. E anche se Cortland si recava spesso
alle sue serate o ai suoi balli o come li chiamavano, e di frequente
anche il figlio Pierce lo accompagnava, gli altri cugini invitati
rifiutavano di andare.
Durante la stagione del Mardi Gras del 1927, Stella organizzò un
ballo in maschera che fece parlare New Orleans per sei mesi. Erano
presenti invitati di ogni condizione sociale; la casa di First Street
era illuminata splendidamente; lo champagne di contrabbando scorreva
a fiumi. Una jazz band suonava sotto il portico laterale. I servitori
raccontarono che Carlotta Mayfair si indignò per il chiasso e la
durata della festa, per non parlare della spesa. Poco prima di
mezzanotte lasciò la casa portando con sé la piccola Antha e non
tornò fino al pomeriggio del giorno seguente.
Fu il primo scontro pubblico fra Stella e Carlotta, il paciere era
stato Lionel, e Stella aveva promesso di dedicare più tempo ad Antha,
di non spendere tanto e di non fare tanto chiasso. Sembra che il
denaro fosse motivo di particolare preoccupazione per Carlotta.
Stella e Pierce (figlio di Cortland) andavano in giro insieme giorno
e notte, e spesso portavano con loro la piccola Antha. Stella
comprava una quantità di bambole per la figlia. La portava ogni
mattina a colazione in un albergo diverso del Quartiere Francese.
Pierce andò con Stella ad acquistare una casa in Decatur Street che
lei intendeva trasformare in uno studio per poter restare sola.
Nel 1928 corse voce che Carlotta Mayfair aveva intrapreso un'azione
legale per ottenere la custodia di Antha, con l'intenzione, pare, di
mandarla in collegio. Furono firmati e presentati dei documenti.
Cortland inorridì all'idea che Carlotta arrivasse a tanto. Alla fine,
sebbene avesse mantenuto rapporti amichevoli con lei fino a quel
momento, minacciò di opporsi legalmente se non avesse desistito.
Nessuno poteva permettersi di trascinare Stella in tribunale per
toglierle la figlia, finché Cortland era vivo.
Anche Lionel promise di sostenere Cortland. Alla fine, comunque,
Carlotta ritirò la richiesta di custodia.
Ma fra lei e i discendenti di Julien tutto era cambiato.
Incominciarono a litigare per il denaro, e hanno continuato a farlo
fino a oggi.
Vi furono interminabili beghe tra i fratelli e Carlotta, che sono
continuate fino ai tempi nostri. Sembra che Carlotta non si sia più
fidata dei figli di Julien dopo la battaglia per la custodia di Antha
e che non avesse la minima simpatia per loro. Continuava a chieder
loro informazioni, rendiconti dettagliati e spiegazioni su quanto
stavano facendo, e li trascinava spesso in tribunale per conto di
Stella (e più tardi di Antha, e più tardi ancora per conto di Deirdre
fino ai giorni nostri).
I fratelli erano offesi e sconcertati da questa diffidenza. Dal 1928
avevano accumulato per Stella, i cui affari erano indistricabilmente
legati ai loro, somme incalcolabili. Tuttavia rispondevano
pazientemente a tutte le richieste di Car¬lotta e tentavano di
spiegarle che cosa facevano; e naturalmente Carlotta rivolgeva loro
altre richieste e richiedeva nuove risposte, sollevava nuovi
problemi, indiceva altre riunioni, faceva altre telefonate e lanciava
altre minacce velate.
Ormai siamo arrivati all'anno 1929 tra beghe legali e familiari, mai
volute da Stella che avrebbe solo desiderato “vivere”. Questa è la
testimonianza di un invitato presente a quella ultima, sfarzosa
festa:
«Mi accorsi che qualcuno, davanti a me, additava la scala. Io l'avevo
ormai superata ed ero a pochi passi dalla porta. Mi voltai di scatto
e sulla scala vidi una bambina, una graziosissima bambina bionda.
Senza dubbio era Antha, anche se sembrava piccola per i suoi otto
anni. Aveva una camicia da notte di flanella e piangeva, e guardava,
al di sopra della ringhiera, la porta dell'atrio.
«Anch'io mi voltai a guardare. In quel momento qualcuno si lasciò
sfuggire un grido soffocato. La folla si aprì e gli invitati si
spostarono sui due lati della porta, in preda a un'evidente paura.
Sulla soglia, un po' alla mia sinistra, stava un uomo dai capelli
rossi, rivolto verso la sala. E mentre assistevo in preda all'orrore,
alzò una pistola che impugnava nella destra e sparò. Il fragore
assordante scosse la casa. Si scatenò il panico. L'aria si riempì di
urla. Qualcuno era caduto accanto alla porta d'ingresso, e gli altri
lo calpestavano per fuggire. Molti cercavano di tornare indietro per
il corridoio.
«Vidi Stella stesa sul pavimento, al centro dell'ingresso. Giaceva
riversa, con la testa da un lato, rivolta verso il corridoio.
Accorsi, ma non arrivai in tempo per impedire all'uomo dai capelli
rossi di accostarsi e di sparare ancora. Stella sussultò mentre un
fiotto di sangue le esplodeva dalla testa.
«Afferrai quel bastardo per un braccio, e gli strinsi il polso, ma
lui sparò di nuovo. Il proiettile mancò Stella e penetrò nel
pavimento. Mi sembrò che le urla raddoppiassero. I vetri andavano in
frantumi, le finestre si schiantavano. Qualcuno cercò di abbrancare
l'uomo da tergo, e io riuscii non so come a strappargli la pistola,
anche se stavo involontariamente calpestando Stella, anzi,
inciampando nei suoi piedi.
«Caddi in ginocchio stringendo la pistola, e poi la spinsi lontano.
L'assassino, adesso, lottava invano con una mezza dozzina di uomini.
I pezzi di vetro delle finestre volarono all'interno, e li vidi
piovere sul corpo di Stella. Il sangue le scorreva sul collo e sullo
smeraldo Mayfair che le brillava sul seno.
«Poi il fragore d'un tuono mostruoso sommerse le grida assordanti che
giungevano ancora da ogni parte. Sentii la pioggia che entrava a
raffiche, che martellava su tutti i portici. Le luci si spensero.”
L’uomo dai capelli rossi che sparò a Stella era suo fratello Lionel.