L'Ora delle Streghe

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Amarganta
00mercoledì 3 ottobre 2007 10:44

Apro un nuovo post, dedicato alle Streghe Mayfair.
Ho finito da pochi giorni la lettura della trilogia
(L'ora delle streghe, il Demone incarnato, Taltos, il
ritorno).
Non ne rivelerò la trama, perchè l’emozione è scoprirla
perdendosi nei libri, ma vorrei , in questo luogo,
presentarvi le donne di questa famiglia e donar loro
un volto [SM=x832000]


Suzanne Mayfair (?-1664)

Nasce in un anno sconosciuto del 1600 a Donnelaith negli Highland
scozzesi. E’ la guaritrice del villaggio e concepisce sua figlia
Deborah durante il festival di Maggio che viene rispettata
come “merry-begot”. Questo e il fatto che potesse essere la figlia
del conte Earl di Donnelatith (sebbene l’origine di suo padre non
fu mai ampiamente conosciuta) saranno le ragioni che la salveranno
dal rogo della madre. Suzanne, in presenza della figlia, evocò lo
spirito Lasher nel circolo di pietre, sicuramente ignara della forza
di quello spirito che avrebbe perseguitato la sua famiglia per
secoli. Egli attaccò la sua essenza a Suzanne, servendola e
seducendola e la strega userà lo spirito (in modo un po’
superficiale) per vendette personali. Viene così incolpata per
la sfortuna che aleggia nel villaggio, e bruciata sul rogo nel 1664.


Amarganta
00mercoledì 3 ottobre 2007 12:03
Deborah Mayfair (1652-1689)

Petyr van Abel, un membro del Talamasca, si trova a Donnelaith
durante l’esecuzione di Su zanne e salva Deborah portandola ad
Amsterdam nella Casa Madre dell’ordine.
Deborah aveva capelli corvini ed occhi azzurri, di una bellezza
straordinaria e Petyr se ne innamorò e avrebbe voluto che
rimanesse al Talamasca, ma Lasher (che aveva seguito la ragazza)
manifesta la sua furia e Deborah crede che in quel luogo possano
fargli del male. Resta ad Amsterdam e sposa l’artista Roelant.
In quel periodo Lasher la rende ricca e le porta regali da
tutto il mondo. Con la sua ricchezza Deborah comprò anche un
bellissimo smeraldo che da quel momento diventa lo smeraldo dei
Mayfair, tramandato solo alle donne di famiglia che possono vedere
Lasher. Roelent ritrae sua moglie con lo smeraldo e quel quadro è
tutt’ora custodito dal Talamasca. Quando Roelant morì, lei sposò
il conte francese di Montècleve, ma prima di partire sedusse
Petyr e nove mesi dopo nacque Charlotte.
Mentre era a Montclève Deborah diede alla luce anche due figli del
conte: Chrétien e Phillipe. Divenne la guaritrice degli abitanti del
villaggio, così come la madre. Verrà ricordata da tutti come una
persona di buon cuore, dedita ad aiutare il prossimo, ma quando non
riuscì a guarire il marito da un fatale incidente, la madre del
conte l’accusò di stregoneria. La giovane venne quindi processata e
ritenuta colpevole. In quello stesso periodo Petyr era in viaggio
attraverso Monteclève travestito da prete cattolico studioso di
stregoneria. La notte prima della sua morte, i due si incontrarono
e parlarono. Negli ultimi istanti della sua vita, mentre percorreva
la via del rogo, Deborah invocò Lasher: “Vieni ora mio Lasher, sii il
mio vendicatore, colpisci i miei nemici! Ti vedo, Lasher, ti conosco,
ti chiamo! Distruggi i miei figli, distruggi i miei accusatori!
Distruggi coloro che vogliono vedermi morta!”. Lasher provocò una
terribile tempesta che distrusse il villaggio ed uccise quasi tutti,
compresi la madre del conte ed i due figli di Deborah che avevano
confermato le accuse, ma non prima che l’inquisitore la spingesse
fuori dalla finestra della chiesa dove aveva cercato riparo, andando
incontro alla morte prima di essere bruciata.



auroraageno
00mercoledì 3 ottobre 2007 16:12

Che bella presentazione!! Sei davvero brava, Amar cara [SM=x832013]

Grazie...

aurora

Amarganta
00mercoledì 3 ottobre 2007 16:59
...allora continuo [SM=x831998]

Charlotte Mayfair (1667-1743)

Charlotte, moglie di Antoine Fontenay, scappò su ordine di Deborah
quando quest’ultima venne accusata di stregoneria e per questo motivo
riuscì a sopravvivere. Charlotte, Antoine e il loro figlio andarono a
Santo Domingo, dove comprarono una piantagione e la
battezzarono “Maye Faire”.
Charlotte mandava avanti la piantagione, rispettata da tutti,
compresi i suoi schiavi, che pensavano fosse una strega e temevano
e tenevano in considerazione i suoi poteri di guaritrice.
Charlotte era descritta come una donna ricchissima, bellissima e alla
moda, con lunghi riccioli biondi e incantevoli occhi azzurri. Suo
marito era stato colpito da una malattia sconosciuta, che gli aveva
procurato un progressivo indolenzimento degli arti, ma lei non l'ha
mai abbandonato, amandolo sempre (nonostante quel che succederà
più avanti).

Nell’ultima notte di vita, Deborah rivelò a Petyr van Abel la
paternità di Charlotte e lui decise di andare a trovarla per
conoscerla e per riportarle il messaggio di Deborah in merito
a Lasher, ma al suo arrivo, lei lo imprigionò in una capanna
situata nella zona della scogliera della sua proprietà. Charlotte
intendeva trattenerlo per poter concepire un figlio sano, che non
soffrisse della malattia del marito, anche se sapeva che Petyr era
suo padre. Petyr cercò di metterla in guardia, cercò di convincerla
a liberarsi dalle seduzioni di Lasher, ma, come ogni strega od ogni
uomo, anche Charlotte pensava di poter controllare il suo potere.
Dopo il concepimento, Charlotte lasciò Petyr libero di
partire, anche se avrebbe voluto che restasse dato che lo amava
quanto lui amava lei.
Charlotte vietò a Lasher di fare alcun male a Petyr, perchè le
intenzioni di quest'ultimo erano quelle di ritornare al Talamasca
e riferire ciò che aveva appreso sullo spirito.
Quest’ordine, però, venne ignorato e quando il corpo di Petyr fu
rinvenuto, Charlotte si chiuse nel dolore per l’uomo che aveva amato.
Nove mesi dopo la morte di Petyr diede alla luce due gemelli,
Jeanne-Louise e Peter. Charlotte visse una lunga vita ed ebbe 5
figli e 17 nipoti. Fino alla sua morte indossò la collana di
smeraldo, che poi passò a Jeanne-Louise, come era stato per sua madre
e sua nonna prima di lei. La notte in cui morì, una incredibile
tempesta circondò Maye Faire fino al mattino.



auroraageno
00giovedì 4 ottobre 2007 08:16

Molto bello, Amar...
Un mondo di magia e di passioni molto umane!

Davvero belle le immagini che hai scelto per corredare le presentazioni!

Quando avrò finito il secondo libro sui vampiri, leggerei volentieri
le Streghe di Mayfair! [SM=x832000]

Grazie, [SM=x832013] cara! [SM=x832013]

aurora


Amarganta
00giovedì 4 ottobre 2007 14:00

Cara Aurora....dopo i primi due ci sono gli altri 4+2
libri sui vampiri [SM=x831998]

Anche le Streghe le posso fornire in formato word [SM=x832014]



Amarganta
00giovedì 4 ottobre 2007 14:18
Jeanne-Louise Mayfair (1690-1771)

Jeanne Louise figurava come Mayfair in tutti i documenti ufficiali,
e sebbene abbia sposato molto giovane un marito dissoluto e
alcolizzato, il compagno della sua vita fu il fratello Peter,
che non si sposò e che morì poche ore prima di Jeanne Louise nel
1771. Nessuno mise in discussione la legittimità del fatto che Jeanne
Louise portasse il cognome Mayfair; tutti accettarono la sua parola
che si trattasse di una tradizione di famiglia. La sua unica figlia,
Angélique, avrebbe fatto lo stesso.
Charlotte portò lo smeraldo donatele dalla madre fino alla morte.
Poi lo portò Jeanne Louise, e lo passò alla quinta figlia, Angélique,
nata nel 1725. Quando la bambina nacque, il marito di Jeanne Louise
era pazzo e confinato in una «casetta» nella proprietà, che dalle
descrizioni sembra essere la stessa dove era stato tenuto prigioniero
Petyr molti anni prima.
È dubbio che il marito di Jeanne Louise fosse il padre di Angélique.
Sembra ragionevole, sebbene in nessun modo certo, che Angélique fosse
figlia di Jeanne Louise e di Peter. Per quanti pettegolezzi girassero
sulle abitudini segrete della famiglia, Jeanne Louise aveva su tutti
lo stesso potere di Charlotte, e conservava la devozione degli
schiavi grazie all'immensa generosità e all'attenzione personale in
un'epoca in cui la norma era l'esatto contrario.
Jeanne Louise viene descritta come una donna eccezionalmente bella,
molto ammirata e corteggiata, mai come malvagia e sinistra, come una
strega.


Amarganta
00giovedì 4 ottobre 2007 14:36
Angelique Mayfair (1725-?)

Angelique sposò il bellissimo e ricco Vincent St Christophe nel 1755.
Come sua madre prima di lei mantenne il nome Mayfair, e fu molto
devota e affettuosa con sua nonna Charlotte, restando al suo fianco
fino alla sua morte.
Cinque anni dopo il matrimonio diede alla luce Marie Claudiette ed
ebbe altre due figlie e tre maschi.
Anche se pensava di non essere attraente quanto sua madre o sua
figlia, era considerata una bellezza con la sua minuta fisionomia,
i suoi piccoli occhi i capelli ricci e molto scuri.
Suo marito era un’anima buona e gentile e dopo la sua morte
Angelique ebbe molti amanti, ma rifiutò di risposarsi.


auroraageno
00giovedì 4 ottobre 2007 15:53
Carissima...

Non sono riuscita a leggere velocemente il secondo libro sui
vampiri, mi sembra d'aver fatto più presto con il primo.
Sarà che ora ho maggiori impegni... ci dedico meno tempo.

Però, Amar... senti... non vorrei davvero ti offendessi [SM=x832021]
ma sento che comincio ad essere stanca dei vampiri...

Non offenderti, ti prego!!!

Ad ogni modo ho intenzione di leggere tutto il libro che ho
cominciato. Sarò forse a metà...

Grazie per la tua cara disponibilità, Amar..!

[SM=x832013] [SM=x832013] [SM=x832013]

aurora


Amarganta
00giovedì 4 ottobre 2007 16:18
e perchè mai dovrei offendermi????

Ahhhhhh io sono innamorata dei vampiri
ma non pretendo che lo sia il resto del
mondo [SM=x831999]
auroraageno
00giovedì 4 ottobre 2007 17:52
Meno male che non ti sei offesa..!

Carissima, devo rimangiarmi quello che ho scritto poco fa.
Oggi pomeriggio, dalle 15 in poi, ho avuto del tempo libero
e mi sono tuffata nella lettura!
Mi piace di nuovo moltissimo... sono incantata dalle descrizioni piene di
colore dell'autrice, dei caratteri dei personaggi.
Mi piace molto Lestat, in questo secondo libro, nel primo non
era così. Sono arrivata al momento in cui Lestat incontra Marius
e costui lo conduce a casa sua.
Mi ero smontata alla lettura della congrega dei servitori di satana,
non mi attira... per nulla.
Ma ora è diventato molto più interessante, affascinante.
Ti avvertirò quando l'avrò terminato, così potrai mandarmi il terzo [SM=x831998]

Scusami per prima...
Ti abbraccio [SM=x832013]

aurora

Amarganta
00venerdì 5 ottobre 2007 09:19

hai ragione Aurora, Scelti dalle tenebre, all'inizio
non è un granchè. Come è vero che la premessa sulla
congrega di Parigi doveva essere fatta (e più avanti
capirai perchè).
Lestat e il suo violino continueranno ad essere una
scoperta.
Ahhh Marius....l'Antico.
Ieri sera ho cominciato il libro a lui dedicato.

Buona Lettura [SM=x831998]
Amarganta
00venerdì 5 ottobre 2007 09:25

Marie Claudiette Mayfair (1760-1831)

Marie Claudette era eccezionalmente bella, aveva capelli molto scuri
e gli occhi azzurri, ed era piccolina e delicata e sposò Henri Marie
Landry.
Durante le vite di Charlotte, Jeanne Louise, Angélique e Marie
Claudette, la famiglia fu caratterizzata da rispettabilità, ricchezza
e potere. La ricchezza delle Mayfair era leggendaria nel mondo
caraibico, e quanti entravano in contrasto con loro incontravano
disastri e violenza abbastanza spesso perché se ne parlasse. Si
diceva che «portasse sfortuna» litigare con le Mayfair.
Gli schiavi consideravano le quattro donne maghe potentissime, ma
nulla fa pensare che oltre agli schiavi ci fosse qualcuno che
prendeva sul serio queste storie, o che le streghe Mayfair destassero
sospetti o paure «irrazionali» fra i loro pari. L'importanza della
famiglia era incontestata.
Gli uomini Mayfair non cercavano mai di rivendicare la piantagione o
il controllo del denaro, anche se secondo la legge francese ne
avrebbero avuto il diritto. Al contrario, tendevano ad accettare la
supremazia delle donne prescelte; e i documenti finanziari, al pari
dei pettegolezzi, indicano che erano immensamente ricchi.
Il denaro della famiglia coloniale, in tutti quegli anni in cui il
caffè, lo zucchero e il tabacco affluivano in Europa e nell'America
Settentrionale, veniva spesso depositato in banche straniere. Era una
ricchezza enorme e sembra che la famiglia disponesse sempre di
fantastiche quantità d'oro e di gemme, ciò che non è affatto tipico
delle famiglie di piantatori, le cui fortune sono in generale legate
alla terra e soggette a facili rovine.
Di conseguenza la famiglia Mayfair sopravvisse alla rivoluzione
haitiana con una ricchezza enorme, anche se i possedimenti sull'isola
andarono perduti irreparabilimente.
Fu Marie Claudette a stabilire il legato Mayfair nel 1789, poco prima
della rivoluzione che costrinse la famiglia ad abbandonare Saint-
Domingue.
Arrivata a New Orleans, Marie Claudette s'insediò con la famiglia in
una grande casa di Rue Dumaine e subito acquistò un'enorme
piantagione a Riverbend, a sud della città, dove costruì una casa
ancora più grande e lussuosa di quella di Saint-Domingue.
La piantagione si chiamava La Victoire di Riverbend e fu conosciuta
in seguito semplicemente come Riverbend. Fu spazzata via dal fiume
nel 1896; tuttavia gran parte della terra è ancora proprietà dei
Mayfair e attualmente vi sorge una raffineria di petrolio.
Marie Claudette conobbe in Louisiana lo stesso successo dei suoi
antenati a Saint-Domingue. Continuò la coltivazione della canna da
zucchero, ma rinunciò a quella del caffè e del tabacco.
Fin dall'arrivo, la famiglia fu guardata con timore e sospetto.
Marie Claudette spaventava la gente. Ebbe molte dispute per l'avvio
dell'attività in Louisiana e non esitava a minacciare chi si metteva
sulla sua strada.
Henri Marie Landry, il marito di Marie Claudette, era a quanto pare
un individuo amabile ma passivo, che lasciava fare alla moglie.
Leggeva pubblicazioni botaniche europee e faceva collezione di fiori
rari provenienti da tutto il Sud. Progettò e coltivò un grandissimo
giardino a Riverbend.
Nel 1799 Marie Claudette mise al mondo l'ultima dei suoi figli,
Marguerite, che più tardi divenne l'erede del legato.



Amarganta
00venerdì 5 ottobre 2007 09:29
Postilla sul Legato


Il legato è una serie immensamente complicata e semilegale di
disposizioni, stabilite in larga misura tramite le banche dove è
depositato il denaro, e definisce un patrimonio che non può essere
manipolato dalle leggi sull'eredità di nessun paese. In sostanza
conserva il grosso del denaro e delle proprietà dei Mayfair nelle
mani di una sola persona per generazione, la quale è designata dal
beneficiario vivente con la clausola che, in caso di morte del
beneficiario prima che abbia designato il nuovo erede, il denaro
spetta alla sua figlia maggiore. Soltanto se non esiste una
discendente femmina vivente, il legato passa a un uomo. La
beneficiaria, tuttavia, può designare come erede un maschio.
A quanto risulta, nessuna beneficiaria è mai morta senza aver
designato un'erede, e il legato non è mai passato a un figlio
maschio.
Il legato dispone inoltre benefici enormi per gli altri figli della
titolare, fratelli e sorelle dell'erede, in ogni generazione. Di
solito l'ammontare desti¬nato alle donne è il doppio di quello
assegnato agli uomini. Nessun membro della famiglia, però, può
ereditare dal legato a meno di adottare, privatamente e
pubblicamente, il cognome Mayfair. Anche là dove la legge proibiva
all'erede di portare il cognome, veniva usato per consuetudine, e mai
contestato legalmente.
Il legato originale contiene anche disposizioni complesse per i
Mayfair poveri che chiedano assistenza, purché abbiano sempre usato
il cognome e discendano da coloro che l'avevano sempre usato. La
beneficiaria, inoltre, può lasciare fino al dieci per cento del
legato ad altri Mayfair che non siano suoi figli, ma di nuovo è l'uso
del cognome a essere vincolante per l'interessato.
Nel ventesimo secolo numerosi «cugini» hanno ricevuto denaro dal
legato, e molti di costoro sono oggi «ricchi», dato che il lascito è
stato spesso disposto in relazione a investimenti o a iniziative
d'affari approvate dalla beneficiaria o dal suo amministratore.
Risulta che esistano oggigiomo circa cinquecentocinquanta discendenti
che usano tutti il cognome Mayfair e di cui almeno la metà conosce la
famiglia di New Orleans e sa qualcosa del legato, sebbene siano
lontani di molte generazioni dall'eredità originaria.


Amarganta
00venerdì 5 ottobre 2007 15:38
Marguerite Mayfair (1799-1891)

In famiglia tutti adoravano Marguerite. Era una bimba delicata, con
capelli ed occhi scuri. Era tanto bella che le sue governanti la
chiamavano “la piccola zingara”. Era fiera ed anche violenta e
possedeva un gran senso dell’umorismo.
Sposò Tyronne Clifford McNamara quando aveva appena vent’anni, contro
il volere di sua madre Marie Claudiette. Tyrone era un affascinante
cantante d’opera che durante le sue turnee visitò tutti gli Stati
Uniti e nel 1827 e nel 1828 divenne padre di Remy e Julien. Nel 1829
l’uomo venne trovato morto insieme ad una donna irlandese
(probabilmente una delle sue molte amanti) in seguito ad un incendio
nel quartiere francese. Si vociferava che era stata Marguerite a
spedire il suo demone ad occuparsi dei due e che lei sapeva più cose
sul vaodoo di qualunque uomo o donna di colore di tutta la Louisiana.
Intorno ai trent’anni Marguerite era diventata una figura scarna e
spaventosa, spettinata, con occhi malevoli e una sconcertante risata
ed indossava sempre la collana con lo smeraldo. A Riverbend aveva uno
studio pieno zeppo di oggetti disgustosi come teschi umani,
animaletti della palude torturati e seviziati, teste di animali prese
dai safari e coperte di pelli di animali. Inoltre molti dicevano di
aver visto parti di corpi umani racchiusi in bottiglie. E’ in questo
periodo che Lasher svela alla sua strega uno dei suoi fini, quello di
tornare ad essere umano. Ci furono, inoltre, molti avvistamenti di
Lasher in compagnia di Marguerite: si pensò che egli fosse il suo
amante o compagno. Le persone cercavano di capire chi fosse e come
fosse arrivato lì. Questa fu la prima volta da cento anni, che si
parlò di Lasher.
Dopo la morte di Tyronne, Marguerite si risposò con Arlington Kerr
che però sparì sei mesi dopo e si vociferò che anche in questo caso
l’uomo era stato fatto uccidere dalla moglie che collezionò parte del
suo corpo nelle sue bottiglie. Prima che Arlington sparisse,
Marguerite concepì e diede alla luce Katherine nel 1830. Marguerite
tarscorse il resto della sua vita rinchiusa nel suo antro di cose
orribili, conversando ad alta voce con la sua immagine riflessa o con
le sue piante, fino alla sua morte a 92 anni.




Amarganta
00martedì 9 ottobre 2007 14:45
Katherine Mayfair (1830-1905)

Nel 1857, quando Katherine aveva diciassette anni, acquistò con i
fratelli un terreno in First Street, nel Garden District di New
Orleans, e incaricò Darcy Monahan, un architetto irlandese, di
costruirvi una casa, l'attuale casa Mayfair.
Katherine e Darcy Monahan si innamorarono, ma l’unione era osteggiata
tanto da Julien quanto da Marguerite. Quando la ragazza minacciò di
fuggire, la madre diede il suo consenso a un matrimonio religioso
molto intimo. In un dagherrotipo preso dopo la cerimonia, Katherine
porta lo smeraldo Mayfair.
Katherine e Darcy si stabilirono nella casa di First Street nel 1858,
e Monahan diventò l'architetto più ricercato di New Orleans. Molti
testimoni del periodo parlano della bellezza di Katherine e del
fascino di Darcy e delle piacevoli feste da ballo organizzate nella
nuova casa.
Nel 1859 Katherine diede alla luce un maschietto, Clay, e
successivamente altri tre figli, tutti morti piccoli. Nel 1865,
partorì un altro maschio, Vincent, e altri due figli morti egualmente
in tenera età.
Si disse che la perdita dei figlioletti le spezzasse il cuore e che
interpretasse la loro morte come una specie di giudizio di Dio. Non
era più la ragazza vivace e allegra di un tempo, ma una donna
diffidente e confusa. Sembra tuttavia che la sua vita con Darcy fosse
felice. Lo amava molto e faceva tutto il possibile per aiutarlo nelle
sue attività di costruttore.
Dobbiamo ricordare a questo punto che la Guerra di Secessione non
aveva danneggiato la famiglia Mayfair e le sue ricchezze. New Orleans
fu occupata molto presto e quindi né bombardata né incendiata. E i
Mayfair avevano troppo denaro investito in Europa per risentire
dell'occupazione o dei successivi cicli alterni dell'economia della
Louisiana.
Questa esistenza felice finì quando Darcy morì di febbre gialla nel
1871. Katherine, disperata e quasi impazzita, implorò il fratello
Julien che andasse da lei.
Julien rimase giorno e notte con Katherine, dormiva con lei nella
camera padronale sopra la biblioteca sul lato nord della casa, e
coloro che passavano per la strada sentivano Katherine piangere e
invocare Darcy e i figlioletti morti.
Per due volte Katherine cercò di suicidarsi con il veleno. I
servitori raccontarono di dottori chiamati precipitosamente, di come
somministrassero antidoti a Katherine e la facessero camminare
sebbene semisvenuta, e di come Julien, assistendola, non riuscisse a
trattenere le lacrime.
Alla fine Julien riportò Katherine e i due figli a Riverbend, dove,
nel 1872, Katherine diede alla luce Mary Beth Mayfair, che fu
battezzata e registrata come figlia di Darcy Monahan, sebbene la cosa
sembri molto improbabile, dato che nacque dieci mesi e mezzo dopo la
morte del presunto padre. Il vero padre di Mary Beth era quasi
certamente Julien.
Tutti sapevano che Julien e Katherine dormivano nello stesso letto e
che Katherine non poteva aver avuto un amante dopo la morte di Darcy,
perché non era mai uscita dalla casa se non per ritornare alla
piantagione.
Ma la diceria, benché molto diffusa fra i servitori, a quanto pare
non fu mai accettata dalla gente del ceto dei Mayfair.
Non solo Katherine era del tutto rispettabile sotto ogni altro
aspetto, ma era anche immensamente ricca, generosa e benvoluta, tanto
più che spesso donava somme cospicue ai parenti e agli amici rovinati
dalla guerra. I suoi tentativi di suicidio avevano ispirato pietà.
Inoltre, l'influenza finanziaria della famiglia era praticamente
incommensurabile, a quel tempo, e Julien era molto apprezzato nella
società di New Orleans. Le chiacchiere si spensero presto, ed è
dubbio che lasciassero un segno nella vita pubblica o privata dei
Mayfair.
Nel 1872 Katherine veniva descritta come una donna ancora graziosa
nonostante i capelli precocemente grigi, e si diceva che sapesse
accattivarsi tutti con i suoi modi gradevoli. Un ferrotipo di quel
periodo ce la mostra seduta su una poltrona con la figlioletta
addormentata fra le braccia e i due maschietti al fianco. Appare sana
e serena, con una sfumatura di mestizia negli occhi. Non porta lo
smeraldo Mayfair.
Mentre Mary Beth e i suoi fratelli maggiori, Clay e Vincent,
crescevano in campagna, il fratello di Julien, Rémy Mayfair, e la
moglie, una cugina, nipote di Lestan Mayfair, presero possesso della
casa in First Street; vi abitarono per anni ed ebbero tre figli, due
dei quali hanno tuttora discendenti in Louisiana.
Fu in quel periodo che Julien cominciò a visitare la casa e si ricavò
un ufficio nella biblioteca. Fece installare scaffali in due pareti
della stanza e li riempì con molti dei documenti di famiglia da
sempre conservati nella piantagione. Julien amava i libri: riempì la
biblioteca di classici e di romanzi popolari. Ci sono testimonianze
di litigi con Katherine che indussero Julien ad allontanarsi da
Riverbend, anche se non trascurò mai i suoi doveri alla piantagione.
Ma se Katherine lo aveva allontanato, la nipotina (o figlia) Mary
Beth lo faceva ritornare, perché si presentava sempre da lei con
vagoni di regali e la portava con sé a New Orleans per settimane e
settimane. Questa devozione non gli impedì di sposare, nel 1875, una
cugina Mayfair, celebrata per la sua bellezza.
La sposa si chiamava Suzette Mayfair, e Julien l'amava al punto di
commissionare non meno di dieci suoi ritratti durante i primi anni di
matrimonio. Vivevano nella casa di First Street in apparente armonia
con Rémy e la sua famiglia, forse anche perché Rémy si rimetteva
sempre alla decisioni di Julien.
Pare che Suzette volesse bene alla piccola Mary Beth, anche se ebbe
quattro figli nei cinque anni seguenti, tre maschi e una femmina,
Jeannette.
Katherine non tornò mai volontariamente nella casa di First Street:
le ricordava troppo Darcy. Quando, ormai vecchia, fu costretta a
ritornarvi, vi perse il senno, e alla fine del secolo divenne una
figura tragica, eternamente vestita di nero, che vagava nei giardini
in cerca di Darcy.
Fra tutte le streghe Mayfair studiate finora, Katherine fu forse la
più debole e la meno significativa e non ci sono storie occulte su
Katherine.
I servitori negri non avevano paura di lei. Non fu mai visto un
misterioso amante dai capelli scuri. E nulla indica che Darcy Monahan
sia morto per cause diverse dalla febbre gialla.
In realtà in quel periodo «la strega» era Julien, unico caso nella
storia della famiglia. Si è anche ipotizzato che Katherine fosse sì
una medium naturale, ma che avesse rifiutato il ruolo innamorandosi
di Darcy; e che fosse questa la ragione per cui Julien, che conosceva
i segreti della famiglia, era tanto contrario al matrimonio.
Julien in effetti è sicuramente una delle “streghe” Mayfair più
potenti e importanti, che tanto sapeva sul conto di Lasher e che
tanto influenzerà e modificherà gli eventi negli anni a venire.
Anche lui subirà il fascino dello spirito, ma questo non gli impedirà
di cercare di carpirne e di svelarne i segreti.
Ma questa, è un’altra storia e la vita di Julien MayFair è un libro
dentro al libro.



Katerine



Julien
auroraageno
00mercoledì 10 ottobre 2007 14:39
Mammamia, Amar..! Che storia ha questa famiglia e hanno queste donne!!

Mi chiedo come si possa tenere a mente tutte le vicende mentre si legge... [SM=x832001]

Grazie, Amar cara! [SM=x832000]

[SM=x832013]

aurora

Amarganta
00martedì 11 marzo 2008 09:42
Mary Beth Mayfair (1872-1925)

Mary Beth era già alta a 15 anni e nelle foto del tempo appare
maestosa, seria, tenebrosamente bella, con grandi occhi neri e
sopracciglia ben disegnate. Tuttavia ha un'espressione indifferente,
e questa apparente assenza di narcisismo avrebbe caratterizzato le
sue foto per tutta la sua vita. Julien e Mary Beth andarono in Europa
nel 1888 e vi rimasero per un anno e mezzo, nel qual periodo New
Orleans fu informata da numerose lettere ad amici e parenti che la
sedicenne Mary Beth aveva sposato un Mayfair scozzese, un cugino del
Vecchio Mondo, e aveva dato alla luce una bimba, Belle. Purtroppo il
misterioso lord Mayfair morì cadendo dalla torre del suo castello
scozzese due mesi prima della nascita della figlioletta. Mary Beth e
Julien si recarono in Scozia, trascorsero qualche tempo a Edimburgo e
visitarono Donnelaith, dove acquistarono il castello in collina
descritto da Petyr van Abel. Ma il castello, un tempo residenza del
clan dei Donnelaith, era rimasto in abbandono fin dalla fine del
Seicento. Ancora oggi è proprietà della famiglia e le ricerche
archeologiche sul sito non sono mai cessate.
Al loro rientro a New Orleans, Mary Beth, Julien e Belle vivevano
felici in First Street. Mary Beth, sebbene amasse ballare, andare a
teatro e partecipare alle feste, non sembrava interessata a trovare
un altro marito.
Alla fine comunque si risposò, con Daniel McIntre, e mise al mondo
altri tre figli: Carlotta, Lionel e Stella.
È interessante notare che studiando la documentazione su Mary Beth
nel suo complesso, troviamo più aneddoti sui suoi appetiti sessuali
che su qualsiasi altro aspetto del suo personaggio. In altre parole
gli episodi sui suoi amanti e sulla sua passione per il vino, la
buona tavola e il ballo superano di gran lunga quelli sui poteri
occulti o sulla capacità di fare soldi.
Ma dopo aver considerato tutte le notizie sull'amore di Mary Beth per
la bella vita e i compagni di letto, si giunge alla conclusione che
sotto questo aspetto si comportava più come un uomo di quei tempi che
come una donna: si toglieva tutti i capricci che si sarebbe tolto un
uomo, senza curarsi delle convenzioni e della rispettabilità e spesso
usciva abbigliata da uomo in compagnia della zio Julien.
Tutto sommato, la tradizione indica che Mary Beth era amata e
rispettata dai parenti, e non dominava la vita e le decisioni degli
altri se non per spingerli a manifestare fedeltà alla famiglia; e
nonostante pochi notevoli errori, sceglieva ottimi candidati per le
iniziative d'affari fra i suoi consanguinei, i quali nutrivano per
lei ammirazione e fiducia. Teneva segreti i suoi straordinari
successi a coloro con cui era in affari, probabilmente nascondeva
anche i suoi poteri occulti, anche se possiamo affermare che fu
l’ultima strega veramente potente della famiglia, e amava
comportarsi in modo semplice e normale.
Anche un esame superficiale dei successi di Mary Beth rivela che era
un genio della finanza. Era interessata ad ammassare ricchezze assai
più di quanto lo fosse mai stato Julien, e sapeva in anticipo quel
che stava per accadere, tanto che spesso avvertiva gli amici di crisi
imminenti e di fallimenti di banche, anche se non sempre le davano
ascolto.
Nel 1925 fu diagnosticato a Mary Beth un cancro incurabile; visse
ancora cinque mesi, fra sofferenze così atroci che le impedivano di
uscire di casa.
Nel pomeriggio dell'11 settembre 1925, Mary Beth perse conoscenza. Il
prete che era stato chiamato notò un tuono fragoroso. «Poi cominciò a
piovere». Stella lasciò la camera della madre, scese in biblioteca e
telefonò a tutti i Mayfair della Louisiana e persino ai parenti di
New York.
Il «temporale» si ridusse per qualche ora a una pioggerella, poi
riprese come una normale pioggia. Pioveva su tutto il Garden
District, ma non sul resto della città. A mezzanotte il vento
cominciò a ululare, le enormi querce davanti alla casa si agitarono
così furiosamente da far temere che i rami si spezzassero.
Le foglie cadevano numerose come gocce di pioggia.





Amarganta
00martedì 11 marzo 2008 11:07
Stella Mayfair (1901-1929)

Stella che a sedici anni diventò una specie di scandalo vivente per
la buona società di New Orleans, perché guidava le sue automobili a
velocità folle, andava a bere nei locali clandestini e ballava fino
all'alba.
Per otto anni Stella visse la vita di una «maschietta», di una
giovane e spensierata bellezza del Sud, senza preoccuparsi degli
affari e senza pensare a un futuro matrimonio. E se Mary Beth fu la
strega più tranquilla e misteriosa prodotta dalla famiglia, Stella
sembra essere la più scapestrata, la più vivace e sfrontata, l'unica
strega Mayfair che abbia pensato esclusivamente a divertirsi.
Nel 1921 Stella rimase incinta, ma nessuno avrebbe mai saputo chi
fosse il responsabile. In ogni caso, Stella annunciò che non aveva
bisogno di un marito, che il matrimonio non l'attirava, che avrebbe
avuto il bambino con tutta la solennità e le feste del caso, che era
felice all'idea di diventare madre e avrebbe chiamato la creaturina
Julien se fosse stato un maschio o Antha se fosse stata una femmina.
Antha nacque nel novembre 1921.
Nel 1922 la Grande Guerra era ormai finita da un pezzo, e Stella
annunciò che avrebbe fatto il Grand Tour d'Europa che non aveva
potuto fare in precedenza. Con una bambinaia per la piccola, Lionel
come accompagnatore riluttante (studiava legge con Cortland e non
avrebbe voluto partire) e Cortland felice di prendersi una vacanza,
Stella andò in Europa e vi passò un anno.
Nel 1924 Stella, Lionel, la piccola Antha e Cortland arrivarono a
casa. Mary Beth organizzò una grande festa in First Street e ancora
oggi i discendenti ricordano che fu l'ultima prima della sua
malattia.
La leggenda di famiglia afferma che in quel periodo Carlotta aveva
assunto nei confronti di Stella un atteggiamento di severa
disapprovazione; ne discuteva con Mary Beth e chiedeva con inutile
insistenza che Stella mettesse la testa a posto. I pettegolezzi dei
servitori lo confermano, ma precisano che Mary Beth prestava scarsa
attenzione alla cosa; per lei Stella era piacevolmente spensierata e
non era il caso di frenarla.
Mary Beth avrebbe detto addirittura a un amico della buona
società : «Stella è quel che sarei io se potessi ricominciare la mia
vita. Ho lavorato troppo e per troppo poco. Lasciamola divertire».
Dobbiamo osservare che Mary Beth era già ammalata gravemente e forse
molto stanca quando si espresse così. Inoltre era una donna troppo
intelligente per non capire le varie rivoluzioni culturali degli anni
Venti, il che potrebbe essere difficile da comprendere per i lettori
ora che il ventesimo secolo si avvicina alla conclusione.
La leggenda di famiglia, le chiacchiere del vicinato e i pettegolezzi
della parrocchia sembrano confermare che Stella perse ogni controllo
dopo la morte dei genitori.
Mentre Cortland e Carlotta si battevano per il patrimonio del legato
e per il modo in cui doveva essere amministrato, Stella incominciò a
organizzare feste scandalose per i suoi amici in First Street; e le
poche che offrì alla famiglia nel 1926 furono altrettanto scioccanti,
con birra e bourbon di contrabbando, orchestrine Dixieland e invitati
che ballavano il charleston fino all'alba. Molti dei cugini più
anziani abbandonavano le feste molto presto e alcuni di loro non
tornarono più in First Street.
Fra il 1926 e il 1929, Stella smantellò lentamente l'ampia cerchia
familiare creata dalla madre, o meglio, rifiutò di continuare a
guidarla, e lasciò che andasse a pezzi. Molti cugini persero
completamente i contatti con First Street e crebbero figli che ne
sapevano poco o nulla.
L'immagine che abbiamo di Stella durante questo periodo è quella di
una persona molto attiva e molto felice che si curava della famiglia
assai meno di quanto avesse fatto sua madre, ma teneva
appassionatamente a molte cose. Le stavano a cuore in particolare i
giovani scrittori e artisti; e dozzine di persone «interessanti»
frequentavano First Street, tra cui artisti e scrittori che Stella
aveva conosciuto a New York.
Molti intellettuali andavano alle feste di Stella, che era diventata
di gran moda tra chi non aveva paura di correre rischi con la buona
società.
Per i servitori, tutto questo significava caos. Per i vicini era uno
scandalo. Ma Stella non era un'alcolizzata dissoluta, al contrario:
per quanto bevesse, sembra che non si ubriacasse mai, e che in quel
tempo dimostrasse buon gusto e capacità di pensiero.
Nello stesso periodo intraprese una ristrutturazione della casa e
spese un patrimonio per vernici, intonaco, tendaggi e mobili delicati
e costosissimi in stile art déco. Tutto questo, le nuove amicizie, le
feste, i lavori di rinnovamento, scandalizzarono i cugini più
tradizionalisti; ma a metterli contro Stella e a dare origine a
numerose leggende da noi più tardi raccolte fu il fatto che, a un
anno dalla morte di Mary Beth, rinunciò completamente ai grandi
raduni di famiglia.
Per quanto si prodigasse, Cortland non riusci a convincerla a dare
feste di famiglia dopo il 1926. E anche se Cortland si recava spesso
alle sue serate o ai suoi balli o come li chiamavano, e di frequente
anche il figlio Pierce lo accompagnava, gli altri cugini invitati
rifiutavano di andare.
Durante la stagione del Mardi Gras del 1927, Stella organizzò un
ballo in maschera che fece parlare New Orleans per sei mesi. Erano
presenti invitati di ogni condizione sociale; la casa di First Street
era illuminata splendidamente; lo champagne di contrabbando scorreva
a fiumi. Una jazz band suonava sotto il portico laterale. I servitori
raccontarono che Carlotta Mayfair si indignò per il chiasso e la
durata della festa, per non parlare della spesa. Poco prima di
mezzanotte lasciò la casa portando con sé la piccola Antha e non
tornò fino al pomeriggio del giorno seguente.
Fu il primo scontro pubblico fra Stella e Carlotta, il paciere era
stato Lionel, e Stella aveva promesso di dedicare più tempo ad Antha,
di non spendere tanto e di non fare tanto chiasso. Sembra che il
denaro fosse motivo di particolare preoccupazione per Carlotta.
Stella e Pierce (figlio di Cortland) andavano in giro insieme giorno
e notte, e spesso portavano con loro la piccola Antha. Stella
comprava una quantità di bambole per la figlia. La portava ogni
mattina a colazione in un albergo diverso del Quartiere Francese.
Pierce andò con Stella ad acquistare una casa in Decatur Street che
lei intendeva trasformare in uno studio per poter restare sola.
Nel 1928 corse voce che Carlotta Mayfair aveva intrapreso un'azione
legale per ottenere la custodia di Antha, con l'intenzione, pare, di
mandarla in collegio. Furono firmati e presentati dei documenti.
Cortland inorridì all'idea che Carlotta arrivasse a tanto. Alla fine,
sebbene avesse mantenuto rapporti amichevoli con lei fino a quel
momento, minacciò di opporsi legalmente se non avesse desistito.
Nessuno poteva permettersi di trascinare Stella in tribunale per
toglierle la figlia, finché Cortland era vivo.
Anche Lionel promise di sostenere Cortland. Alla fine, comunque,
Carlotta ritirò la richiesta di custodia.
Ma fra lei e i discendenti di Julien tutto era cambiato.
Incominciarono a litigare per il denaro, e hanno continuato a farlo
fino a oggi.
Vi furono interminabili beghe tra i fratelli e Carlotta, che sono
continuate fino ai tempi nostri. Sembra che Carlotta non si sia più
fidata dei figli di Julien dopo la battaglia per la custodia di Antha
e che non avesse la minima simpatia per loro. Continuava a chieder
loro informazioni, rendiconti dettagliati e spiegazioni su quanto
stavano facendo, e li trascinava spesso in tribunale per conto di
Stella (e più tardi di Antha, e più tardi ancora per conto di Deirdre
fino ai giorni nostri).
I fratelli erano offesi e sconcertati da questa diffidenza. Dal 1928
avevano accumulato per Stella, i cui affari erano indistricabilmente
legati ai loro, somme incalcolabili. Tuttavia rispondevano
pazientemente a tutte le richieste di Car¬lotta e tentavano di
spiegarle che cosa facevano; e naturalmente Carlotta rivolgeva loro
altre richieste e richiedeva nuove risposte, sollevava nuovi
problemi, indiceva altre riunioni, faceva altre telefonate e lanciava
altre minacce velate.
Ormai siamo arrivati all'anno 1929 tra beghe legali e familiari, mai
volute da Stella che avrebbe solo desiderato “vivere”. Questa è la
testimonianza di un invitato presente a quella ultima, sfarzosa
festa:

«Mi accorsi che qualcuno, davanti a me, additava la scala. Io l'avevo
ormai superata ed ero a pochi passi dalla porta. Mi voltai di scatto
e sulla scala vidi una bambina, una graziosissima bambina bionda.
Senza dubbio era Antha, anche se sembrava piccola per i suoi otto
anni. Aveva una camicia da notte di flanella e piangeva, e guardava,
al di sopra della ringhiera, la porta dell'atrio.
«Anch'io mi voltai a guardare. In quel momento qualcuno si lasciò
sfuggire un grido soffocato. La folla si aprì e gli invitati si
spostarono sui due lati della porta, in preda a un'evidente paura.
Sulla soglia, un po' alla mia sinistra, stava un uomo dai capelli
rossi, rivolto verso la sala. E mentre assistevo in preda all'orrore,
alzò una pistola che impugnava nella destra e sparò. Il fragore
assordante scosse la casa. Si scatenò il panico. L'aria si riempì di
urla. Qualcuno era caduto accanto alla porta d'ingresso, e gli altri
lo calpestavano per fuggire. Molti cercavano di tornare indietro per
il corridoio.
«Vidi Stella stesa sul pavimento, al centro dell'ingresso. Giaceva
riversa, con la testa da un lato, rivolta verso il corridoio.
Accorsi, ma non arrivai in tempo per impedire all'uomo dai capelli
rossi di accostarsi e di sparare ancora. Stella sussultò mentre un
fiotto di sangue le esplodeva dalla testa.
«Afferrai quel bastardo per un braccio, e gli strinsi il polso, ma
lui sparò di nuovo. Il proiettile mancò Stella e penetrò nel
pavimento. Mi sembrò che le urla raddoppiassero. I vetri andavano in
frantumi, le finestre si schiantavano. Qualcuno cercò di abbrancare
l'uomo da tergo, e io riuscii non so come a strappargli la pistola,
anche se stavo involontariamente calpestando Stella, anzi,
inciampando nei suoi piedi.
«Caddi in ginocchio stringendo la pistola, e poi la spinsi lontano.
L'assassino, adesso, lottava invano con una mezza dozzina di uomini.
I pezzi di vetro delle finestre volarono all'interno, e li vidi
piovere sul corpo di Stella. Il sangue le scorreva sul collo e sullo
smeraldo Mayfair che le brillava sul seno.
«Poi il fragore d'un tuono mostruoso sommerse le grida assordanti che
giungevano ancora da ogni parte. Sentii la pioggia che entrava a
raffiche, che martellava su tutti i portici. Le luci si spensero.”


L’uomo dai capelli rossi che sparò a Stella era suo fratello Lionel.



auroraageno
00martedì 11 marzo 2008 17:38

Che storia movimentata! Tutta colpi di scena.
Donne straordinarie le streghe Mayfair!

Grazie Amar... per queste avvincenti letture!

Io ti seguo, lo sai... e con vivo interesse [SM=x832028]

Bacioni

[SM=x832013]


aurora

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