Immagini alchemiche

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curioso.dilettante
00domenica 5 giugno 2005 03:14
Carissimi,
vorrei segnalarvi questo sito, ricco di immagini, testi e commentari (in francese):
http://hdelboy.club.fr/gravures.html
Sperando d'aver fatto cosa utile, auguro a tutti buon lavoro.
Fraternamente

Alessio
Captain NEMO
00domenica 5 giugno 2005 23:51
Cum grano salis....
Caro curioso.dilettante,

il sito da lei segnalato è On Line da circa 6 anni e lei ha ragione a segnalarlo, perchè è ricchissimo di testi ed immagini.
Tuttavia vorrei dirle che il contenuto - meglio, le interpretazioni varie - fornite dall'autore (o dagli autori) sono da prendersi con la massima cautela.
Lo spirito che anima la ricerca effettuata dall'autore sembra essere quella di riuscire a ricondurre la simbologia, le materie, le operazioni dell'Arte nel più rassicurante alveo della chimica. E lei certo saprà quanta enorme differenza esista tra Alchimia e Chimica...

Fra l'altro, l'autore ritiene impossibili i racconti delle varie trasmutazioni, fatti salvi quelli di Helvetius e Van Helmont. E sostiene che Fulcanelli abbia prodotto un 'rubino'...!


...Il est absolument impossible que les alchimistes aient pu réaliser une transmutation d'un métal particulier en or ou en argent. Les nombreux récits de transmutation métallique sont, presque tous, trop vagues, pour que l'on puisse cautionner cette hypothèse. Je dis bien presque tous, car deux récits au moins sont bien difficiles à réfuter, en particulier les transmutations effectuées chez Helvetius et Van Helmont. En revanche, il est possible que des alchimistes aient pu réaliser la préparation artificielle de certaines pierres précieuses et que Fulcanelli, le dernier alchimiste de la grande tradition hermétique, ait réussi à préparer le rubis...



In ogni caso, il sito è molto ben fatto.....ma non è oro tutto quel che luccica, no?

Captain NEMO
Paolo Lucarelli
00lunedì 6 giugno 2005 00:12
Transmutazioni
Io resto della mia idea (sono cocciuto) l'obiettivo è transmutare la neve in argento. Le altre, mi sembrano coserelle...
Che ne dice capitano?
curioso.dilettante
00martedì 7 giugno 2005 00:13
ne volete un'altro?
Carissimi Paolo e Capitan Nemo,
sono troppo giovane per capire bene... [SM=g27994]m8:
quindi anche se dico che sono d'accordo aggiungo ben poca referenza! [SM=g27994]m18:
Quindi, per punizione, beccatevi anche questo!
http://perso.wanadoo.fr/chrysopee/
Con il mio più caro abbraccio

Alessio
Captain NEMO
00martedì 7 giugno 2005 00:43
Re: Transmutazioni

Scritto da: Paolo Lucarelli 06/06/2005 0.12
...transmutare la neve in argento. Le altre, mi sembrano coserelle...


Caro Amico,

se si tiene conto del piccolo ed affettuoso commento di Canseliet a proposito della neve che ricopriva amabilmente i campi, il suo desiderio di trasmutazione 'naturale' è 'naturalmente' esemplare!...lei è il solito lazzarone (absit iniuria verbis..): ma l'argento che lei cerca, è davvero argento o 'solo' spirito bianco come la neve? ...[SM=g27994]m17

Captain NEMO
Captain NEMO
00martedì 7 giugno 2005 01:03
Re: ne volete un'altro?

Scritto da: curioso.dilettante 07/06/2005 0.13
...sono troppo giovane per capire bene...


Caro curioso.dilettante,

lei non me ne vorrà se non credo neanche per un secondo a questa sua cortese affermazione!...leggendo i suoi post - anche sul Forum Massoneria - le sue idee appaiono quelle di una persona in cammino da qualche tempo, come noi tutti. Poco importa se giovane o anziano, mi creda: sono abituato a pensare da tempo che il tempo sia una curiosa comodità intellettule cui noi tutti, per estrema comodità, ricorriamo quando ci spostiamo nello spazio.....ma questo ci porterebbe sulle strane spiagge dei fisici cosiddetti eretici...
Quanto al sito che lei segnala, lo ritengo migliore, se non altro perchè è una raccolta di testi utili ed importanti....tuttavia, alcuni sono mal tradotti....ma in ogni caso , ottimi per approfondire, sempre 'cum grano salis', lo studio dell'Arte.

E visto che lei è un fratello, permetta a me misero profano (ma altrettanto cocciuto quanto l'Amico Lucarelli) di porle la domanda da un milione di dollari (già posta nel mio post 'Misteriosa Dicotomia Misterica, in cui persi felicemente una pizza sempre con l'Amico Lucarelli): lei che vive i lavori nella sua Loggia, pensa che l'Alchimia sia cosa 'pratica' o 'speculativa'?...

Captain NEMO
Wenzel Seiler
00martedì 7 giugno 2005 02:18
Immagine preziosa
Neve in Argento...

Emozionante intenzione...





[Modificato da Wenzel Seiler 07/06/2005 2.22]

curioso.dilettante
00mercoledì 8 giugno 2005 18:13
Speculatività --> Operatività
Carissimo Capitano,
come sempre le sue affermazioni mi stimolano molto i neuroni, ma questa volta mi chiama in causa direttamente a pronunciarmi, costringendomi a provare a cimentarmi nel rispondere ad alta voce ciò che di solito rispondo a me stesso.

Prima di tutto: non la ritengo un profano.
Il profano è colui che si trova al di fuori del Tempio, e per me significa: chi vuole rimanere fuori dal Tempio. Mi sembra che lei - come noi - stia edificando il Tempio interiore, dunque per forza di cose si trova all'interno del "recinto".

Circa la domanda su operatività e speculatività, ho una personale opinione: non esiste tale distinzione, se non a livello "logico".
L'approccio "speculativo" serve per apprendere il metodo, quello "operativo" per metterlo in pratica.

Ora è possibile "speculare" = ragionare, senza poi agire? Logicamente parrebbe di sì.
Tuttavia, già lo stesso ragionamento produce inevitabilmente variazioni "energetiche" (il pensiero è una manifestazione "elettrica" e secondo la teoria quantistica agirebbe su un piano compreso tra lo strato neuronale e la sostanza eterica) che in qualche misura - maggiore o minore - mutano comunque la nostra sostanza, su strati più o meno sottili.
Inoltre, secondo me, lo "speculativo" immagina, cioè crea immagini, dà loro una forma, le fa esistere (esiste tutto ciò che è pensabile) ad un livello possibile.

E' invece possibile "operare" senza aver prima "speculato"?
Io penso proprio di no. Anche i costruttori di Cattedrali, per esempio, non mettevano in movimento gli avambracci prima di aver messo in moto le meningi... sarebbe stato impossibile! E' importante però saper individuare, separare, raffinare i pensieri utili da quelli disutili.
L'operativo dà sostanza alle forme, le fa esistere su un piano reale.

L'azione segue il pensiero come il tuono segue la saetta.
Li vedo come momenti inscindibili di una cosa sola: potenza che si traduce in atto.

Un'altra differenza potrebbe, andando più in profondità, risiedere sullo strato su cui si opera.
Lo speculativo agisce sulle manifestazioni, sui fenomeni, sui riflessi, sulle ombre.
L'operativo agisce sulla sostanza, sul noumeno, sull'idea, sull'energia.
Lo speculativo allora ci appare "essoterico" mentre l'operativo "esoterico".

L'ambiente diviene "oratorio" e "laboratorio". Lo speculativo è fermo, l'operativo è in movimento.
(SI SEDES NON IS)

Ma l'operativo, come può trasmettere la propria esperienza? Attraverso miti, riti, emblemi, simboli... ed ecco ciò che prima ha s-velato adesso deve ri-velare, come il Dio che (secondo Eraclito) non dice e non nasconde, ma "significa".

Non voglio eludere la domanda, quindi giungo velocemente alla conclusione: l'Alchimia è speculativa oppure operativa?
Poichè l'Arte è "reale" (da res, non da rex; dunque "concreta", non "regia"), dunque l'Alchimia è operativa. Il problema sta solo nell'Operaio: c'è chi elucubra e chi agisce.
Chi elucubra, come me, prima o poi deve agire.
Forse sta ancora cercando di trovare quale sia la materia prima su cui operare, per poi mettere in pratica i procedimenti.

Lei che ne dice? (a proposito: possiamo darci del TU?)
Fraternamente,

Alessio

ps: in Loggia non si "fa" Alchimia, secondo me. Almeno, non nei gradi simbolici a cui sono stato sinora ammesso (sono Compagno d'Arte).
Il Tempio "simbolico" mi sembra assimilabile al "oratorio" di cui parlavo prima, in cui si svolge la fase preparatoria; quindi lì credo che si pianifichi il lavoro, si verifichi come procede... ma il lavoro vero, ognuno, deve farlo da solo, fuori dalla Porta. In Loggia si sperimenta (simula) un metodo, ma è come far girare una macchina nella galleria del vento.
Badi bene: non credo assolutamente che in Loggia si faccia attività intellettuale/dialettica, ma la via dell'Alchimia mi sembra un sentiero da percorrere da solo con un mantello, una verga ed una lanterna... come la lama dell'Eremita ci suggerisce!
pps: ribadisco che la poca esperienza vissuta mi fa avere impressioni parziali, che rivedo quotidianamente sulla base di evidenze empiriche. Quindi se ho scritto sciocchezze, prego i Fratelli (Paolo in primis) di darmi qualche gioiosa magliettata... sulle gengive! [SM=g27994]m6:
Paolo Lucarelli
00mercoledì 8 giugno 2005 19:06
Alchimia e massoneria (ancora una volta!)
Caro Alessio,
no, nessuna smagliettata, magari è un po' complicato come ragionare, potrebbe essere un po' più semplice, ma infine...
Mi piace l'idea del tempio massonico come "galleria del vento", una specie di "simulatore di volo"?
Mi piace, anche se non la condivido per molti motivi, ne accennerò solo uno. Mi diceva un amico pilota che dopo una simulazione di azione di guerra, lui e i suoi colleghi scendevano dal simulatore distrutti, come dopo un'azione vera, cosicché lo strumento non serviva solo ad addestrarsi ad usare comandi e apparecchi, ma anche a recuperare una forza psichica che di solito è solo dei veterani.
Non mi pare che avvenga nulla del genere nei nostri templi, dove quiete serate conducono a quiete considerazioni e quieti colloqui.
In generale non vedo comunque perché dovrebbe essere proprio l'alchimia a rispondere al problema che hanno molti: cosa ci stanno a fare i massoni, cosa significa quello che fanno, etc. L'argomento comunque esula da questo forum.
Parliamone ancora una volta, per levare l'ultima curiosità al capitano, e fargli capire perché perde le pizze.
Il capitano per qualche motivo ritiene che debba essere un problema massonico se l'alchimia sia o non "operativa". Io non credo, per questo feci quella scommessa. Non è un problema dei massoni. Può darsi che sia un problema per qualcuno di loro, ma è e resta un fatto singolare, che non tocca gli altri.
Lo ripeto: la massoneria è una cosa, l'alchimia un'altra.
Ci sono segni ermetici nel lavoro massonico? probabilmente, anzi certamente sì. Come ce ne sono di kabbalistici, magici, cristiani, positivisti, razionalisti, e così via. Grande contenitore di pensieri umani, e di conoscenze supposte o reali, mondo complesso dove hanno trovato casa uomini delle più diverse tendenze: da Cagliostro a Zanaboni, da Washington a Guénon, etc.
Volerla ridurre a una formula sarebbe un po' come cristallizzarla in una bara. Portarla alla morte.
Poi se nelle logge, o in qualche loggia, o camera rituale, o capitolo, o comunque si chiami, si trova qualcuno che viene e dice: la massoneria è questo, o quello, e questo insegna e questa via precetta, e queste cose dice di fare, e non quelle, ed è fatta così e non cosà, e qui ci sono i segreti, e io li conosco, e tu no, e li puoi trovare, ma non li puoi comunicare, e per trovarli devi essere cristiano, o musulmano, o non so cosa, e ti trasmetto una carica spirituale potenziale, virtuale, e poi diventa attuale, reale, e poi camminerai sull'acqua e farai miracoli, e parlerai con l'arcangelo, o con Osiride, o gli spiriti, e tutte le altre baggianate che a volte si sentono, dato che si tratta di un fratello, accettiamolo, ma ricordiamoci sempre che pare basti una pastiglietta e si cura, non è una malattia grave. Mi pare, i medici che mi leggono mi correggano se sbaglio, si chiama epilessia lobo frontale, in forma lieve. Curabilissima!
Li si trova un po' dappertutto questi personaggi, la massoneria non è privilegiata in proposito. Restano una minoranza sparuta, a volte utile, a volte pericolosa perchè tendono a fondare scuole o religioni, e si sa, quando si fanno le cose per migliorare il mondo, ci va di mezzo sempre qualche innocente.
Quindi, caro capitano, perché non chiede agli iscritti a un dopolavoro feroviario cosa ne pensano dell'alchimia? Scommetto un'altra pizza che non le risponderanno.
Qui una contraddizione: parliamo di alchimia su un forum massonico. Vero. Vi si parla anche di altro comunque,e, in un altro forum che Alessio conosce bene, si sta discutendo, più o meno animatamente, del referendum in corso. Anche quello è massoneria.
I massoni sono curiosi, parlano di tutto. Poi tornano a casa e si fanno i fatti loro.
Captain NEMO
00giovedì 9 giugno 2005 01:45
Re: Alchimia e massoneria (ancora una volta!)....l'ultima!

Scritto da: Paolo Lucarelli 08/06/2005 19.06
...Il capitano per qualche motivo ritiene che debba essere un problema massonico se l'alchimia sia o non "operativa". ...
...Lo ripeto: la massoneria è una cosa, l'alchimia un'altra...
...Quindi, caro capitano, perché non chiede agli iscritti a un dopolavoro feroviario cosa ne pensano dell'alchimia? Scommetto un'altra pizza che non le risponderanno...


Caro Amico,

posto che la sua pizza l'attende da un bel pezzo [SM=g27994]m17 , vorrei chiarire quello che mi pare un piccolo misunderstanding: non ho proprio mai pensato che l'operatività o la speculatività dell'Alchimia sia un 'problema' massonico. Quello che mi ha dato da pensare molti anni fa (quando il mio amico Massone mi bacchettava ogni qualvolta parlavo di operatività) e che mi dà da pensare anche oggi, è il fatto che, nel 90 per cento dei casi, quando si dialoga con un Massone di Alchimia, il suo approccio è prettamente ed esclusivamente 'speculativo'.

Noti bene che non lo ritengo una colpa, ci mancherebbe: ognuno è libero di pensare come meglio crede. Ma siccome l'Arte è cosa 'pratica', rimango quantomeno addolorato quando vedo tagliar le ali a chi vuole volare...e cerco di spiegarmi meglio.

Immagini che lei acceda un giorno ai corsi del famoso Gennarino Sciosciammocca, direttore della Suprema Scuola Iniziatica di Cucina Partenopea: vi si insegna - come lei saprà - l'arte dello "Spaghetto 'a vongole'", la scienza del "Sartù di Riso", la tecnica del leggendario "Babà al Rum", la sublime preparazione della 'Sfogliatella Napoletana' e - udite udite - talvolta si parla pure (non è un corso di studio 'ufficiale', ma in qualche modo è per così dire collegato al Corpus di Studi) dell'Arte della Pizza Napoletana !...Ebbene si disquisice di questo e di quello, si fanno prove ed assaggi, promozioni e bocciature, si studiano i sacri testi del '600 napoletano e via dicendo.
Poi un giorno - preso dal sacro fuoco del''ardore, lei osa l'inosabile ed affronta il tema dell'Arte della Pizza. Dopo le dovute domande di passo ("...la mozzarella è bufala o vaccina?"), avvenuto il riconoscimento tramite la segreta stretta di mano di Masaniello, eccola a domandare: "Maestro, ma voi come la fate la Pizza?"...e Gennarino, compunto ed augusto, inarcando il folto sopracciglio le risponde 'saputo': "...tu mi vuoi dire che tu sei uno di quelli che 'ancora' pensa che la Pizza si possa mangiare??....Non sai dunque che la pizza è cosa per l'anima e palestra del tuo spirito culinario?"...."...ma...ma, Maestro, il lievito, l'acqua morta, la pommarola, il sale...."....(sospiro profondo e sguardo saggio) "Guagliò...Ti voglio confidare un segreto, che si tramanda da generazioni....Quelli soni i simboli più arcani e sublimi: dunque il lievito è la tua voglia interiore, capisci?...e l'acqua sono le lacrime della tua sofferenza, del tuo continuo sacrificio, la pommarola è il rosso del tuo cuore ed il sale...il sale...vabbè, te lo voglio dire: quello è la sintesi segreta del tuo sè quando vedi 'o Vesuvio nell'estasi d'o cafè....e questo t'à da bbastà!...ora vai e studia meglio, vabbuò?"

Eppure con il dovuto rispetto per il grandissimo Gennarino Sciosciammocca (talvolta detto il 'Bismegisto'), la Pizza è cosa vera, verissima, buona e tutta napoletana!

Lei mi perdonerà l'esempio un po' esagerato ma senza offesa alcuna, ma il senso è questo: se un'Arte ermetica come l'Alchimia è in buona sostanza un'Arte pratica, perchè discuterne soltanto come di cosa 'speculativa'?....lei ricorda nel mio ormai famoso, mio malgrado, Post sulla Misteriosa Dicotomia Misterica la domanda che posi; era esattamente questa:

Quali sono i motivi concreti che vi portano ad escludere - più o meno tout-court - la verità di un insegnamento tradizionale 'pratico' dell'Arte?


Qui sta il taglio delle ali: rimango sempre stupito quando un Fratello che ovviamente studia all'interno di una Istituzione gloriosa come la Massoneria, cui ben volentieri riconosco un senso profondo ed un ruolo straordinario (pur se con le dovute consuete critiche, di cui magari parleremo in altri interventi), impara e propaga un concetto 'zoppo', cui manca quel qualcosa di vero che caratterizza il fondamento stesso dell'Arte.
Ora lei mi dirà: "...ma io son un Massone, eppure so bene che l'Alchimia è cosa 'pratica'!"....perfetto: ma lei sa che la mia domanda non era rivolta a lei, ma ai numerosi Fratelli silenti che leggono questo bel Forum e che talvolta per obbedienza o talvolta perchè glielo hanno (posso dire maldestramente?) insegnato, restano convinti che il Caput Mortum sia solo un qualche strano simbolo da ottenersi con la triturazione e conseguente macerazione del proprio io e nient'altro.

Perdoni il mio ardire, come sempre: noi marinai siamo qualche volta un po' improvvisi.....come il vento sul mare!

sempre di buon cuore

Captain NEMO

PS:...comunque prometto che sarò buono e che non porrò domande inadatte ai dopolavoratori delle ferrovie!...[SM=g27994]m14:
Captain NEMO
00giovedì 9 giugno 2005 02:06
Re: Speculatività --> Operatività

Scritto da: curioso.dilettante 08/06/2005 18.13
...Poichè l'Arte è "reale" (da res, non da rex; dunque "concreta", non "regia"), dunque l'Alchimia è operativa. Il problema sta solo nell'Operaio: c'è chi elucubra e chi agisce...


Caro curioso.dilettante,

lei è uno dei pochissimi Fratelli (lettori di questo Forum) che si è preso la briga di rispondere alla mia 'malugurata' domanda: e di questo la ringrazio davvero!

Penso anch'io che il suo argomentare sia un pochino complesso, ma credo di averne colto il senso.
Condivido il riferimento al 'Simbolismo', più o meno velato: ma resto convinto - almeno per ciò che ho studiato sinora - che i simboli alchemici, oltre al loro significato 'sapienziale', debbano poi per forza indicare una 'cosa', una 'operazione' concreta....e questo è senza dubbio un lavoro inizialmente 'speculativo'.
Quanto al riferimento all'aggettivo 'Reale', che lei fa derivare da 'res', mi piace....anche se penso che tradizionalmente, almeno nel crogiolo Egiziano, l'aggettivo - se fosse realmente esistito come tale - avrebbe avuto anche una valenza 'regale'. il Faraone ed il Gran Sacerdote avevano accesso - in modo credo esclusivamente iniziatico - ad un corpus di conoscenze speculative e pratiche particolari, tra cui porrei facilmente l'alchima, se non altro come tecnica metallurgica. Ma averne prova e certezza è cosa difficile, visto il tempo che ci separa da quelle storie.
Certo lei sa che anche nella tradizione Occidentale e nei miti delle nostre civiltà più nordiche, la terra del regno era 'protetta' dal binomio 'Rex et Magus'...in mancanza della 'giustezza' di uno dei due la terra diveniva 'guasta', 'desolata'....ma questa è un'altra storia...

Captain NEMO
silentman13
00giovedì 9 giugno 2005 10:56
Oggi a pranzo ... pizza!
Caro Captain NEMO,
prima di tutto complimenti per l'esempio, ritengo che la fantasia sia un ottima qualità che purtroppo, col passare degli anni, viene spesso schiacciata dalla razionalità. Ho sempre apprezzato lo stupore dei bambini per tutte le cose, che ai grandi appaiono insignificanti e ritengo che la speranza e la meraviglia vadano coltivate, per non essere perse.
Con questo preambolo volevo introdurvi una mia ipotesi un po' ardita.

L'alchimia ha origini molto antiche, no? Sicuramente più della Massoneria.

L'alchimia delle origini era operativa al 100%, no? Penso proprio di si.

Chi è stato ad introdurre il concetto di speculatività? Non so rispondere. Forse gente che la pensaVA come me.

Vi ricordate il mio post V.I.T.R.I.O.L.? Quando mi è stato detto che l'alchimia poteva essere anche operativa ero rimasto sconvolto.
"Com'è possibile che gente così illuminata possa credere alla trasmutazione dei metalli nel ventesimo secolo?!?! E' scontato che l'alchimia sia un allegoria per qualcosa di più "alto"!"
L'esempio della pizza era un esempio tale e quale a quello che avevo ricamato io sopra ad un arte che aveva tutt'altre radici.

Sintetizzando: Non avevo capito niente! La mia razionalità stava schiacciando quel sentimento fanciullesco di speranza e meraviglia di cui parlavo sopra. Fortunatamente ho ripreso la strada giusta ed ora posso affermare che l'alchimia è operativa e la speculazione che se ne fa sopra può essere adattata anche ad altri campi.

Saluti
curioso.dilettante
00venerdì 10 giugno 2005 00:50
provare e ri-provare
Silentman:


Fortunatamente ho ripreso la strada giusta ed ora posso affermare che l'alchimia è operativa e la speculazione che se ne fa sopra può essere adattata anche ad altri campi.



Se puoi affermarlo significa che l'hai sperimentato e l'hai "provato" (occhio al doppio senso!).
Oppure, ci credi ciecamente perchè lo dice qualcuno?
Le parole pesano, amico mio.
Cerchiamo di usare quelle giuste.
[SM=g27994]m13:
Allora, io ipotizzo che l'alchimia è operativa, ed il metodo che si utilizza per realizzare l'Opera può essere utilmente impiegato anche per altre applicazioni.

Questo significa che delle due l'una:
o provo ad applicare il metodo alchemico;
o provo a simularlo in altre applicazioni.

Altrimenti, non è utile.
Se ho capito bene il metodo, dovrebbe funzionare, da qualche parte, in qualche modo.
E se non funziona?
[SM=g27994]m18:

Buon lavoro!
Alessio
Paolo Lucarelli
00venerdì 10 giugno 2005 03:30
Del gioco delle bocce
Caro capitano,
il problema, che lei ha così ben descritto con il suo apologo della “pizza”, in realtà è molto più complesso. Provo a spiegarmi. Quasi tutti i testi di alchimia occidentali parlano esclusivamente di transmutazione metallica. Per cui il lettore è indotto a pensare che questo obiettivo o è impossibile, o è troppo squallido. E quindi che l’autore mente, o consapevolmente, o inconsapevolmente, cioè o inganna o si inganna.
E allora, se si accetta la prima ipotesi, se ne deduce che quei libri parlano di altro. Dopodiché, dato che gli esseri umani tendono a vedere le cose mettendovisi al centro, la soluzione più ovvia è che quei libri trattino dell’uomo e di un suo possibile “miglioramento”. Cioè che servano all’uomo e ai suoi desideri.
Poi di che miglioramento si tratti, dipende dalla cultura di chi li legge. Lo psicoanalista junghiano ci vedrà l’unione del sé e dell’io, lo storico delle religioni una via mistica di contatto con Dio, il sinologo una traccia per il tao, l’amante dello yoga una tecnica psicofisica, il tantrico una metafora sessuale, il cristiano un modo per costruirsi un corpo di gloria, e così via. Il massone, probabilmente, un modo per “ritrovare ciò che si è perduto”, qualunque cosa si immagini che sia.
Probabilmente gli iscritti al dopolavoro ferroviario, grandi amanti del gioco delle bocce, ci vedranno un metodo per avvicinarsi sempre di più al pallino.
Tanti lettori, tanti piccoli obiettivi umani, tante alchimie.
Quindi quando lei chiede se il suo interlocutore si immagina un alchimia speculativa o operativa, guardi che rischia di sentirsi rispondere da molti: ma certo che è operativa! Glielo dirà in buona fede il tantrico, il cristiano, lo yoghin e molti altri, che in effetti “fanno cose”, e sono convinti in ottima fede che sia operatività alchemica. Glielo dirà sicuramente il nostro membro del dopolavoro ferroviario, che ha trovato un sistema per vincere alle bocce. Più operativo di così!
In effetti è una discussione oziosa. Si dovrebbe partire da una definizione di cosa sia l’alchimia, e di nuovo ognuno ne darà una diversa, e saranno tutte basate su degli obiettivi umani, e saranno legate alle bramosie, ai problemi, alle nevrosi del singolo. Alle sue necessità, ai suoi piccoli bisogni.
Il primo mistero è perché farsi un corpo di gloria, ad esempio, dovrebbe essere un obiettivo meno squallido del fabbricare un chilo d’oro, ma questo è un tema su cui ho deciso da tempo di rinunciare a qualunque dibattito sensato.
Cercare di discutere assennatamente con degli esseri che sono seriamente convinti che dei grumi di aminoacidi più o meno complessi, concentrati sulla crosta di una pallettina di fango in un angolino di una galassia periferica, siano l’obiettivo centrale per cui è stato creato – se poi è una creazione – tutto questo universo, e che il “Creatore” di tutto sto po’ po’ di roba si interessi solo di loro, o almeno in modo così eminente da scrivere libri, inviare profeti, e tutte le altre cose che si dicono, è un’impresa che travalica le mie forze, e anche la mia – piccola peraltro – pazienza.
Ogni tanto mi vien da pensare che nel mio crogiolo, il mio microcosmo, mentre cuoce, ci siano delle particelle, in quel piccolo mondo che ho costruito - meglio, che ho contribuito a costruire - e che queste stiano discutendo sul loro futuro, e magari si siano persino inventate una teoria “alchemica” sulla loro possibile evoluzione, e chissà cos’altro. Poi l’operazione per qualche motivo vien male, e io devo gettare tutto nella spazzatura… Mah!
Misteri e arcani!
L’unica conclusione possibile è che le opinioni sull’alchimia siano tutte buone. Se fanno contenti quelli che le hanno inventate almeno a qualcosa servono, per gli esseri umani.
In questi giorni sto lavorando a un’edizione commentata del Cosmopolita. Nel XII Trattato dice una cosa notevole, che spesso si trascura: “…abbiamo imparato che non si deve discutere con chi nega i princìpi.”
A proposito di “misteri e arcani”, caro Curioso, cosa sarebbe ‘sto “metodo alchemico” che si può applicare anche ad altre cose? Questa davvero non l’avevo mai sentita. È una novità. Dovrebbe essere così cortese da spiegarcelo! Un “metodo”? Perbacco? Interessante innovazione!
Paolo Lucarelli
00venerdì 10 giugno 2005 04:02
e ancora
Caro Capitano,
non vorrei essere sembrato troppo serioso, e magari di quei tipi che dicono e non dicono, con l’aria di “io lo so, ma tu non puoi capire” etc. Allora, per dare qualche utile indicazione a chi volesse davvero incamminarsi sulla strada dell’alchimia, e capire di cosa si tratta, darò qui un suggerimento che a me pare prezioso
Quello che a mio parere è il miglior trattato che sia mai stato scritto sulla filosofia ermetica è senza alcun dubbio la “Guida intergalattica per gli autostoppisti” di Douglas Adams. Naturalmente consiglio di leggere anche gli altri testi dello stesso autore, ma già questo da solo è utilissimo.
Ne cito qui, per chi non lo conoscesse, l’ “incipit”, che mi sembra particolarmente adatto al nostro tema:

“Lontano, nei dimenticati spazi non segnati sulle carte geografiche dell’estremo limite della Spirale Ovest della Galassia, c’è un piccolo e insignificante sole giallo.
A orbitare intorno a esso, alla distanza di centoquarantanove milioni di chilometri, c’è un piccolo, trascurabilissimo pianeta azzurro-verde, le cui forme di vita, discendenti dalle scimmie, sono così incredibilmente primitive che credono ancora che gli orologi da polso digitali siano un’ottima invenzione.”

E anche l’inizio del secondo libro:

“Il succo della storia fin qui.
Al principio fu creato l’Universo. Questo fatto ha sconcertato non poche persone ed è stato considerato dai più come una cattiva mossa.
Numerose razze sono convinte che l’Universo sia stato creato da una specie di dio.
Gli Jatravartid di Vitvodle VI credono invece che il cosmo sia nato dallo starnuto di un essere chiamato il Grande Ciaparche Verde.
Gli Jatravartid… vivono nel costante timore del giorno in cui ci sarà l’Avvento del Grande Fazzoletto da Naso Bianco..”

Dico la verità questo autore ha rappresentato un momento folgorante nella mia vita.
Se lei non lo conosceva, capitano, metta da parte Fulcanelli, Basilio, Arnaldo e qualunque altra cosa abbia per le mani e si precipiti a cercarlo. Si fidi di me.
silentman13
00venerdì 10 giugno 2005 09:54
Re: provare e ri-provare

Scritto da: curioso.dilettante 10/06/2005 0.50
Se puoi affermarlo significa che l'hai sperimentato e l'hai "provato" (occhio al doppio senso!).
Oppure, ci credi ciecamente perchè lo dice qualcuno?
Le parole pesano, amico mio.
Cerchiamo di usare quelle giuste.
[SM=g27994]m13:



Caro Alessio,
purtroppo i fondi sono quello che sono, ma sto iniziando a fare qualche piccolissimo esperimento con alcuni elementi comuni, appunto perchè (e ritengo che la cosa ci accomuni) non mi fido ciecamente di quello che dicono gli altri, ma amo toccare con mano. Lascio a te il compito di valutare se questi esperimenti pratici, che in molti portano avanti da decenni (spesso con progressi quasi impercettibili), possono affermare che l'alchimia sia operativa.

P.S. Il processo che ha subito l'Alchimia, non è tale e quale a quello che ha subito la Massoneria?

Saluti
curioso.dilettante
00venerdì 10 giugno 2005 15:07
Caro Silentman,
gli alchimisti sono sempre stati pochissimi... quando ce ne sono stati!
Oggi ce ne sono? Boh!
Sicuramente ci sono tanti appassionati, studiosi, qualche sperimentatore... ma sono alchimisti?

Gli operativi sono i veri alchimisti (esoteristi), gli "speculativi" non lo sono (esoterologi).

Nella Massoneria è diverso, poichè per "operativa" si intendevano proprio le "ditte" edilizie, mentre per "speculativa" l'applicazione dei metodi edilizi ad altri ambiti.

Operatività oggi significa applicare veramente quei metodi edilizi a qualcos'altro.
Invece c'è chi chiacchiera attorno a quei metodi, senza neppure provare ad applicarli.

La difficoltà, come per l'Alchimia, è capire quale sia la Mater-ia prima da lavorare... quale sia questa "pietra grezza" che in alchimia è "metallo volgare".

Come sempre: chi sa, fa; chi non sa, parla.
Come puoi vedere, io sto parlando.
Spero di esserti stato utile.
Buon lavoro

Alessio
Captain NEMO
00sabato 11 giugno 2005 00:23
Re: e ancora

Scritto da: Paolo Lucarelli 10/06/2005 4.02
...Dico la verità questo autore ha rappresentato un momento folgorante nella mia vita.
Se lei non lo conosceva, capitano, metta da parte Fulcanelli, Basilio, Arnaldo e qualunque altra cosa abbia per le mani e si precipiti a cercarlo. Si fidi di me...


Caro Amico,

i suoi commenti sono deliziosi, come sempre: e, mentre son qui che mi rotolo dalle risate, le voglio dire che condivido sommamente la sua considerazione per The Hitchhikers Guide to the Galaxy, testo fondamentale per le mie scorribande nei reami del meraviglioso surreale!....lo lessi in terra Americana e tuttora ha un posto di rilievo nella mia biblioteca.

Grazie per avermelo ricordato! ...E, tanto per giocare ancora assieme, le voglio ricordare che 42 è la risposta elaborata dopo sette milioni e mezzo di anni dal computer Deep Thought alla agognata Utimate Question "WHAT DO YOU GET IF YOU MULTIPLY SIX BY NINE"...! [SM=g27994]m13: [SM=g27994]m18: [SM=g27994]m13:

oops...torno subito in riga!

Captain NEMO
curioso.dilettante
00sabato 11 giugno 2005 14:34
Re: Del metodo delle bocce

Scritto da: Paolo Lucarelli 10/06/2005 3.30
A proposito di “misteri e arcani”, caro Curioso, cosa sarebbe ‘sto “metodo alchemico” che si può applicare anche ad altre cose? Questa davvero non l’avevo mai sentita. È una novità. Dovrebbe essere così cortese da spiegarcelo! Un “metodo”? Perbacco? Interessante innovazione!



[SM=g27994]m8:
Mi sa che ho confuso "procedimento" con "metodo"... deformazione professionale!
Da analista organizzativo, sono abituato a pensare che la "procedura" descriva le regole ed il metodo per svolgere un "procedimento", un "processo"...
Sorry!
[SM=g27994]m9:
Un abbraccio

Alessio
Paolo Lucarelli
00sabato 11 giugno 2005 15:04
Alchemical process?
Caro amico curioso,
non è che io abbia capito meglio. Il "procedimento" o "processo" o "procedura" o comunque lo si voglia chiamare, in cosa consisterebbe? Mi va bene anche "working process" se per lei è più chiaro.
curioso.dilettante
00sabato 11 giugno 2005 16:53
Philosophia

Scritto da: Paolo Lucarelli 11/06/2005 15.04
Caro amico curioso,
non è che io abbia capito meglio. Il "procedimento" o "processo" o "procedura" o comunque lo si voglia chiamare, in cosa consisterebbe? Mi va bene anche "working process" se per lei è più chiaro.



Caro amico,
tu scrivi di alchimia ed è noto fin oltre i confini patrii... e chiedi a me di spiegare ciò che non ho inteso neppure per me?
[SM=g27994]m9:

Copio & incollo:
Il metodo corretto della filosofia sarebbe propriamente questo: nulla dire se non ciò che può dirsi: dunque, proposizioni della scienza naturale - dunque qualcosa che con la filosofia non ha nulla a che fare - e poi, ogni volta che altri voglia dire qualcosa di metafisico, mostrargli che, a certi segni nelle sue proposizioni, egli non ha dato significato alcuno. Questo metodo sarebbe insoddisfacente per l'altro - egli non avrebbe il senso che gli insegniamo filosofia - eppure esso sarebbe l'unico rigorosamente corretto. Le mie proposizioni illustrano così: colui che mi comprende infine le riconosce insensate, se è salito per esse - su esse - oltre esse; (Egli deve, per così dire, gettar via la scala dopo che v'è salito). Egli deve superare queste proposizioni; allora vede rettamente il mondo. Su ciò di cui non si può parlare, si deve tacere.
(Ludwig Wittgenstein, "Tractatus", 6.53-7)

Fraternamente tuo,

Alessio
Paolo Lucarelli
00sabato 11 giugno 2005 17:03
dei vicoli ciechi
Caro "curioso", questo non l'ho scritto io:
"Allora, io ipotizzo che l'alchimia è operativa, ed il metodo che si utilizza per realizzare l'Opera può essere utilmente impiegato anche per altre applicazioni."
Se l'hai scritto, avrai ben avuto qualcosa in mente. Adesso non te la cavi con Wittgenstein... Allora, cosa è questo benedetto "metodo" che "può essere utilmente impiegato anche in altre applicazioni"? e quali applicazioni?
Su, dai, una risposta sincera...

curioso.dilettante
00sabato 11 giugno 2005 18:39
bandierina alzata
Carissimo Paolo,
va bene, mi esprimo meglio... così mi dai una tirata di orecchie, visto che quando ci siamo sentiti ero d'accordo - e sono d'accordo - con quello che non mi hai detto!

(tra parentesi: al contrario del Forum "Massoneria", qui sembra davvero di essere "nel paese delle meraviglie"... [SM=g27994]m15: anche tu hai un'aria più bizzarra ed enigmatica... vabbeh, quando sarò capace andrò al prossimo volume "attraverso lo specchio"! A proposito, per chi volesse darci un'occhiata qui ci sono entrambi in inglese

http://www.sabian.org/alice.htm

)

Sto cercando di eludere il discorso?
No.

Quello che volevo dire era, semplicemente: esiste (almeno) un procedimento per realizzare la Grande Opera?
Pare di sì, qualcuno forse ci è riuscito.

Il procedimento consiste in operazioni successive (non chiedermi quali, perchè a seconda degli autori cambiano... e io non li ho neppure studiati talmente bene da riuscire a compararli), attraverso le quali si trasforma la materia.

(non chiedermi quale sia la materia... se hai questa intenzione, esprimi prima quella che è secondo te la materia! [SM=g27994]m12: - stavolta ti ho fregato!)


Orbene, quello che dicevo è: dopo aver provato che il procedimento funziona sulla materia impiegata => produce i risultati attesi, si può cercare di capire come sperimentarlo anche su una materia diversa.
Per esempio: sè stessi.

Non voglio sembrare quello che non capisce ciò che legge - sul forum - e sente da viva voce... voglio dire solo che la cosa ipoteticamente potrebbe anche funzionare.
Senza essere qualunquista, sono convinto che tutto ciò che è pensabile è possibile. In qualche tempo, in qualche luogo.

Scusami se anche stavolta sono stato poco utile... un'altra volta imparo a non dire cose che non posso provare! [SM=g27994]m6:
Ti abbraccio

Alessio
curioso.dilettante
00sabato 11 giugno 2005 19:03
MOVIOLA: questo non l'ho scritto io

Scritto da: Paolo Lucarelli 11/06/2005 17.03
Caro "curioso", questo non l'ho scritto io:
"Allora, io ipotizzo che l'alchimia è operativa, ed il metodo che si utilizza per realizzare l'Opera può essere utilmente impiegato anche per altre applicazioni."
Se l'hai scritto, avrai ben avuto qualcosa in mente. Adesso non te la cavi con Wittgenstein... Allora, cosa è questo benedetto "metodo" che "può essere utilmente impiegato anche in altre applicazioni"? e quali applicazioni?
Su, dai, una risposta sincera...





Carissimo Paolo,
la frase che riporti, non l'avevo scritta nemmeno io.
Silentman aveva detto che:

Fortunatamente ho ripreso la strada giusta ed ora posso affermare che l'alchimia è operativa e la speculazione che se ne fa sopra può essere adattata anche ad altri campi


ed io gli avevo risposto:

Se puoi affermarlo significa che l'hai sperimentato e l'hai "provato" (occhio al doppio senso!).
Oppure, ci credi ciecamente perchè lo dice qualcuno?
Le parole pesano, amico mio.
Cerchiamo di usare quelle giuste.
Allora, io ipotizzo che l'alchimia è operativa, ed il metodo che si utilizza per realizzare l'Opera può essere utilmente impiegato anche per altre applicazioni.



Col che, volevo significare: se non l'hai fatto, dì che è una ipotesi, non una certezza... l'Alchimista, per me, è uno sperimentatore.
(e adesso sicuramente dovrò rendere conto di questa affermazione! [SM=g27994]m18: )
Buona domenica

Alessio
Paolo Lucarelli
00sabato 11 giugno 2005 19:40
roghi e crogioli
Caro Alessio,
io ti ho visto una sola volta e di corsa, ma un crogiolo così grande da contenerti non so se lo vendono qui vicino. Anche il forno dovrà essere abbastanza grande. Per il resto, ammettendo che non si arrabi qualcuno, non so, i carabinieri per esempio, si può anche provare... da solo non credo che tu ce la possa fare, una volta che ti sei sciolto, come fai a fare le aggiunte e a controllare il fuoco? Ti ci vorrà comunque un aiutino. [SM=g27994]m18: [SM=g27994]m18: [SM=g27994]m18:
Cosa dici: che i preti volessero fare un'operazione alchemica su Giordano Bruno? Non ci avevo mai pensato, che ipotesi interessante!
curioso.dilettante
00sabato 11 giugno 2005 20:31
cartellino giallo
Ok, Paolo...
ho scritto una sciocchezza (una sola?)
[SM=g27994]m18: [SM=g27994]m18: [SM=g27994]m18:
e non me n'ero accorto.

Nell'attesa di trovare un forno ed un crogiolo adatti per sciogliere la "sustanza" più sottile, dopo averla ovviamente separata da quella spessa (mal che vada, ci riuscirò almeno una volta... ci riusciamo tutti!), sospendo l'ipotesi e prima di fare ipotesi cercherò (non oggi, non domani) di lavorare su qualcos'altro (che devo ancora trovare) di più "tradizionale"...
[SM=g27994]m13:
Grazie

Alessio
curioso.dilettante
00sabato 11 giugno 2005 22:31
Re: roghi e crogioli

Scritto da: Paolo Lucarelli 11/06/2005 19.40
Caro Alessio,
io ti ho visto una sola volta e di corsa, ma un crogiolo così grande da contenerti non so se lo vendono qui vicino. Anche il forno dovrà essere abbastanza grande. Per il resto, ammettendo che non si arrabi qualcuno, non so, i carabinieri per esempio, si può anche provare... da solo non credo che tu ce la possa fare, una volta che ti sei sciolto, come fai a fare le aggiunte e a controllare il fuoco? Ti ci vorrà comunque un aiutino. [SM=g27994]m18: [SM=g27994]m18: [SM=g27994]m18:
Cosa dici: che i preti volessero fare un'operazione alchemica su Giordano Bruno? Non ci avevo mai pensato, che ipotesi interessante!




Carissimo Paolo,
che ne dici se faccio in questo modo?
[SM=g27994]m14:

Captain NEMO
00domenica 12 giugno 2005 00:45
Pregi & difetti del 'turismo fai da te' filosofico...
Chissà perchè, ma ho come l'impressione che il buon curioso.dilettante si sia incartato da solo, incalzato di fioretto dal buon Lucarelli..!

In effetti quella frase, non era ben chiara o forse troppo felice....Deduco poi, dal serrato scambio a proposito di sostanze e crogioli, che l'idea di applicare il 'procedimentum' alchemico (prima però lo si dovrebbe studiare e/o scoprire e/o sperimentare, no?) a sè stessi sia arrivata o per 'scuola massonica speculativa' o per effetto di un tunnel quantistico a livello neuronico...![SM=g27994]m17

Caro curioso.dilettante, dall'immagine che lei ha pubblicato - che tra l'altro ha ben poco da spartire con la 'speculatio' - credo di poter dire che le farebbe male il 'crogiolarsi' da solo ...nel suo brodo!

Dia retta a me: esca subito da quella tinozza e chieda all'Amico Lucarelli di quale legno sia fatta. Potrebbe partire da lì per le sue 'curiosità' ...!

Captain NEMO
EliasAshmole
00domenica 12 giugno 2005 15:55
Re: Pregi & difetti del 'turismo fai da te' filosofico...

Scritto da: Captain NEMO 12/06/2005 0.45
Deduco poi, dal serrato scambio a proposito di sostanze e crogioli, che l'idea di applicare il 'procedimentum' alchemico (prima però lo si dovrebbe studiare e/o scoprire e/o sperimentare, no?) a sè stessi sia arrivata o per 'scuola massonica speculativa' o per effetto di un tunnel quantistico a livello neuronico...![SM=g27994]m17


In questo caso la massoneria speculativa non c'entra, caro Capitano. Cominciò a parlare di «alchimia spirituale» un mio contemporaneo, nella seconda metà del Seicento...
curioso.dilettante
00lunedì 13 giugno 2005 23:27
Re: Pregi & difetti del 'turismo fai da te' filosofico...

Scritto da: Captain NEMO 12/06/2005 0.45
Dia retta a me: esca subito da quella tinozza e chieda all'Amico Lucarelli di quale legno sia fatta. Potrebbe partire da lì per le sue 'curiosità' ...!

Captain NEMO




Sì, grazie!
Stavo scherzando, ovviamente.
[SM=g27994]m12:
Piuttosto, a me sembra di terracotta, ma se c'è del legno e lei sa quale, perchè non ci aiuta a capire?
Un abbraccio

Alessio
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