GIUGNO 2005 IL BENVENUTO

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giordaloco
00giovedì 21 settembre 2006 17:25
Come scendo dall’aereo c’è un bel temporalone che mi aspetta , l’acqua non è
ancora arrivata ma i fulmini si abbattono molto vicino e molto ma molto
rumorosamente , uno nei pressi fa quasi saltare per aria un militar/soldato davanti
all’ingresso del controllo passaporti , alla faccia del coraggioso difensore della
rivoluzione.

Mala suerte vuole che prima di noi è atterrato un aereo di canadesi e la fila è
galattica e non sembra muoversi , immagino già qualche complicazione o novità;
man mano che mi avvicino vedo questi anglofoni molto perplessi davanti ai
poliziotti, sembrano non capire cosa vogliano gli inquisitori cubani, prevedo
problemi.

Finalmente eccomi davanti al ragazzino che parte con la solita e immancabile
domanda - “Prima volta a Cuba ?” - l’avessi saputo prima me ne sarei stato zitto,
ma nella speranza di snellire il tutto comunico che la mia persona ha benificiato
moltissime volte dell’ospitalità della terra della rivoluzione eterna.

Altra domanda strana che avrebbe dovuto mettermi sull’avviso - “ Quando è stato
la prima volta ?” - , soddifatta la sua richiesta riparte - “A far chè ?” - rispondo
subacquea e lui insiste - “Dove ? “ - sperando di concludere in fretta rispondo
aggiungendo da stolto altre informazioni volontarie - -“ Molte altre volte come
istruttore subacqueo, poi come pescatore” - e aggiungo varie località frequentate;
non contento continua - “Quante volte ?” - A questo punto impingato di brutto,
grazie anche alla stanchezza gli domando a muso duro che cacchio vuole da me,
non risponde e chiama un superiore; vedo già la mia doccia e il mio meritato
riposo farsi lontano lontano per cui cerco di calmarmi per affrontare il Jefe.

Arrivato, confabula con l’inquisitore , controlla il mio passaporto, il suo computer
e forse anche i santi in cielo e poi accusa : “ Lei è venuto a lavorare a Cuba” !!!
Addio auto controllo , mi scappa un “ Tu eres Bovo”, gli scivola addosso come
l’acqua , non batte ciglio e continua - “Ha dichiarato di essere venuto come
istruttore subacqueo”- Guardo storto il ragazzino e domando al capo se il nino
capisce lo spagnolo, mai detto di essere venuto a lavorare, solo per deporte e se
vogliono continuare è meglio che si procurino un interprete e un Jefe molto più in
alto perchè io da quel momento ho dei vuoti di memoria e non parlo e non capisco
più lo spagnolo; il Jefe riconfabula col ragazzino che non sembra più molto
contento e se ne va ; l’imberbe di malavoglia segna , scrive , timbra e mi
riconsegna il tutto augurandomi buona permanenza; senza nemmeno rispondere mi
piombo fuori , raccatto la valigia e il tubo canne che visto la pioggia e il tempo che
mi hanno aspettato già si stavano ricoprendo di muffa e vado verso l’uscita.

Immancabile il doganiere mi stoppa e inizia con le domande, sembra una fotocopia
dell’immigrazione; raggruppo le migliori per non perdere tempo : - “Niente da
dichiarare? - prima volta? - qualche regalito? - non ha una novia ? - scarpe? -
vestiti? - Sicuro sicuro? ; la voglia di dichiarare un bazuka per attentare a Fidel è
forte ma mi mangio la lingua e lo sfido a decidersi : o mi apre le valige o mi fa
passare che si sbrighi perchè sono stanco , nervoso e mi sto ponendo Bravo; lo
guardo in faccia , forte della mia sicurezza di non avere niente , visto la mia
precipitosa partenza.

Gli si legge l’indecisione in viso , passano più di 20 secondi quando cede e mi
lascia libero il passo.

Ma che sta accadendo ? , sono diventati tutti più paranoici del solito ? ; il
bersagliato non sono solo io , tutti più o meno stanno passando sotto il terzo grado
e le forche caudine ad esclusione di qualche famigliola che si affretta ad eclissarsi;
non mi so spiegare e non troverò una spiegazione nemmeno durante la
permanenza.

Finalmente esco e, respirando a pieni polmoni la prima sigaretta dopo 11 ore di
volo, salgo in macchina col mio amico cubano che mi sta aspettando, le notizie
non sono buone : apagon , falta comida, calor e pochi turisti; delle quattro disco di
Moron ne è rimasta aperta solo una, non che mi importi molto ma è un cattivo
segno.

Arrivo alla casa particular e......Claro la corrente se fuè e l’acqua pure , per fortuna
hanno una planta e il tanke sul tetto per cui luce e doccia sono assicurate , però il
pensiero di una notte senza ne ventilatore ne aria condizionata mi rode , per
fortuna che la novia arriva domani e non devo inventarmi scuse strane, come la
peste ad esempio, per tenerla ben lontana dal mio meraviglioso corpo sudato.
(sono un pò narcisista?)

La duena tutta sollecita e preoccupata si sprofonda in scuse : è difficile trovare la
pappa , i negozi causa apagon sono vuoti (ma non dovrebbero avere i generatori
?), i venditori nella calle sono spariti così come pure gli articoli mangerecci; dagli
alberghi e dai magazzini è più difficile far uscire roba; ho capito , se vorrò
mantenere il peso forma dovrò sorbirmi non so quanti chilometri per reperire
comida, verdure e frutta ( le ultime due loro non le considerano comida), per
fortuna i manghi abbondano anche in giardino.

Mi faccio il primo giro per Moron per salutare le conoscenze , miracolo!!! i
policias sono quasi completamente assenti ; faranno la loro comparsa in forze un
paio di volte la settimana per rompere le palle al locali, caso strano questa volta
non mi fermano nemmeno una volta ne per controlli ne per multe.

Se il mattino si vede dal buon giorno credo che questa permanenza mi darà dei
problemi, staremo a vedere , per ora ciao a tutti.
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