Emilio Praga e la Scapigliatura

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elfo nero
00lunedì 23 ottobre 2006 22:58
VENDETTA POSTUMA
Quando sarai nel freddo monumento
immobile e stecchita,
se ti resta nel cranio un sentimento
di questa vita,
ripenserai l'alcova e il letticiuolo
dei nostri lunghi amori,
quand'io portava al tuo dolce lenzuolo
carezze e fiori.
Ripenserai la fiammella turchina
che ci brillava accanto,
e quella fiala che alla tua bocca
piaceva tanto!
Ripenserai la tua foga omicida
e gli immensi abbandoni,
ripenserai le forsennate grida
e le canzoni,
ripenserai le lagrime delire
e i giuramenti a Dio,
o bugiarda, di vivere e morire
pel genio mio!
E allora sentirai l'onda dei vermi
salir nel tenebrore,
e colla gioia di affamati infermi
morderti il cuore

TENTAZIONI
Vorrei, fanciulla, esser nel tuo corsetto
e, come un serpe al dì di luglio, in giri
voluttuosi errarti intorno al petto,
errarti intorno al petto, o bella amica
ma con gioia pudica;
e non baciarti, e tener gli occhi chiusi
sol nei profumi assorto,
per le tue membra candide diffusi

Che nebbia fra i comignoli e il selciato
che freddo per le strade, e quanti ombrelli!
ho il corpo affranto, e un sigaro appestato,
fumo, fumo il tuo stato
somiglia a quello dell'anima mia.
Dall'aria greve oppresso
tenta invan sollevarsi, e fugir via!

Povera amica! di me che ne dici?
pazzo non sono, e non sono cattivo;
ti amai nei dì del pianto e nei felici,
e ti amerò ancor tanto
di un amor puro e santo.
Ma vi son giorni che il mio cor vien meno,
e il fango mi conquista.
Prega, prega che torni il ciel sereno!

Tu non lo sai che l'uomo è anch'esso un bruto?
fuggi, fuggi da me; su questo petto
ti avvinghierei sprezzando il tuo rifiuto,
e se il preludio dei baci incomincia
ove finisca ignori! Oh abbassa il velo
fuggi, e prega il Signore
che ti sorrida, e rassereni il cielo!

CONVENTO IDEALE
Io voglio farmi un piccolo convento
lontano, solitario, in riva al mare
colà, pieno di sole, in mezzo al vento
starò lieto e tranquillo ad invecchiar.

Sarò il padre priorn dei miei peccati,
e una regola nuova inventerò;
i miei pensosi e pallidi affigliati
senza scelta di seso annicherò.

primo l'Orgoglio: sarà un frate austero,
sarà padre guardiano e consiglier
da mlt'anni è abilissimo al mestiero,
prender la gente a calci nel seder

poi l'Accidia, l'Accidia anima pia,
soave primogenita del ciel,
e veràà spesso nella stanza mia
perchè le aggiusti sulla faccia il vel

poi la Lussuria: le darò un altare
tutto per lei, tutto profumo ed or!
sera e mattina, senza mai posare,
dovrà cantarmi l'"angelus" nel cuor

porrò l'Invidia accanto al cimitero,
e in refetorio la Gola porrò;
schiavo del corpo e schiavo del pensiero,
perennemente le visiterò

tu, Avarizia, starai sul campanile
giorno e notte, o pudica, a mormorar:
qui abbiam l'azzurro, la manna e l'aprile,
son rime e strofe e non le volgio dar!

condurrò l'Ira anch'essa al mio convento,
ma per poco, la scarna, vi vivrà;
le innalzeranno in chiesa un monumento,
ove il Priore a ridere verrà.
Immemore così del calendario,
starò in riva del mare, in mezzo ai fior,
nel convento lontano e solitario.
E sulla porta sarà scritto: Amor


danzandosottolaluna
00mercoledì 25 ottobre 2006 19:03
[SM=g28002] [SM=g28002]
grazie...
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