Dalle parole alle immagini

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u211155b
00giovedì 22 giugno 2006 13:53

Quel che conta è stare dalla parte giusta?

http://www.ekincaglar.com/coin/flash-it.html

O no?
=Samuele=
00giovedì 22 giugno 2006 20:41
Dalla parte giusta ci sto sempre. La lealtà fa parte di me, L'onestà fa parte di me. Sicuramente conta stare dalla parte giusta.
Il problema è l'ingiustizia che vince e prevale in questo nostro mondo.

Se avessi il potere per un giorno, metterei i Savoia, i Berlusconi e i ricconi come loro, al posto del popolo del terzo mondo... e gli manderei a loro "acqua e zucchero" scadenti o cibo avariato... giusto per fargli provare di persona cosa significa subire queste forme di ingiustizie oppure morire di fame.

Vittorio Emanuele e chi come lui, fra qualche giorno usciranno di carcere a condurre la vita di sempre... tranquilli e beati, magari in qualche villa in vacanza...! Le vacanze sono alle porte per le persone come loro.

Samuele
=Panda=
00giovedì 22 giugno 2006 20:55
gli altri siamo noi
Non credo ci sia molto da dire.
Gente che come me ha qualche anno in piu' e rammenta le tragedie epocali degli anni passati pero' alemo una cosa l'ha capita: il problema non e' il Berlusconi o il Savoia di turno (misere gocce nel mare dell'umanita'), ma siamo noi, proprio noi, in prima persona.
La consapevolezza della nostra diretta, personale responsabilita' e' la sola premessa da cui partire.
Panda


Sciarpa Nera
00giovedì 22 giugno 2006 21:25
Il Potere che decide quotidianamente questa bilocazione di
pesi, di misure, di cifre è lo stesso che permette noi
di bere litri di Coca-Cola... di possedere due-tre auto
per famiglia... di cambiarci telefonino (ops... videotvfonino
con le iperboliche possibilità...)... di pagare nei concerti
70 euro a testa chi "canta e protesta" per i diritti dei deboli...di pulirci il sedere con purissima cellulosa...
di inserire come prima notizia a qualsiasi telegiornale
odierno la "tattica Lippi e l'umore della squadra"...
Ecc... ecc...

P.S.: intanto oggi mi son gustato "tristemente"
il gran vecchio Ivan Della Mea ai cancelli
della Ginori... Operai disoccupati,
una sedia sgangherata e una chitarra.
compagnadiviaggio
00mercoledì 5 luglio 2006 11:57
L'uomo è rintanato nel proprio egoismo, nella brama del potere e del denaro. Non si fa mai abbastanza per dare una fine a tutto questo, ma sensibilizzare gli animi credo che sia un buon punto di partenza. Il problema forse sta nel fatto che guardiamo ma non vediamo e sentiamo ma non ascoltiamo!
C'è sempre la voglia di emergere, di essere al di sopra del prossimo, ma il destino dell'uomo è comune a tutti.
Se non c'è un vera giustizia in questo mondo, speriamo almeno che ce ne sia una al di sopra.
=Samuele=
00mercoledì 5 luglio 2006 14:12
Per Compagnadiviaggio

Scritto da: compagnadiviaggio 05/07/2006 11.57
L'uomo è rintanato nel proprio egoismo, nella brama del potere e del denaro. Non si fa mai abbastanza per dare una fine a tutto questo, ma sensibilizzare gli animi credo che sia un buon punto di partenza. Il problema forse sta nel fatto che guardiamo ma non vediamo e sentiamo ma non ascoltiamo!
C'è sempre la voglia di emergere, di essere al di sopra del prossimo, ma il destino dell'uomo è comune a tutti.



Sono d'accordo pienamente.


Scritto da: compagnadiviaggio 05/07/2006 11.57
Se non c'è un vera giustizia in questo mondo, speriamo almeno che ce ne sia una al di sopra.



Cosa ce ne facciamo di una giustizia al di sopra, lassù in cielo?
Se Dio resta a guardare su questa faccia della terra tutte le ingiustizie, e restano impunite... non vedo cosa servirebbe una giustizia "non terrena".
Perdonami il mio scetticismo... ma credo fermamente che Dio è morto. E la colpa è di noi esseri umani.

Sam
compagnadiviaggio
00mercoledì 5 luglio 2006 14:28
Re: Per Compagnadiviaggio

Scritto da: =Samuele= 05/07/2006 14.12


Cosa ce ne facciamo di una giustizia al di sopra, lassù in cielo?
Se Dio resta a guardare su questa faccia della terra tutte le ingiustizie, e restano impunite... non vedo cosa servirebbe una giustizia "non terrena".
Perdonami il mio scetticismo... ma credo fermamente che Dio è morto. E la colpa è di noi esseri umani.

Sam



Hai detto una cosa giustissima: la colpa è nostra, ma non perchè
Dio è morto, ma perchè ha dato all'uomo il libero arbitrio, ovvero la capacità di scegliere liberamente da che parte stare. Le azioni che noi compiamo buone o cattive che siano,non finiscono qui.
Ma questo è naturalmente il mio umile pensiero!
Sciarpa Nera
00mercoledì 5 luglio 2006 22:25
"... umile pensiero..."??????????
Ammazza... in poche righe hai sintetizzato
la filosofia kabbalista di Pico della Mirandola!

Complimenti "compagnadiviaggio"!!! [SM=g27800]
Giuseppe
compagnadiviaggio
00mercoledì 5 luglio 2006 23:10
Grazie Giuseppe. Io credo in cio' che dico,credo che tutte le nostre azioni hanno delle conseguenze e ne abbiamo quotidianamente dimostrazioni. Credo in una giustizia divina, nel carma e che sarebbe riduttivo pensare che nasciamo cresciamo e moriamo per poi finire nel nulla. Ognuno percorre la sua strada liberamente e lo sforzo sta nel trovare la via che porta ad una salvezza spirituale. Oggi come domani!Tutto cio' che è fisico prima o poi finisce, ma non siamo solo carne,siamo molto di piu'.L'indifferenza rende aridi e ciechi.

ciao, Annalisa.

ricky1978
00giovedì 6 luglio 2006 00:37
Spero che compagnadiviaggio riesca ad inculcare anche in me le sue oniriche e fantasiose convinzioni. Nella speranza che anche io possa diventare speciale come lei...
=Samuele=
00giovedì 6 luglio 2006 07:59
Per Compagnadiviaggio (Part III)

Scritto da: compagnadiviaggio 05/07/2006 23.10
Io credo in cio' che dico, credo che tutte le nostre azioni hanno delle conseguenze e ne abbiamo quotidianamente dimostrazioni. Credo in una giustizia divina, nel carma e che sarebbe riduttivo pensare che nasciamo cresciamo e moriamo per poi finire nel nulla. Ognuno percorre la sua strada liberamente e lo sforzo sta nel trovare la via che porta ad una salvezza spirituale. Oggi come domani!Tutto cio' che è fisico prima o poi finisce, ma non siamo solo carne,siamo molto di piu'.L'indifferenza rende aridi e ciechi.



Io credo in ciò che faccio e penso.
E' la "vita", sono le persone che ti capitano per avanti a modificare il tuo percorso, ostacolandolo più delle volte. Qualunque sia il percorso giusto o ingiusto.
"Quelli" lassù in cielo se la possono tenere cara cara la loro "giustizia" perché a me non serve. Non so cosa farmene di un Dio che resta a guardare...! Né mi sono mai servito di un Dio che mi risolvesse i problemi o mi realizzasse tutto ciò che desideravo, non fa parte della mia etica e buon senso. Ma credo fermamente che quando l'uomo è arrivato al massimo del suo sforzo per raggiungere una meta, nella maniera più onesta e leale, e non ci è riuscito, "quelli" lassù in cielo dovrebbero intervenire.
Non credo che sia solo "l'indifferenza", ma è piuttosto la malvagità dell'uomo e una impotenza a non poter avere una giustizia dalla tua parte che ti rende arido e incattivito.

Possiamo anche "non essere soltanto carne ma molto di più" come hai affermato, ma davanti ad una vita vissuta a metà, ostacolata dalla cattiveria umana, a risposte non ricevute, o a gravità di varia natura che non hanno dato nessuna giustizia a chi le ha subite, il pensiero da te enunciato, può andar bene per chi vive bene, per i "berlusconi dell'occasione".

Buona giornata.

Sam
compagnadiviaggio
00giovedì 6 luglio 2006 12:53
Re: Per Compagnadiviaggio (Part III)

Scritto da: =Samuele= 06/07/2006 7.59


Io credo in ciò che faccio e penso.
E' la "vita", sono le persone che ti capitano per avanti a modificare il tuo percorso, ostacolandolo più delle volte. Qualunque sia il percorso giusto o ingiusto.
"Quelli" lassù in cielo se la possono tenere cara cara la loro "giustizia" perché a me non serve. Non so cosa farmene di un Dio che resta a guardare...! Né mi sono mai servito di un Dio che mi risolvesse i problemi o mi realizzasse tutto ciò che desideravo, non fa parte della mia etica e buon senso. Ma credo fermamente che quando l'uomo è arrivato al massimo del suo sforzo per raggiungere una meta, nella maniera più onesta e leale, e non ci è riuscito, "quelli" lassù in cielo dovrebbero intervenire.
Non credo che sia solo "l'indifferenza", ma è piuttosto la malvagità dell'uomo e una impotenza a non poter avere una giustizia dalla tua parte che ti rende arido e incattivito.

Possiamo anche "non essere soltanto carne ma molto di più" come hai affermato, ma davanti ad una vita vissuta a metà, ostacolata dalla cattiveria umana, a risposte non ricevute, o a gravità di varia natura che non hanno dato nessuna giustizia a chi le ha subite, il pensiero da te enunciato, può andar bene per chi vive bene, per i "berlusconi dell'occasione".

Buona giornata.

Sam




La giustizia divina non appartiene a questo mondo fisico.Se dici che della giustizia divina non ne hai bisogno e non ti serve un Dio che ti risolva i problemi, non dovresti nemmeno dire che dopo tanti sforzi per ottenere un qualche cosa, quelli "lassu'", dovrebbero intervenire...hai detto che non ne hai bisogno. Il fatto è che il piu' delle volte ci si rivolge e ci si ricorda di Dio solo quando si sta male o si desidera qualcosa...ecco l'egoismo e l'indifferenza delle persone!
Se una vita è vissuta a metà, non è colpa di Dio, è il nostro modo di agire che spesso ha un prezzo da pagare...chiamalo destino, fato o carma, ognuno puo' dargli l'interpretazione che preferisce.
Il pensiero che io ho enunciato mi dispiace ma è proprio contrario alla tua ultima frase:agli occhi di Dio siamo tutti uguali. Non è in base al portafoglio, al potere, alla fama o alle malefatte che riceveremo un perdono anzi. Ne il messaggio che ci è stato tramandato corrisponde a tutto cio'. Per questo precedentemente ho scritto che l'uomo puo' scegliere la strada da intraprendere liberamente.
Il fatto è che tu parli a mio avviso di una vita e di un mondo che ahimè è destinato ad avere una fine, io invece parlo un'anima che puo' salvarsi e vivere in eterno.

Buona giornata anche a te!
compagnadiviaggio
00giovedì 6 luglio 2006 13:01
Re:

Scritto da: ricky1978 06/07/2006 0.37
Spero che compagnadiviaggio riesca ad inculcare anche in me le sue oniriche e fantasiose convinzioni. Nella speranza che anche io possa diventare speciale come lei...



A te Ricky rispondo dicendoti che ti ringrazio per la stima che riponi in me e sai che è reciproca. Ognuno è speciale a suo modo e non hai bisogno di somigliare a nessuno, sei speciale così come sei tu! Tutti possiamo imparare qualcosa di importante dal prossimo. Io non mi permetterei mai di inculcarti niente,sopratutto fantasie...ma sono felice di poter esporre a te le mie credenze e convinzioni, così come mi piace ascoltare le tue!

A presto, Annalisa!
Sciarpa Nera
00giovedì 6 luglio 2006 15:15
La nostra realtà e la nostra fantasia avranno fra
10.000 anni... la stessa "consistenza".
Quindi rispetto reciproco.
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