Re: Per Compagnadiviaggio (Part III)
Scritto da: =Samuele= 06/07/2006 7.59
Io credo in ciò che faccio e penso.
E' la "vita", sono le persone che ti capitano per avanti a modificare il tuo percorso, ostacolandolo più delle volte. Qualunque sia il percorso giusto o ingiusto.
"Quelli" lassù in cielo se la possono tenere cara cara la loro "giustizia" perché a me non serve. Non so cosa farmene di un Dio che resta a guardare...! Né mi sono mai servito di un Dio che mi risolvesse i problemi o mi realizzasse tutto ciò che desideravo, non fa parte della mia etica e buon senso. Ma credo fermamente che quando l'uomo è arrivato al massimo del suo sforzo per raggiungere una meta, nella maniera più onesta e leale, e non ci è riuscito, "quelli" lassù in cielo dovrebbero intervenire.
Non credo che sia solo "l'indifferenza", ma è piuttosto la malvagità dell'uomo e una impotenza a non poter avere una giustizia dalla tua parte che ti rende arido e incattivito.
Possiamo anche "non essere soltanto carne ma molto di più" come hai affermato, ma davanti ad una vita vissuta a metà, ostacolata dalla cattiveria umana, a risposte non ricevute, o a gravità di varia natura che non hanno dato nessuna giustizia a chi le ha subite, il pensiero da te enunciato, può andar bene per chi vive bene, per i "berlusconi dell'occasione".
Buona giornata.
Sam
La giustizia divina non appartiene a questo mondo fisico.Se dici che della giustizia divina non ne hai bisogno e non ti serve un Dio che ti risolva i problemi, non dovresti nemmeno dire che dopo tanti sforzi per ottenere un qualche cosa, quelli "lassu'", dovrebbero intervenire...hai detto che non ne hai bisogno. Il fatto è che il piu' delle volte ci si rivolge e ci si ricorda di Dio solo quando si sta male o si desidera qualcosa...ecco l'egoismo e l'indifferenza delle persone!
Se una vita è vissuta a metà, non è colpa di Dio, è il nostro modo di agire che spesso ha un prezzo da pagare...chiamalo destino, fato o carma, ognuno puo' dargli l'interpretazione che preferisce.
Il pensiero che io ho enunciato mi dispiace ma è proprio contrario alla tua ultima frase:agli occhi di Dio siamo tutti uguali. Non è in base al portafoglio, al potere, alla fama o alle malefatte che riceveremo un perdono anzi. Ne il messaggio che ci è stato tramandato corrisponde a tutto cio'. Per questo precedentemente ho scritto che l'uomo puo' scegliere la strada da intraprendere liberamente.
Il fatto è che tu parli a mio avviso di una vita e di un mondo che ahimè è destinato ad avere una fine, io invece parlo un'anima che puo' salvarsi e vivere in eterno.
Buona giornata anche a te!