Alchemy of Light

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Domenicano bianco
00venerdì 4 febbraio 2005 14:42
In aggiunta al mio intervento "Una via senza forno ?", come postilla, volevo segnalare questo interessante testo di Urszula Szulakowska, edito dalla prestigiosa Brill , dal titolo " Alchemy of Light " Geometry and Optics in Late Reinassance Alchemical Illustration, uno studio sulle concezioni e sulle potenzialità della luce negli studi di ottica tardo medioevali e post-rinascimentali dei vari Al Hazen, Roberto Grossatesta, Khunrath, John Dee ma anche su ciò che si evince dagli scritti alchemici di Paracelso e Michael Mayer intorno a questa tematica.L'autrice vi vede una concezione dei raggi della luce ( e del sole ) come "agenti" dell'Anima Mundi...Vengono sviscerati testi come il "Propedemauta aphoristica" del J.Dee o il "De Igne Magorum " di Khunrath.

A proposito di Al Hazen ( Ibn Al-Haytham )( 12° secolo ) Henry Corbin scrive su "Storia della Filosofia islamica" P.158 e sgg....** Il suo ruolo [di Al hazen] nel campo della fisica celeste
e dell'astronomia come in quello dell'ottica e della scienza della prospettiva, è stato di primo piano. I suoi presupposti filosofici rimangono ancora da studiare.**

E più avanti : ** ...Fra il concetto di luce di un Sohrawardi e quello di un Grossatesta esiste qualcosa di comune. E qualcosa di comune si può anche scorgere con Ruggero Bacone, che in questo campo deve tutto ad Al-hazen quando egli considera la Prospettiva la Scienza fondamentale fra le scienze della Natura e, applicando alla luce gli esempi geometrici ne fa altrettanti simboli. Da ambedue le parti è possibile parlare di un metodo esoterico di interpretazione spirituale delle leggi dell'ottica e della prospettiva [ utilizzate da John Dee, aggiunge la Szulakowska], interpretazione fondata su di una medesima cosmogonia della luce....**

Questa Postilla la aggiungo solo a titolo di curiosità e potrebbe anche essere Off Topic con l'argomento di questo forum..ma avendovi ravvisato un piccolo "punto di contatto" ho voluto comunque completare quanto iniziato con Von Bernus.

Prometto che dopo questo intervento "rientro nei ranghi"[SM=g27994]m13:

D.B.
Captain NEMO
00venerdì 4 febbraio 2005 18:06
Merci....
Caro Domenicano Bianco,

non ho letto questo libro e cercherò di procurarmelo. Grazie per la sua segnalazione.
Quanto al fatto che la Luce possa essere il veicolo dell'Anima Mundi- o come diavolo vogliamo chiamarlo - io credo che sia corretto. Quanto al mettersi d'accordo su cosa sia questo ' qualcosa', presumo che ne potremo vedere delle belle.
In ogni caso, le attuali Teorie sulla Luce sono in vigoroso sommovimento: qualcuno comincia ad 'annusare' che il famoso limite massimo della sua velocità di propagazione viene talvolta infranto!...ma anche qui ci toccherebbe parlare dei possibili contatti tra l'apparato teorico ed esoterico dell'Arte ed alcune zone di frontiera della Fisica.
Oltre che Off-Topic, mi pare anche di capire che possa essere considerata un'eresia dall'amico Lucarelli!...[SM=g27994]m17

A presto!
Captain NEMO
Paolo Lucarelli
00venerdì 4 febbraio 2005 18:21
eresie
No, non un'eresia, ma come dice il mio amatissimo Zhuangzi, il Tao si trova anche nell'urina e nelo sterco, ma mi rendo conto di come la luce sia più "romantica".
Caro Capitano, se lei può procurarsi le copie della Tourbe des Philosophes, las rivista francese di Laplace, scoprirà che già all'inizio degli anni '80 io scrivevo che la fisica è una scienza imperfetta e che la teoria della relatività è basata su presupposti dubbi, e, credo, lo dimostravo anche.
Paolo Lucarelli
00venerdì 4 febbraio 2005 18:32
Ho ritrovato l'articolo che pubblicai sull'argomento: Dialogue entre un savant de ce monde et un pauvre ami de la vérité", Tourbe.., n° 13, 4° semestre 1980. Credo che, a parte qualche novità, mantenga ancora tutta la sua validità scientifica, ed era basato su argomenti tratti dalla letteratura della fisica dell'epoca. Siamo a 25 anni fa', come vede si annusava già... Lei non è molto rivoluzionario sa? Ha mai letto Feyerabend?
Potrebbe scoprire che i fisici non sono tutti idioti bambini. E nemmeno gli epistemologi.
Captain NEMO
00venerdì 4 febbraio 2005 18:36
Oui, c'est moi ...il Fisico eretico!
Accidenti e poi Perbacco! [SM=g27994]m6:

Quella rivista mi manca e dunque NON ho potuto leggere le sue argomentazioni!...ma ora che me lo dice, non posso che rallegrarmene!
Dove potrò reperire il goloso articolo?

Quanto al Tao 'escrementale', lei mi insegna che non si getta nulla, no?? [SM=g27994]m12:

Captain NEMO
Captain NEMO
00venerdì 4 febbraio 2005 18:47
Re: Encounters of Physics...

Scritto da: Paolo Lucarelli 04/02/2005 18.32
...Lei non è molto rivoluzionario sa? Ha mai letto Feyerabend?
Potrebbe scoprire che i fisici non sono tutti idioti bambini. E nemmeno gli epistemologi.



...la mia rivoluzione l'ho fatta quando ho lasciato il mio Spettrometro di Massa al mio esimio Professore, orsono quasi trent'anni fa!....la vita mi ha portato a lasciare l'Università a due esami dalla 'Laura', come diceva Totò!
Sono un Chimico Fisico mancato per un nonnulla, Monsieur Lucarellì, e felicemente eretico da tempo!...Ciò che non mi ha impedito di incontrare qui e negli USA alcuni Fisici assolutamente non-idioti!

...ma penso sempre che siamo tutti un pò bambini!
Lei non me ne vorrà se penso che anche lei un pò lo è, no?

Un saluto cordiale
Captain NEMO
Domenicano bianco
00domenica 13 febbraio 2005 00:14
Curiose
Curiose ricette "speculo-solari" taoiste ( ma anche molto...simboliche)

** ..Metodo dell'Elisir del Monte Min. Questo è il metodo che il maestro taoista Chang K'ai-t'a ricevette mentre si dedicava alle pratiche della purificazione del pensiero in una grotta del monte Min. Soffiando sul fuoco si fonde il rame per costruire uno spechio fang chu e con esso si raccoglie l'acqua essenza della Luna.[ NOTA : gli specchi fang chu e yang sui ( menzionato poco più avanti,) attraggono e condensano rispettivamente le essenze della Luna e del Sole, ovvero dello Yin e dello Yang, il cui "ingerimento" è considerato una pratica importante in alcune tradizioni taoiste ]. Quest'acqua va coperta di argento vivo, lasciandolo poi a scaldare esposto ai raggi del sole. Se si ingerisce a lungo questo argento vivo si sarà liberi dalla morte. L'Elisir potrà poi essere posto su uno specchio maschile yang sui di rame. Lo si copre di mercurio e lo si lascia essiccare al sole, scoprendolo dopo venti giorni. Se si ingerisce per cento giorni questo mercurio in forma di piccoli fagioli, accompagnando con acqua fresca di pozzo, i ciechi acquisteranno la vista, si guarirà dalle cento malattie, i capelli bianchi torneranno neri e i denti caduti cresceranno di nuovo *** Dal "Liquore d'Oro e L'elisir della traformazione ciclica" Pao pu tzu, trad. F. Pregadio, Roma.
Si tratta di un ultima "boutade" ( lo prometto davvero, stavolta) sul tema dell "alchemy of light "...
Cordialmente

D.B.
Captain NEMO
00lunedì 14 febbraio 2005 17:07
Mercuri Orientali e Occidentali...
Caro Domenicano Bianco,

Devo confessare che non conosco bene l'Alchimia Cinese, ma mi dovrò prima o poi documentare, perbacco!
Immagino, da quel che ho letto dei suoi ultimi Post, che anche qui si debba saper 'decodificare' i vari termini: il rame, materiale con cui costruire gli 'specchi', il mercurio o argento vivo, etc.
Lei ha già tentato - per così dire - una giustapposizione con i simboli equivalenti della tradizione alchemica occidentale? Sarei curioso di sapere se quel mercurio di cui si parla (quello che si espone ai raggi del sole) abbia qualche attinenza con i vari mercuri di cui stiamo dibattendo in questo Forum: trattasi - secondo lei - del Mercurio Primo, Secondo o Filosofico?...o magari di uno dei 4 mercuri di cui parla il Santinelli, sui quali - opportunamente invitato dall'amico Lucarelli - sto 'riflettendo' in questi giorni?...oppure ancora è altra cosa?

La ringrazio e la saluto

cordialmente
Captain NEMO
Domenicano bianco
00martedì 15 febbraio 2005 00:31
Re: Mercuri Orientali e Occidentali...

Scritto da: Captain NEMO 14/02/2005 17.07
Caro Domenicano Bianco,


Lei ha già tentato - per così dire - una giustapposizione con i simboli equivalenti della tradizione alchemica occidentale? Sarei curioso di sapere se quel mercurio di cui si parla (quello che si espone ai raggi del sole) abbia qualche attinenza con i vari mercuri di cui stiamo dibattendo in questo Forum: trattasi - secondo lei - del Mercurio Primo, Secondo o Filosofico?...o magari di uno dei 4 mercuri di cui parla il Santinelli, sui quali - opportunamente invitato dall'amico Lucarelli - sto 'riflettendo' in questi giorni?...oppure ancora è altra cosa?

La ringrazio e la saluto

cordialmente
Captain NEMO



Caro Capitan Nemo, non credo sia facile paragonare i "paradigmi alchemici" orientali cinesi ( Wei Dan ) a quelli occidentali. Non per me , almeno, rischierei di dire qualche sciocchezza, anche se mi sto facendo alcune idee, seppur nebulose e troppo timide e peregrine per mostrarle in pubblico. Comunque raccolgo anch'io l'invito lucarelliano alla riflessione su questo particolare tema dei mercuri...Riguardo all'Alchimia Cinese ( che si è distinta in Wei Dan e Nei dan, Esterna, più antica, e Interna, più recente ) spero di saperne di più quando mi giungeranno i 4 tomi ( dal secondo al quinto ) del quinto volume ( quasi interamente dedicato all'alchimia cinese ) della monumentale opera "Science and civilization in China " del Needham. ...Comunque non voglio neanche complicarmi troppo la ricerca : quanto è apparso in Occidente mi sembra più che sufficiente...

Un caro saluto

D.B.

P.S.

Ho provato a porre qualche "domandina" ad un Professore di Medicina Tradizionale Cinese di Pechino , che viene spesso in Italia, intorno al Wei Dan e al Nei Dan : sul secondo si è sbilanciato poco poco, sul primo ...un sorriso e ...silenzio[SM=g27994]m3:
Captain NEMO
00martedì 15 febbraio 2005 00:45
Re: Re: Mercuri Orientali e Occidentali...

Scritto da: Domenicano bianco 15/02/2005 0.31
.. sul secondo si è sbilanciato poco poco, sul primo ...un sorriso e ...silenzio[SM=g27994]m3:


Se un Maestro occidentale tace o nega, quello orientale in genere sorride sempre...!
Il suo silenzio sorridente è piuttosto significativo, direi.
Buon proseguimento nella sua "China's Quest"

Captain NEMO
Domenicano bianco
00martedì 15 febbraio 2005 01:36
Re: Re: Re: Mercuri Orientali e Occidentali...

Scritto da: Captain NEMO 15/02/2005 0.45

Se un Maestro occidentale tace o nega, quello orientale in genere sorride sempre...!
Il suo silenzio sorridente è piuttosto significativo, direi.
Buon proseguimento nella sua "China's Quest"

Captain NEMO



La mia "China Quest" è , per quanto mi riguarda , una diramazione della Quest per Eccellenza : a volte amo estendermi e ramificarmi..ma poi ritorno ai nostri amati Auctores occidentali... Fulcanelli in testa ![SM=g27994]m1:

Un salutone e , vista l'ora, buona notte e sogni d'Oro[SM=g27994]m11:

D.B.
Domenicano bianco
00giovedì 3 marzo 2005 23:10
TAV: XXVII II° VOL. CANSELIET
Un amico molto arguto ( ..e anche molto "argotico" ) mi faceva notare qualche giorno fa la peculiare singolarità della tavola XXVII presente nel secondo volume de "L'Alchimia" di E. Canseliet ( abbiate pazienza, pur avendo uno scanner sono un'ominide nei confronti della "tecnologia", per cui l'immagine non posso mostrarvela, dovrete andarla a guardare ), immagine nella quale a destra abbiamo un raggio di sole che prima di colpire e bruciare dei legnetti (?) passa attraverso due lenti , una grossa posta su di un tavolo ed una piccolina tenuta in mano da uno strano puttino ( sembra abbia due cornini sulla testa..) mentre un 'altro raggio di luce, proveniente da sinistra, viene emanato dal fulgore di un volatile ( fulgore avvolto da nubi scure ) che colpisce la Vergine al cuore e poi viene deviato sul Cristo-bambino adagiato su di una culla sul pavimento.

Canseliet, nella didascalia, sostiene che sono due forze che Raimondo Lullo presentò come diverse ( e direi, da come le presenta...quasi opposte) : la spagiria a destra ( sole-lenti-fuoco) e l'alchimia a sinistra ( spirito santo-volatile, Vergine Cristo bambino ). La prima forza ( quella spagirico-chimica )avente in sè un pericolo : quello di accendere, sulla terra degli uomini, il fuoco delle gehenna ( qualcuno direbbe : "per arte diabolicam " ).

Infine Canseliet aggiunge in ulteriore didascalia posta in fondo al secondo volume : " Il raggio della Vita di Madre Natura e quello della morte dell'industria degli uomini ".

Quello che MI e Vi domando : non avete la sensazione che l'immagine nasconda anche altri significati ? La mia è solo una sensazione che non sono riuscito per ora a razionalizzare, forse anche frutto di suggestioni "forse" errate come quelle poste in "Alchemy of light "...

Domenicano Lente Bianca
Captain NEMO
00venerdì 4 marzo 2005 17:42
Re: TAV: XXVII II° VOL. CANSELIET

Scritto da: Domenicano bianco 03/03/2005 23.10
...non avete la sensazione che l'immagine nasconda anche altri significati ?...


[SM=g27994]m17 Ho trovato l'immagine cui lei fa riferimento:


Caro Domenicano Bianco,

la sua passione per la Luce è significativa e meriterebbe un'ampia discussione, che però ci porterebbe un po' OT: potremmo - per esempio - chiederci cosa sia 'realmente' quella 'cosa' che chiamiamo amabilmente Fotone e partire da là...ma si finirebbe su altri lidi.
Tuttavia quella Luce di cui si parla in Alchima, è ben più 'luce' di quella fisica, perchè più vicina all'origine, alla sua causa prima ed ai suoi effetti sulla materia: l'immagine cui lei fa riferimento - lei lo saprà - è tratta da un'opera che riporta alcuni lavori di (guarda caso= 'Doctor Illuminatus', Raimondo Lullo: 'Oeuvres du bienhereux Raymond Lulle, docteur illuminé et martyr'.
Se devo seguire le parole di Canseliet (nello stesso libro, 'L'Alchimie expliqueè sur ses textes classiques') mi pare che la differenza fondamentale sia quella che l'Alchimia parla di un flusso cosmico (Canseliet dice 'fluide spirituel du cosmos'), che è proprio quello che si vede, per es., illustrato nel Mutus Liber; mentre in spagiria si parla di luce solare (Canseliet dice 'rayon solaire'). Dunque c'è una evidente differenza, non solo semantica, ma sostanziale, se non addirittura di causa, di sorgente.
In effetti nell'immagine la Vergine riceve e riflette (qui si parla di 'speculum', ma con un altro significato:'..in quo totus Mundus videtur') il flusso e lo restituisce a suo figlio. D'altra parte il raggio solare passa attraverso due lenti (dunque non specchi): e Canseliet, per sparigliare un pò le cose, ci dice '..deux miroirs, a savoir deux mercures, sont nécessaires, afin d'attirer celui que l'astre du jour projette et d'en liberer la force de feu secret". Quindi - pur utilizzando il supporto della parte di immagine che identifica la spagiria - il Bon maitre de Savignie - spiega chiaramente che in Alchimia due mercuri sono necessari per attirarne un altro (un terzo), e che il "Mercurio dei Saggi si divide in due funzioni molto differenti"...E qui mi fermo perchè son certo che l'ottimo Lucarelli potrà illuminarci un po' di più.

Captain NEMO

[Modificato da Captain NEMO 04/03/2005 18.47]

Domenicano bianco
00sabato 5 marzo 2005 15:58
Re: Re: TAV: XXVII II° VOL. CANSELIET

Scritto da: Captain NEMO 04/03/2005 17.42
Quindi - pur utilizzando il supporto della parte di immagine che identifica la spagiria - il Bon maitre de Savignie - spiega chiaramente che in Alchimia due mercuri sono necessari per attirarne un altro (un terzo), e che il "Mercurio dei Saggi si divide in due funzioni molto differenti"...E qui mi fermo perchè son certo che l'ottimo Lucarelli potrà illuminarci un po' di più.

Captain NEMO

[Modificato da Captain NEMO 04/03/2005 18.47]




Caro Capitano, ovviamente concordo con quanto lei scrive...ma la mia domanda partiva da conclusioni come le sue ( che io erroneamente ho dato per scontate ) per cercare di capire se ( e sottolineo SE, come diceva Mina )c'è dell'altro oppure no.
Ribadisco che si tratta solo di una mia sensazione...

Salutoni

D.B.

P.s. Mi scusi, ma le pizze le fa alte e morbide o secche e basse, come spesso si usa qui al nord ???[SM=g27994]m17
Paolo Lucarelli
00sabato 5 marzo 2005 18:14
Luce da luce
Immagine feconda di profonde riflessioni, io credo che in prima analisi si possa ricondurre a questo passo di Jaldakî:

“I praticanti dell’alchimia… formano due scuole. Una, sono tutti coloro che conoscono la scienza essoterica e la mettono in opera; il risultato appare a loro senza che scoprano i segreti esoterici che riguardano le realtà metafisiche e le verità gnostiche inerenti a questa scienza. La seconda scuola sono coloro che acquisiscono l’aspetto esteriore di questa scienza e che poi si illuminano per mezzo dell’apparente (zâhir) per scoprire il nascosto (bâtin)…”

Si potrebbe qui fare una opportuna considerazione su un passo di Fulcanelli nel Mistero delle Cattedrali dove dice:

"L’artista ha camminato a lungo, ha vagato per false vie e dubbi sentieri, ma alla fine la sua gioia esplode! Il ruscello d’acqua viva scorre ai suoi piedi; sgorga, gorgogliando, dalla vecchia quercia cava. Il nostro Adepto ha raggiunto lo scopo. Ora, abbandonando l’arco e le frecce con cui, come Cadmo, ha trafitto il drago, guarda ondeggiare la limpida sorgente di cui un uccello appollaiato sull’albero attesta la virtù dissolvente e l’essenza volatile (tav. IV)."

È il primo incontro con l’Arcano dell’Arte, su cui si vedranno molti passi e note nel seguito. Si tratta del misterioso processo per cui l’acqua, il mercurio, sgorga, come poi si dirà più ampiamente, dalla roccia, cioè dal primo caos nero e tenebroso. È così straordinario e incomprensibile questo evento capitale, che lo stesso Fulcanelli nelle Dimore Filosofali arriverà a dire che nemmeno gli Adepti si sanno spiegare come avvenga.
Ora va notato che Fulcanelli, sempre attento nell’uso dei termini, qui definisce Adepto l’artista pervenuto a questo risultato, sollevando evidentemente una serie di interrogativi importanti. È inevitabile, ad esempio, chiedersi se proseguire la cosiddetta Grande Opera nel senso consueto, cioè per ottenere una pietra transmutatoria, sia uno scopo ulteriore da raggiungere o soltanto una delle infinite applicazioni di una potenzialità ben più ampia. Eireneo Filalete potrebbe dare una risposta sconcertante, quando nella quinta immagine dello Specchio della Verità – ammettendo per semplicità che ne sia l’effettivo autore – a questo punto afferma: «I Filosofi venerano il loro mercurio preparato, e alcuni gli offrono Oro, ma non tutti i Filosofi lo fanno»

Per il nostro Domenicano amante della luce, aggiungerei questo passo di un maestro dell’Islam:

“Gli spiriti sono della luce-essere allo stato fluido, mentre i corpi sono della luce-essere allo stato solido. La differenza tra i due è come quella tra acqua e neve.”

Savinien C. de Bergerac
00lunedì 7 marzo 2005 00:43
Lo scopo dell'Arte.
Quale é dunque lo scopo dell'Arte?
Liberare quest'acqua viva da una sorta di solfo arsenicale quale prigione angusta e maleodorante ?
Questo deve fare l'alchimista , ma al di là della ricetta,che immagino segretissima, cosa significa questo su un piano filosofico? Voglio dire questo sorta di punto singolare nell'universo, questo compito atavico al quale sono chiamati pochissimi, che senso ha nel significato stesso dell'esistenza, di ciò che una volta si chiamava creato?
Captain NEMO
00lunedì 7 marzo 2005 17:56
Re: Lo scopo dell'Arte.

Scritto da: Savinien C. de Bergerac 07/03/2005 0.43
Quale é dunque lo scopo dell'Arte?...cosa significa questo su un piano filosofico? Voglio dire questo sorta di punto singolare nell'universo, questo compito atavico al quale sono chiamati pochissimi, che senso ha nel significato stesso dell'esistenza, di ciò che una volta si chiamava creato?



Caro C.S. de Bergerac,

Non penso sia semplice ed immediato rispondere in modo conclusivo alle sue domande: se lei ponesse queste domande a studenti, ricercatori, esperti, alchimisti e Adepti ritengo che otterrebbe risposte talvolta simili, ma spesso diverse nell'intendimento e nella sostanza. E' un po' come se lei chiedesse a dieci persone chi è Dio e perchè ha creato i mondi...non che non sia lecito domandarselo, tutt'altro; ma ritengo che non esista un'unica definizione universale ed accettata dell'Arte: le sfumature sono infinite, a seconda di chi guarda e di che cosa si intende indicare.
In ogni caso, tenterò di darle la mia risposta, che è naturalmente solo il frutto delle mie riflessioni, opinioni e modi di sentire: se dunque volessi seguire il mio cuore dovrei dirle che l'Arte, assimilata all'arte, non ha uno scopo: essa semplicemente E'.
E' espressione dei moti del proprio essere, del proprio dialogo con la Natura e le sue forze, dei propri sentimenti profondi, dei propri sogni e delle proprie intuizioni 'secrete'.
C'è chi nell'Arte vede esclusivamente l'aspetto del potere trasmutatorio, chi quello mistico, chi quello religioso, chi quello gnostico (addirittura il singor Jung ha ritenuto di descrivere taluni percorsi della psiche paragonandoli alla simbologia alchemica. Molti hanno applaudito, ma non il sottoscritto). E ci son altri ancora che vi vedono soltanto il senso dell'Armonia; e mi piace ricordare che, se non vado errato, nel Popol Vuh si dice: "...ed essi stabilirono il senso dell'uomo: e lo chiamarono l'Amore e l'Equità" .

Per me è la Via che sto percorrendo, che ho scelto di percorrere, alla ricerca del senso perduto delle cose, materiali e spirituali, inseguendo una Luce che ho visto attorno a me un giorno, mentre girovagavo felicemente perduto in un bosco straordinario.
Quanto al significato dell'Arte nell'esistenza, essa è il porto calmo della mia mente, la luce del mio animo, il soffio del Tutto nella Materia, il cuore dell'oro e lo specchio della Creazione....ma - come vede - sto descrivendo il sentimento per immagini, perchè difficile è riferire dell'ineffabile. E non tutti saranno d'accordo con le mie povere parole...
Non se ne avrà a male, spero, se le dirò che più che dibattere sul senso dell'Arte nell'esistenza, forse più topico sarebbe domandarsi se si è disposti ad accettare il percorso di conoscenza dell'Arte o no. Fra l'altro è una domanda molto più semplice....

sempre di buon cuore

Captain NEMO
Captain NEMO
00martedì 15 marzo 2005 02:00
Re: Re: Re: TAV: XXVII II° VOL. CANSELIET

Scritto da: Domenicano bianco 05/03/2005 15.58
...Mi scusi, ma le pizze le fa alte e morbide o secche e basse, come spesso si usa qui al nord ???[SM=g27994]m17



Caro Domenicano Bianco,

debbo rispondere - in gran ritardo, perchè mi era sfuggita - alla sua 'gastronomica' domanda OT. Sarò rapido e indolore:
la pizza napoletana è alta e morbida, altrimenti tale non si può chiamare...che ci vuol fare, anche in cucina, le cose debbono essere fatte in maniera 'canonica'. Le segnalo una curiosità: le ricette antiche, dicono che bisogna usare 'acqua ferma' !!![SM=g27994]m1:

Captain NEMO
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