Ad altezza d'uomo di Patrick De Wilde

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
vanni-merlin
00sabato 4 novembre 2006 14:21


Ad altezza d'uomo


Titolo: Ad altezza d'uomo
Autore: Patrick De Wilde
Anno: 2006
Pagine: 120
Editore: L’Ippocampo
Collana: Grandi libri illustrati
Prezzo: € 12,00
ISBN: 888858580X









L’impegno editoriale de l’Ippocampo Editrice nell’ambito dell’antropologia visiva e delle pubblicazioni connesse, si rinnova con il suo ultimo prodotto che anche questa volta non tradisce una tradizione ormai consolidata in grado di soddisfare studiosi e appassionati; senza deludere le aspettative di chi desidera abbracciare in un sol colpo quanto più mondo possibile, voltando semplicemente la pagina di un libro.

Ma definire questo volume un viaggio nella diversità, come dalle parole dell’autore, è troppo poco; non rende giustizia al lavoro del fotografo, dell’osservatore, e soprattutto all’uomo.

Già, l’uomo. Perché è intorno a questo apparente semplice lemma da dizionario, questo concetto così astratto e così concreto, così lontano e così vicino, che si sviluppa una spirale di immagini e testi che si propongono di tracciare un quadro della dimensione umana, che dia una parvenza di chiarezza e sicurezza ad una delle più sfuggenti definizioni della scienza: l’essere umano. Un essere biologico e un essere culturale.

Che cos’è l’uomo? È questa la domanda che aleggia lungo tutte le pagine del volume; un’eco dolce che nella sua ridondanza sembra voler spingere il lettore a non smettere di interrogarsi e a tentare lo sforzo nel dare una risposta ad una domanda che lo riguarda da vicino.

La vista è il senso più coinvolto nell’esperienza di questo libro: sguardi fieri, sguardi profondi, sguardi sinceri e innocenti; ma anche profili che scorgono un orizzonte lontano. Un mosaico etnico catturato da uno scatto di fiducia ed empatia, dalla mano sicura del fotografo Pat De Wilde che, con il candore e la meraviglia di chi si affaccia per la prima sul mondo attraverso il caleidoscopio culturale di un obiettivo fotografico, cura le pagine dedicate all’introduzione al volume, esprimendo riconoscenza a tutti gli ‘attori’ conosciuti sul campo.

“Ad altezza d’uomo” ci regala una testimonianza visiva delle differenze e delle somiglianze negli esseri umani e lo fa guidandoci in un viaggio lungo i più diversi e distanti luoghi della Terra: dall’Africa d’ebano dipinta, al riflesso albeggiante dell’area asiatica, sino-tibetana, per passare alle mille sfumature di un Sudamerica incontaminato e puro, fino all’estrema trasfigurazione europea, crocevia di migrazione e di contatti.

E’ la centralità del volto a tracciare i labili confini della conoscenza dell’uomo: scatti di fanciulli, ragazzi che si apprestano a entrare nella vita adulta, donne e matriarche, anziane e anziani, saggi ed emblemi comunitari. Ad interrogarsi sul quesito d’apertura, “Che cos’è l’uomo”, vengono chiamati scienziati, ricercatori, pensatori contemporanei e non, che si sono trovati di volta in volta di fronte all’atavico interrogativo che picchietta come il ticchettio di un orologio che segna il nostro tempo... e quanto tempo!

C’è chi alla risposta adduce la conoscenza del sé, ma il lavoro di De Wilde sembra condurci piuttosto verso la conoscenza dell’altro, cosicché negli altri si arrivi a riconoscere se stessi; è più che un riconoscersi, di questi tempi, il tutto ha più la parvenza di un incontro con una realtà sconosciuta anche se vi siamo immersi anima e corpo. Mente e membra.

Più che etnografare visivamente il paesaggio umano, De Wilde cede il passo al fruitore ultimo della sua opera, il lettore, consegnandogli gli strumenti per riflettere e vedere con occhi puri e diversi una realtà che attraversa quotidianamente, ma che percepisce sempre più estranea.

La diversità arricchisce, la diversità completa. Un messaggio che invita a non avere paura di riconoscere la propria dimensione, e ad accettarla in tutte le sue forme.

Come insegna Claude Lévi-Strauss, un mondo unico ed omologato non sarebbe possibile e condurrebbe all’ossificazione dell’umanità; ed è proprio in un’epoca che rincorre il mito dell’uguaglianza, il seme dell’omologazione, come è quella in cui viviamo, che “Ad altezza d’uomo” ci ricorda che esistono altri mondi e altri modi di vedere l’uomo.

Forse non basterà un libro ad ampliare gli orizzonti e far germogliare il bisogno di compensazione disinteressata tra esseri umani, ma la sollecitazione è forte e i risultati non tarderanno ad arrivare. Anche al termine delle distanze più lunghe si finisce per rincontrarsi.


Maggiori informazioni:

Patrick De Wilde è giornalista, editore e fotografo. Ha seguito gli studi di Belle Arti e successivamente si è perfezionato presso l’Ecole Supérieure d’Arts Graphiques di Parigi. Direttore artistico, è responsabile della creazione di importanti riviste, poi il ritorno alla fotografia per i grandi reportage. In più di 25 anni di esperienza, da insaziabile viaggiatore, ha realizzato numerosi fotoreportage per la stampa, specialmente sui popoli dell’Asia. I suoi volumi sulla Birmania, la Thailandia e l’India gli sono valsi una reputazione da “etnografo visivo”. Parimenti egli si accosta alla fotografia che ha per soggetto gli animali, percorrendo il mondo dalla Namibia alle Faulkland, dal Cile alla Tasmania, dal Botswana alle Galapagos.


Maria Chiara Miduri




da: www.antrocom.it/Article202.html

Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 13:31.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com