07/02/2008 - MILANO - TEATRO VENTAGLIO SMERALDO

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Frank2
00venerdì 26 ottobre 2007 14:04
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Frank2
00venerdì 8 febbraio 2008 15:15
da Tgcom
Con De Gregori il viaggio continua

Applausi per il concerto a Milano

Sono più affascinanti quei viaggi senza destinazione, dove il vagare senza una meta ben precisa fa gustare con maggiore intensità le sorprese, gli imprevisti, le casualità. Il viaggio di Francesco De Gregori ha ormai imbarcato la quarta generazione di giovani che si affacciano alla vita, considerato che la prima ha ormai i capelli bianchi e si avvia verso la cinquantina. Un viaggio che si rinnova, perché il Principe percorre vie nuove e ripercorre quelle già battute, in un itinerario fatto di parole, ora dolci e ora aspre, metafore a volte enigmatiche, immagini vive e suoni semplici fino ad arrivare ad essere elementari.

Francesco De Gregori ha ripreso il tour in teatro, forse l'ambiente più congeniale per ascoltare la sua musica, dove ripropone quasi per intero la sua raccolta live "Left & right". A Milano, per le due date allo Smeraldo, i biglietti erano andati tutti esauriti già in prevendita.

Il suo viaggio sul palco comincia dal mare, dalla trilogia del "Titanic", per approdare a buona parte dei grandi classici del repertorio. Un viaggio nello spazio, nel tempo, ma anche nella musica, perché in ogni canzone c'è qualcosa di nuovo, o un semplice arrangiamento o una rivisitazione vera e propria. Se pezzi come "La leva calcistica della classe '68", "Adelante adelante" o "La donna cannone" sono pressochè simili agli originali, c'è una "Buonanotte Fiorellino" stravolta in chiave rythm'blues, che sa tanto di provocazione per scuotere i puristi. In mezzo tante chitarre acustiche, poco rock, qualche deliziosa concessione al folk, in un concerto dove gli arrangiamenti, se serve dirlo, non sono certo stati lasciati al caso. Particolarmente intensa e un pizzico rabbiosa "La valigia dell'attore", sicuramente uno dei momenti migliori del concerto.

Cappello di feltro, giacca e cravatta, De Gregori sembra essersi lasciato alle spalle quell'atteggiamento un po' da orso nei confronti del suo pubblico (modo di porsi che, in verità, gli è stato sempre perdonato) e, oltre alla raffinatezza che lo ha sempre contraddistinto, ora fa trasparire con più evidenza quella maturità artistica ormai raggiunta da tempo. Cosa ci riserverà il nuovo cd, in preparazione, è tutto da vedere. Intanto godiamoci questo viaggio nei ricordi e nelle emozioni, per un tour che toccherà praticamente tutta Italia e che, statene certi, sarà "sottolineato dagli applausi del pubblico pagante".

Domenico Catagnano
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