"La Saga di Sigurd e Gudrún" - un inedito di J.R.R. Tolkien

Admin-Geko
00venerdì 9 gennaio 2009 12:02
Un po' di info raccolte qua e la nella rete.

Da "Eldamar.it":
[…] la sempre attendibile Tolkien Library ci fa sapere che entro il prossimo maggio 2009 HarpeCollins darà alle stampe l’inedito The Legend of Sigurd and Gudrún. A quanto pare nel periodo 1920-1930 J.R.R Tolkien lavorò a una sua versione di un frammento della Völsunga saga. Al momento non è chiaro se si tratti di una pubblicazione accademica o meno; in quel periodo Tolkien ricopriva l’incarico di professore di Anglosassone a Oxford. Come tutti i volumi pubblicati postumi anche questo è curato e introdotto dal figlio dell’autore, Christopher Tolkien.
Nel riportare la notizia Jason Fisher si lancia in alcune speculazioni molto ben documentate circa il contenuto del testo:
“I suspect this work must be the “long unpublished poem entitled ‘Volsungakviða En Nyja’, probably written in the late 1920s or early 1930s. Tolkien described it, in a letter to [W.H.] Auden dated 29 January 1968, as ‘written in fornyrðislag 8-line stanzas in English: an attempt to organize the Edda material dealing with Sigurd and Gunnar’”
Probabilmente anche questa iniziativa verrà presa da molti come il tentativo di raschiare il fondo del barile. La polemica ha investito “I Figli di Húrin” nel 2007; stessa sorte toccò addirittura al Silmarillion tanti anni fa. Come lo stesso Jason sottolinea un lavoro di gioventù, soprattutto se accademico, potrebbe essere molto interessante per gli studiosi. Forse meno per i lettori delle vicende della Terra di Mezzo.

Dal sito de "Il Tempo":
Londra, 8 gen. - (Adnkronos) - Entro il prossimo maggio 2009 la casa editrice inglese HarperCollins dara' alle stampe un inedito libro di John R.R. Tolkien (1892-1973), lo scrittore britannico autore della saga del ''Signore degli Anelli'', incentrato su una rilettura di una piccola parte della leggenda nordica dei Nibelunghi. Per la prima volta verra' infatti pubblicata la versione originale di ''The Legend of Sigurd and Gudrun'', scritta in versi narrativi tra gli anni Venti e Trenta del Novecento, quando Tolkien era professore di letteratura anglosassone all'Universita' di Oxford. L'annuncio della pubblicazione e' stato salutato con grande entusiasmo dalla Tolkien Society. ''Attendiamo con trepidazione di poter leggere questo testo, che sicuramente mostrera' come Tolkien fosse uno straordinario scrittore quando gia' era un valente accademico seppur piuttosto giovane'', ha commentato Ian Collier della Tolkien Society. Tolkien lavoro' su un frammento della Volsunga Saga, in parte poi confluita nel ciclo dei Nibelunghi reso musicalmente celebre da Richard Wagner, quello relativo a Gudrun (Kriemhild), figlia del re burgundo Giuki, che sposo' l'eroe Sigurd (Siefgried). Come tutti i volumi pubblicati postumi, anche quello che uscira' nella prossima primavera sara' introdotto dal figlio dello scrittore, Christopher Tolkien, 84 anni, che ne ha curato anche l'edizione. Nell'aprile del 2007 Christopher Tolkien pubblico' il romanzo inedito ''I Figli di Hurin'', che il padre aveva lasciato incompiuto e che il figlio, tra non poche polemiche, aveva completato sulla base di appunti e abbozzi manoscritti lasciati in un cassetto dall'autore di ''Lo Hobbitt''.
Admin-Geko
00venerdì 9 gennaio 2009 15:28
Ho aperto il topic "Saga dei Volsungar" - "La canzone dei Nibelunghi" - "Sigfrido" per comprendere meglio l'argomento trattato nel libro in oggetto.
A presto.
Admin-Geko
00martedì 24 febbraio 2009 14:28
Da "Eldamar.it"

"[...] siamo in grado confermare in anteprima che l’editore Bompiani conta di pubblicarne l’edizione italiana. Al momento non disponiamo di notizie circa i tempi di pubblicazione, possiamo solo azzardare ipotesi basandoci sulle esperienze passate. The Children of Húrin uscì in prima mondiale nell’aprile del 2007. L’edizione italiana, inizialmente annunciata per settembre dello stesso anno, fu pubblicata a fine ottobre. Considerati i tempi necessari alla traduzione è molto probabile che, a meno di slittamenti della edizione originale (la data non è ancora certa), si farà di tutto per lanciare l’edizione italiana della saga a ridosso del prossimo Natale, tra poco meno di un anno."
Admin-Geko
00venerdì 3 luglio 2009 15:53
Da "Eldamar.it":

Lo scorso gennaio Eldamar annunciava in anteprima che Bompiani aveva acquisito i diritti per la traduzione dell’ultimo inedito di J.R.R. Tolkien. Pochi giorni fa sul sito di uno dei più grandi bookstore online il libro è comparso improvvisamente, con tanto assegnazione ISBN e, udite udite, data di pubblicazione: il prossimo 3 luglio! Piuttosto perplessi (nel nostro paese è usanza consolidata lanciare titoli di Tolkien in periodo tardo autunnale-natalizio), abbiamo voluto sentire l’editore. Ci è stata confermata l’uscita del libro ma non la data. Secondo Bompiani La leggenda di Sigurd e Gudrún è in uscita entro il prossimo ottobre. Non chiedeteci per il momento altre notizie (copertina, traduttore, rilegatura, ecc.): non le abbiamo. Appena sapremo vi diremo.
arrogantes
00domenica 5 luglio 2009 23:09
Interessante, ci dovrò assolutamente dare un'occhio e provvedere a recuperarlo. Ottima dritta! [SM=g27811]
monfa72
00lunedì 2 novembre 2009 10:58
Admin-Geko
00lunedì 2 novembre 2009 18:23
Non sono certo di aver compreso davvero il significato di quell'articolo, ne ciò che l'autore ha voluto dire.
Concordo con alcune delle descrizioni che ha fatto ed ho sorriso leggendo alcune "caricature" (che in effetti semplici caricature non sono), ma su molti punti sono perplesso.
Rileggerò il tutto e mediterò. Poi, forse, esternerò.
Ad ogni modo domenica ho fatto un salto in libreria ed ho notato che il Libro in oggetto è già uscito ... ma non l'ho comprato perchè non c'ho un cent. da spendere in nessun modo, ahimè.
Qualcuno lo ha acquistato?
Ashtarazor
00mercoledì 4 novembre 2009 12:24
non ho capito se l'ambientazione di questa leggenda di S e G è puramente germanica e si rifà alla saga dei nibelunghi,
o si svolge nel mondo della terra di mezzo con elfi, quenya e quant'altro.
O forse è un'interessante sincretismo di entrambe le cose?
Admin-Geko
00mercoledì 4 novembre 2009 17:38
Re:
Ashtarazor, 04/11/2009 12.24:


non ho capito se l'ambientazione di questa leggenda di S e G è puramente germanica e si rifà alla saga dei nibelunghi,
o si svolge nel mondo della terra di mezzo con elfi, quenya e quant'altro.


"La prima che hai detto."



Dal sito della "Bompiani":

“In antico fu un tempo in cui vuoto era il tutto:
né la sabbia né il mare né le onde ruggenti.
Era informe la terra ed il cielo scoperto,
spalancato l’abisso e nessun filo d’erba.”

Dopo I figli di Hùrin, dalle ancora non del tutto esplorate miniere letterarie di J.R.R.Tolkien emerge, grazie alle incessanti ricerche del figlio Christopher, un nuovo, prezioso inedito, per la gioia degli appassionati del “padre” di Il Signore degli Anelli e delle saghe nordiche. A esse, infatti, e in particolare al ciclo di Sigurd e di Gudrún, si rifà il grande narratore inglese ispirandosi all’Edda, alla Canzone dei Nibelunghi e alla Saga dei Volsunghi. Ecco allora susseguirsi prima le eroiche e tragiche avventure di Sigurd, l’uccisore del drago Fafnir che custodisce l’oro dei Nibelunghi, sino alla conquista della valchiria Brynhildr che Sigurd risveglierà dal suo sonno magico per poi inoltrarsi sul sentiero di un terribile destino sposando Gudrún. E quindi la storia della stessa Gudrún, inconsolabile vedova di Sigurd, di cui seguiamo, con tutta la suspense che l’epica autentica sa suscitare, la personale storia di vendetta che ricorda una tragedia greca trasporta nel Nord Europa. Una storia che passa attraverso il matrimonio con il malvagio re degli Unni, Atli attirato da Gudrún in una vera e propria trappola mortale. Un poema che affonda le sue radici nelle antichissime epopee mitiche della tradizione occidentale restituendocene l’afflato inconfondibile insieme a una sensibilità fantastica del tutto contemporanea, che da più di mezzo secolo continua ad affascinare lettori di ogni nazione e di ogni età.
Alester
00giovedì 5 novembre 2009 13:36
mi permetto di essere un po' dubbioso. A parte che non ho ben capito una cosa: è un'opera basata sulle leggende germaniche, ma ricostruita da Tolkien e quindi un romanzo, o è un saggio accademico?
Ashtarazor
00venerdì 6 novembre 2009 14:49
Thx Geko.



e quindi un romanzo, o è un saggio accademico?



Scommetto che è un poema epico in prosa con tanti di quei riferimenti letterari dotti e stratificati da sembrare un saggio accademico romanzato. [SM=g27828]
Admin-Geko
00venerdì 6 novembre 2009 15:38
Ashtarazor, 06/11/2009 14.49:


Thx Geko.

e quindi un romanzo, o è un saggio accademico?


Scommetto che è un poema epico in prosa con tanti di quei riferimenti letterari dotti e stratificati da sembrare un saggio accademico romanzato. [SM=g27828]


Non l'ho sfogliato più di tanto, mi sono limitato alle varie premesse ed introduzioni.
Ad ogni modo tendo a pensarla come te, Sam.
Grimbeorn
00giovedì 7 gennaio 2010 19:01
Libro arrivato (quasi) casualmente in casa, leggerò nei prossimi giorni e vedrò di "illuminarvi" con la mia opinione.
Admin-Geko
00giovedì 7 gennaio 2010 19:22
Se puoi, orientati su una descrizione progressiva, continuativa in "quasi-tempo-reale".
Nel senso: domani (esempio) leggi le prime venti (aka quante te ne pare) pagine e posti qui le tue impressioni, senza esagerare con gli spoiler, dopodomani altre dieci (aka quelle che leggi) e vai di commento, ecc...
Insomma, in due parole, di volta in volta ci lasci un commento su ciò che hai letto ... oh, così mi sembra più chiaro.
Che dici, si può fare?
Grimbeorn
00giovedì 7 gennaio 2010 19:39
E sia.
Inizio operazione "Recensione"
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Work in progress
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Risvolti di copertina e retro.
Con il solito tono epico e esagerato mi si dice che il libro narra la storia di Sigurd, uccisore di Fafnir, e Gudrun, sua vedova.
Dai minispoiler capisco che attinge a pienissime mani dai Nibelunghi (Sigurd mi pare collegatissimo se non omologo a Sigfrido) e da altre saghe Nordiche, nonchè a piccolissimi accenni di storia (si accenna a un certo Atli [aka Attila], Re degli Unni).
Oltre al solito commento sul prof, pare interessante leggere il retro della copertina, che recita:
"In antico fu un tempo
in cui vuoto era tutto
nè la sabbia nè il mare
nè le onde ruggenti.
Era informe la terra
ed il cielo scoperto,
spalancato l'abisso
e nessun filo d'erba."

Succoso questo. Mi ispira assai. Ora corro a allenamento e aggiornerò.
Grimbeorn
00venerdì 8 gennaio 2010 13:37
Prefazione, Introduzione e Note alla Traduzione (pp 1-77)
Fondamentalmente, un piccolo saggio sulla poesia norrena, e in aggiunta una lezione di Tolkien ripresa pari pari, sullo stesso argomento. Lo stile è accademico e non di facile comprensione, somiglia molto a quello delle note e introduzioni dei Racconti, per intenderci. Qui però vengono aggiunte molte citazioni e riferimenti a testi antichi, e pare di trovarsi davanti appunto a un saggio universitario.
I contenuti sono praticamente dati sulla metrica adottata nel testo(che ho accuratamente saltato), riferimenti alle fonti del Prof (l'Edda Antica e L'Edda Nuova, poemi islandesi in norreno), e collegamenti storico-sociali sul contesto dove nacquero le leggende (Scandinavia e Islanda). Si spiega inoltre che, sebbene l'argomento sia lo stesso, le opere di Wagner (L'Anello dei Nibelunghi) non sono state usate come fonti dal prof, ma possono essere considerate sullo stesso piano, cioè sia Sigurd e Gudrun, sia L'anello dei Nibelunghi, sono rielaborazioni della stessa opera, L'Edda Antica appunto.
Cristopher è autore della Prefazione, il Prof dell'Introduzione (è la lezione a cui accennavo prima).
Per ora è una gran mattonata, pesante e complicata da leggere.
Admin-Geko
00venerdì 8 gennaio 2010 18:27
Era proprio quello che intendevo, bravo Grimbeorn.
Comunque, da quello che hai postato fino ad ora, non sembra essere una lettura particolarmente interessante.
Grimbeorn
00sabato 9 gennaio 2010 13:49
IL NUOVO LAI DEI VOLSUNGHI ovvero IL PIU' LUNGO LAI DI SIGURD
Qui inizia la parte più interessante.
Innanzitutto va detto che il testo è scritto in poesia, anche se in italiano non sempre è resa la rima o la metrica. Si sviluppa in "strofe" o "stanze" da 8 versi ciascuna.
Perciò, come immaginerete, non è semplice leggerlo e comprenderlo, aggiungendo anche il fatto che è una traduzione di un testo volutamente di stampo anticheggiante e epico, sebbene non siano state volutamente tradotte letteralmente le forme più arcaiche e di difficile comprensione (da "Note del traduttore").

Vorrei quindi aggiornare dopo ogni capitolo o parte, anche per riassumere e aiutare me stesso medesimo a capirli.
Grimbeorn
00sabato 9 gennaio 2010 14:10
UPPHAF (L'inizio) pp81-87
Si racconta della creazione del mondo da parte degli dei immortali, e della profezia di una Veggente (che sinceramente non ho ancora capito chi sia) che parla della fine del mondo, da cui si salverà uno e uno solo, un immortale che in passato già morì (chiaro no?), della stirpe di Odin, uccisore del Drago.
Da qui viene presa la strofa che ho citato prima, per la precisione quella è la stanza di apertura.
Grimbeorn
00domenica 10 gennaio 2010 16:52
Andvara-Gull (L'Oro di Andvari) pp 88-93
Odino, loki e una terza figura mai nominata vagano sulla terra, dove uccidono e mangiano per errore uno dei figli del demone Hreidmar, al quale, senza ovviamente conoscere il loro misfatto, chiedono ospitalità.
Il demone li accoglie e poi li incatena con lacci magici forgiati da un altro suo figlio, Reignir, e chiede loro in riscatto dell'oro.
Qui c'è un passaggio poco chiaro: si parla di Loki che con una rete intessuta da sua moglie cattura un luccio, che in realtà è un nano trasmutato. Il problema è: se anche Loki era con Odin incatenato da Hreidmar, come può uscire e catturare il luccio? Ma sorvoliamo.
Il luccio, come dicevo, è il Nano Andvari, figlio di Oin (vi ricorda qualcuno?), che gli promette tutto il suo oro in cambio della vita, ivi compreso il suo anello, che dice non abbia nessuna facoltà. Comunque Loki prende tutto l'oro e libera il Nano, che pronuncia una maledizione contro i possessori dell'oro e dell'anello. Loki porta dunque il tesoro da Hreidmar, per riscattare le vite degli abitanti di Asgard. Avverte poi il demone della pericolosità del tesoro, ma quello accecato dall'avidità non ne vuole sapre e trattiene l'oro e la maledizione.
Admin-Geko
00sabato 27 marzo 2010 17:18
Quindi?
Ti sei arenato?
Grimbeorn
00domenica 28 marzo 2010 10:57
No, è diverso, ho abbandonato...

Ho di base poco tempo, e occuparlo per leggere cose che non mi entusiasmano non è esattamente il massimo...
Admin-Geko
00domenica 28 marzo 2010 11:43
Comprensibile.
Magari non è il periodo giusto per quel genere di lettura ... magari in un altro momento (mesi, anni ...) riuscirai a riprendere (succede spesso).
Ossian77
00domenica 28 marzo 2010 12:57
L´ho ordinato su amazon. VEdiamo come é appena arriva :)
Nel frattempo, abbastanza correlato, ho letto quello che penso sia stato uno dei testi preferiti dal prof: Edda in prosa, di Snorri Sturlson. Testo fondamentale per capire l´immaginario di tolkien, la sua terra di mezzo (il sole, la luna, i lupi, i giuramenti, i nomi dei nani, la magia, le maledizioni, il fato etc...).

Breve e ben annotato, lo raccomando a tutti!

Osso.
Admin-Geko
00domenica 28 marzo 2010 13:09
Me lo raccomandi nello stesso modo in cui, durante il corso della Seconda Era, mi raccomandasti la lettura del "Beowulf" (raccomandazione per la quale non ti ho mai ringraziato abbastanza)?
Ossian77
00domenica 28 marzo 2010 13:25
Re:
Admin-Geko, 3/28/2010 1:09 PM:

Me lo raccomandi nello stesso modo in cui, durante il corso della Seconda Era, mi raccomandasti la lettura del "Beowulf" (raccomandazione per la quale non ti ho mai ringraziato abbastanza)?



Hmmmm...Beowulf mi é piaciuto di piú, é persino piú Tolkieniano dell´Edda. Quest´ultimo tuttavia é una specie di "manuale per bardi del nord", un libro di istruzioni sulla dizione poetica (ovviamente, in stile nordico) su come cantare e narrare di Dei ed Eroi. Vale la pena di averlo nella collezione :)


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