[ECO]Ue: Pil Italia torna a crescere, +0,7% nel 2010

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Riccardo.cuordileone
00martedì 3 novembre 2009 11:29
BRUXELLES - Dopo la crisi l'Italia torna a una "crescita moderata": secondo le nuove previsioni della Commissione Ue il Pil - dopo aver chiuso il 2009 a quota -4,7% - salirà dello 0,7% nel 2010 e dell'1,4% nel 2011. Si tratta di previsioni sostanzialmente in linea con quelle della zona euro (+0,7% nel 2010 e + 1,5% nel 2011).

L'Italia avrà un deficit al 5,3% nel 2010 (come nel 2009) e al 5,1% nel 2011. Sono queste le nuove previsioni della Commissione Ue che comunque sottolinea come la risposta del governo italiano alla crisi è stata attenta ad evitare un sostanziale deterioramento delle finanze pubbliche. Nella zona euro il disavanzo si attesterà nel 2010 e 2011 rispettivamente al 6,9% e al 6,5%. Bruxelles però sottolinea anche come la situazione italiana resta caratterizzata da un "elevatissimo debito pubblico", che salirà dal 114,6% del 2009, al 116,7% del 2010 al 117,8% del 2011.

L'Italia tornera' a crescere nel 2010 e 2011, ma la sua economia paga ''debolezze di vecchia data'': dalla scarsa produttivita', al basso potenziale di crescita, al peso dell'elevatissimo debito pubblico. Lo afferma la Commissione Ue che ha comunque rivisto al rialzo le previsioni per il nostro Paese, con la ripresa che nei prossimi due anni sara' guidata sopratutto dai consumi privati e dalle esportazioni.

Anche il resto dell'economia europea si sta avviando sulla strada di una "ripresa graduale", afferma la Commissione Ue, secondo cui il Pil di Eurolandia farà registrare un +0,7% nel 2010 e un +1,5% nel 2011, dopo aver chiuso il 2009 a quota -4%. Tra le principali economie a trainare saranno la Germania (+1,2% nel 2010 e +1,7% nel 2011) e la Francia (+1,2%, +1,5%). L'Italia (+0,7% nel 2010 e +1,4% nel 2011) meglio della Spagna (-0,8%, +1%).

Su un pò di ottimismo!! [SM=x751640]
Hareios
00martedì 3 novembre 2009 13:00
Mah, non mi sento ottimista con un debito pubblico tanto alto che prima o poi dovremo pagare.
Riccardo.cuordileone
00martedì 3 novembre 2009 14:16
Re:
Hareios, 03/11/2009 13.00:

Mah, non mi sento ottimista con un debito pubblico tanto alto che prima o poi dovremo pagare.


Ma non lo pagheremo mai... gli Stati Uniti altrimenti sarebbero in bancarotta da decenni...
cointreau il possente
00martedì 3 novembre 2009 17:50
Re: Re:
Riccardo.cuordileone, 03/11/2009 :



Su un pò di ottimismo!! [SM=x751640]



Allegria!


Riccardo.cuordileone, 03/11/2009 14.16:


Ma non lo pagheremo mai... gli Stati Uniti altrimenti sarebbero in bancarotta da decenni...



il debito usa è finanziato dall'estero e le probabilità di un eventuale default è minima dato che molti debiti nazionali e vari mercati si basano sul dollaro. Se gli usa va in default->dollaro si svaluta pesantemente->il credito svanisce. Per questo UE, Cina e quanti altri non possono desistere (da un giorno all'altro) ad alimentare il debito americano e per questo gli USA non fanno bancarotta.
Particolari non validi per l'Italia.
Bye


Malduin
00martedì 3 novembre 2009 18:16
Ma il debito usa (relativamente parlando) sarà metà di quello Italiano!

In più gli USA continuano ad essere considerati lo stato con il rischio di bancarotta tra i più bassi al mondo. Poi come ha detto cointreau, essendo che tutti hanno crediti in dollari, nessuno più permettersi che questi si valutino (tranne forse l'UE), da qui si spiegano notizie tipo quella che era passata qualche settimana fa in cui si diceva che "le banche centrali di Indonesia, Malesia, ...e qualche altro posto" intervenivano sui mercati monetari comprando dollari per tenerne alto il valore.

Conseguenza di questo è che gli USA possano semplicemente stampare banconote, che tanto il valore della monta non scende più di tanto...
cointreau il possente
00mercoledì 4 novembre 2009 13:40
Dal blog di Federico Rampini su Repubblica.it

"Il Brasile apre la strada a una nuova tendenza: tassa (del 2%) i capitali stranieri che entrano, anziché penalizzare le fughe di capitali.

E’ il nuovo problema dei paesi emergenti: attirano troppi investimenti speculativi.

Sorge così un nuovo tipo di protezionismo: è un revival di restrizioni sulla libertà di circolazione dei capitali, ma mirato contro l’afflusso di investimenti esteri sgraditi, che spingono le monete locali alla rivalutazione."

la mia conoscenza di economia è scarsa, ma credo che questa notizia possa essere in relazione con quella che ho linkato nel post precedente.
Malduin
00mercoledì 4 novembre 2009 18:48
Credo sia una mera manovra per tenere basso il valore della moneta e sostenere l'export (senza fare speculazioni al contrario, alla fine moneta stabile = meglio per tutti).
L'afflusso di capitali "per speculazioni", non genera reale crescita (non quanto concreti investimenti) ma probabilmente ha effetti sul valore della moneta.

Poi neanche io sono un economista eh.
Riccardo.cuordileone
00venerdì 6 novembre 2009 13:47
Forti segnali di ripresa. Ocse, l'Italia e' al top
Sale il superindice settembre, da noi a +10,8


ROMA - Le economie dell'Ocse "continuano a mostrare forti segnali di ripresa", e il superindice a settembre ha segnato un aumento di 1,3 punti rispetto ad agosto, e di 3,4 punti su settembre 2008. Lo rileva l'Organizzazione parigina, secondo cui l'Italia è il Paese che mostra l'incremento maggiore su base annua (+10,8 punti), con un'economia giudicata "in espansione", mentre su base mensile si registra un +1,3. Su base congiunturale, il Paese che mostra un incremento maggiore è invece la Germania (+2 punti, e +5,7 punti rispetto al 2008). Le uniche economie che rispetto a settembre dello scorso anno risultano in calo sono il Giappone (-0,7 punti), il Brasile (-7,1 punti) e la Russia (-6,7 punti).

Per quanto riguarda gli Stati Uniti, il superindice (denominato Cli, composite leading indicators) mostra un aumento di 1,4 punti sia sua base mensile che su base annua, con un'economia giudicata "in ripresa". L'area euro, che invece risulta "in espansione", registra un incremento di 1,4 punti su agosto e di 6,3 punti su settembre 2008. Il Giappone, giudicato comunque "in ripresa", mostra invece un calo di 0,7 punti su base annua e un +1,3 su base mensile. In "espansione" sono anche le altre grandi economie europee: il Regno Unito cresce di 7 punti in un anno e di 1,7 in un mese, mentre la Francia registra un +8,4% su settembre 2008 e un +1,3 su agosto. In crescita, ma solo rispetto ad agosto, sono anche Brasile e Russia (rispettivamente +0,4 e +1,5), mentre India e Cina hanno entrambi gli indicatori in aumento: la prima cresce di 2,7 punti in un anno e di 0,8 in un mese (economia "in ripresa"), mentre la seconda, che è "in espansione", aumenta rispettivamente di 7 e 1,6 punti. Il Canada, infine, risulta "in ripresa" con un progresso di 4,6 punti su settembre 2008 e di 1,6 su agosto 2009.
Pilbur
00venerdì 6 novembre 2009 19:42
Siamo la sesta economia. sopra il Regno Unito...interessante...
DarkWalker
00venerdì 6 novembre 2009 21:08
Re:
Pilbur, 06/11/2009 19.42:

Siamo la sesta economia. sopra il Regno Unito...interessante...




ma dai non credere a ste boiate fatte per far star meglio gli allocchi... siamo sesti solo per crescita di pil, solo per l'anno che viene e solo secondo delle prospettive, che sono abbastanza aleatorie.
Un paese che cresce allo 0,5 sarà pure dietro di noi come crescita pil, ma se nella crisi ha perso lo 0,1 sarebbe cmq avanti più di un lsutro rispetto a noi!
Lux-86
00sabato 7 novembre 2009 13:15
ma l'OCSE che parametri usa? Come fanno gli USA a crescere come economia e contemporaneamente ad aumentare la disoccupzione al 10%?


Ma non lo pagheremo mai... gli Stati Uniti altrimenti sarebbero in bancarotta da decenni...



Ma gli Stati Uniti sono alle stesso tempo boia e impiccato, cosa che da loro una certa discrezione. Noi siamo solo impiccati, alla UE non gliene frega nulla delle nostre scuse, e qualcuno prima o poi rivorrà indietro i propri soldi.
Armilio1
00sabato 7 novembre 2009 17:34
Più che altro non è che con la crisi di colpo i nostri problemi strutturali, che ci portiamo dietro da 15 anni, si siano risolti. Adesso cresciamo così perchè abbiamo subito meno la crisi, ma voglio vedere quando tutte le economie avranno ripreso a crescere normalmente, chi crescerà di più. I nostri problemi NON si sono risolti.
Malduin
00sabato 7 novembre 2009 22:23
Re: Re:
DarkWalker, 06/11/2009 21.08:




ma dai non credere a ste boiate fatte per far star meglio gli allocchi... siamo sesti solo per crescita di pil, solo per l'anno che viene e solo secondo delle prospettive, che sono abbastanza aleatorie.
Un paese che cresce allo 0,5 sarà pure dietro di noi come crescita pil, ma se nella crisi ha perso lo 0,1 sarebbe cmq avanti più di un lsutro rispetto a noi!



La news infatti è stata usata principalmente dai giornali britannici per attaccare il governo Brown, solo in seguito c'è stato l'eco qui in Italia.
Esattamente il dato è che nello scorso trimestre (Giugno-settembre) il Pil inglese (trimestrale) è stato 347£ contro quello italiano di 350£.
O se vogliamo un dato un po' più rilevante, quasi tutti i paesi sono usciti dalla recessione (crescita trimestrale positiva)...l'UK era ancora in passivo a -0.4
=Mimmoxl=
00domenica 8 novembre 2009 09:40
Si ragazzi ma qui si raccontano favole...Forse una cosa che non hanno inserito all'interno dell'equazione della crescita è il modello economico delle famiglie...

Le famiglie in Italia, quando hanno potuto, hanno usato la strategia delle formiche, ed è normale che in Italia abbiamo subito meno la crisi perchè alcune famiglie avevano ancora del "fieno in cascina" e quindi hanno potuto continuare a spendere qualcosa e, quindi, la crisi almeno dal lato dei consumi interni si è sentita relativamente meno, erodendo lo stock di risparmi.

Le famiglie, in Inghilterra e in America, invece, hanno adottato la strategia della cicala in cui il fieno se lo vendevano ancor prima di averlo seminato e si sono trovati immediatamente con una crisi di liquidità spaventosa in quanto le banche hanno finito di erogare credito a chicchesia e si sono trovati, da un lato a dover pagare le rate per l'acquisto di praticamente ogni cosa fatta in passato, dall'altro, invece, non avevano minimamente la liquidità necessaria per acquistare nulla che non fosse lo stretto indispensabile...

Ed adesso sta avvenendo la stessa cosa, gli italiani continuano a spendere un pochino di più xkè prima non hanno sperperato, ma sempre erodendo i loro risparmi, pensando che domani, chissà, riusciranno a rimettere qualcosa da parte, gli inglesi ed americani continuano ad avere poco da spendere xkè ancora hanno tutti i debiti pregressi da smaltire...

Ma questa nostra "crescita miracolosa" non è di certo dovuta alle grandi capacità strategiche di questo governo, ma ad un retaggio culturale del risparmio che ha guidato le famiglie italiane negli ultimi 50 anni. Il governo non ha fatto praticamente nulla se non allargare ad alcune ridottissime fasce la cassa integrazione...


Per quanto riguarda la domanda di lux, la spiegazione del disallineamento fra crescita economica associata a crescita della disoccupazione è più o meno naturale, infatti gli andamenti dell'occupazione tendono ad essere ritardati da quelli della crescita/recessione economica.
In questa fase, evidentemente, alcune imprese continuano a fallire (spingendo verso l'alto la disoccupazione), altre crescono negli ordinativi, ma non si fidano completamente di questa crescita che ritengono ancora debole o insicura, ed evitano di accollarsi altri costi per il personale, preferendo, ad esempio, ricorrere allo straordinario dei lavoratori già presenti che, per quanto costoso, può essere revocato in qualsiasi momento e può essere dosato sulle necessità, cosa che l'assunzione di un nuovo soggetto non garantisce.

Saluti a tutti
Mimmo
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 07:04.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com