Legion1
00lunedì 27 luglio 2009 15:29
Ops ma che abbiamo qui?
Questa discussione mi era proprio sfuggita.
Ma come Lachaise-L-N- apre una discussione su un'altra puntatona del bellissimo programma dell'onestissimo (e affascinante) Ruggeri e io non me ne ero proprio accorto.
Ma dove ho la testa!!
Rimedio subito (scusate se sarò un po' lunghetto ma è necessario
) :
Gia nell'introduzione si nascondono numerosi errori:
Siamo in Inghilterra, il 22 Agosto 1678 compare un dipinto anonimo. Lo sconosciuto illustratore ritrae il diavolo che sta arando un campo e si era ispirato a un fatto di cronaca, di cronaca locale. Il contadino avendo a che fare con un mietitore troppo esoso gli dice "meglio il diavolo", il giorno dopo cominciano a comparire dei disegni, i famosi cerchi nel grano.
Robert Plot indica subito una prima spiegazione parascientifica, correnti di vapore nelle parti alte dell'atmosfera, eppure dall'inizio del '900 i cerchi nel grano, i disegni misteriosi nei campi, cominciano a comparire in maniera sempre più frequente e le spiegazioni scientifiche sono sempre più disparate.
La prima citazione è al famoso caso The Mowing Devil e come si puo notare il diavolo non sta arando un campo, sta bensì falciando, mietendo, e quello non è il racconto di un fatto di cronaca ma è un pamphlet.
Nonostante la diffusione della sola introduzione e dell'immagine del diavolo, in realtà il pamphlet è costituito da un testo molto lungo in inglese arcaico. Una versione completa del testo è reperibile ad esempio sul libro: Circles From The Sky (Edito da Terence Meaden).
Vari dizionari italiani descrivono il pamphlet come un "breve scritto di contenuto violentemente polemico o satirico", tuttavia in inglese è possibile cogliere un uso corrente del termine abbastanza distante dalle definizioni proposte in italiano. In sostanza il termine pamphlet è spesso usato (in inglese) per definire "un piccolo libro" oppure un "libro sottile", cioè in pratica la breve trattazione di uno specifico soggetto. La parola pamphlet, così come la conosciamo oggi, fu usata per la prima volta nel quattordicesimo secolo per distinguere una "breve pubblicazione" da un "libro", e la sua etimologia si fa risalire al poema erotico latino "Pamphilus, seu de Amore" (Pamphilus, ovvero sull'Amore) pubblicato fra il 1100 e il 1200. La parola "Pamphilus" mutò successivamente in "Pamphilet" e quindi in "pamphlet". Lo scopo principale era quello di divulgare informazioni su argomenti specifici di natura polemica e propagandistica. La popolarità dei pamphlet crebbe notevolmente dopo l'invenzione della stampa e così cominciarono a circolare per l'Europa soprattutto nei secoli 1500 e 1600 in Inghilterra, Francia e Germania dove ebbero più o meno lo stesso scopo dei nostri attuali quotidiani.
In Inghilterra, intorno al 1660 periodo della "Restoration", avevano ormai lasciato il posto ai quotidiani e ai periodici, ma ritornarono ad essere molto importanti come "armi politiche" fino ad arrivare alla "Glorious Revolution" del 1688, anno che vede anche la nascita della storica "Dichiarazione dei Diritti"
Leggendo il testo completo del "Diavolo Mietitore" e riprendendo le considerazioni storiche sull'uso dei pamphlet, è facile notare come il testo sia fortemente connotato con termini che caratterizzano due stereotipi di classi sociali: il povero e il ricco.
Al mietitore ci si riferisce sempre con il termine "Poor" (povero), all'agricoltore invece il testo fa riferimento come "Rich" (ricco).
Alla luce di queste considerazioni possiamo quindi dare al pamphlet una chiave di lettura diversa: potremmo essere di fronte ad una forma di comunicazione intimidatoria che vede contrapposti il povero e il ricco (il "Poor Mower" e il "Rich Farmer").
La citazione e la raffigurazione del diavolo sarebbe quindi una sorta di rappresentazione iconografica di un atto (vandalico/intimidatorio) che lascia trapelare l'idea che il diavolo (il sovrannaturale) starebbe dalla parte del povero, o meglio che il diavolo potrebbe danneggiare il ricco a riprova del fatto che esiste "realmente" una giustizia divina.
Ma anche volendo leggere il testo alla lettera (senza interpretazioni) le affinità con i crop circles moderni sono alquanto esigue.
Leggiamo alcuni frammenti del testo:
... quella stessa notte che il povero mietitore e l'agricoltore si separarono, il campo di avena fu pubblicamente visto (osservato) da numerosi passeggeri (testimoni) essere tutto una fiamma, e così continuò, con grande costernazione dei testimoni. ...
... Per non tenere in "suspense" ancora a lungo il lettore curioso, il coltivatore (con fare) interrogativo (inquisitive) non fece in tempo ad arrivare sul posto in cui la sua avena era cresciuta, che con grande ammirazione trovò che il raccolto era stato tagliato (giù) già pronto per le sue mani; e come se il diavolo desiderasse mostrare la sua destrezza nell'arte dell'agricoltura e disprezzasse il fatto di falciare in modo usuale, tagliò (them = gli steli di avena) in cerchi rotondi e piazzò ogni paglia con una precisione tale che per qualunque uomo ci sarebbe voluto più di un'era per fare quello che (egli = il Diavolo) fece in quella notte: E il proprietario è ancora impaurito nel rimuoverli. FINE
Se vogliamo far fede ad una traduzione alla lettera, dobbiamo quindi dedurre che molti testimoni videro il campo in fiamme e non, come affermano alcuni ufologi, delle "fiamme in cielo"!
Inoltre si parla chiaramente di avena recisa (falciata, tagliata). Il verbo "to cut" vuol dire "tagliare" o "recidere", non ci sono altre interpretazioni; "to flatten" (appiattire) è una cosa, "to cut" è un'altra!
D'altra parte il titolo del pamphlet è "Il Diavolo Mietitore" e non "Il Diavolo Appiattitore"!
Lo stesso disegno di copertina mostra il diavolo con una falce in mano, e che azione potrebbe fare qualcuno con una falce in mano se non "falciare" piuttosto che "piegare"?
Quanti altri crop circles moderni presentano queste due caratteristiche riportate nel pamphlet?
Riassumendo:
1) I cerchi non sono appiattiti come tutti i moderni crop circles, ma sono il risultato della mietitura. E' un'importante distinzione da fare.
2) Il pamphlet è semplicemente un "racconto a sfondo morale" ad uso e consumo popolare. Ci sono altri numerosi pamphlet di "avvertimento/intimidazione" di quel periodo (benché non riguardanti "diavoli mietitori"). Non è riportata la località e nessuno riporta nomi.
3) Nel pamphlet è fornita una spiegazione perfettamente "ragionevole" sul perché il diavolo decise di mietere in cerchio: per mostrare le sue straordinarie abilità. Chiunque tenti di mietere un cerchio preciso con una falce conosce quanto sia difficile.
Il "motivo" circolare può anche essere messo in relazione al fatto che le riunioni di demoni e diavoli si svolgevano, in base ai princìpi magici, all'interno di un cerchio.
Non è comunque escluso che i moderni creatori di crop circles si siano ispirati all'inizio proprio al "diavolo mietitore".
Per finire, i cerchi non iniziano a comparire dall'inizio del '900, come furbamente afferma Ruggeri ma dall'anno 1978, anno più, anno meno. (se ricordo bene nel filmato viene poi detto)
questo sono solo le osservazioni che ho potuto fare sull'introduzione,
ora finisco di vedere il documento e poi se sarà necessario scriverò la mia opinione.
Legion1
00lunedì 27 luglio 2009 19:22
..in effetti lo trovo molto fascinoso
c'ho i miei gusti
Va be' nessuno è perfetto
Scherzi a parte, proseguendo con la visione della puntata (per la cronaca ho dovuto legarmi alla sedia) possiamo notare che gli autori hanno riciclato un vecchio documentario andato in onda nell'Ottobre 2002 con il titolo Crop Circles: Mystery in the Fields sul canale Discovery Sci-Trek Channel, ora Discovery Channel.
Nel documennto si afferma:
"Qual è la posizione della scienza? Finora l'unico studio scientifico approvato è stato coordinato dalla BLT Research Team a Cambridge nel Massachusetts".
A davvero?
Levengood nel 1994 è riuscito a pubblicare un primo articolo sulla rivista Physiologia Plantarum (www.bltresearch.com/published/anatomical.php), Levengood&Talbott (la referente "scientifica" che appare nel documentario) nel 1999 sono riusciti a pubblicare un secondo articolo sempre sulla rivista Physiologia Plantarum (www.bltresearch.com/published/dispersion.php), nel 2001 Eltjo Haselhoff ha ottenuto la pubblicazione sempre sulla stessa rivista di un nuovo articolo (www.ecn.org/cunfi/Haselhoff.pdf) e infine nel 2005 Grassi, Cocheo e Russo ne hanno pubblicato un altro che smentisce i tre precedenti articoli (www.cicap.org/crops/en/jse_19_2_159-170_2005.pdf).
Il documentario è del 2002 per cui non avrebbe potuto citare l'articolo del 2005, ma quello di Haselhoff che ha sollevato un'eco molto importante, sicuramente si.
Il documentario prosegue poi così:
Gli studenti del MIT si concentreranno sulle tre caratteristiche principali dei cerchi:
1)le cavità di espulsione nei nodi
2) le particelle ferrose nel terreno
3) e i disegni geometrici simmetrici
La cosa non sta in piedi, vediamo perché partendo dal caso delle particelle ferrose nel terreno.
E' vero che in molti cerchi vengono ritrovate particelle con le caratteristiche dichiarate?
No, è falso. L'unico caso veramente documentato è solo uno, di cui si sa con certezza il nome del circlemaker che ha realizzato la formazione e si sa anche che cosa ha sparso sulle spighe per creare l'artificio.
Il circlemaker in questione è il famoso Robert Irving e tutto il caso è ampiamente trattato e sviscerato da Ronald Ashby su queste pagine:
The H-Glaze Explained
www.xstreamscience.org/H_Glaze/H_Glaze_0.htm
www.xstreamscience.org/H_Glaze/H_Glaze_1.htm
www.xstreamscience.org/H_Glaze/H_Glaze_2.htm
www.xstreamscience.org/H_Glaze/H_Glaze_3.htm
www.xstreamscience.org/H_Glaze/H_Glaze_4.htm
www.xstreamscience.org/H_Glaze/H_Glaze_5.htm
www.xstreamscience.org/H_Glaze/H_Glaze_6.htm
www.xstreamscience.org/H_Glaze/Addendum.htm
La scoperta delle formazioni e dei depositi avvenne sul campo già mietuto ma Irving era in possesso di una foto delle due formazioni prima ancora che la coltivazione fosse mietuta, nessun altro al mondo era a conoscenza della locazione di quella formazione prima della mietitura e non esistono altre foto pre-mietitura.
L'anomalia delle particelle ferrose é quindi una leggenda originatasi da un'unica formazione di cui si conosce (bastava che l'onesto e affascinante Ruggeri si fosse impegnato un po') l'autore (Robert Irving) e la genesi della leggenda stessa. Aveva senso quindi chiedere a dei ragazzi di inventarsi un cannone-spara-particelle di ferro?
Riguardo la presunta anomalia delle (così chiamate) cavità di espulsione nei nodi,quello che viene raccontato è che siano in qualche modo coinvolte delle onde elettromagnetiche. Levengood&Talbott sostengono che l'origine dei crop circles sia dovuta a un fenomeno atmosferico ignoto quale il presunto vortice di plasma, mentre Haselhoff introduce la presenza di una BOL (Ball Of Light) irraggiante la coltivazione. Secondo queste due versioni, onde elettromagnetiche di frequenze non meglio precisate dovrebbero originarsi sia all'interno dei vortici di plasma che dalle BOL.
fra tutte le tipologie di onde, le microonde giocherebbero (il condizionale è d'obbligo) un ruolo chiave nella generazione delle presunte cavità di espulsione che si trovano citate anche come nodi esplosi.
Il concetto è quello dei pop-corn nel forno a microonde, un trasferimento repentino di energia all'acqua contenuta nel nodo della pianta porterebbe rapidamente l'acqua allo stato di vapore che dovrebbe trovare sfogo da qualche parte per poter uscire e creerebbe quindi un foro, una cavità nel nodo stesso.
Ma è vero che fornendo energia ad una spiga con delle microonde si riesca a provocare solo un nodo esploso evitando di far rinsecchire l'intera pianta?
E' forse possibile che quel tipo di situazioni sul nodo possano essere ricondotte a diverse cause slegate fra loro come ad esempio insetti parassiti, agenti patogeni o reazione a stress meccanico da parte del nodo?
Nessuno dei sedicenti esperti ha affrontato a 360 gradi la questione e quindi il mito ormai condiviso è che gli steli siano irraggiati da onde elettromagnetiche che causano ciò che viene chiesto ai poveri ragazzi del MIT di riprodurre con dei cannoni elettromagnetici nel campo.
Per tagliare la testa al toro, abbiamo però un controesempio molto efficace ed importante. Nel 2005 venne chiesto al Team Satan, i circlemakers che stanno dietro al sito
www.circlemakers.org, di creare una formazione con i cerchi olimpici che fu subito realizzata (è possibile vederla all'indirizzo
www.circlemakers.org/olympics.html).
All'interno di quella formazione, di sicura paternità umana quindi, vennero successivamente trovate e fotografate situazioni del tutto identiche ai fori di espulsione.
Qualunque sia la causa di quel tipo di situazione, essa si verifica anche in formazioni realizzate con certezza dall'uomo, non solo... ma per stessa "ammissione" involontaria di Levengood e Talbott, quelle situazioni si trovano anche e con incidenza superiore in allettamenti naturali (allettamenti dovuti cioè al vento).
Aveva senso chiedere a dei ragazzi di portare un magnetron in campo per sparare microonde sulle spighe?
Infine:
"Qui c'è un fosso! Grazie."
Dom, Lisa e Dave capiscono cosa hanno passato i creatori dei cerchi, vagare per i campi nel mezzo della notte è una vera impresa.
"Bene, iniziamo a tracciare il cerchio".
Dopo quasi un'ora Dom, Lisa e Dave iniziano a lavorare metodicamente. Hanno tracciato il cerchio e ora iniziano a piegare le spighe con la tecnica della tavola e delle corde. Si muovono sul campo come una squadra paramilitare, hanno anche lo stesso equipaggiamento, occhiali per la visione notturna e GPS...
Muoversi di notte nei campi non è affatto un'impresa, chiaramente bisogna saperlo fare, ma non richiede abilità particolari.
Si vedono poi i tre ragazzi bardati di occhiali per la visione notturna e la voce fuori campo cita il GPS. No, anche questo è un clamoroso errore, gli occhiali per la visione notturna e il GPS non servono proprio a nulla se uno vuole realizzare un crop circle, bastano e sono più che sufficienti i propri occhi e i metri a nastro che danno sul campo una precisione di gran lunga superiore a quella dell'attuale sistema GPS.
E' evidente che i tre ragazzi siano dei totali sprovveduti relativamente al circlemaking e che quella è la loro prima esperienza.
Prosegue Ruggeri:
Il 90% delle spighe subisce profonde mutazioni genetiche, inoltre all'interno di questi giganteschi disegni è stato ritrovato ferro meteoritico. Come si spiegano questi dati?
In realtà nessuna mutazione genetica è stata mai riscontrata, è pura leggenda, sul ferro meteoritico ho già abbondantemente commentato.
Il servizio termina con delle riprese di Ruggeri che intervista Pino Morelli (Giornalista Esperto di Misteri) all'interno della prima formazione italiana (25 maggio 2009), quella di Brugherio.
[Pino Morelli] Non noto dei particolari, diciamo così, tecnici che normalmente possono avvenire per esempio prendendo una spiga o qualsiasi o particolare. Normalmente ci sono qui (indica un nodo, nda) dei rigonfiamenti particolari che scoppiano come se fossero dei pop corn, diventano bruciati e piegano la spiga in una maniera naturale, non come sto facendo io. Questo è il classico caso dei più inspiegabili crop circles.
La piegatura del nodo (ginocchiatura) è la reazione più normale che una spiga possa mettere in atto quando per un motivo o per l'altro (pioggia, grandine, vento, tavola da circlemaker...) viene prostrata per terra.
La spiga infatti, se è ancora viva, tende ad accrescere asimmetricamente una parte del nodo in modo da creare proprio un allungamento del nodo stesso per far rialzare la spiga.
In questo processo è pesantemente coinvolto un ormone che si chiama auxina. I nodi infatti sono geneticamente programmati per piegarsi e far rialzare la pianta.
Anche negli allettamenti naturali si trovano i nodi allungati, per la spiga non fa differenza se a buttarla giù è un agente atmosferico, un animale, il piede di un uomo o una tavola di legno, se la spiga è viva tende a rialzarsi.
Detto questo, non me ne abbiate a male se continuo a sostenere che "Mistero" è un programma di disinformazione in cui i veri amanti dell'ufologia vengono di continuo discreditati e presi in giro.