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Captain NEMO
00mercoledì 26 gennaio 2005 19:31
..Salve!

Curiosando qua e là, ho trovato il piacevole duello di fioretto tra AntonioSerrai e Gongzi divertente ed interessante. Tuttavia mi pare di vedere che l'ultimo post è di maggio 2004 !!!...

Che è accaduto?

Questo Forum è ancora attivo? [SM=g27994]m17
Paolo Lucarelli
00giovedì 27 gennaio 2005 00:59
E' attivo se qualcuno decide di usarlo...
Captain NEMO
00giovedì 27 gennaio 2005 12:00
Buongiorno !
Beh, quale miglior benvenuto poteva capitarmi?

Per anni ho avuto il piacere di leggere il suo nome su molti bei libri, ed ho invidiato non poco, mi creda, l'opportunità che Lei ha avuto di conoscere Maitre Canseliet.

Cerco da anni qualcuno con cui dialogare di Alchimia, ma è difficile sia di persona (ho una natura piuttosto riservata, la mia signora dice che sono un 'Orso'!) che sul Web, luogo meraviglioso per la vastità degli orizzonti ma spesso deludente per la mole di 'scorie' presente.

Per purissimo caso sono capitato su questo bel sito che ospita questo Forum: non sono Massone, ma ho avuto occasione di incontrane alcuni durante le mie peregrinazioni alla ricerca del Fil Rouge. Spero che questo Forum possa riattivarsi ed attirare persone sinceramente appassionate della Gran Dama.

(Voglio correggermi: il purissimo caso era guidato dalla ricerca di un contatto con 'Danilo il Crapa' le cui esilaranti ma serie dispense mi erano già capitate in mano; ed avendo scoperto che l'autore era amico di un mio buon amico con cui avevo mosso i primi passi ormai più di vent'anni fa[...credo che fui io a consigliargli la lettura di Fulcanelli], avevo affidato a Google il compito di trovare riferimenti opportuni)

E passiamo alle cose che ci appassionano: ho naturalmente una bella valigia di domande al riguardo e non so bene da che parte cominciare; dopo aver letto e studiato la solita mole impressionante di opere, averne selezionate alcune, aver deciso di concentrarmi sulla Via Secca, sto cercando da qualche tempo di organizzare la mia vita per iniziare a 'sporcarmi le mani': certo mi piacerebbe molto poter vedere all'opera qualcuno qui in Italia, ma è logico che la riservatezza renda piuttosto improbabile questo mio piccolo sogno.[SM=g27994]m23:

E poichè, come i bravi alunni, ho cercato di preparare bene i miei compitini, sto scrivendo sul mio bel quaderno la traccia delle operazioni da eseguire: anche se la traccia è abbastanza definita, posto naturalmente di aver azzeccato l'identità del Drago e del suo Lupo, ci sono molte domande che mi pongo su alcuni punti operativi.
Non so se questo Forum possa essere il punto giusto per far domande così 'appuntite', ma chissà....

Vista l'autorevolezza che ben volentieri Le riconosco, passo a Lei la palla per il primo 'palleggio', ben sapendo che per la rotondità della stessa, mi ritornerà magari arricchita di un consiglio su come il dare il via al nostro dialogo; con la speranza che il parlar di cose operative possa attirare i migliori 'spiriti' che - son certo - girano anche sul Web !

A molto presto, spero, ed un caro saluto
Captain NEMO
Paolo Lucarelli
00giovedì 27 gennaio 2005 18:31
le vie
La ringrazio per le cortesi parole, ma non mi sopravvaluti, per usare un'espressione molto cara a Canseliet, io sono solo un vecchio "studente".
Per iniziare un dialogo, che spero veda anche altri interlocutori che magari ci faranno qualche dono di sapienza, perchè non partire dalla sua affermazione: "ho deciso di concentrami sulla via secca"?
Quindi le risulta che ce ne siano altre? e in cosa consisterebbero? e quante sarebbero? e perché lei ha scelto proprio questa?
Cordialmente
Captain NEMO
00venerdì 28 gennaio 2005 13:41
Molte sono le Vie...
Beh, 'etudiant' lo siamo tutti, anche se con diverse sfumature!

So bene che Canseliet si definiva 'il più vecchio studente di Francia', ma penso che il bagaglio di conoscenze e sensibilità che possedeva lo hanno collocato - per moltissimi - sullo scranno del Maestro!

Dunque, per iniziare il nostro dialogo, le Vie che sono riuscito a delineare (solo come esistenti, si badi bene) sono probabilmente 3:

La Via Umida : prevede l'uso di materie secche e umide, lavorate con cotture a temperature basse e/o moderate, ed un tempo di lavoro piuttosto lungo. Gli autori attribuiscono a questa via tempi che oscillano tra i 18 ed i 24 mesi, ma c'è chi dice anche 3 anni. Se non vado errato, Canseliet stesso l'aveva provata, mi pare senza soddisfazione, ma con pazientissimo impiego di tempo. Vengono utilizzati contenitori in vetro, che permettono di verificare 'de visu' le varie trasformazioni e le colorazioni. Quindi si dovrebbe avere il vantaggio di disporre di 'punti di riferimento' visuali che aiutano a 'tenere la rotta'.

La Via Secca : prevede l'uso di materie secche, lavorate a temperature medio/alte, con un tempo più breve. Il tempo dovrebbe essere pari all'incirca ad una settimana per la 1a e la 2a Opera, ed un'altra settimana per la Hebdomas Hebdomadum. Si dice che Canseliet non sia riuscito a portare a termine la Gran Cottura con successo, per causa delle 'condizioni esteriori': leggendo i suoi libri appare evidente il suo sconforto per la condizione deleteria dell'irraggiamento cosmico. In effetti ritengo che l'influenza dello Spiritus Mundi sia esiziale per il buon andamento dei lavori. E francamente la presenza in atmosfera di onde di ogni tipo, frequenza e lunghezza, certo crea turbamento al veicolo dell'irraggiamento. La cottura avviene in crogiuolo refrattario, con un controllo visuale molto più limitato: per la 3a opera è assolutamente impossibile 'vedere' qualcosa, pena l'interruzione del processo, ma ci sono altri 'segni' tangibili che dovrebbero assicurare la verifica della crescita corretta.

La Via Breve : questo è un gran mistero, ma basandosi sulla teoria dell'evoluzione minerale su cui si basa l'Alchimia, deve esistere per certo. Si tratta di una cottura unica e probabilmente ad alta temperatura, con un tempo decisamente corto. Nel bizzarro scritto attribuito a Maria la Profetessa, si dice che addirittura il tutto potrebbe avvenire in un paio d'ore!...ma penso che un pò di 'invidia' ci sia anche qui: mi pare che si debba già disporre delle materie debitamente preparate (la Gomma Rossa e quella Bianca)...in ogni caso, la teoria giustifica la presenza di questa via misteriosa, segreta e - tutto sommato - semplice: UNA RE, UNA VIA, UNA DISPOSITIONE.

Quanto al perchè ho scelto di studiare la Via Secca, il motivo va ricercato nel fascino dei lavori al fuoco; inoltre, è la via che è descritta (in chiaro ed in scuro) da molti autori più o meno recenti: pur con tutte le riserve, Fulcanelli e Canseliet hanno 'fatto scuola' ed i loro libri sono preziosi. Ma - SEMPRE - cum grano salis...!
Paolo Lucarelli
00venerdì 28 gennaio 2005 14:46
Troppe vie
Caro amico,
le dico quale è la mia opinione in proposito – ovviamente nei limiti di una conversazione pubblica.
Bisogna innanzitutto ammettere che le considerazioni d Fulcanelli sulle vie hanno sollevato una serie di polemiche stravaganti. Oggi si fa un gran parlare, in certi circoli, di vie lunghe, brevi, brevissime, umide, secche…. Credo che queste parti debbano essere lette con molta prudenza. Che esistano due o più vie per compiere la Grande Opera sembra comunque una discussione piuttosto recente, abbastanza rara, e non sempre coerente. Isaac Olandese (Operum Mineralium, caput VI, in “Theatrum Chemicum”, vol III) discute di una via lunga ma sicurissima e che non dà troppe preoccupazioni (opus perfectissimus, quamvis longum sit: verum tutissimum est & minima in eo cura) e di altre più brevi, ma artificiose, incerte e che richiedono molta attenzione (propter multa opificia quae in iis fiunt… atque incertitudinem), sostenendo quindi quasi il contrario di quanto F. afferma. Un discepolo anonimo del Grasshoff (Anonymi Discipuli Johannis Grassei Chortalassei, ibidem) parla invece di una via secca e una umida, e le distingue nella parte iniziale: «…infatti nella via umida non si prepara il sale dei metalli, ma il Caos dei Filosofi, cioè la nostra materia che subito, senza altre aggiunte, si converte da sé in acqua mercuriale, per cui tutti i Filosofi dettero la preferenza a questa.» L’Orthelius, nel suo commento al Novum Lumen (ibidem) ammette più vie, e sembra convenire con Huginus sul fatto che esista una molteplicità operativa «…sebbene tutte (scil. le vie) procedano da una sola radice e siano una sola se se ne considera il fondamento…». Tuttavia sembrano molto più frequenti, tradizionali e convincenti, i passi che sostengono l’esistenza di un unico processo che possiamo definire universale, da cui tutti gli altri derivano come applicazioni particolari. Lo stesso Grasshoff dice (Arca Arcani Artificiosissimi, ibidem): «…per quest’arte c’è soltanto una via. Infatti, come dice il Rosario, qualunque cosa, se è buona, e deve diventare buona, si prepara e si fa soltanto per una via… Quanto più semplicemente procede in quest’opera l’artefice, tanto meglio e più sicuramente agisce. Infatti la Natura opera con semplicità e senza deviazioni, e l’artefice la deve imitare…». In conclusione ritengo che l’affermazione più corretta e sincera sia ancora quella di Nicolas Valois (Les Cinq Livres ou la Clef du Secret des Secrets, libro primo): «Sappi che tutti parlano in uno stesso modo in due modi, di cui uno è vero e l’altro è falso. Il vero è tale che può essere inteso solo dagli Illuminati… in questo non serve che una sola cosa e un solo modo di operare, per una via semplice e naturale… Il falso è quella confusione di regimi… anche se comunque il tutto è significante di qualcosa che appartiene alla Scienza…». Come dice Filalete: «Il nostro mercurio è la nostra via, e senza di lui non si fa nulla», e su questo Fulcanelli, che su questo argomento sembra davvero un po’ “invidioso”, non potrebbe che consentire.
In conclusione quello che si può dire è questo. Quella che dopo Fulcanelli si è incominciato a chiamare “prima opera” è la preparazione del dissolvente universale, che F. chiama anche mercurio comune, sulla scia della Lux Obnubilata. Questa parte iniziale, che non può durare meno di qualche mese, è comune a tutte le possibili vie, ed è sia umida che secca, se proprio vogliamo chiamarla così. Vi si useranno infatti sia crogioli che utensili di vetro (diciamo meglio: pirex).
Da qui, ottenuta la stella, partono alcune scelte fondamentali. Una possibile è quella della preparazione della pietra transmutatoria, che può anche servire da medicina. In effetti solo di questa parlerà F. (come la maggior parte degli autori occidentali). Qui le vie sono un bel numero, ma comunque le possiamo classificare in secche, umide, corte, lunghe, brevi, brevissime…
Quanto a F. e Canseliet hanno descritto, seguendo la tradizione, quasi esclusivamente una via umida, con una serie di varianti possibili.
È anche vero, però, che io stesso non credo che si possa praticare una via secca senza aver ben chiare le caratteristiche delle vie umide, che restano la guida teorica più completa.
Cordialmente
Captain NEMO
00venerdì 28 gennaio 2005 18:11
Tutte le vie conducono a...
Caro PL,

non le sembri strano se concordo con Lei e se - al contempo - dissento. Nello studio dell'Arte, si sa, ogni cosa è vera e falsa, a seconda dei livelli di percezione con cui la guardiamo. Del resto anche in Fisica ci si scontra da decenni con il cosiddetto Principio di Indeterminazione di Heisemberg, che postula la impossibilià per un osservatore di apprezzare in contemporanea lo spazio occupato da una particella e la sua velocità. Sembra proprio che Madre Natura si faccia beffe della nostra ricerca di determinismo e precisione...!!

Mi perdoni se non risponderò in modo esattamente consecutivo alle sue considerazioni, ma cercherò di dirle - a mia volta -quel che penso al riguardo oggi (e non sembri peregrina questa mia sottolineatura temporale):

Il processo di evoluzione dei corpi minerali è chiaramente assimilato ad un processo 'vivente', in cui - per farla molto facile e corta - un materiale 'caotico' viene per così dire 'informato', nel senso di prendere forma, da qualcosa che sfugge ai nostri sensi ma che è il veicolo della vita, della evoluzione. Questa evoluzione minerale avviene - ovviamente - su scala temporale decisamente fuori scala se paragonata alla vita umana: lo Zolfo, il Mercurio ed il Sale (se questo modo descrittivo vogliamo utilizzare) compongono un corpo che - a seconda delle condizioni esterne ed interne - evolve - meglio, cerca di evolvere - verso uno stato di purezza ed equilibrio, il cui miglior rappresentante sarebbe l'oro volgare.
Ordunque, l'Alchimista deve riuscire a ben comprendere nel profondo la Natura e - munitosi di quanto gli serve all'uopo - ripercorrere a ritroso all'inizio (reincrudimento del metallo) il cammino interrotto dalla Natura e poi - dopo le necessarie purificazioni - ricongiungere i tre principii per ottenere un corpo dalle caratteristiche molto peculiari: dico peculiari poichè ritengo che la Pietra ottenuta - e non ancora orientata - sia davvero un qualcosa che potrebbe far fare un salto sulla sedia ad un analista chimico!...Sorvoliamo per un momento sullo scopo dell'Opera, che meglio magari attiene ad un discorso etico, morale e più filosofico e restiamo vicini a questo aspetto materiale: se tralasciamo alcuni aspetti operativi essenziali, ma che non cambiano il senso di queste operazioni alchemiche, credo che concorderà con me che:

La via è una ed i modi per percorrere questa via sono molteplici.

Voglio dire che sono certissimo che l'Opera possa essere compiuta per via cosiddetta 'umida', per via 'secca' o per via 'oscura', dove per oscura intendo un modus operandi magari ancora non descritto in modo sperimentale da uno studioso che abbia scoperto - per suo intuito personale o per grazia Divina - che operando su ciò che chiamiamo Palladio con Deuterio ed altri piccolo 'artifici' si arriva ad un risultato più o meno sorprendente. Mi perdoni il paradosso un pò tirato e fuori materia, ma da timido ed attento osservatore della Natura, mi sento di poter affermare con sufficiente grado di certezza che Madre Natura opera meraviglie sempre ben al di fuori da un cammino strettamente preordinato e sicuramente riproducibile (e la Scienza odierna inizia ad accorgersi del ginepraio in cui si è infilata alla ricerca della perfetta riproducibilità!): ed io ogni volta che preparo la pasta per la pizza, pur cercando di rispettare la mia personale 'ricetta' che mi dona una ottima pizza secondo tradizione, mi accorgo che ci sono un mucchio di varianti nel modo di preparare la farina, il lievito, il sale, nel modo di impastare, nei tempi e momenti dell'intervento dell'acqua e via dicendo. Mi sembra - insomma - di 'fare' sempre la 'mia' pizza ma percepisco anche che pur essendoci una via, ne percorro sempre qualcuna leggermente diversa!

Per tornare all'Arte, dunque, dirò che concordo che tutte le Vie prevedono da parte dell'Artista una perfetta comprensione di ciò che ha davanti a sè, ma che la scelta di ciò che è considerata la Via Umida, o la Via Secca per arrivare alla Pietra dipende da un mucchio di ragioni personali, oggettive e percettive.

In ogni caso l'operare per via Umida o per via Secca prevede azioni differenti, accortezze diverse, tempi diversi che caratterizzano per l'appunto ciò che chiamiamo via Umida o via Secca (non parlo della via Breve, perchè non la conosco, ma il suo senso - cioè la velocità e la sua 'monovalenza', per così dire - ed il meccanismo dell'evoluzione minerale sopra descritto la rendono assolutamente possibile): il voler seguire questa o quella via, indica dunque la scelta da parte dell'Artista delle azioni operative da compiere, dei tempi, degli strumenti e dei contenitori (!!), fermi restando i Principii naturali all'opera ...nell'Opera!

Non credo inoltre che nessuno studente abbia acceso il fuoco con davanti una ricetta 'perfetta': non credo che molti siano stati così 'benedetti' da arrivare al primo colpo! Le storie dell'Alchimia sono piene di anni di ricerche, di vie più o meno certe, più o meno sicure, più o meno segrete, con pochissimi successi. Forse anche qui sta il fascino della Gran Dama....

Concordo naturalmente che il primo lavoro è la preparazione del Dissolvente Universale, ma Lei certo sa che uno dei giochi più giocati dai nostri amici Maestri è quello di includere o non includere tale lavoro nell'Opera descritta nei loro libri...!
Ed ho la netta impressione (ma ancora mi manca l'esperienza diretta per darle concretezza ) che molte altre piccole lavorazioni potrebbero non essere incluse (per non dire descritte) da molti autori.

Quanto a Fulcanelli, lo considero il Sommo Giocoliere: non una delle sue fantastiche spiegazioni è organica e coerente (potrei dire consistente) con quello che scrive pochi capitoli dopo, ma Il Gran Gioco è proprio quello: il rompicapo perpetuo, ma denso di verità!

Mi permetta poi di dissentire sul fatto che F. e C. abbiano descritto le loro lavorazioni principalmente in via Umida: fatta salva la preparazione del DU, mi pare che un buon 70% si riferisca alla via Secca (ma sono solo uno studente che deve ancora praticare...!).
AEX di C. è un caritatevole 'brogliaccio' in Via secca !.....che poi i Principii lì descritti siano gli stessi della via Umida, su questo concordiamo: l'Arte ha alle sue fondamenta certamente dei solidi ed immutabili Principii.

E Lei, caro amico, quale via segue ??[SM=g27994]m17

Un saluto molto cordiale
Captain NEMO

PS: Mi perdoni se non ho potuto fare qui citazioni di Opere che potrebber sostenere il mio punto di vista, ma scrivo questo Post dal lavoro!......
Paolo Lucarelli
00sabato 29 gennaio 2005 22:22

Caro amico,
mi permetta di dirle - spero che accetterà questo commento con indulgenza - la sua visione dell'Arte mi sembra un po' tanto spagirica.
Allora, proviamo ad abbandonare queste descrizioni da metalmeccanici, e rappresentiamola diversamente, anche se in modo molto succinto e molto superficiale, come si può fare in poche righe.
Diciamo che c'è una “cosa”, lo spirito universale degli antichi, il qi dei taoisti, il rasa dei tantrici, il mercurio universale degli alchimisti medievali, la si chiami come si vuole. Questa cosa, un'emanazione della divinità, il primo ente della creazione, eccetera, eccetera, ancora la si veda come si preferisce, è, secondo la dottrina, la base essenziale della nostra manifestazione, anzi la sua base “sostanziale”.
Però, non appena vi entra, nell'istante stesso in cui vi si manifesta, smette di essere universale e si specifica. I taoisti direbbero che assume un nome. E una volta che lo spirito sia diventato una sedia, un posacenere, un albero, il Capitan Nemo, non c'è più niente da fare. Impossibile ricondurlo all'universalità. Come dicevano i vecchi maestri, è più facile fare l’oro che distruggerlo. Anzi, è impossibile.
L'obiettivo dell'artista è possedere lo spirito universale della sua universalità, quando non è ancora specificato, quando non ha ancora nessun nome.
Si tratta perciò di preparare una materia che sia in grado di attirarlo senza specificarlo, un magnete, la “magnesia”, e di predisporre un vaso per rinchiudervelo prima che se ne fugga, o si specifica. Alla fine, chiuso lo spirito nel vaso, abbiamo il dio delle tempeste degli ittiti incarcerato nel vaso di rame, lo spiritello nella bottiglia di Salomone, o il genietto imprigionato nella lampada di Aladino. Chiamiamo questa cosa, cioè la lampada con il genietto dentro, mercurio comune, dissolvente universale, leale servitore - questo mi sembra il nome migliore - e con infiniti altri nomi.
Non mi risulta che da Salomone o Aladino o Fulcanelli, (o da me, piccolissimo a confronto) sia mai stato usato altro che un unico procedimento per riuscirci.
Poi, una volta che si possegga la lampada con imprigionato il genio, pronto ai propri comandi, si farà un po' quello che si vuole, una cosa umida, una cosa secca, o non so cosa. Sa com’è: tutte le cose discendo da quest’unica cosa per adattazione, questo è il telesma, etc. etc. Si esprimeranno i desideri della favola, e ognuno perseguirà gli obiettivi che sono consoni alla propria personale specificazione, al proprio destino. Il genietto è molto ubbidiente. Quello che segue dipende veramente dalla vocazione personale.
Quindi non mi chieda che via seguo, casomai potrebbe chiedermi che desideri ho espresso al genio della lampada.

P.S. Mi levi una curiosità dato che per un libro che sto preparando, sto annotando i punti essenziali della dottrina di Fulcanelli: dove ha trovato delle inconsistenze in questo autore? Io lo trovo di una logica e di una metodicità sin troppo da ingegnere, e sarei molto curioso (persino contento) di trovarvi delle incoerenze. Mi aiuti. Grazie.
Captain NEMO
00lunedì 31 gennaio 2005 19:12
La Lampada di Aladino
Caro Amico,

stia certo che accetto con grande umiltà qualsivoglia commento, consiglio, reprimenda se espressi in modo gentile e civile come Lei fa. Ci mancherebbe|
Vista la sua assoluta conoscenza delle fonti e - mi pare anche di capire la sua pratica - attendo sempre con gran gioia qualcuno che mi dica: questo è sbagliato e questo è giusto.
La prego anzi, se vorrà essere così caritatevole, di spiegare meglio il suo punto di vista sulle mie elucubrazioni. Nella mia ricerca - e magari anche in quella di qualcuno che ci legge silente - sono sempre pronto a buttare tutto all'aria ed a ricominciare da capo, purchè possa ravvisare la sostanziale correttezza della critica, e/o la concreta novità di un punto di vista forse da me non considerato correttamente.

Il fatto è - e mi auguro che Lei vorrà darmi comprensione in questo - che sinora ho fatto tutto da solo: è, mi creda, non sempre è proprio semplice. Una cosa è certa: la mia passione sincera e totale per l'Arte. Dunque La prego, faccia pure scempio del mio dire, e mi porga - se può e se lo ritiene giusto - lumi e lumetti per un miglior percorso.

E per tornare al merito della Sua critica, mi sono riletto il mio ultimo post: e non sono riuscito a trovare l'aspetto spagirico di cui Lei parla. Difatti - e l'ho detto anche nel mio penultimo Post - ben comprendo che senza la 'cattura' dello Spiritus Mundi nulla si fa.
E credo che questo inizio sia una delle principali discriminanti tra Arte e Spagiria.
Nell'ultimo mio intervento (quello incriminato!) ho ben scritto che:


...l'Alchimista deve riuscire a ben comprendere nel profondo la Natura e - munitosi di quanto gli serve all'uopo...



significando in quel 'quanto gli serve all'uopo' anche - e probabilmente soprattutto - il 'leale servitore'.

Lei dice:


...Si tratta perciò di preparare una materia che sia in grado di attirarlo senza specificarlo, un magnete, la “magnesia”, e di predisporre un vaso per rinchiudervelo prima che se ne fugga, o si specifica...



Ed io felicemente concordo.

Dove dunque - di grazia - sbaglio?

Vorrei chiarirle meglio che il metodo di attirare il genietto è ancora il faticoso frutto di una mia possibile interpretazione degli scritti dei Maestri e che - come sa - ancora non ho avuto la fortuna di iniziare a praticare. Dunque è ben possibile che tale metodo sia errato. Non so come Salomone facesse per attirare il genietto nella bottiglia, ho qualche idea scolastica su Aladino (e gli 'sfregamenti' ed i tre desideri del nostro potrebbero significare qualche similitudine), ho letto F. e - soprattutto - Canseliet: la sua esegesi del 'Mutus Liber' è molto pregnante ed all'uopo, mi pare.... Od ho preso un colossale abbaglio?

Certo mi rendo conto che per poterLe far comprendere ciò che ho in mente dovrei parlare in modo più specifico: e che Lei per dar lumi, pure !....ma chissà che non sia possibile ! [SM=g27994]m23:

Per darle una traccia del mio percorso mi sono basato naturalmente su F. ma soprattutto su Canseliet (AEX, Commentaire sur M.L., DLA, TAT), e sulle considerazioni (solo alcune) di Atorene, che dovrebbe appartenere alla stessa 'scuola'. Fanno da cornice moltri altri testi classici, tra cui - a titolo di esempio - 'Les Recreations Hermetiques'...o Nicolas Valois.
Mi accorgo che - come si suol dire - mi sto 'incartando', non potendo certo scrivere qui tutto quello che ho considerato e le mie conclusioni: ma certo non vorrei dare la stura ad esperimenti spagirici, ma cercare di bene iniziare per ben sbagliare. Sarei davvero lieto, mi creda, di studiare meglio se potrà indicarmi meglio, nella pratica, dove è il mio errore e dove è la correzione.

Mi accorgo che la mia affermazione su AEX di C. e la via (cosiddetta!!) Secca non è stata da Lei commentata: devo dunque pensare di aver detto una castroneria?...E se è così, come interpretare i processi operativi decisamente al + descritti dal Maitre di Savignies?

Non le chiederò 'cosa' ha chiesto al suo Genietto !!...son certo che gli avrà chiesto quello che il suo cuore dettava, anche senza conoscerla di persona!...E ben immaginerà che la mia curiosità è proprio tanta!

Quanto alle inconsistenze dell'"Ingegner" F., mi riferisco al Mix che il Maestro fa dei punti e delle operazioni dell'Arte. Mi ci vorrebbe non poco tempo per radunare una 'casistica' ragionata, ma mi piacerebbe provarci non appena avrò un pò di tempo ( se mi vorrà dare un termine temporale, cercherò di darle degli spunti in tal senso). Sia chiaro che tale casistica potrebbe certo essere considerata un non-sense, perchè al contrario ben connessa e chiara, da chi già conosce, ma risultare del tutto incongruente a chi apra i suoi tomi per la prima volta. Un esempio - per la verità un 'classico' - a memoria:

F. sostiene molte volte, giustamente, che chi parla in chiaro è invidioso e chi parla sotto metafora dice il vero (per farla molto semplice): ebbene - un bel momento - ecco F. sostenere che


...Ces considérations, basées sur une correspondance exacte de mots, n’ont pas échappé aux vieux maitres ni aux philosophes modernes, lesquels, en les appuyant de leur autorité, ont contribué à repandre cette erreur néfaste que l’antimoine vulgaire était le mystérieux Sujet de l’art.



In barba a Artephius, Basilio Valentino et alia....e - postea !! - allo stesso Canseliet !....la mia osservazione è dunque questa: F. sta facendo l'invidioso (e dunque negando, dice il contrario di ciò che scrive) o il caritatevole (e dunque negando, nega per davvero) ??....E' solo un gioco, naturalmente e mille osservazioni si potrebbero fare a proposito del fatto che qui F. sta parlando dell'antimonio volgare, mentre Canseliet insegna che il materiale va reso 'filosofico' con dolce assazione, che si sta parlando del soggetto, etc.....
E dato che Canseliet indica ripetutamente L'A. come il minerale d'elezione, dobbiamo pensare che il Discepolo si sia piegato all'invidia del Maestro ed abbia scritto un paio di libri per perpetuare la linea 'invidiosa'?....non mi sento di crederlo; considero questi due signori dei veri Signori, e dunque sinceri: certo legati ai sacri giuramenti - come è giusto che sia - ma decisamente onesti nella loro missione, per così dire, 'educativa'. Non so dir molto di Atorene e Solazaref (entrambi affermano la loro 'filiazione' a C.), e potrei concordare che alcuni loro aspetti sono piuttosto spagirici.
In un fugace e fortuito incontro con J.L., trovai conferma verbale della gentile invidia di F..

Lei che ne pensa?

Ah,...un giorno mi piacerebbe invitarla per una lunga passeggiata chiaccherona da vecchi amici.....

Per ora, nell'attesa della sua comprensione, le porgo i miei saluti più di cuore...
Captain NEMO

[Modificato da Captain NEMO 31/01/2005 19.18]

Paolo Lucarelli
00martedì 1 febbraio 2005 14:55
Invidia
Caro amico,
non si preoccupi, io non volevo criticare più che tanto, solo rendere un po' vivace la conversazione. Però se lei mi parla seriamente di corpi minerali metallici che evolvono nel seno della terra, con il rischio di far morir dal ridere qualunque geologo...! Lo so che lo affermano un po' tutti e quindi, se non sono pazzi, la conclusione non può che essere che si riferiscono a qualcosa di diverso, di arcano e di molto particolare, non le sembra?
Canseliet è davvero molto “invidioso”, se lei ha incontrato il mio carissimo fratello e amico J.L. glielo avrà ben detto. D'altra parte il buon Maestro di Savignies non aveva molte alternative: per dire alcune cose preziose doveva mascherarle in modo opportuno, però ha lasciato degli indizi...
Per quanto riguarda l'annoso problema dell’antimonio, o piuttosto del suo minerale, le sottolineo una curiosità forse poco nota. In un capitoletto delle sue Memorie pubblicate anni fa sulla “Tourbe des Philosophes” Canseliet ricorda una visita che Anatole France fece nel laboratorio di Fulcanelli. E ricorda anche come lo scrittore rimase incantato di fronte a una fila di palloni dove la materia stava subendo l'assazione, materia, aggiunge Canseliet, che era diventata intensamente bruna, “esaltata com'era dalla lunga cottura” (cito a memoria).
Ora, io escluderei che l’antimonio o il suo trisolfuro possano diventare “bruni” con una lieve cottura, anche andasse avanti per decenni. Al massimo, se la temperatura fosse molto alta, potrebbe ossidarsi e allora diventa bianchissimo. E allora? Cosa diavolo stava assando Fulcanelli?
Infine due note veloci. Atorène è più che spagirico, è iperchimico. Le sue pagine dedicate all'analisi della rugiada mi sono sempre apparse di un umorismo - certo involontario - estremo.
Solazareff non ha mai visto Canseliet in vita sua: è il risultato di un tragico errore di J.L. che commise lo sbaglio di insegnargli qualcosa (poco in verità, grazie a Dio).
E due domande.
Lei dice “l’Opera”, “la Pietra”. Quale Opera? Quale Pietra?.
Per la casistica dell’ “ingegnere” si prenda tutto il tempo che vuole, ma poi mi faccia sapere.
Cordialmente
Domenicano bianco
00martedì 1 febbraio 2005 16:02
Re: Buongiorno !

Scritto da: Captain NEMO 27/01/2005 12.00
Beh, quale miglior benvenuto poteva capitarmi?



(Voglio correggermi: il purissimo caso era guidato dalla ricerca di un contatto con 'Danilo il Crapa' le cui esilaranti ma serie dispense mi erano già capitate in mano; ed avendo scoperto che l'autore era amico di un mio buon amico con cui avevo mosso i primi passi ormai più di vent'anni fa[...credo che fui io a consigliargli la lettura di Fulcanelli], avevo affidato a Google il compito di trovare riferimenti opportuni)


Captain NEMO



Che piacevole sorpresa ! Si torna a "postare" interventi sull'Alchimia...e con una certa serietà e autorevolezza!! Me ne compiaccio e , sperando di non essere troppo curioso, penso di approfittare anch'io della generosità del Dott. Lucarelli, in qualche intervento futuro...
Ora vorrei però fare una domanda al gentile Capitan Nemo : visto che ha citato "Danilo il Crapa" ( ho stampato tutto quello che si poteva stampare sul sito di Episteme ) , gradirei sapere se Lei ha letto "La Lupa e i due Soli" di Claudio Cardella ( amico del Crapa) ed. Ipsa-Palermo e che impressioni ne ha tratto. Personalmente mi è sembrato un "lavoro" notevole.

In attesa di una gradita risposta

porgo i migliori saluti

Domenicano Bianco

[Modificato da Domenicano bianco 14/03/2006 1.28]

Captain NEMO
00martedì 1 febbraio 2005 17:00
Carità
Caro Amico,

che posso dirle?....ho gran rispetto del prossimo e tanto più del suo patrimonio Artistico; tuttavia noto - con divertimento - che lei non sempre risponde alle mie domande. Non si preoccupi neanche lei, non son qui per carpir segreti gratis, ma per imparare...converrà con me che se un giorno lei volesse avere lumi sul modo di fare una buona pizza secondo tradizione, e decidesse - più o meno per caso - di rivolgersi alla mia piccola esperienza al forno casalingo, il mio rispondere "Pizza?...quale Pizza?" oppure "Pasta?...quale Pasta?" la lascerebbero quantomeno irritato e perplesso. L'ossimoro è piacevole, ma la pizza è più buona gustata assieme a dei buoni amici.

Ma, come dicevo, non si preoccupi.....lei avrà senza dubbio le sue giuste ragioni ed io le rispetto volentieri.

Io comunque - siccome sono un gentil testone, animato sempre da sinceri sentimenti - le domando:

A) - Se i geologhi ridono a crepapelle di fronte alla descrizione dei filosofi, vuole darmi la sua descrizione dell'evoluzione minerale in modo tale che i suddetti geologhi la smettano di ridere?
B) - Visto che J.L. non ha avuto la bontà o il tempo di raccontarmi dell'invidia del suo Maestro, e visto che Canseliet è invidioso, segue che anche lei è invidioso: dunque l'unico modo per progredire nell'Arte (già la sento domandare "...ma quale Arte?") è avere la fortuna di incontrare i favori di un Maestro?
C) - Se la risposta a B) è sì, mi corre l'obbligo di chiederele: visto che sa fare molto, molto bene il Maestro (absit iniuria verbis), posso chiederLe (con gran rispetto) di imparare qualcosina da Lei?
D) - Dato che concordo certo con Lei che l'antimonio o il suo trisolfuro ben difficilmente possa divenire 'bruno' durante l'assazione, lei sa dirmi se lei ha scoperto che cosa diavolo stesse assando l'Ing. Fulcanelli, ammesso che egli stesse assando??
E) - Visto che - e concordo - Atorène e Solazareff (avrà notato che - da bravo studente che studia, come diceva Totò - sono riuscito questa volta a scrivere correttamente i loro pseudonimi!) sono da considerare con grandissima circospezione, possiamo rivolgere a Lei le nostre timide domande di luce sull'Arte (...di nuovo, la sento domandare "...ma quale Arte?") quale 'erede canonico' degli insegnamenti di F. e C.?

In quanto alle mie risposte:

OPERA: intendo l'Opera Alchemica al completo, da che mondo è mondo. Io la immagino come un'unica cosa, anche se è evidente che nella sua storia ci sono mille sfumature. Se Lei mi sta chiedendo quale Opera voglio studiare e praticare, la risposta - se ancora non sono stato chiaro - è quella insegnata dai Maestri invidiosi F. e C.

PIETRA: intendo la Pietra Filosofale e non Filosofica, almeno così come puntualizzato da F. Trattasi di una materia dalle somme virtù Spirituali, con effetti singolari sui corpi minerali, vegetali ed animali che per un geologo o un chimico o un fisico o quant'altri sarebbero la causa della più enorme risata che il mondo possa conoscere. Ma - sa com'è - a me non importa gran che delle risate loro....

E per il lavoro relativo alle gesta contraddittorie dell'Ingegnere nelle sue due Opere (la sento domandare "...ma quali Opere?", ma poi esclamare "...Ah, 'quelle' Opere!!"), mi metterò tosto all'opera (stavolta trattasi di semplice attività intellettuale, libresca e manuale, che passerò al computer); non appena in grado di farlo, gliele invierò con piacere.

Certo che vorrà perdonare la mia 'caritatevole' ironia,
la saluto sempre con gran cuore

Captain NEMO

Captain NEMO
00martedì 1 febbraio 2005 17:17
Risposta Per Domenicano Bianco
Caro Domenicano Bianco,

In effetti CC è un mio buon amico, ed era proprio di lui che stavo parlando quando mi riferivo a quanto riferiva 'Danilo il Crapa' !!
Abbiamo fatto un pezzetto di percorso assieme all'inizio (tanti anni fa!), poi la vita ha disposto altrimenti. Ma ci siamo rivisti qualche volta, sempre con immutato affetto. Naturalmente ho letto 'La Lupa e i due Soli' e l'ho trovato davvero un bel libro, molto ben pensato e realizzato. Da appassionato e studioso mi sono ripromesso di segnalare a Claudio un paio di punti dove forse avrei apprezzato una maggiore 'spinta' (a proposito delle proprietà della Luce in certe condizioni), ma non ne ho mai avuto il tempo. CC gode di tutta la mia stima ed il mio affetto...

Quanto alle 'dispense' di Danilo il Crapa (assolutamente spagiriche, ma enormemente divertenti ed istruttive per lo studente, almeno a mio modestissimo avviso), mi pare che ce ne fossero delle altre sul sito di episteme.it, ora chiuso. Ne ho una copia stampata nei miei archivi, ma non tutte quelle a cui DIC fa riferimento nel corso del suo scrivere....ecco perchè ne cercavo un riferimento Web....e dopo FuocoSacro.com sono arrivato qui, dove si sta dialogando amabilmente dei massimi e minimi sistemi!

A presto!

Captain NEMO
Paolo Lucarelli
00martedì 1 febbraio 2005 18:54
Caro amico,
alla mia età si tende a divagare, e quindi deve avere pazienza con me.
Comunque questa volta cercherò di essere ubbidiente. Allora, vediamo:
A) Per la geologia le consiglio un qualunque testo universitario, ce n'è di ottimi.
B) Come dice Artefio: l'Arte si scopre o per rivelazione divina, o perché è un maestro ce la insegna (ma, aggiunge questo avviene molto di rado).
C) Io non sono un maestro, l'ho già detto.
D) Non l'ho scoperto, l’insegnamento mi arriva da Canseliet (ma io sono maledettamente fortunato).
E) Non sono l'erede “canonico” di nessuno, ci mancherebbe! Per favore, legga la conclusione del mio saggio su massoneria e alchimia su questo sito.
Pietra, Opera? Le cito un passo di Fulcanelli (che traduco malamente): Questo “artificio sconosciuto” (la cui azione inspiegabile sfida ogni regola scientifica)... applicato su altri corpi fornisce, nelle stesse condizioni, altrettanti risultati imprevisti, sostanze dotate di qualità sorprendenti. Questo unico e potente mezzo permette così uno sviluppo di vastità insospettata... le innumerevoli proprietà, più o meno meravigliose, attribuite in blocco dai filosofi alla sola pietra filosofale appartengono ciascuna alle sostanze sconosciute ottenute partendo da materiali e corpi chimici, ma trattati secondo la tecnica segreta del nostro magistero.”
Quindi: quale pietra, quale opera?
Cordialmente
Quan del Bote
00martedì 1 febbraio 2005 23:31
Vanitas vanitatum et omnia vanitas
Parafrasando E.Gibbon voglio ricordare che il vento e le onde sono sempre a favore dei navigatori più abili, di coloro cioé che sono "amati/chiamati" dal mare. L'Arte Sacerdotale in quanto tale presuppone una vocazione. Che fare allora?Quantomeno saper riconoscere il loglio dal buon grano, un filosofo da un millantatore, un fraterno consiglio dalla malafede.
Captain NEMO
00mercoledì 2 febbraio 2005 00:34
L'Opera della Pietra...
Caro Amico,

la pazienza è un bene che non mi manca....ed ho gran stima delle sue opinioni. E le sue 'risposte' sono state ricevute...

Forse dovrò fermarmi nel mio argomentare con Lei, non perchè io non tragga giovamento dal bel dialogo - al contrario, gliene sarò sempre grato - quanto perchè mi accorgo che è difficile talvolta sintonizzarsi verbalmente. Poco abile sono con le parole...ho l'impressione che un dialogo su aspetti dell'Alchimia operativa sia ben difficile da sviluppare attraverso lo schermo: ci conosciamo per così dire 'virtualmente' e questo non predispone al meglio le normali condizioni di contatto....so bene inoltre - e le do ragione - che per uno scambio proficuo si deve essere almeno allo stesso livello: ed io sono certamente tanto più 'etudiant' di lei.

Quanto alla sua 'maledetta fortuna', non me ne vorrà se la rispetto ancor di più per questo. Certo non soltanto per l'opportunità dell'incontro amicale, come lei amabilmente lo definisce, con C., quanto per la solidità del suo livello di studio e di pratica. Cose che a me ancora - evidentemente - mancano....

Ma non per questo mi allontanerò mai dallo studio indefesso dei testi che sono sui miei scaffali, e dall'osservazione quotidiana di Madre Natura all'opera....se poi un giorno passerà qualcuno a bussare alla mia porta, sarò ben lieto di ascoltare le indicazioni che mi potranno arrivare...con la dovutà semplicità d'animo e pace interiore.

Ho letto il suo bel saggio e le sue dolci e puntuali 'resipiscenze' (mi permetta di attribuirle dolcezza senza alcuna piaggeria, assieme all'uso di un termine un pò desueto che utilizzava una persona che ho incontrato agli inizi del mio cammino): è naturalmente molto ben fatto e riconosco i punti principali del mio 'programma di pratica' se così lo vogliam chiamare. Se lei non è l'erede 'canonico', questo non mi impedirà - spero nel suo permesso - di rivolgerle in futuro domande ed aiuti, cui potrà rispondere o non rispondere, come meglio le aggrada.

Quanto alla citazione di F., la leggevo giustappunto ieri notte e - ad oggi, in quest'ora della notte - resto convinto di aver già dato la mia risposta alla domanda 'quale Pietra' e 'quale Opera' all'interno dei miei modesti interventi in questo Forum...E magari - tra vent'anni, o prima (!) - anch'io farò opera di 'resipiscenza'!

Anche se lei non è un 'Maestro', lei ha saputo in poche ore gettare ordine e scompiglio nel mio 'brogliaccio'!...come mi aspetto che faccia un buon Maestro!....

La ringrazio e la saluto sempre con gran cuore...
Captain NEMO

PS: ...in merito al mio post e sua replica sul Forum 'Massoneria' sulla questione femminile, non ho mai dimenticato che l'Arte Sacra è esoterica. Ma questo credo che lei lo abbia intuito. Quanto alle Maestre - da me volutamente non citate, solo perchè ritenevo di non andare Off Topic (come si dice con infelice neologismo del Web) - avrei aggiunto anche Irene Hillel Herlanger, i cui 'Viaggi in Kaleidoscopio' sono stati molto utili.
Captain NEMO
00mercoledì 2 febbraio 2005 00:46
Per Messer Quan del Bote...
Ehm,

quando un testo si dice 'ermetico'!
Visto che Paolo Lucarelli è certamente più vicino al ruolo di 'filosofo' di me ( se non altro perchè io glielo riconosco), debbo trarre dalla sua bella affermazione che io sarei il millantatore...[SM=g27994]m16:
Pas Mal, Monsieur...Pas Mal...

A presto!

Captain NEMO
Domenicano bianco
00mercoledì 2 febbraio 2005 21:37
Re:

Scritto da: Paolo Lucarelli 29/01/2005 22.22


Si tratta perciò di preparare una materia che sia in grado di attirarlo senza specificarlo, un magnete, la “magnesia”, e di predisporre un vaso per rinchiudervelo prima che se ne fugga, o si specifica. Alla fine, chiuso lo spirito nel vaso, abbiamo il dio delle tempeste degli ittiti incarcerato nel vaso di rame, lo spiritello nella bottiglia di Salomone, o il genietto imprigionato nella lampada di Aladino. Chiamiamo questa cosa, cioè la lampada con il genietto dentro, mercurio comune, dissolvente universale, leale servitore - questo mi sembra il nome migliore - e con infiniti altri nomi.
Non mi risulta che da Salomone o Aladino o Fulcanelli, (o da me, piccolissimo a confronto) sia mai stato usato altro che un unico procedimento per riuscirci.
Poi, una volta che si possegga la lampada con imprigionato il genio, pronto ai propri comandi, si farà un po' quello che si vuole, una cosa umida, una cosa secca, o non so cosa. Sa com’è: tutte le cose discendo da quest’unica cosa per adattazione, questo è il telesma, etc. etc. Si esprimeranno i desideri della favola, e ognuno perseguirà gli obiettivi che sono consoni alla propria personale specificazione, al proprio destino. Il genietto è molto ubbidiente. Quello che segue dipende veramente dalla vocazione personale.
Quindi non mi chieda che via seguo, casomai potrebbe chiedermi che desideri ho espresso al genio della lampada.




Trovo molto affascinante questa "sintetica" ma decisiva spiegazione sull'"utilizzo" ( è un brutto termine, lo so, passatemelo )dello Spirito Universale da parte dell'Alchimista ...ma mi domando : cosa si dovrebbe cercare di fare con tale "genietto della lampada" se non occuparsi della propria Palingenesi fisica, sottile, morale e spirituale e aiutare , in modo silente e discreto, i bisognosi meritevoli di tale sublime soccorso ? Insomma : perchè ci si occupa di Alchimia ? Inoltre : il "lavoro" sul soggetto dell'arte, sul "composto", "agisce" ( fisicamente e sottilmente ) sull'alchimista ANCHE prima di arrivare ad ottenere lo Spiritus Universalis non specificato ? Dai classici si evince poco , se non nulla ( a meno che non ci si riferisca alle sole trasmutazioni o a medicine risananti particolarmente efficaci...).

Penso si evinca, dalle non poche inesattezze che scrivo, che non sono per nulla "operativo"..pur volendolo diventare, prima o poi.... Ma la faccenda sembra essere molto seria e "verticale" come è giusto che sia. Darmi al bricolage della spagiria non so quanto potrebbe aiutarmi...Forse lo farò ma..sarà veramente utile ?

Cordialmente

domenicano bianco
Paolo Lucarelli
00mercoledì 2 febbraio 2005 23:09
Caro Domenicano,
non so cosa si potrebbe fare col genietto: io gli ho chiesto le solite cose, sa com'è, un regno, una principessa, ma dato che queste cose sono molto richieste, al momento erano esaurite, mi ha messo in "waiting list", e ora aspetto con pazienza il mio turno...
Caro Capitano, innanzitutto, mentre ricambio i saluti al messere Del Boca che me li ha cortesemente inviati, e che non so chi sia, mi permetta di pensare che non si riferisse assolutamente a lei con quella frase, mi sembrerebbe davvero strano. Nei prossimi giorni con più calma le dirò ancora qualcosa, se posso cercare di creare ancora più confusione... ma spero che comunque lei non mi finisca in una grotta col sottomarino bloccato.
I più cordiali saluti
Domenicano bianco
00mercoledì 2 febbraio 2005 23:43
Re:

Scritto da: Paolo Lucarelli 02/02/2005 23.09
Caro Domenicano,
non so cosa si potrebbe fare col genietto: io gli ho chiesto le solite cose, sa com'è, un regno, una principessa, ma dato che queste cose sono molto richieste, al momento erano esaurite, mi ha messo in "waiting list", e ora aspetto con pazienza il mio turno...

I più cordiali saluti



Beh, Le auguro una attesa quanto più breve possibile e...saluti alla Principessa[SM=g27994]m13:

D.B.
Captain NEMO
00giovedì 3 febbraio 2005 00:10
...una pizza sul Nautilus
Caro amico,

è molto difficile che il Nautilus possa mai fermarsi....lei certo saprà che taluni fortunati lo hanno avvistato in località inaspettate, anche in tempi recenti.

Quanto al piacere di ricevere sui 'scompigli', lei sa anche che mi sentirò onorato di riordinare il mio 'brogliaccio dei lavori'.

...ah, dimenticavo: se le piacesse la pizza, e capitasse dalle parti di Roma, sarò felice di ospitarla nella mia cucina. L'unica richiesta che le farò in tale eventualità, sarà quella di non divulgare troppo i miei studi sulla pasta e sui lieviti: ma già ho constatato che lei in questo è molto simile a me...o non sarò io ad essere simile a lei???...Mah!
.....una volta cotta, sarò lieto di ricevere il suo commento davanti al fuoco del caminetto!...e non dimentichi - la prego - di portar con sè l'amico genietto! [SM=g27994]m17

Un saluto di buon cuore

Captain NEMO

PS: ..presto le porrò un paio di domande con cui potremo ricominciare a giocare.[SM=g27994]m12:
Captain NEMO
00giovedì 3 febbraio 2005 00:25
Genietti & Desiderata....
...Caro Domenicano Bianco,

come avrà afferrato , una volta che si è in possesso del Dissolvente Universale, la prima porta dell'Opera può ben dirsi aperta. E concordo con Paolo Lucarelli che molte sono le possibili 'strade' da poter sviluppare per arrivare ...a far Dama. Come avrà compreso, io il 'genietto' ancora non l'ho catturato, anche se ho alcune idee che non vedo l'ora di provare. Ma le riflessioni si impongono....

Quanto alla sua domanda "Perchè ci si occupa di Alchimia?", penso che meriterebbe una discussione a parte: i motivi possono essere molteplici, personali e tradizionali.

E per parafrasare Paolo Lucarelli - che son certo mi perdonerà per la perfida ed indegna 'imitatio' - perchè non cominciare da questo:

"Le risulta che esiste l'Alchimia?"..e "Lei perchè ha deciso di occuparsi di Alchimia?" [SM=g27994]m17

La saluto cordialmente

Captain NEMO
Domenicano bianco
00giovedì 3 febbraio 2005 10:58
Re: Genietti & Desiderata....

Scritto da: Captain NEMO 03/02/2005 0.25
...Caro Domenicano Bianco,


E per parafrasare Paolo Lucarelli - che son certo mi perdonerà per la perfida ed indegna 'imitatio' - perchè non cominciare da questo:

"Le risulta che esiste l'Alchimia?"..e "Lei perchè ha deciso di occuparsi di Alchimia?" [SM=g27994]m17

La saluto cordialmente

Captain NEMO



Alla prima domanda rispondo : Sì...incrociando le dita[SM=g27994]m17

Alla seconda penso di aver già risposto nel post precedente...ma mi rendo conto che è forse la domanda più difficile....

Salutoni a Lei e a CC
Quan del Bote
00giovedì 3 febbraio 2005 23:11
Il genietto si vuole acchiappare
Il genietto si vuole acchiappare
come se fosse un sorcio da ingabbiare.
Ma non sa il cacciator profano
che il genietto può essere inurbano
edc a colui che é scortese
può donar il malfrancese.
Captain NEMO
00venerdì 4 febbraio 2005 23:51
Re: Il genietto si vuole acchiappare

Scritto da: Quan del Bote 03/02/2005 23.11
...acchiappare
...ingabbiare.
...profano
...inurbano
...scortese
...malfrancese.



...ermetiche rime baciate.
Lei non se ne avrà a male se preferisco queste, in buonfrancese:

A noir, E blanc, I rouge, U vert, O bleu : voyelles,
Je dirai quelque jour vos naissances latentes :
A, noir corset velu des mouches éclatantes
Qui bombinent autour des puanteurs cruelles,

Golfes d'ombre ; E, candeurs des vapeurs et des tentes,
Lances des glaciers fiers, rois blancs, frissons d'ombelles ;
I, pourpres, sang craché, rire des lèvres belles
Dans la colère ou les ivresses pénitentes ;
U, cycles, vibrement divins des mers virides,
Paix des pâtis semés d'animaux, paix des rides
Que l'alchimie imprime aux grands fronts studieux ;
O, suprême Clairon plein des strideurs étranges,
Silences traversés des Mondes et des Anges :
O l'Oméga, rayon violet de Ses Yeux !



Captain NEMO
Paolo Lucarelli
00sabato 5 febbraio 2005 01:42
Gay science
Come siamo seriosi Capitano, ancora un po’ e mi citerà il Cantico dei Cantici. So bene che

Il est des gens de qui l’esprit guindé,
Sous un front jamais déridé,
Ne souffre, n’approuve et n’estime
Que le pompeux et le sublime.
Pour moi, j’ose poser en fait
Qu’en de certains moments l’esprit le plus parfait
Peut aimer sans rougir jusqu’aux Marionnettes ;
Et qu’il est des temps et des lieux
Où le grave et le sérieux
Ne valent pas d’agréables sornettes.
Captain NEMO
00martedì 8 febbraio 2005 01:09
Il nostro girotondo.....
Lei ha ragione, sono stato troppo serioso: e visto che mi invita alla Gaia Scienza, che ne dice di questa, che fu persino insegnata ad HAL 9000?

"Giro giro tondo,
cavallo imperatondo,
cavallo d'argento
che costa cinquecento,
centocinquanta
la gallina canta,
lasciala cantare
la voglio maritare,
le voglio dar cipolla
cipolla è troppo forte
le voglio dar la morte,
la morte è troppo scura
le voglio dar la Luna,
la Luna è troppo bella
e c'è dentro mia sorella
che prepara i biscottini
per i bambini;
i bambini stanno male,
stanno tutti all'ospedale
l'ospedale sta lassù
dagli un calcio
e buttalo giù.
"
[SM=g27994]m25: [SM=g27994]m25: [SM=g27994]m25:

Captain NEMO
Captain NEMO
00mercoledì 16 febbraio 2005 00:38
Gli acquerelli del Manoscritto...
Un mio amico che sa che mi occupo di Alchimia, mi ha inviato via EMail le 21 tavole di "Génération et opération du Grand Oeuvre", chiamato anche 'Manoscritto Delandine', mi pare risalente al XVII secolo. Le tavole sono bellissime e mancavano alla mia biblioteca. Ho cercato l'opera sul Web e mi pare che l'unica edizione sia quella di "Mercure Dauphinois".

Qualcuno conosce questa edizione ( o un'altra) e saprebbe darmi informazioni in proposito?....

Vi ringrazio

Captain NEMO
rinius
00mercoledì 16 febbraio 2005 11:10
Lo Spirito Universale
Cari signori, buondì a tutti. Che bella e dotta discussione... Il problema fondamentale non è che cosa fare del "genietto" della lampada, ma bensì cosa sia in realtà quello Spirito. Purtroppo neppure Canceliet è riuscito a scoprirlo, anche se l'ingegnere ha cercato in tutti i modi di spiegarglielo. Tutto, nella grande opera ruota attorna ad esso ed, una volta identificato, tutto diventa facile e possibile. La via umida, la via secca, la via breve o la via brevissima sono soltanto tecniche operative di purificazione di quello Spirito chiamato Mercurio. Ma che cos'è il Mercurio? Chi sa spiegare cos'è il Mercurio del Mercurio e chi conosce la differenza tra Mercurio di Natura e Mercurio dell'Arte?
Un saluto a tutti.
Paolo Lucarelli
00mercoledì 16 febbraio 2005 15:26
Povero maestro Canseliet, oltre che storpiargli il nome, lo si giudica anche! ma immagino che chi lo fa sia un maestro dei maestri, magister magistrorum!!
Divertente l'idea di purificare lo spirito!! è un po' come inumidire l'acqua, no?
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